Israele-Hamas, Idf: trovati corpi di 3 ostaggi israeliani a Gaza. Tra loro Shani Louk

"Il cuore si spezza per una perdita così grande". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu sul ritrovamento a Gaza da parte dell'Idf dei corpi di 3 ostaggi israeliani, uccisi il 7 ottobre, i cui cadaveri sono stati poi portati da Hamas nella Striscia.  Lettera a Tel Aviv dall'Italia e da altri 12 Paesi: "Contrari a operazione a Rafah". Abu Mazen accusa Hamas: "Ha dato pretesti a Israele". Dal vertice della Lega Araba in Bahrein un appello a una forza di pace dell'Onu nei "territori palestinesi occupati"

Il padre di Shani: "Lei irradiava luce e continua a farlo"

"L'anima tormentata sa che c'è un buco nel cuore da qualche parte a Gaza. Oggi abbiamo avuto una risposta definitiva". Queste le parole di Nissim Louk, padre della 23enne Shani assassinata il 7 ottobre e il cui corpo è stato recuperato a Gaza dall'Idf. Per il padre, il ritorno del suo corpo rappresenta una "chiusura" per la sua famiglia. Shani "irradiava luce, su lei e su coloro che la circondavano, e nella sua morte lo fa ancora. Lei è un simbolo del popolo di Israele, tra la luce e l'oscurità, la sua bellezza interiore ed esteriore che brillava affinché tutto il mondo potesse vederla, è speciale". 

Netanyahu: "Il cuore si spezza per la morte dei 3 ostaggi"

"Il cuore si spezza per una perdita così grande". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu sul ritrovamento a Gaza da parte dell'Idf dei corpi di 3 ostaggi israeliani, uccisi il 7 ottobre, i cui cadaveri sono stati poi portati da Hamas nella Striscia. "Mia moglie Sarah ed io - ha aggiunto - stiamo soffrendo con le famiglie. Tutti i nostri cuori sono con loro nel momento del loro profondo dolore". "Riporteremo a casa tutti i nostri ostaggi, vivi e morti. Mi congratulo con i nostri valorosi soldati che con un'azione determinata hanno riportato a casa i figli e le figlie di Israele". 

Idf: "Shani Louk, Amit Buskila e Yitzhak Gelernter sono stati rapiti e assassinati dai terroristi di Hamas il 7 ottobre al Nova Music Festival. Durante la notte, le nostre truppe hanno recuperato i loro corpi e li hanno riportati a casa in Israele"

Ucciso un soldato israeliano nel nord di Gaza

L'esercito israeliano rende noto con un comunicato che un soldato di 20 anni della Brigata dei paracadutisti è stato ucciso oggi nei combattimenti nel nord di Gaza. Il soldato si chiamava Ben Avishay, era un sergente e non sono stati forniti ulteriori dettagli sulla sua morte. Intensi combattimenti sono in corso a Jabalia, nel nord di Gaza. 

Idf: "Trovati i corpi di 3 ostaggi israeliani a Gaza"

L'Idf ha trovato i corpi di 3 ostaggi israeliani a Gaza: sono stati uccisi il 7 ottobre dopo essere fuggiti dal Nova Festival e i loro cadaveri portati nella Striscia. Lo ha detto in una dichiarazione speciale ai media il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. Il recupero è avvenuto con un'operazione congiunta tra lo Shin Bet e l'esercito. Secondo Hagari si tratta di Amit Buskila (28 anni), di Shani Luk (23 anni) e Itzhak Galarenter (56). Tutti e tre erano al Festival musicale di Nova attaccato da Hamas, ma erano riusciti a fuggire rifugiandosi nel kibbutz di Mefalsim a ridosso dall'enclave palestinese dove però erano stati raggiunti dai miliziani e - ha detto Hagari - "uccisi in maniera atroce". I corpi sono stati recuperati nella Striscia e portati in Israele per il riconoscimento.

Sanchez: 'Riconoscimento Palestina? presto ma non martedì, ci coordiniamo con altri Paesi'

Pedro Sanchez esclude che la Spagna potrà riconoscere la Palestina martedì prossimo, 21 maggio, affermando che si sta coordinando con altri Paesi per avere un "riconoscimento congiunto". Il prossimo 22 maggio, comunque, "vi saranno le condizioni" per decidere quando si avrà il riconoscimento dello stato palestinese, ha aggiunto il premier spagnolo in un'intervista a La Sexta, in cui ha sottolineato che il suo governo continua a "tenere alzata la bandiera della soluzione dei due stati". Sanchez ha quindi ribadito che la Spagna riconoscerà presto la Palestina, ma questo non avverrà il prossimo martedì, data che nei giorni scorsi era circolata come certa, secondo quanto riporta El Mundo. 


Fadlun: 'Rouen e Svezia? Ancora antisemitismo, tenere alta guardia'

“L’attentato incendiario alla sinagoga di Rouen e gli spari contro l’ambasciata di Israele in Svezia sono solo gli ultimi episodi di un antisemitismo che in Spagna, Francia e Regno Unito ha fatto registrare aumenti di oltre il 1000 per cento, ma che si sta manifestando in modo drammatico in tutto il mondo, dalle università americane a quelle italiane e in tutti i continenti. È purtroppo la dimostrazione che l’odio antiebraico non si è mai fermato e anche quando non si esprimeva in azioni violente covava come un movimento carsico". Lo ha dichiarato all'Adnkronos il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun, dopo gli ennesimi episodi antisemiti in Europa. "È paradossale che sia risorto proprio dopo i massacri di Hamas del 7 ottobre. Nessuno stupore da parte nostra, ma ci aspettiamo che l’antisemitismo venga condannato senza se e senza ma - conclude - Quanto a noi ebrei di Roma, sappiamo di dover tenere alta la guardia e confidiamo nella vicinanza delle istituzioni e nella professionalità delle forze dell’ordine”.



Idf: 'Trovati i corpi di 3 ostaggi israeliani a Gaza'

L'Idf ha trovato i corpi di 3 ostaggi israeliani a Gaza: sono stati uccisi il 7 ottobre dopo essere fuggiti dal Nova Festival e i loro cadaveri portati nella Striscia. Lo ha detto in una dichiarazione speciale ai media il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. Il recupero è avvenuto con un'operazione congiunta tra lo Shin Bet e l'esercito.

Oltre 630mila palestinesi fuggiti da Rafah

E' salito a oltre 630mila il numero dei palestinesi fuggiti dalla città di Rafah, situata alla frontiera tra Striscia di Gaza e Egitto, per l'intensificazione dell'offensiva militare israeliana. A darne notizia è stata oggi l'agenzia Onu Unrwa. "Il popolo di Gaza continua ad essere spostato a forza. Dall'inizio dell'offensiva militare contro Rafah il 6 maggio, oltre 630mila persone si sono viste costrette a lasciare la zona, ha scritto l'agenzia su X. 

Informa classe di sciopero pro Palestina: 'Rischia sospensione'

Presidio a Firenze per il caso di una studentessa che, secondo quanto riferito dal collettivo autorganizzato K1 del Machiavelli-Capponi, "è stata convocata in presidenza" oggi "per aver informato una classe, tramite lettura di un comunicato il 14/05, che il 15 maggio si sarebbe svolto uno sciopero studentesco della scuola contro il genocidio in Palestina e in supporto all'accampata di piazza San Marco. La sua 'colpa' è quella di aver parlato della situazione attuale a Gaza all'interno di una classe". "La studentessa sarà costretta a chiedere scusa davanti a due professoresse, la preside e i genitori e rischierà la sospensione", prosegue il collettivo spiegando che la decisione del presidio "per denunciare pubblicamente questo fatto grave e per non lasciare sola la studentessa. A parer nostro se sospendono lei, possono sospendere tutti e tutte". Gli studenti, circa 100, sono rimasti sotto l'istituto fino a quando la ragazza non e' uscita spiegando ai colleghi che nei suoi confronti non ci sarà nessuna sospensione. La studentessa, insieme con i genitori, ha avuto un colloquio con la preside e con alcuni insegnanti. Per la scuola si e' trattato di un "confronto chiarificatore e risolutore, estremamente pacifico, tra le varie parti coinvolte". "Il presidio sotto il Mchiavelli di noi studenti e studentesse del Machiavelli insieme alle universitarie dell'accampata di piazza San Marco è finito con il ritiro di ogni sanzionamento minacciato precedentemente alla studentessa in questione - conclude il collettivo -. Il presidio è stato nutrito di studenti e studentesse, all'incirca 100, ha mostrato molta forza e determinazione nell'affermare che abbiamo il diritto di dire la verità rispetto a quello che avviene in Palestina e che non si può nemmeno pensare di sospendere chi oggi ha il coraggio di farlo. Abbiamo ritenuto estremamente importante organizzarci in questo modo dato che una studentessa, da sola, è stata minacciata solo per aver parlato all'interno di una classe, di ciò che accade a Gaza, informando dello sciopero che si sarebbe tenuto il 15. Ci è stato assicurato dalla scuola che nessun provvedimento sarà preso nei confronti della studentessa. Per noi questa è una grande vittoria e siamo sicuri che il messaggio è passato:'tocca una tocca tutte'".

Von der Leyen: arrivo aiuti Ue a molo Usa è ottima notizia

"L'arrivo della prima spedizione di aiuti dell'Ue al nuovo molo statunitense a Gaza attraverso il corridoio marittimo e' un'ottima notizia. Le forniture alimentari rumene sono state convogliate attraverso il meccanismo Ue di Protezione civile. E indica la via da seguire. Continueremo a fornire aiuti umanitari ai palestinesi bisognosi". Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. 

Gb: consegnati i primi aiuti a Gaza tramite il molo Usa

E' stato consegnato il primo carico marittimo di aiuti umanitari britannici destinati alla popolazione palestinese della Striscia di Gaza tramite il molo flottante Usa di recente costruzione. E' quanto si legge in una nota diffusa dal Foreign Office secondo cui si tratta di una tranche iniziale di forniture di prima necessità, comprendente 8500 kit di copertura per gli sfollati costretti a vivere accampati, partita dall'isola di Cipro. Nelle prossime settimane giungeranno a destinazione altri aiuti, incluse 900 tende e 9200 kit igienici e sanitari. "Sono in arrivo nuove forniture ma la via marittima non è l'unica risposta - ha dichiarato il premier britannico Rishi Sunak - Devono essere aperte più vie terrestri, compreso il valico di Rafah, per garantire molti più aiuti ai civili che ne hanno un disperato bisogno". Mentre il ministro degli Esteri David Cameron ha ribadito la richiesta a Israele di garantire l'arrivo in sicurezza degli aiuti.

Coloni Cisgiordania bruciano camion, feriti conducente e 3 soldati israeliani

Coloni estremisti israeliani hanno attaccato un camion questa mattina nella Cisgiordania centrale e hanno aggredito l'autista, erroneamente convinti che stesse trasportando aiuti umanitari a Gaza. Lo riporta il Times of Israel.  E' la seconda notte consecutiva che in Cisgiordania si verificano attacchi simili. I coloni hanno dato fuoco al mezzo e hanno ferito moderatamente il conducente. Hanno poi attaccato i militari che sono intervenuti: tre soldati, di cui due ufficiali, sono rimasti leggermente feriti.  In un comunicato, l'Idf afferma che i coloni hanno attaccato l'autista israeliano del camion a un incrocio fuori dall'insediamento di Kochav Hashahar, a nord-est di Ramallah, prima di dare fuoco al veicolo. Le forze dell'ordine hanno soccorso l'autista, mentre tentavano di allontanare decine di assalitori. 



Gb, uccise 70enne per 'vendicare Gaza': ergastolo a marocchino

Ergastolo con obbligo di scontare almeno 45 anni di carcere effettivo. E' questa la pena inflitta oggi dalla giustizia britannica ad Ahmed Alid, 45enne richiedente asilo marocchino che il 15 ottobre scorso accoltellò e uccise un anziano passante preso di mira a caso nel nord dell'Inghilterra, dichiarando poi di aver voluto vendicare "i bambini palestinesi" uccisi nella Striscia di Gaza sullo sfondo dell'inizio della rappresaglia israeliana seguita all'attacco di Hamas del 7 ottobre. Alid era stato riconosciuto colpevole il 25 aprile da una giuria popolare; oggi la giudice togata Bobbie Cheema-Grubb, della Teesside Crown Court, ha completato la sentenza determinando la durata della condanna. Non senza evocare esplicitamente nel pesantissimo dispositivo sia il movente del "terrorismo", sia la spietatezza dell'accanimento contro bersagli "vulnerabili", e contestare all'imputato di aver "sperato di spaventare la popolazione britannica, minando quelle libertà di cui egli stesso era stato ammesso a godere". L'uomo il 15 ottobre attaccò a Hartlepool, coltello alla mano, un pensionato 70enne, Terence Carney, causandone la morte con 6 fendenti al grido "Allah Akhbar". Aggredì inoltre nel sonno un connazionale con cui condivideva l'alloggio, Javed Nouri, 31 anni, convertito al cristianesimo, ferendolo in modo grave, e due poliziotti intervenuti per arrestarlo. Nel corso degli interrogatori, Alid, ha poi ammesso di aver colpito una "vittima innocente" come Carney solo per punire il Regno Unito: colpevole ai suoi occhi di aver storicamente "creato l'entità sionista", cioè Israele. E ha pure confessato che sarebbe stato pronto a uccidere altre persone, laddove non fosse stato fermato, come reazione "alla guerra di Gaza" e dimostrazione del suo desiderio di vedere "la Palestina libera dai sionisti".

Gb, consegnati aiuti a Gaza tramite molo temporaneo

Il premier  britannico Rishi Sunak ha annunciato di aver consegnato aiuti a Gaza per  la prima volta utilizzando il molo temporaneo installato dagli Stati  Uniti al largo della Striscia. "Nelle prossime settimane arriveranno  ulteriori aiuti, ma sappiamo che la via marittima non è l’unica  risposta. Dobbiamo vedere aperte più rotte terrestri”, ha aggiunto.

Studenti Pro Palestina in assemblea: 'Stop ricerche con Israele'

Un'assemblea congiunta con i dipartimenti occupati. È terminata così, nel cortile del Politecnico di Torino, la manifestazione Pro Palestina che era partita questa mattina dalla sede delle facoltà umanistiche Palazzo Nuovo. Oltre un centinaio di giovani seduti in cerchio hanno ascoltato gli interventi dei loro compagni. Tutti insieme per chiedere che "l'Università non abbia più rapporti con lo Stato di Israele, colpevole del genocidio del popolo palestinese". Sullo sfondo, srotolata sulla facciata dell'Aula Magna, una gigantesca bandiera della Palestina. Gli studenti dei tre atenei occupati - UniTo, Politecnico e Fisica - parlano di vittoria, di aver conquistato il "diritto di portare avanti un'assemblea qui dentro". "Non era affatto scontato, visto che questa mattina il rettore Stefano Corgnati ha dato indicazioni alla sicurezza di chiedere il tesserino universitario, impedendo l'accesso a chi fosse senza smart card". Ma non si sono registrate tensioni quando il corteo è entrato dentro il Politecnico. Ha sfilato per i corridoi vuoti del dipartimento e poi si è svolta l'assemblea. "Vogliamo un confronto con il rettore - dicono gli universitari del 'Poli' - vogliamo sapere quali sono i progetti in atto con Israele e chiedere che vengano interrotti". Dopo aver rilanciato il corteo di domani a l'assemblea nazionale con altre università occupate italiane che ci sarà questo pomeriggio a Palazzo Nuovo, gli attivisti si sono dati appuntamento sempre al Politecnico per le 17, quando alcuni docenti "solidali con noi e con la causa palestinese", terranno le lezioni in cortile, con i giovani. 

Zelensky: 'Alleati vorrebbero nostra vittoria senza sconfitta della Russia'

"Credo che gli alleati abbiano paura che la Russia perda questa guerra. Vorrebbero che l'Ucraina vincesse senza la sconfitta della Russia, che potrebbe avere conseguenze imprevedibili per la geopolitica". Lo ha detto Volodymyr Zelensky in un incontro oggi con i giornalisti a Kiev. 

Israele, 'sirene anti razzi da Gaza nel sud del Paese'

Le sirene di allarme anti razzi da Gaza stanno risuonando nel sud di Israele nelle comunità a ridosso della Striscia, cittadina di Sderot compresa. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Coloni incendiano camion aiuti, feriti autista e 3 soldati

Coloni in Cisgiordania hanno attaccato un camion di aiuti diretto a Gaza, ferendo l'autista israeliano e dando fuoco al mezzo. L'esercito dello Stato ebraico ha parlato di "decine di civili" coinvolti nel raid, durante il quale sono stati feriti anche dei soldati. L'incidente e' avvenuto ieri sera vicino a Kokhav Hashahar, un insediamento israeliano nella Cisgiordania centrale. Secondo l'Idf, i militari sono intervenuti per "separare i civili israeliani dall'autista aggredito" e hanno fornito assistenza medica. I coloni hanno "risposto con la violenza" e tre soldati israeliani sono rimasti "leggermente feriti". Da settimane attivisti di estrema destra cercano di impedire il passaggio dei camion di aiuti e di recente ci sono stati episodi di violenza, come lunedi' scorso quando decine di persone hanno bloccato e vandalizzato in Cisgiordania un convoglio di camion umanitari in viaggio verso la Striscia. 



Proteste pro-Gaza, alla Columbia cerimonia di laurea alternativa

Oltre 500 tra studenti in tocco e toga, professori e leader religiosi si sono riuniti nella cattedrale di St. John the Divine vicino al campus della Columbia per una cerimonia di laurea alternativa a quella cancellata del 15 maggio a causa delle proteste pro-Gaza. Nel corso della cerimonia attivisti, scrittori ed esponenti di varie confessioni religiose hanno pronunciato discorsi a difesa della causa palestinese. L'evento di due ore, battezzato The People's Graduation, era stato organizzato da docenti e personale di Columbia dopo che molte delle cerimonie di laurea delle varie scuole dell'ateneo, per timore di proteste, erano state trasferite dal campus di Morningside Heights al centro sportivo dell'università lontano 100 isolati.

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