Brasile, il governo Lula licenzia il capo del colosso petrolifero Petrobras

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La decisione è stata presa al terrmine di una disputa tra la società e l'esecutivo sul pagamento dei dividendi. "Prates è stato licenziato", ha detto un portavoce presidenziale, senza fare riferimento al nome di possibili sostituti. Il gruppo aveva già sperimentato turbolenze di questo tipo durante il mandato quadriennale del presidente di estrema destra Bolsonaro

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Il governo del leader brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha licenziato il presidente del colosso petrolifero statale Petrobras, Jean Paul Prates, dopo una disputa tra la società e l'esecutivo sul pagamento dei dividendi. "Prates è stato licenziato", ha detto un portavoce presidenziale. Da parte sua, la società ha indicato in un comunicato stampa che lo stesso Prates ha chiesto una riunione del consiglio di amministrazione per esaminare "la scadenza anticipata del suo mandato in modo negoziato" e per presentare le sue dimissioni.

Crollo del prezzo delle azioni in Borsa

Il 25 aprile gli azionisti di Petrobras hanno approvato il pagamento di 22 miliardi di reais (4 miliardi di euro) di dividendi straordinari per l'esercizio 2023, durante il quale il gruppo ha realizzato il secondo utile netto più grande della sua storia, e il collocamento di altri 22 miliardi in un fondo destinato a garantire il pagamento dei dividendi futuri. Inizialmente, il Cda di Petrobras, controllata dallo Stato brasiliano, aveva deciso di non pagare alcun dividendo. Questo annuncio, avvenuto il 7 marzo, ha causato il crollo del prezzo delle azioni Petrobras in Borsa ed è stato considerato dagli analisti come il risultato di un'ingerenza del governo negli affari della società, una possibilità che preoccupa i mercati dall'avvento al potere del presidente Lula all'inizio del 2023. Lula ha ripetutamente accusato i dirigenti di Petrobras di pensare solo a soddisfare gli azionisti del gruppo, a scapito dei consumatori.

Società controllata dallo Stato per più della metà

Poco più della metà del capitale di Petrobras è detenuto dallo Stato brasiliano, mentre il resto appartiene ad azionisti privati. Jean Paul Prates, ex senatore del Partito dei lavoratori di Lula, è stato nominato capo di Petrobras nel gennaio 2023, poco dopo l'insediamento del presidente, al quale era noto per essere vicino. Il gruppo ha già sperimentato turbolenze durante il mandato quadriennale del presidente di estrema destra Jair Bolsonaro (2019-2022). Quattro presidenti si erano succeduti alla guida dell'azienda, a causa dei violenti disaccordi sulla politica dei prezzi della Petrobras. In 68 anni di esistenza, Petrobras ha conosciuto un susseguirsi di presidenti: 39 precisamente, con una longevità media inferiore ai due anni. Lula ha posto fine al processo di privatizzazione avviato dal governo Bolsonaro. Il governo brasiliano non ha menzionato il nome di un sostituto di Prates. I media brasiliani scommettono su Magda Chambriard, ex capo dell'Agenzia nazionale del petrolio, un'organizzazione responsabile della regolamentazione dell'industria petrolifera brasiliana.

BELEM, BRAZIL - MARCH 26: French President Emmanuel Macron visits the Amazon for the first time as he and Brazilian President Luiz Inacio Lula da Silva visit a community on the Ilha do Combu, an area of Amazon rainforest in the city of Belem, Brazil on March 26, 2024. The two presidents observed the artisanal and sustainable production of cocoa in the region. The trip marks a closer relationship between France, the European Union, and Brazil, to discuss partnerships and climate issues worldwide and in the Amazon. It also supports Belem as the host city for COP30 in 2025. (Photo by Filipe Bispo/Anadolu via Getty Images)

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