Guerra Israele-Hamas, Ue chiede stop immediato a operazioni a Rafah

 L'esercito israeliano prosegue la sua avanzata con i tank e le truppe. Fuori servizio l'ospedale Europeo, situato vicino alla città palestinese, dopo che i generatori elettrici hanno smesso di funzionare a causa della carenza di carburante. Gantz sente Sullivan e insiste sulla necessità della pressione militare su Hamas. L'amministrazione Biden ha notificato al Congresso americano che intende procede con la vendita di armi per un miliardo di dollari a Israele, secondo i media Usa

Ankara pressa gli Usa: "Israele abbandoni Rafah subito"

Il governo turco chiede agli Stati Uniti di intensificare la pressione su Israele per porre fine alle operazioni militari a Rafah. La richiesta e' stata ribadita in una telefonata tra il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan e il Segretario di Stato americano Anthony Blinken. A renderlo noto fonti diplomatiche citate dai principali media turchi. Il capo della diplomazia di Ankara, fedelissimo del presidente Recep Tayyip Erdogan, ha detto al collega americano che la Turchia ritiene l'occupazione del valico di Rafah da parte di Israele "un crimine di guerra", ha chiesto il 'ritiro immediato' delle truppe israeliane, la cui presenza nell'area e' "inaccettabile". Fidan ha anche ribadito la necessita' di giungere a un cessate il fuoco "il prima possibile" e garantire il flusso di aiuti umanitari diretti alla popolazione civile "attraverso l'eliminazione di tutti gli ostacoli" al passaggio dei convogli. 


Turchia: 'L'attacco di Israele a Rafah è inaccettabile'

"L'attacco di Israele a Rafah è inaccettabile". Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante un colloquio telefonico con il Segretario di Stato americano, Antony Blinken. Fidan ha sottolineato la necessità di stabilire un cessate il fuoco immediato e di rimuovere gli ostacoli per l'invio ininterrotto di aiuti umanitari nella regione, riferisce la tv di Stato Trt, citando fonti diplomatiche. Durante il colloquio, si è parlato anche degli ultimi sviluppi della situazione in Ucraina.

Tajani: 'Invitato ministro Esteri Anp a Roma prossima settimana'

"Ho invitato a Roma la prossima settimana il ministro degli Esteri palestinese. L'Italia sostiene il nuovo governo dell'Autorità palestinese e lavora per il suo rafforzamento". Lo ha annunciato durante il question time a Montecitorio il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Gaza: delegazione israeliana al Cairo per colloqui su aiuti

Una delegazione israeliana di alto livello è arrivata al Cairo questa mattina per incontri sulla situazione a Rafah e nel resto della Striscia di Gaza. Una visita di poche ore, che ha visto la delegazione ripartire nel primo pomeriggio. Lo riferiscono fonti aeroportuali. La delegazione - aggiunge la fonte - è arrivata a bordo di un aereo privato Bombardier Challenger 604 dall'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e ha incontrato alti funzionari egiziani alla luce delle recenti accuse reciproche riguardo al deterioramento delle condizioni nella Striscia di Gaza e dell'impossibilità di consegnare gli aiuti umanitari. All'arrivo, la delegazione è stata accolta da un rappresentante dell'intelligence e scortata con un convoglio alla sede delle trattative.

Tajani: 'Oggi ribadirò a Katz nostra opposizione a operazione Rafah'

Dell'iniziativa 'Food for Gaza' parlerò "oggi di nuovo al telefono con il ministro degli Esteri israeliano Katz, che ha anche partecipato a una riunione del tavolo e al quale rinnoverò la richiesta di massima assistenza per la consegna degli aiuti. Ribadirò anche la nostra opposizione ad un'operazione militare a Rafah". Lo ha dichiarato durante il question time a Montecitorio il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Stiamo sollecitando Israele a raggiungere un cessate il fuoco, fornire un piano per la protezione dei civili, facilitare ulteriori evacuazioni, ristabilire i servizi essenziali e assicurare la protezione delle infrastrutture critiche", ha aggiunto. 

Al Qahera: blindati israeliani ostacolano ingresso aiuti a Gaza

"Blindati militari si sono schierati davanti al valico di Rafah dal lato palestinese e ostacolano la consegna degli aiuti per la popolazione della Striscia di Gaza": lo afferma il corrispondente dell'emittente statale egiziana Al Qahera.

Netanyahu: 'Non c'è e non ci sarà crisi umanitaria a Rafah

"Le nostre forze stanno combattendo in tutta la Striscia di Gaza, a Jabalya, Zaitun e Rafah. Lo facciamo evacuando la popolazione civile e adempiendo al nostro impegno nei confronti dei loro bisogni umanitari. I nostri sforzi responsabili stanno dando i loro frutti". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu secondo cui "finora a Rafah è stato evacuato dalle zone di combattimento quasi mezzo milione di persone. La catastrofe umanitaria di cui hanno parlato non si è materializzata, né si materializzerà".

Netanyahu: inutile parlare di futuro a Gaza se Hamas resta

"I discorsi sul 'giorno dopo', finchè Hamas rimarrà intatto, rimangono solo solo chiacchiere, prive di contenuto". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in un discorso diffuso dal suo ufficio. "Fino a quando non sarà chiaro che Hamas non controlla militarmente Gaza, nessun partito - ha aggiunto - sarà disposto ad assumere la gestione civile di Gaza per paura della sua sicurezza".

Hamas: "I morti a Gaza sono a 35.233'"

Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato che il numero dei morti a Gaza, dall'inizio della guerra, è di 35.233.

Erdogan, Israele attaccherà la Turchia se Hamas sconfitto

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che Israele attaccherà la Turchia "prima o poi" se riuscirà a sconfiggere Hamas nella Striscia di Gaza. "Non pensate che Israele si fermera' a Gaza", ha detto il capo dello Stato ad Ankara ai deputati del suo partito, l'AKP. "Se non lo fermiamo, questo stato canaglia e terrorista prima o poi metterà gli occhi sull'Anatolia", ha giudicato, riferendosi alla parte della Turchia situata in Asia Minore e che rappresenta la maggior parte del suo territorio. La Turchia ha recentemente sospeso le relazioni commerciali con Israele per "costringerlo ad accettare un cessate il fuoco e aumentare il volume degli aiuti umanitari che entrano" a Gaza. "Continueremo a sostenere Hamas, che lotta per l'indipendenza del proprio Paese e che difende l'Anatolia", ha aggiunto Erdogan.

Netanyahu, respingiamo decisione Onu su status palestinesi

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che il suo governo ha respinto all'unanimità la decisione Onu di promuovere il riconoscimento di uno Stato palestinese. "Non permetteremo loro di creare uno Stato terroristico dal quale possano attaccarci ancora di piu'",

ha affermato. "Nessuno impedirà a noi, Israele, di esercitare il nostro diritto fondamentale di difenderci: nè l'assemblea generale delle Nazioni Unite né qualsiasi altra entita'", ha aggiunto, assicurando che la decisione del Palazzo di Vetro non servirà da base per futuri negoziati e non contribuirà a raggiungere una soluzione pacifica al conflitto israelo-palestinese. "Non daremo un premio al terribile massacro del 7 ottobre, sostenuto dall'80% dei palestinesi di Gaza e della Cisgiordania", ha sostenuto Netanyahu. 

Isw: "Le milizie palestinesi stanno sostenendo un tasso giornaliero molto elevato di attacchi contro le forze israeliane a Jabalia"

Idf: "60 razzi lanciati da Hezbollah verso il nord di Israele"

Una raffica di 60 razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele, in particolare contro il monte Meron. Lo hanno reso noto le Forze di difesa israeliane (Idf) spiegando che almeno uno di questi razzi è stato lanciato contro la base militare di Biranit al confine con il Libano. Molti razzi sono stati intercettati dalla contraerea, mentre alcuni hanno causato ''danni minori'', hanno detto le Idf.

Hezbollah ha rivendicato la responsabilità degli attacchi, affermando di aver preso di mira il Monte Meron con decine di razzi. Non si registrano feriti, hanno precisato le Idf.

Medioriente, lo Stato ebraico stringe la morsa su Rafah. VIDEO

Il governo di Israele respinge la Risoluzione sulla Palestina all'Onu

"Nessuno - ha spiegato il premier - impedirà a Israele, di esercitare il nostro diritto fondamentale di difenderci, né l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite né in qualsiasi altra entità. Staremo insieme a testa alta per difendere il nostro Paese". La decisione di oggi del governo - annunciata nel giorno in cui i palestinesi celebrano la Nakba - comporta che per Israele "non cambia lo status delle aree contese, non conferisce alcun diritto e non pregiudica alcun diritto dello Stato di Israele e del popolo ebraico nella Terra d'Israele". Inoltre, la decisione dell'Onu " non costituirà una base per futuri negoziati e non ha alcuno scopo per promuovere una soluzione pacifica". Israele ha sempre sostenuto che la nascita dello stato palestinese deve essere affidata alle trattative dirette tra le parti.

L'Egitto: "Basta minacce degli Houthi nel Mar Rosso"

Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha incontrato a Manama, nel Bahrein, dove è in programma il 33/o vertice arabo, diversi leader dei Paesi partecipanti tra cui il suo omologo dello Yemen Shayea Mohsen Al-Zindani, al quale ha manifestato il suo "pieno rifiuto delle minacce alla sicurezza della navigazione nel Mar Rosso". Durante l'incontro, si è parlato degli  sforzi regionali e internazionali per stabilire la pace e raggiungere una soluzione sostenibile alla crisi yemenita e l'Egitto ha affermato il suo "fermo impegno" a sostenere questi sforzi "al fine di preservare l'unità, la sovranità e l'integrità territoriale dello Yemen". "Questa soluzione - ha aggiunto - si baserà sui riferimenti delle Nazioni Unite, sui risultati del dialogo nazionale yemenita e sulle pertinenti risoluzioni del Golfo e del mondo arabo". Il ministro yemenita, da parte sua, ha detto di apprezzare "il ruolo equilibrato e di sostegno del Cairo nel rafforzare la stabilità nello Yemen e nel sostenere il popolo yemenita.  Shoukry ha incontrato anche i suoi omologhi giordano e iracheno, con i quali ha sottolineato l'importanza di "intensificare la cooperazione all'interno del meccanismo tripartito come modello per l'azione araba congiunta". Con l'omologo siriano Faisal Mekdad, il ministro egiziano ha sottolineando la consultazione in corso tra Egitto e Siria "per rafforzare le relazioni bilaterali". Shoukry ha visto anche il ministro degli Esteri del Bahrein Abdullatif bin Rashid Al Zayani, con il quale ha discusso anche degli ultimi sviluppi nella Striscia di Gaza, sottolineando "la necessità di raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e di fermare le operazioni militari nella città palestinese di Rafah". Hanno inoltre messo in guardia contro i pericoli derivanti dall'occupazione israeliana in corso e dalla chiusura del lato palestinese del valico di frontiera di Rafah, bloccando l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia". 

Idf: "Hussain Ibrahim Mekky, un comandante senior di Hezbollah, è stato eliminato durante la notte da un attacco aereo dell'IAF"

Erdogan: "Se Israele non sarà fermato punterà alla Turchia"

"Non pensate che Israele si fermerà a Gaza, se questo Stato terrorista non viene fermato, prima o poi metterà gli occhi sull'Anatolia con l'illusione che sia una terra promessa". Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu. "Continueremo a stare dalla parte di Hamas che lotta per l'indipendenza del suo territorio e difende l'Anatolia", ha aggiunto Erdogan, durante un discorso al gruppo parlamentare del suo partito Erdogan, dopo avere ribadito che non considera il gruppo palestinese un'organizzazione terroristica.

Erdogan: "Netanyahu morirà in carcere come Mladic"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che il premier israeliano Benjamin Netanyahu è destinato a morire in carcere come Ratko Mladic, condannato all'ergastolo per il genocidio di Srebrenica. "Prima o poi il macellaio di Gaza, (Benjamin) Netanyahu e coloro che prendono parte al genocidio di Gaza attenderanno la stessa fine", ha detto Erdogan, durante un discorso al suo gruppo parlamentare Akp trasmesso dalla tv di Stato Trt, dopo avere citato i responsabili del genocidio di Srebrenica che "attendono di morire in prigione". 

Erdogan

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Media: Nasrallah incontra esponenti di Hamas su guerra

Gli Hezbollah hanno annunciato che il segretario generale dell'organizzazione Hassan Nasrallah ha incontrato esponenti di Hamas in Libano per discutere la situazione della guerra. Lo ha riferito Haaretz, secondo cui per Hamas erano presenti Khalil al-Hayya, vice di Yahya Sinwar, Osama Hamdan e Muhammad Nasr.

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