Il ministero chiedeva ai tre comuni della classi un minimo di 98 iscritti per garantire il mantenimento della quinta elementare al rientro a settembre, ma i nomi sul registro erano solo 94. Le pecore, gentilmente prestate da un agricoltore locale, hanno così riempito gli spazi vuoti
John Deere, Valériane Deschamps, Phil Tondus e Marguerite Duprès. Sono loro i nuovi iscritti di una scuola francese dell’accorpamento Nitting-Voyer-Hermelange, nei pressi di Sarrebourg nella Mosella, Nord-Est della Francia. Ma non sono persone. Sono quattro pecore. Si tratta di una provocazione per protestare contro una legge che impone la chiusura di intere classi se non si raggiunge un numero minimo di studenti e studentesse per l’anno scolastico.
La vicenda
Il ministero francese chiedeva ai tre comuni un minimo di 98 iscritti per garantire il mantenimento della quinta elementare al rientro a settembre, ma i nomi sul registro erano solo 94. Le pecore, gentilmente prestate da un agricoltore locale, hanno così riempito gli spazi vuoti. Ogni cosa è stata fatta secondo le regole: ogni pecora ha due genitori, un indirizzo ed una data di nascita. Nomi e cognomi, peraltro evocativi. I dossier compilati sono stati inviati all'Istruzione nazionale dall'ufficio del Comune, che ha partecipato attivamente alla mobilitazione.
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La scelta delle pecore
Gli animali non sono stati a scelti a caso: "a differenza delle pecore, i ragazzi non vanno contati perché non sono numeri", come spiegato da Loïc Firtion, a capo dell'associazione genitori, intervistato dall'Est Républicain. La classe era stata avviata nel 2021 con 90 alunni. Gli ovini sono ora stati introdotti a scuola, accolti con cartelli di benvenuto dai compagni di classe, che hanno allestito un piccolo recinto all'esterno per far trascorrere in tranquillità agli animali il tempo della loro presenza.