"Non riteniamo che quello che sta accadendo a Gaza sia un genocidio", ha detto il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. Un'indagine preliminare dell'Idf, citata da Haaretz, ha rivelato che una persona è stata uccisa e un'altra gravemente ferita durante una sparatoria contro un veicolo dell'Onu vicino il valico di Rafah. Hamas: "Sistema sanitario a Gaza a poche ore dal collasso". Superate le 35mila vittime palestinesi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre
Media, 'in settimana nuovi colloqui a Doha'
I mediatori di Egitto e Qatar torneranno a incontrarsi questa settimana a Doha, in Qatar, mentre prosegue il lavoro negoziale per arrivare a un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Lo scrive il Washington Post in una notizia rilanciata dal Jerusalem Post.
Erdogan: più di 1000 membri di Hamas ricoverati in Turchia
"Più di 1.000 membri di Hamas" sono ricoverati in ospedali in Turchia per essere curati. Lo ha annunciato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Hamas, persi i contatti con i carcerieri di 4 ostaggi israeliani
Il portavoce di Hamas, Abu Obeida, ha affermato poco fa sui social network che la direzione del movimento armato palestinese ha perso i contatti con i carcerieri di quattro ostaggi israeliani tra cui il 23enne ostaggio israeliano Hersh Goldberg-Polin. "A seguito del barbaro bombardamento sionista degli ultimi dieci giorni - si legge nel comunicato - i nostri contatti con un gruppo di nostri combattenti che sorvegliavano quattro prigionieri sionisti, compreso il prigioniero Hersh Goldberg-Polin, sono stati interrotti". Lo scorso 24 aprile Hamas aveva diffuso un video con cui intendeva dimostrare che il 23enne ostaggio israeliano era ancora in vita.
Haaretz, un morto e un ferito grave in spari a veicolo Onu
Un'indagine preliminare dell'Idf, citata da Haaretz, ha rivelato che una persona è stata uccisa e un'altra gravemente ferita durante una sparatoria contro un veicolo dell'Onu vicino il valico di Rafah. L'Idf, ha aggiunto Haaretz, sta accertando le circostanze del fatto e non è chiaro se a sparare siano stati i soldati israeliani.
Idf: "Operiamo a Rafah est e Jabalya, 120 obiettivi colpiti"
L'Idf sta continuando ad operare sia nella parte orientale di Rafah, a sud di Gaza, sia a Jabalya nel nord. A Rafah - ha fatto sapere il portavoce militare israeliano - "in combattimenti ravvicinati sono stati attaccati obiettivi di Hamas, ucciso terroristi e localizzati armi e lancia razzi". I soldati - ha aggiunto la stessa fonte - "hanno distrutto infrastrutture terroristiche e confiscato armi trovate all'interno una scuola". Anche a Jabalya ci sono stati "scontri ravvicinati con diversi terroristi eliminati". L'aviazione ha colpito "molte infrastrutture sotterranee". Nelle passate ore sono stati circa 120 gli obiettivi militari colpiti.
Gaza: 35.091 palestinesi uccisi da inizio guerra
Sale il bilancio delle vittime di Gaza. Almeno 35.091 palestinesi sono stati uccisi e 78.827 feriti negli attacchi israeliani nella Striscia dal 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità dell'enclave, aggiungendo che 57 persone sono state uccise e 82 ferite nelle ultime 24 ore.
Haaretz: "Veicolo Onu colpito vicino al valico di Rafah"
Report palestinesi hanno riferito di un veicolo dell'Onu colpito da una sparatoria vicino il valico di Rafah a sud di Gaza. Lo ha riportato Haaretz aggiungendo che ci sarebbe almeno un ferito.
Fonti egiziane, Israele impedisce anche aiuti per via aerea
"Nelle ultime ore diversi aerei appartenenti a Paesi della coalizione internazionale hanno tentato di effettuare lanci di aiuti su alcune zone poco accessibili della Striscia di Gaza ma le autorità israeliane hanno rifiutato di concedere a questi aerei il permesso di effettuare i lanci". Lo afferma una fonte aereoportuale egiziana, precisando che "un aereo cargo militare Airbus C295M dell'aeronautica egiziana si trova in una base militare giordana in attesa della necessaria approvazione insieme a diversi altri aerei dei paesi della coalizione internazionale". L'ultima operazione di lancio di aiuti dagli aerei su Gaza ha avuto luogo il 9 maggio, dicono le fonti.
Striscione studenti pro Palestina su tunnel Vittoria a Napoli
"Bernini, Piantedosi e la Crui uniti per il genocidio". E' l'accusa della rete degli Studenti uniti per la Palestina comparsa su un grande striscione calato in mattinata sull'ingresso della galleria Vittoria a Napoli. Secondo i manifestanti, da giorni accampati con le tende nella sede di Lettere della Federico II, la ministra dell'Università, il suo collega dell'Interno e la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, che oggi si riuniranno per parlare di quanto sta accadendo negli atenei, devono impegnarsi a rescindere subito gli accordi con le università israeliane. "Un messaggio chiaro - si legge in un comunicato della Rete - per dire che non arretreremo dinanzi alla repressione con cui vorrebbero colpirci: le immagini del genocidio in corso in Palestina ci impongono di lottare strenuamente ".
Piantedosi: antisemitismo può alimentare forme terrorismo
"Dal 7 ottobre abbiamo avuto il 1000% di aumento di segnalazioni di sentimenti d'odio. Abbiamo alzato le barriere ma il sentimento di antisemitismo può alimentare forme di terrorismo". Così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi durante un evento al Memoriale della Shoah di Milano con la senatrice a vita Liliana Segre. "Io noto che nella discussione pubblica c'è una certa sottovalutazione. Negare la parola a qualcuno o assaltare un obiettivo di matrice ebraica, è la cosa più sbagliata. Ogni azione che cela una riproposizione di sentimenti antisionisti e antisemiti va rifiutata da tutti" ha aggiunto Piantedosi.
Segre: 'ricevo minacce ma non me ne starò a casa'
"Ricevo minacce pazzesche che ho ignorato per anni. E mi preoccupo di questi odiatori in generale che dovrebbero essere protetti e curati. Ma io ho visto tutto, come potrei avere paura a uscire di casa?". Così la senatrice a vita Liliana Segre durante un evento al Memoriale della Shoah di Milano. "Dico sempre che ho vissuto invano. Per 30 anni sono andata nelle scuole a raccontare ciò che era successo. E ritrovarmi a 94 anni a sentirmi dire 'stai attenta, stai a casa'... A me piace vivere, sono attiva, ho tante passioni. E dovrei stare a casa perché qualcuno vuole ammazzarmi? No" ha aggiunto Segre.
Tajani con Urso a tavolo sul Mar Rosso, 'governo a fianco imprese'
Il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha presieduto oggi alla Farnesina, insieme al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, la prima riunione del Tavolo sulle conseguenze della crisi nel Mar Rosso per l’economia italiana.
“Il Governo è al fianco delle imprese che operano all’estero, anche nelle situazioni di crisi che richiedono di essere affrontate con un approccio di sistema - ha dichiarato Tajani - Ci siamo attivati da subito per il lancio dell’operazione europea Aspides, che sta svolgendo una fondamentale funzione volta a ristabilire la sicurezza e la libertà della navigazione nell’area: faremo di tutto per tutelare il sistema marittimo italiano e il nostro sistema produttivo dalle conseguenze di questa crisi".
Su muri Sapienza oltre 30 scritte pro Palestina, silicone nella porta del rettorato
Da ''all eyes on Rafah'' a ''stop accordi'' fino a ''Free Gaza'', ''stop genocide'' e ''a Gaza non ci sono manco più i muri su cui scrive'', sono oltre 30 le scritte pro Palestina comparse la notte scorsa sui muri interni dell'università 'Sapienza' di Roma. Diverse scritte ricordano l'appuntamento di domani ''14 maggio contro Senato Accademico'' e in una si chiedono le dimissione della rettrice Antonella Polimeni. Infine nelle serrature delle porte del rettorato e di altre aule è stato trovato del silicone.
Egitto ad altri mediatori, Israele è ostacolo a aiuti a Gaza
L'Egitto ha informato gli altri mediatori nei negoziati per Gaza del suo "categorico rifiuto dell'escalation israeliana nella Rafah palestinese" e che ritiene "Israele responsabile del deterioramento della situazione nella Striscia di Gaza" e di "impedire gli aiuti". Lo ha detto una fonte di alto livello all'emittente statale egiziana Al Qahera.
Media, altri ministri Israele contestati a cerimonie caduti
Oltre al ministro Itamar ben Gvir, anche altri esponenti del governo di Benyamin Netanyahu sono stati brevemente contestati nelle cerimonie per il Giorno dei caduti (Yom HaZikaron) svoltesi oggi in tutta Israele, la prima volta dopo il 7 ottobre. Lo hanno riferito i media secondo cui lo stesso ministro della difesa Yoav Gallant nel cimitero militare di Tel Aviv è stato oggetto di una protesta silenziosa da parte di 3 persone che avevano cartelli, tra cui uno con la scritta 'Il loro sangue è sulle vostre mani'. A Gallant - secondo le stesse fonti che citano il video di un attivista sui social - è stato urlato da uno dei presenti di lasciare la cerimonia. A Natanya, al ministro dell'Intelligence Gila Gamliel è stato intimato di andarsene da una donna, poi rimbeccata da un altro presente. Lo stesso è avvenuto al cimitero militare Holon al ministro dell'edilizia Yitzhak Goldknopf a cui è stato gridato durante il suo intervento 'Vergogna'. Anche il ministro dei trasporti Miri Regev ha avuto la sua contestazione da parte di una donna alla fine del suo discorso.
Israele, '4 soldati feriti da anti tank lanciato da Libano'
L'esercito israeliano ha fatto sapere che 4 soldati sono stati feriti da due missili anti tank lanciati dal Libano nell'area di Yiftah, nel nord del Paese, dove prima erano risuonate le sirene di allarme. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che un drone passato da Libano è caduto nell'area di Zarit, sempre nel nord di Isrraele, ma senza provocare vittime.
'Esplosioni a Rafah udite nel Sinai fino a 30 km all'interno'
Fonti dal lato egiziano del valico di Rafah tra Egitto e Striscia di Gaza fanno sapere che il rumore delle esplosioni degli attacchi israeliani sul lato palestinese è stato molto forte stanotte, tanto da essere udito a fino a circa 30 chilometri di distanza all'interno del Sinai. "Il suono è stato incessante fino all'alba, si sentiva anche il rumore delle case che crollavano, poi è tornata la calma, mentre i due valichi di Rafah e Kerem Salem restano chiusi al passaggio di aiuti per la popolazione di Gaza e ai feriti in uscita", hanno riferito testimoni diretti e corrispondenti della stampa egiziana. In mattinata, in una calma irreale dal lato egiziano di Rafah, numerosi camion di aiuti umanitari si sono rimessi in coda davanti al terminal sperando di passare.
Capo Shin Bet: "Non ci fermeremo finché non avremo liberato tutti gli ostaggi"
"Non ci fermeremo fin quando non avremo riportato a casa tutti i 128 ostaggi e anche gli altri quattro che erano lì già da prima. Quelli che sono vivi e quelli che non lo sono. Tutti". Lo ha detto il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, in occasione di una cerimonia nella Giornata dedicata alla memoria dei caduti.
Riferendosi agli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza, ha sottolineato che è "questa la vera differenza tra noi e loro", tra Israele e Hamas. "Sacrificare le nostre vite per i nostri cittadini - ha affermato in dichiarazioni riportate dal Times of Israel - mentre loro sacrificano le vite dei cittadini per loro stessi".
Idf ordina evacuazione ospedale kuwaitiano di Rafah
Le forze israeliane hanno emesso un ordine di evacuazione per l'ospedale kuwaitiano di Rafah. Lo riporta al Jazeera, aggiungendo che i medici della struttura sanitaria temono che un attacco all'ospedale significherebbe un “crollo completo” del limitato sistema sanitario della città meridionale della Striscia di Gaza.
Hezbollah rivendica lancio droni verso nord Israele
Hezbollah ha rivendicato il lancio di due droni verso il nord di Israele affermando di aver colpito una postazione militare vicino alla comunità di Beit Hillel. In precedenza le Idf avevano riferito che il lancio di droni dal Libano aveva causato un incendio, poi domato, ma non aveva causato vittime.