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Israele-Hamas, tank di Tel Aviv circondano Rafah. Usa: "Accordo è ancora possibile"

©Ansa

L'Idf ha accerchiato la parte orientale. Casa Bianca: "Non è operazione su larga scala". L'Assemblea Generale dell'Onu ha approvato una risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite. Ira dell'ambasciatore israeliano. Quattro soldati israeliani uccisi in scontri con Hamas a Gaza City

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Governo Hamas, a Gaza i morti sono 34.943

Almeno 34.943 palestinesi sono stati uccisi e 78.572 feriti nell'offensiva militare israeliana a Gaza dal 7 ottobre. Lo afferma in una dichiarazione il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas.

Hamas: 'Rivedremo la nostra strategia sulle trattative'

Hamas terrà consultazioni "con i leader delle frazioni della resistenza palestinese per riconsiderare la sua strategia nei negoziati". Lo ha fatto saper il movimento islamico su Telegram attribuendo questa scelta "alla luce del comportamento di Netanyahu, del suo rigetto della proposta dei mediatori, l'attacco a Rafah e l'occupazione dei valichi". Di fatto, afferma Hamas, i colloqui tornano "al punto di partenza".

Abbas: 'Voto Onu ristabilisce fiducia nel diritto internazionale'

Il consenso internazionale dimostrato oggi all'Assemblea Generale dell'Onu a sostegno della membership della Palestina "ristabilisce la fiducia" dei palestinesi nella legittimità internazionale, protegge la soluzione dei due Stati e "incarna il diritto legittimo del popolo palestinese ad uno Stato indipendente, sovrano, con Gerusalemme est come capitale". Così il presidente dell'Anp, Mahmoud Abbas, ha celebrato la votazione di oggi all'Onu, con cui è passata a grandissima maggioranza una risoluzione che riconosce che la Palestina può diventare membro dell'Onu a pieno titolo, raccomandando al Consiglio di sicurezza di "riconsiderare favorevolmente la questione". Abbas ha espresso apprezzamento per il fatto che il 143 Paesi hanno votato a favore di questo nuovo status e questa "ampia approvazione" viene letta come "una prova del fatto che il mondo è unito dietro ai valori di verità, giustizia, libertà e pace che rappresenta la causa palestinese, e contro i continui crimini dell'occupazione ai danni del popolo palestinese e la sua terra". 

Katz su voto Onu: 'Un premio per Hamas'

Un "premio per Hamas". Così il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha definito la decisione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite di votare a grandissima maggioranza una risoluzione che riconosce che la Palestina può diventare membro dell'Onu a pieno titolo. "L'assurda decisione adottata oggi all'Assemblea generale dell'Onu mette in evidenza i pregiudizi strutturali dell'ONU e le ragioni per cui, sotto la guida del Segretario generale Guterres, si è trasformata in un'istituzione irrilevante", afferma Katz in una dichiarazione diramata dal suo ufficio.


Onu, Italia: soluzione solo da accordi tra Israele e Palestina

L'Italia si è dichiarata a favore della soluzione "due popoli due Stati" per risolvere la crisi in Medio Oriente ma ritiene che la "soluzione debba essere raggiunta attraverso negoziati diretti tra Israele e Palestina". Lo ha dichiarato l'ambasciatore all'Onu Maurizio Massari, nel corso del suo intervento all'Assemblea generale, dove e' stata approvata la risoluzione per accogliere la richiesta della Palestina di entrare a far parte dell'Onu a pieno titolo. L'Italia e' tra i 25 membri che si sono astenuti. 

Ambasciata palestinese Onu: '1,4 milioni a Rafah non sanno se oggi sopravviveranno'

"Mentre parliamo, 1,4 milioni di palestinesi a Rafah si chiedono se oggi sopravviveranno". E' quanto ha detto l'ambasciatore palestinese all'Onu, Riyad Mansour, nel suo intervento all'Assemblea Generale della Nazioni Unite poco prima dell'approvazione, con 143 voti a favore, 9 contrari e 25 astenuti, si chiede al Consiglio di Sicurezza di riconsiderare la richiesta dell'Anp di diventare membro a pieno titolo dell'Onu.   

"La nostra bandiera sventola alta e orgogliosa in Palestina, nel mondo e sul campus della Columbia university - ha aggiunto riferendosi alle proteste delle università Usa - è diventata il simbolo di tutti quelli che credono nella libertà e di quelli che non possono più rimanere inerti di fronte a questa enorme ingiustizia". 



Italia astenuta all'Onu sulla Palestina con Germania e Gb

L'Italia si è astenuta sulla risoluzione dell'Assemblea Generale Onu che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite. Gli altri astenuti sono Albania, Bulgaria, Austria, Canada, Croazia, Fiji, Finlandia, Georgia, Germania, Lettonia, Lituania, Marshall Island, Olanda, North Macedonia, Moldavia, Paraguay, Romania, Vanuatu, Malawi, principato di Monaco, Ucraina, Gran Bretagna, Svezia e Svizzera. Mentre i nove Paesi che hanno votato contro sono Usa, Israele, Palau, Nauru, Micronesia, Papua Nuova Guinea, Ungheria, Argentina e Repubblica Ceca (rpt Repubblica Ceca).

Assemblea Onu approva risoluzione su membership Palestina

L'Assemblea Generale dell'Onu ha approvato una risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, e raccomanda al Consiglio di Sicurezza di "riconsiderare favorevolmente la questione". Il via libera del Cds (dove gli Usa il mese scorso hanno posto il veto) è condizione necessaria per un'eventuale approvazione piena. Il testo ha ottenuto 143 voti a favore, 9 contrari e 25 astensioni. L'ARTICOLO COMPLETO

Uccisi 4 soldati israeliani a Gaza City, hanno tutti 19 anni

Quattro soldati israeliani sono stati uccisi durante gli scontri scoppiati stamane nel sobborgo di Zeitoun a Gaza City. Lo ha riferito l'esercito dello Stato ebraico, precisando che i quattro avevano tutti 19 anni e apparteneva al 931mo battaglione della Brigata Nahal. Si chiamavano Itay Livny, Yosef Dassa, Ermiyas Mekuriyaw e Daniel Levy. Altri due militari sono rimasti seriamente feriti. Dalle prime indagini delle Idf sembra che i quattro soldati siano stati uccisi dall'esplosione di uno o più ordigni in ​​un vicolo.


Israele vota per intensificare l'azione a Rafah

Il gabinetto di guerra israeliano ha deciso ieri sera "all'unanimità" di "approfondire l'operazione a Rafah". Lo riferiscono i media israeliani. La decisione è stata presa nonostante il presidente Usa Joe Biden abbia annunciato lo stop di alcune forniture di armi a Israele se l'esercito avesse invaso Rafah. 

Onu, l'invasione di Rafah sarebbe una catastrofe colossale

L'attacco di terra israeliano a Rafah porterebbe a una "colossale catastrofe umanitaria": l'allarme è stato lanciato dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres

Libano: raid israeliano uccide un paramedico e un tecnico

Un paramedico locale e un tecnico di una rete mobile di telefonia sono stati uccisi da un raid israeliano nel Sud del Libano, teatro di scambi a fuoco quotidiani tra Hezbollah e le forze di Tel Aviv. Lo ha riferito l'agenzia Ani. Il paramedico apparteneva all'associazione Al Risala, che fa riferimento al movimento Amal alleato di Hezbollah. Il raid è stato portato nel centro frontaliero di Tayrharfa. Con le due di oggi, sale a 402 il bilancio delle vittime in sette mesi di scontri nel Sud del Libano, per la piu' parte miliziani di Hezbollah ma tra cui vanno inclusi 79 civili, stando a una stima.

Borrell: "Ue condanna l'attacco a Unrwa a Gerusalemme Est"

"L'Ue condanna fermamente l'attacco contro l'Unrwa a Gerusalemme Est. I responsabili devono essere chiamati a risponderne. È responsabilità di Israele garantire la sicurezza degli operatori umanitari. L'Unrwa è un'insostituibile ancora di salvezza per milioni di persone a Gaza e nella regione". Lo scrive su x l'alto rappresentante Ue Josep Borrell.

Media, tank israeliani avanzano su strada principale di Rafah

I carri armati israeliani sono avanzati oggi sulla strada principale che divide le metà orientale e occidentale di Rafah. Lo riferiscono i media israeliani. L'IDF aveva già fatto sapere di avere occupato parte della strada Salah a-Din all'inizio dell'operazione nella parte orientale di Rafah lunedì scorso e oggi i carri armati si sarebbero spinti più avanti lungo la stessa strada, sebbene ancora all'interno di una zona di cui l'IDF aveva ordinato l'evacuazione. I residenti hanno riferito di esplosioni e spari quasi costanti a est e nord-est della città, con intensi combattimenti tra le forze israeliane e gli agenti dei gruppi terroristici di Hamas e della Jihad islamica. Hamas ha affermato di aver teso un'imboscata ai carri armati israeliani vicino a una moschea nella parte orientale della città, scrive il Times of Israel, segno che l'IDF era penetrato per diversi chilometri da est fino alla periferia dell'abitato della città. 

Oms: "Raid su casa di nostro operatore a Rafah, morta la nipote"

"Due giorni fa, tra gli intensi bombardamenti a Rafah, la casa di un membro dello staff dell'Oms è stata distrutta da un raid aereo nelle vicinanze: è stato ferito insieme alla moglie e a un figlio. Sua nipote di 7 anni è stata uccisa". Lo afferma su X il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Siamo profondamente rattristati da questa tragedia. Altri colleghi hanno sofferto simili perdite negli ultimi 7 mesi. Questo è un altro devastante esempio di quanto sia pericolosa Rafah e tutta Gaza", ha aggiunto il capo dell'Oms lanciando un appello "alla protezione di tutti gli operatori umantiari e tutti i civili. Chiediamo il cessate il fuoco".

Onu, l'invasione di Rafah sarebbe una catastrofe colossale

L'attacco di terra israeliano a Rafah porterebbe a una "colossale catastrofe umanitaria": l'allarme è stato lanciato dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.

Media, 'tank e truppe Israele circondano parte est Rafah'

I tank e le truppe dell'Idf hanno preso il controllo della strada principale che separa la parte orientale da quella occidentale di Rafah, e di fatto hanno circondato l'intero lato orientale della città, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta il sito della Reuters citando testimonianze di "esplosioni e sparatorie quasi costanti nell'est e nel nord-est della città".

Borrell: riconoscimento Palestina un atto politico simbolico

Il riconoscimento dello Stato di Palestina, in programma il 21 maggio da parte di Spagna, Irlanda e Slovenia "è un atto simbolico di carattere politico. Più che uno Stato, riconosce la volontà che quello Stato esista". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, ai microfoni della radio spagnola Rne. Secondo il capo della diplomazia europea e' probabile che altri compiano questo passo, in particolare Malta e Belgio. 

Netanyahu, 'la responsabilità del 7 ottobre è del governo'

Il 7 ottobre "ci sono stati fallimenti: prima di tutto quelli del governo". Lo ha ribadito Benyamin Netanyahu in una intervista a Gerusalemme al talk show Usa 'Dr.Phil'. Il premier - che guidava il governo in quel periodo come oggi - ha detto di "ritenere se stesso e tutti quanti" responsabili per "non aver protetto la gente che è la prima responsabilità di un governo. La gente non è stata protetta, lo dobbiamo ammettere". "Penso - ha aggiunto - che dobbiamo esaminare come è successo. Qual è stato il fallimento dell'intelligence, qual è stato il fallimento militare, ma penso che la cosa importante in questo momento - ha aggiunto - sia assicurarsi di non avere un altro fallimento"

Albares da Blinken, in agenda riconoscimento Palestina

Il ministro degli Esteri spagnolo, Josè  Manuel Albares, è a Washington dove incontrerà oggi il segretario di Stato americano Antony Blinken, con il quale discuterà, tra le altre questioni, della situazione a Gaza e in Medio Oriente. Durante l'incontro, Albares illustrerà a Blinken la posizione della Spagna sul riconoscimento della Palestina come Stato.

Il ministro ha assicurato che il riconoscimento avverrà "molto

presto", anche se non ha confermato che questa decisione sarà

approvata il 21 maggio dal Consiglio dei ministri. Oggi è previsto il voto delle Nazioni Unite sulla richiesta palestinese di diventare uno Stato membro a pieno titolo del Palazzo di Vetro. E il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha detto che Spagna, Irlanda e altri Paesi Ue hanno in programma di

riconoscere lo Stato palestinese il 21 maggio. Oggi sono già 144 dei 193 Paesi che hanno riconosciuto la Palestina come Stato; e nel governo spagnolo, dicono le fonti, sono convinti che non c'è alternativa, che la soluzione dei due Stati è la via verso la stabilità nella regione e anche una garanzia di sicurezza per Israele. Il premier Pedro Sa'nchez, che nelle ultime settimane ha

compiuto un intenso tour diplomatico per convincere il maggior

numero di Paesi, ha confermato che, dopo l'approvazione del

Consiglio dei Ministri, la sua intenzione è quella di recarsi al Congresso dei Deputati per "informare" solennemente l'intera Camera. 

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