Egitto, la nuova (futuristica) capitale amministrativa nel deserto: a che punto siamo
Mondo ©GettyVoluta dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi per rispondere al problema del sovraffollamento del Cairo, la nuova città è ancora fase di costruzione, ma vanta già alcuni imponenti edifici “da record”: dal grattacielo di 396 metri alla moschea, una delle più grandi del Medioriente. Il costo totale del progetto si aggira intorno ai 58 miliardi di dollari
Sorgerà nel cuore del deserto, a oltre 45 chilometri a est rispetto al Cairo, la nuova capitale amministrativa dell'Egitto. Sarà una metropoli high-tech modernissima, che ospiterà i ministeri governativi egiziani, gli uffici pubblici, la sede del Parlamento e le varie ambasciate. Il nome non è ancora stato definito: per ora, si chiama semplicemente “Nuova Capitale Amministrativa”. Voluta dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi per rispondere al problema del sovraffollamento del Cairo (una delle aree metropolitane più densamente popolate del mondo, dove vivono circa 22 milioni di persone), la nuova città è attualmente in fase di costruzione, ma vanta già alcuni imponenti edifici “da record”: dal grattacielo, che è il più alto di tutta l'Africa, alla moschea, una delle più grandi del Medioriente.
La nuova capitale dell'Egitto
Avviato nel 2016, il progetto per la costruzione della nuova città, situata tra il Cairo e la città portuale di Suez, è ancora alle sue fasi iniziali ma accoglie già alcune imponenti strutture. L'area, collegata con la “vecchia” capitale attraverso una metropolitana leggera, attualmente ospita diversi quartieri governativi, commerciali e residenziali. Come ha riferito alla Cnn Khaled Abbas, presidente della Acud (Administrative Capital for Urban Development), cioè la società che supervisiona l'intero progetto, nella metropoli vivono già oltre 1.500 famiglie che, secondo alcune previsioni, diventeranno 10mila entro la fine di quest'anno. Oltre ai residenti, anche 48mila dipendenti pubblici si sono trasferiti nei nuovi uffici della città.
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I monumenti principali
Al centro della metropoli sorge l'Iconic Tower, il grattacielo inaugurato lo scorso anno che, con un'altezza di 396 metri, rappresenta la torre più alta del continente africano. Dotata di 77 piani, l'imponente struttura ospita diversi spazi adibiti a uffici, hotel e appartamenti. Altro fiore all'occhiello della nuova capitale egiziana è la moschea che, vantando una capienza di 107mila persone, costituisce uno dei luoghi di culto più grandi del Medioriente. Al suo interno trova spazio anche il lampadario più pesante del mondo: oltre 22 tonnellate. Per non parlare dello stadio: una gigantesca struttura in grado di accogliere quasi 94mila persone (per fare un paragone, il Camp Nou a Barcellona ha poco più di 99mila posti), concepita con l'idea di ospitare i grandi eventi sportivi.
Come riferito da Khaled Abbas, citato ancora dalla Cnn, la nuova capitale conterà diverse aree verdi: la più importante, ancora in fase di costruzione, è l'enorme parco Green River, che “coprirà un'area due volte più grande del Central Park di New York – si legge sul quotidiano statunitense – anche se ci sono dubbi su come verrà irrigato vista l'aridità del paesaggio e le scarse risorse idriche del Paese”. Caratteristica principale dell'intera area urbana sarà l'innovazione, tra moderne infrastrutture, sistemi di intelligenza artificiale per ottimizzare l'uso di elettricità, gas e acqua, e copertura 5G per la connessione internet.
Il progetto
L'ambizioso progetto è stato svelato nove anni fa, nel marzo 2015, durante la Conferenza sullo sviluppo economico dell'Egitto a Sharm el-Sheik. Ad annunciarlo era stato il ministro egiziano dell'Edilizia abitativa e dei servizi urbani, Mostafa Madbouly, che aveva parlato della nuova capitale amministrativa come del principale megaprogetto di al-Sisi per decongestionare il sovraffollatissimo Cairo. All'epoca, come aveva riferito lo stesso Madbouly, le stime dei costi totali per la costruzione della città ruotavano attorno ai 45 miliardi di dollari. Oggi, si parla invece di 58 miliardi di dollari.
Costi e perplessità
Sulla spesa totale dell'operazione emergono non pochi dubbi: considerando il periodo di recessione economica che il Paese sta attraversando e le crescenti pressioni derivanti dalla guerra a Gaza, come può l'Egitto affrontare una spesa così ingente? Il governo del Paese ha dichiarato che i finanziamenti per la realizzazione della metropoli arriveranno, come sottolinea la Cnn, “dalla Acud e dalle vendite dei terreni”. Ma, stando alle parole dell'analista politico egiziano Maged Mandour, intervistato dal New York Times, “il governo sta prendendo anche in prestito denaro dall'estero per costruire l'enorme città per ricchi”. A sostenere l'economia egiziana sono infatti i finanziamenti internazionali: come quelli della Banca Mondiale, che lo scorso marzo ha stanziato più di 6 miliardi di dollari in tre anni per il Paese, e quelli del Fondo Monetario Internazionale, il quale ha dichiarato di voler aumentare il suo programma di prestiti all'Egitto da 3 miliardi a 8 miliardi di dollari.
Secondo alcuni esperti, la realizzazione di una nuova capitale da zero rappresenta una spesa esagerata e ingiustificata. "Il problema del Cairo non ha solo a che fare con la crescita incontrollabile della popolazione, ma con l'incapacità delle persone di accedere a mezzi di sussistenza dignitosi nel luogo da cui provengono”, ha detto alla Cnn Nicholas Simcik Arese, architetto ed etnografo dell'Architectural Association di Londra che ha svolto approfondite ricerche sul campo. "C'è un sacco di patrimonio immobiliare esistente al Cairo che è perfettamente realizzabile - ha aggiunto Arese - e se il governo dovesse spendere anche solo una piccola parte di quell'investimento per aiutare le città esistenti a funzionare davvero, penso che la questione del sovraffollamento scomparirebbe molto rapidamente."