Il presidente russo, rieletto a marzo con l’87,5% dei voti, ha giurato nel corso di una sontuosa cerimonia al Cremlino posando la mano destra su una copia della Costituzione, che gli conferisce il mandato presidenziale fino al 2030 e gli consente di ricandidarsi ulteriormente grazie alla riforma che nel 2020 ha rimosso l'articolo che limitava il numero di mandati possibili per un presidente
È arrivato al Cremlino sotto una tempesta di neve. Il presidente russo Vladimir Putin, rieletto a marzo con l’87,5% dei voti, ha prestato oggi giuramento sulla Costituzione per il suo quinto mandato, a due giorni dalla giornata della Vittoria che celebra l'anniversario della sconfitta delle forze naziste nel 1945. Secondo l'emittente Radio Liberty, sono sei i Paesi che hanno deciso di fare partecipare i loro ambasciatori alla cerimonia. Nella lista figurano Francia, Ungheria, Slovacchia, Grecia, Malta e Cipro. La rappresentanza dell'Ue a Mosca non ha partecipato. Al termine della cerimonia, secondo quanto confermato da portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, Putin avrà subito diversi incontri di lavoro.
L'omaggio ai soldati
Stamattina Putin ha giurato nel corso di una sontuosa cerimonia al Cremlino posando la mano destra su una copia della Costituzione, che gli conferisce il mandato presidenziale fino al 2030 e gli consente di ricandidarsi ulteriormente grazie alla riforma che nel 2020 ha rimosso l'articolo che limitava il numero di mandati possibili per un presidente. Nel suo discorso di insediamento ha reso omaggio ai soldati che partecipano al conflitto in Ucraina. "Mi inchino ai nostri soldati che partecipano all'operazione militare speciale", ha detto Putin.
I rapporti con l'Occidente
Il presidente russo si è detto poi favorevole a ''un dialogo con gli Stati occidentali'', ma che sia ''alla pari''. Intervenendo al Cremlino Putin ha affermato: "Noi non rifiutiamo il dialogo con gli Stati occidentali'', anzi ''siamo stati e saremo aperti a rafforzare buone relazioni con tutti i paesi che vedono nella Russia un partner affidabile e onesto''. Per quanto riguarda i paesi occidentali ''la scelta è loro'' e ''un dialogo, anche su questioni di sicurezza e stabilità strategica, è possibile''. Ma a condizione che questo dialogo non sia condotto ''da una posizione di forza'', ma ''senza alcuna arroganza, presunzione ed esclusività personale, ma solo ad armi pari, nel rispetto degli interessi reciproci''. Putin ha invece parlato di dialogo non possibile se i Paesi occidentali ''intendono continuare a cercare di frenare lo sviluppo della Russia, continuare la politica di aggressione''.
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"Siamo un grande popolo"
E' ''un periodo difficile'' quello che sta attraversando la Russia, ma ''insieme lo attraverseremo con dignità e diventeremo ancora più forti'' ha detto ancora il presidente russo. ''Siamo un grande popolo. Guardiamo con fiducia al futuro: stiamo già implementando nuovi progetti e programmi che sono progettati per rendere il nostro sviluppo ancora più dinamico e ancora più potente. Siamo un popolo unito e grande. E insieme supereremo tutti gli ostacoli, daremo vita a tutti i nostri piani. Insieme vinceremo!"