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Guerra Gaza, Hamas: "Spirito positivo, prosegue esame proposta sul cessate il fuoco"

©Ansa

In un comunicato di Hamas, rilanciato dai media arabi, il movimento fa sapere che il suo leader Ismail Haniyeh ha espresso apprezzamento per il ruolo svolto dall'Egitto, sottolineando lo "spirito positivo" del movimento stesso "nell'esame della proposta di cessate il fuoco". Ieri la tv israeliana Channel 12 aveva riferito che per Yahya Sinwar - leader di Hamas a Gaza - la proposta di intesa per una tregua era vista come "una trappola". Attacchi israeliani a est di Rafah: almeno 9 civili uccisi

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Presidenti comunità ebraica Roma e Milano da capo polizia: "Grati alle forze dell'ordine"

I Presidenti delle comunità ebraiche di Roma e Milano, Victor Fadlun e Walker Meghnagi, sono stati ricevuti oggi dal Capo della Polizia, Vittorio Pisani, per fare il punto della situazione sulla sicurezza delle rispettive comunità. ''I presidenti Fadlun e Meghnagi hanno colto l’occasione - si legge in una nota congiunta - per ringraziare il Prefetto Pisani per la stretta collaborazione e il dialogo continuo e, tramite lui, esprimere apprezzamento e gratitudine verso l’operato delle forze dell’ordine''. ''Le Comunità ringraziano per la costante attenzione e collaborazione i Prefetti di Roma e Milano, Lamberto Giannini e Claudio Sgaraglia''

Usa, docenti Columbia chiedono voto sfiducia presidente: "Orribile attacco della polizia"

L'associazione dei docenti della Columbia University ha presentato una mozione per votare la sfiducia alla presidente Minouche Shafik, criticando le azioni con cui ha risposto alle proteste pro Gaza nell'ateneo che "sono culminate con l'orribile attacco della polizia contro i nostri studenti, una vergogna che tutto il mondo ha potuto vedere". 

Nel documento presentato dalla sezione della Columbia dell'American Association of University Professors si afferma che "un voto di sfiducia è l'unico modo per ricostruire la nostra devastata comunità e ristabilire i valori base dell'Università, di libertà di espressione, diritto di riunirsi pacificamente e gestione condivisa". 



Israele: 'Guterres irresponsabile, aumenta odio con notizie false'

''Scegliere di aumentare l'odio e diffondere notizie false in una situazione instabile e tesa è irresponsabile e pericoloso''. Così su 'X' il ministero degli Esteri israeliano si è scagliato contro il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Ripostando il tweet nel quale Guterres chiede di chiarire le ''notizie di fosse comuni a Gaza'' dicendosi ''profondamente allarmato'', il ministero israeliano risponde che ''i corpi a cui fai riferimento sono stati sepolti dai palestinesi''. E aggiunge che ''abbiamo cercato i corpi degli ostaggi israeliani, abbiamo esaminato i corpi e li abbiamo riportati al loro posto''. A Guterres ha detto che ''la calunnia di sangue che sta diffondendo è una completa e totale invenzione ed è un insulto alle famiglie degli ostaggi israeliani che soffrono un immenso dolore mentre aspettano notizie sui loro cari''.

Il Segretario generale dell'Onu aveva chiesto che ''agli investigatori indipendenti deve essere consentito l'accesso immediato'' e aveva detto che ''le famiglie dei morti hanno il diritto di sapere cosa è successo. Il mondo ha il diritto di rispondere di qualsiasi violazione della legge internazionale che possa aver avuto luogo''.

Oxfam: raccolta firme per stop invio armi a Israele

Oggi in tutto il mondo e' in programma una Giornata globale d'azione per chiedere a gran voce a tutti gli Stati di fermare il trasferimento di armamenti, che potrebbero alimentare le atrocità e la guerra a Gaza. Un'azione promossa da attivisti, intellettuali, artisti e tante organizzazioni umanitarie come Oxfam, impegnate a soccorrere la popolazione della Striscia. "Nonostante la risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che chiede un cessate il fuoco immediato - spiega in una nota Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitari di Oxfam Italia - il governo israeliano continua a usare armi e munizioni esplosive in aree densamente popolate, con enormi conseguenze umanitarie per la popolazione di Gaza. Questa catastrofe deve finire al piu' presto, In primis, cessando l'invio di ogni tipo di armamento a Israele, che viola il diritto internazionale umanitario".

'Ambasciata del genocidio', cartelli anti Israele a Roma

Alcuni finti cartelli turistici con su scritto "Ambasciata del genocidio" sono comparsi nelle strade attorno all'ambasciata d'Israele a Roma, nel quartiere Parioli. Accanto alla scritta una freccia a indicare la direzione per raggiungere la sede diplomatica e un disegno di un edificio con tre torri e delle bombe che cadono dal cielo. I cartelli sono stati trovati in via Aldrovandi e in via Giacomo Puccini. Sulla vicenda indaga la Digos.

Leader Houthi: 'In preparazione quarta fase escalation'

Il leader delle milizie sciite filoiraniane nello Yemen Abdulmalik Badr al-Din al-Houthi ha annunciato la "preparazione della quarta fase di escalation se l’ostinazione del nemico israeliano e degli americani continuerà" contro un cessate il fuoco a Gaza. Il capo degli Houthi ha rivendicato nel suo consueto discorso televisivo del giovedì che le milizie, che controllano la capitale Sanaa dal 2014, hanno “effettuato in questa settimana 8 operazioni nel Golfo di Aden, Mar Rosso e nel sud della Palestina” con “33 missili balistici e droni”, prendendo di mira “6 navi legate al nemico israeliano, agli Usa e ai britannici”.

Israele: 'Da Erdogan un comportamento da dittatore'

Quello "di Erdogan è un comportamento da dittatore" che ignora "gli accordi internazionali". Lo ha denunciato il ministro degli esteri Israel Katz dopo la decisione di Ankara di bandire ogni scambio commerciale con Israele a causa della guerra a Gaza. Al tempo steso Katz ha incaricato il ministero di "impegnarsi immediatamente con tutte le parti interessate nel governo per creare alternative al commercio con la Turchia, concentrandosi sulla produzione locale e sulle importazioni da altri paesi". "Israele - ha aggiunto - emergerà con un'economia forte e audace. Loro perdono noi vinciamo".

Ministro Esteri Israele: 'Erdogan dittatore ignora interessi suo popolo'

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, "sta rompendo gli accordi bloccando i porti per le importazioni e le esportazioni israeliane. Questo è il modo in cui si comporta un dittatore, ignorando gli interessi del popolo e degli uomini d'affari turchi e gli accordi commerciali internazionali". Lo ha scritto sul social X il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, precisando di aver dato mandato al direttore generale del dicastero che guida di lavorare "immediatamente con tutte le parti coinvolte del governo per creare alternative al commercio con la Turchia, concentrandosi sulla produzione locale e sulle importazioni da altri Paesi".

Media: la Turchia blocca tutto l'import-export con Israele

La Turchia ha interrotto tutte le esportazioni e importazioni da e verso Israele a partire da oggi. Lo scrive Bloomberg sul suo sito web citando due funzionari turchi a conoscenza della questione. Ankara - scrive l'agenzia - non ha annunciato formalmente la decisione.

Biden: non mettiamo la gente a tacere ma ci sono le leggi

"Come presidente tutelerò sempre il diritto alla parola: "non siamo un regime autoritario dove mettiamo la gente a tacere, ma non siamo neanche un paese che non ha leggi". Lo ha detto Joe Biden.

Biden: diritto di protestare ma non diritto di provocare caos

Il presidente Usa, Joe Biden, ha rilevato che le proteste nei campus universitari statunitensi contro la guerra a Gaza "non sono pacifiche"; e ha aggiunto che "le persone hanno il diritto di protestare, ma non il diritto di provocare il caos". Il presidente, che ha parlato alla stampa dalla Casa Bianca, ha insistito sul fatto che gli studenti meritano di poter andare a scuola e passeggiare per i campus in sicurezza, ma non c'e' posto per la violenza o l'antisemitismo.

Biden: sono contrario alla guardia nazionale nei campus

La guardia nazionale non dovrebbe intervenire nei campus. Lo ha detto Joe Biden parlando alla Casa Bianca delle proteste pro-Gaza nelle università.

Biden su proteste campus: "Non siamo Paese autoritario"

Gli Stati Uniti "non sono un Paese autoritario che mette a tacere le persone". Lo ha assicurato il capo della Casa Bianca, Joe Biden, in una dichiarazione alla stampa sulle proteste contro la guerra a Gaza, in corso nei campus universitari del Paese. 

Portland: polizia inizia sgombero biblioteca campus occupata da dimostranti pro Gaza

La polizia ha iniziato lo sgombero della biblioteca della Portland State University, occupata da lunedì scorso nell'ambito delle protesta contro la guerra a Gaza. Prima dell'inizio dell'azione della polizia, le autorità dell'università hanno inviato a tutti gli studenti un avviso in cui si comunicava che "la Millar Library è chiusa, nessuno è autorizzato ad entrare, chiunque rimanga al suo interno è in violazione di proprietà privata". La polizia ha spiegato che la decisione di sgombrare è stata presa, in collaborazione con i vertici dell'ateneo, dopo che "numerosi tentativi di avviare un dialogo con gli occupanti" non hanno avuto esito positivo. 

Biden: "L'antisemitismo non ha posto nelle università"

L'antisemitismo non ha alcun posto nelle università americane. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden.

Biden: tuteliamo proteste pacifiche, non quelle violente

La legge e la libertà di parola "devono essere sostenute": "le proteste pacifiche sono tutelate in America, il vandalismo e le proteste violente no". Lo afferma Joe Biden rompendo il silenzio sulle proteste pro-Gaza nei campus americani. "Il diritto alla protesta non significa diritto al caos", ha sottolineato.

Al-Jazeera: 'Leader Hamas Haniyeh ha parlato anche con il premier del Qatar'

Il numero uno dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha avuto un colloquio telefonico con il premier e ministro degli Esteri del Qatar, Sheikh Mohammed Abdul Rahman Al Thani, per parlare degli ultimi sviluppi nei negoziati per "fermare l'aggressione contro il nostro popolo palestinese". Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera, dopo che Hamas ha diffuso la notizia di un colloquio telefonico tra Haniyeh e il capo dell'intelligence egiziana, Abbas Kamel. Haniyeh, riporta ancora al-Jazeera, ha espresso apprezzamento per il ruolo svolto dal Qatar e ha insistito sullo "spirito positivo" del movimento "nell'esame" della proposta di cessate il fuoco. C'è accordo tra le due parti, riferisce sempre la tv satellitare, per concludere i colloqui in atto con l'obiettivo di un accordo mediato da Qatar ed Egitto. In precedenza Hamas aveva anche confermato che presto una sua delegazione sarà in Egitto per ulteriori colloqui.



Kirby: 'Speriamo molo Gaza operativo entro pochi giorni, maltempo fattore'

Il molo galleggiante costruito dagli Stati Uniti per accelerare, attraverso un corridoio marittimo, il flusso di aiuti umanitari a Gaza dovrebbe essere aperto nel giro di pochi giorni, nonostante il maltempo che sta ostacolando i preparativi. Lo ha indicato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, durante un briefing. "Speriamo che lo sia entro pochi giorni. Penso ci sia ancora una speranza", ha detto Kirby, aggiungendo che "il maltempo è uno dei fattori che influiscono sull'avanzamento dei lavori del molo".

Blinken: Israele disposto a compromessi, dipende da Hamas

Israele è disposto a fare "grandi compromessi" per raggiungere una tregua e un accordo sugli ostaggi con Hamas e ora "dipende" dal gruppo palestinese far si' che questo si realizzi. Ne e' convinto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, sottolineando come la proposta di intesa sul tavolo "ottiene un cessate il fuoco immediato, riporta gli ostaggi a casa e ci da' qualcosa su cui costruire". Quanto alle intenzioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu di proseguire con l'annunciata invasione di Rafah, nonostante l'opposizione di Washington e il rischio di mandare all'aria i negoziati per gli ostaggi, il capo della diplomazia ha ricordato che "la gente dice cose, concentriamoci su quello si fa". "La cosa più immediata e urgente e' vedere nei prossimi giorni

quale sarà la risposta di Hamas a una proposta molto forte che è sul tavolo", ha continuato Blinken, che si e' rifiutato di

discutere dell'"ipotetica" risposta americana alla minacciata

offensiva israeliana a Rafah, dovesse veramente accadere.



Mo: Hamas: bene Colombia su rottura con Israele, altri facciano lo stesso

Hamas elogia la Colombia. E' un riconoscimento delle sofferenze del popolo palestinese, la decisione - afferma il movimento - sulla rottura delle relazioni diplomatiche con Israele. Hamas, riporta la tv satellitare al-Jazeera, chiede ad altri Paesi della regione di tagliare i rapporti diplomatici con Israele, descritto dal gruppo responsabile dell'attacco del 7 ottobre come "un'entità canaglia e fascista che continua con i suoi crimini contro il nostro popolo". 

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