Guerra Israele Hamas, Netanyahu: "Entreremo a Rafah". Gli Usa: "Siamo contrari"

©Ansa

"Noi entreremo a Rafah e annienteremo tutti i battaglioni di Hamas presenti lì, con o senza un accordo, per ottenere la vittoria totale". Lo ha detto il primo ministro israeliano. "Non vogliamo vedere una grande operazione di terra a Rafah": così il portavoce della Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Kirby. Sulla tregua, una fonte diplomatica ha riferito che c'è una convergenza, ma che permangono ostacoli sulla natura a lungo termine della stessa. "Non siamo lontani da un accordo, ma non è la prima volta"

LIVE

Blinken: Hamas accetti la proposta sulla tregua

Il segretario di Stato americano Antony Blinken chiede ad Hamas di accettare "senza ulteriori ritardi" la proposta per una tregua a Gaza. 

Medioriente, Sejourne a Netanyahu: offensiva a Rafah cattiva idea

Un'offensiva israeliana a Rafah è una cattiva idea e non risolverebbe nulla nella lotta contro Hamas. Lo ha affermato il ministro degli Esteri francese, Stephane Sejourne, al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, secondo una fonte diplomatica francese citata da Reuters. "E' una cattiva idea farlo. Ci sono troppe incertezze sulle questioni umanitarie", ha detto il capo del Quai d'Orsay duranteun incontro nell'ufficio del primo ministro a Gerusalemme.

Blinken atteso in Israele, incontra leader e parenti ostaggi americani

E' atteso questa sera in Israele il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, impegnato nell'ennesimo tour nella regione dall'inizio del conflitto dopo l'attacco del 7 ottobre dello scorso anno in Israele. Qui, riportano i media locali, ha in programma colloqui con il presidente Isaac Herzog, con il premier Benjamin Netanyahu e con i parenti di ostaggi americani trattenuti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre.

Il segretario di Stato Usa, che arriva dalla Giordania dopo la tappa in Arabia Saudita, avrebbe in agenda anche incontri con il ministro della Difesa, Yoav Gallant, il consigliere per la Sicurezza nazionale, Tzachi Hanegbi, e probabilmente anche il ministro Benny Gantz, che siede nel gabinetto di guerra. 

Medioriente, Unrwa chiede indagine trattamento Israele su suo staff

Il capo dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, ha chiesto ai Paesi di sostenere un'indagine indipendente sulle presunte uccisioni e detenzioni del suo staff e sui danni alle sue sedi da parte di Israele una volta terminato il conflitto con Hamas. L'Unrwa ha accusato lo Stato ebraico di aver preso di mira le sue strutture durante più di sette mesi di guerra nella Striscia di Gaza, sostenendo che 182 membri del suo personale sono stati uccisi e più di 160 dei suoi rifugi colpiti, con la morte di centinaia di persone in fuga dai bombardamenti israeliani. Lazzarini ha anche denunciato che Israele gli ha impedito l'accesso a Gaza il mese scorso, e ha annunciato l'intenzione di tornarci domenica, esprimendo la speranza che lo Stato ebraico lo lasci entrare.

Medioriente, Blinken: bene collaborazione con Amman per aiuti a Gaza e pace regione

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha incontrato ad Amman il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ''per discutere il nostro impegno a portare avanti la pace e la stabilità nella regione e per affrontare la crisi umanitaria a Gaza''. Come ha scritto lo stesso Blinken su X, gli Stati Uniti ''apprezzano la collaborazione della Giordania per far arrivare più aiuti a Gaza attraverso lanci aerei e consegne via terra''.

Blinken da stasera in Israele, domani vede Netanyahu

E' previsto questa sera l'arrivo in Israele da Amman del segretario di Stato Usa Antony Blinken in una nuova visita legata al possibile accordo per una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Prima tappa di Blinken - secondo i media - sarà domani mattina un incontro privato a Gerusalemme con il presidente Isaac Herzog e poi con le famiglie dei rapiti anche con cittadinanza Usa. Subito dopo - attorno alle 11, ora locale - l'incontro con il premier Benyamin Netanyahu. Quindi la visita al valico di Kerem Shalom (la prima di un rappresentante Usa) da dove entrano i camion di aiuti per Gaza. Blinken vedrà poi - secondo le stesse fonti - al porto di Ashdod, nodo di arrivo degli aiuti, il responsabile della sicurezza nazionale di Israele Tzachi Hanegbi. In previsione anche un incontro, in serata, con il ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz. 

Proteste pro-Gaza in Francia, Ong denunciano: "Repressione"

I sindacati dell'Insegnamento superiore e la Lega dei diritti umani (Lidh) allertano sulla ''repressione'' delle mobilitazioni studentesche pro-Gaza in Francia e le restrizioni alla libertà d'espressione nelle Università d'Oltralpe, dopo  gli sgomberi della polizia a Sciences Po, l'ateneo parigino tra i più prestigiosi d'Europa, e la Sorbona di Parigi. ''Occupare le facoltà è un mezzo di espressione e di protesta pacifica usato dai giovani, sgomberare gli studenti e le studentesse dalla Sorbona con la forza non è qualcosa di innocuo'', deplora su X l'associazione Ligue des droits de l'Homme (Lidh), allertando "sull'intensificarsi di questa repressione politica''. ''Il divieto di diverse conferenze pubbliche sul tema della Palestina in alcune università, come anche le restrizioni alla libertà di espressione e la repressione delle mobilitazioni studentesche suonano come un allarme estremamente sinistro per le libertà universitarie'', sottolineano da parte loro diversi sindacati dell'Insegnamento superiore d'Oltralpe (Snesup-Fsu, Sud Education, Cgt Ferc Sup, Fo Esr...), oltre ai sindacati studenteschi (Union étudiante, Unef, Solidaires étudiants).  Queste organizzazioni deplorano, tra l'altro, una presunta "volontà di imporre un'opinione politica, attraverso l'uso della forza pubblica o l'intimidazione''. "Non spetta ai prefetti né ai rappresentanti locali o nazionali definire ciò che va insegnato o dibattuto nei consessi universitari, trattasi di Gaza o di qualsiasi altro tema", avvertono i sindacati francesi. 

Hamas: "L'accordo ha alcune condizioni stabilite da noi"

Una fonte di Hamas ha detto alla rete televisiva saudita al Arabiya, ripresa da Haaretz, che l'accordo proposto da Israele riflette alcune delle condizioni per un cessate il fuoco stabilite dalla stessa fazione palestinese. 

Netanyahu: "La Cpi non ha alcuna autorità su Israele"

"La Corte penale internazionale dell'Aia non ha alcuna autorità sullo stato di Israele". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu denunciando che "la possibilità che emetta mandati di arresto per crimini di guerra contro comandanti dell'IDF e leader di stato, è uno scandalo su scala storica". "Sarà la prima volta che un paese democratico, che lotta per la propria vita secondo tutte le regole del diritto internazionale, verrà accusato di crimini di guerra. Se dovesse accadere, sarebbe una macchia indelebile per tutta l'umanità. Un crimine d'odio antisemita, che aggiungerebbe benzina all'antisemitismo". "Lo scopo di questa misura - ha proseguito Netanyahu - se verrà attuata, è quello di minacciare i leader e i soldati dello Stato di Israele, essenzialmente di paralizzare la capacità di difesa dello Stato di Israele". "Il governo israeliano e i cittadini israeliani lo respingono apertamente. Voglio che sia chiara una cosa: nessuna decisione, né all'Aia né altrove, potrà compromettere la nostra determinazione a raggiungere tutti gli obiettivi della guerra: il rilascio di tutti i nostri ostaggi, una vittoria completa su Hamas e la promessa che Gaza non rappresentino più una minaccia per Israele, nonché per ripristinare la sicurezza e gli abitanti del nord".   "Israele - ha concluso Netanyahu - si aspetta che i leader del mondo libero si oppongano fermamente a questo passo scandaloso, un passo che danneggerà la capacità di autodifesa non solo dello Stato di Israele, ma di tutte le democrazie del mondo. Israele si aspetta che questi leader utilizzino tutta la loro influenza e tutti i mezzi a loro disposizione per fermare questo passo pericoloso, che costituirà una bancarotta morale e storica". 

Studenti in Libano si uniscono alla protesta contro Israele nelle università

Sono centinaia gli studenti che stanno manifestando in vari campus universitari in Libano contro Israele e la guerra in corso nella Striscia di Gaza. Si tratta della prima manifestazione studentesca coordinata in Libano dopo quelle in corso in altri Paesi, Stati Uniti in testa.

Studenti, ex studenti e altri cittadini libanesi si sono riuniti nei campus di Beirut e altrove in Libano sventolando bandiere e alzando manifesti di protesta. Alcuni manifestanti hanno chiesto alle loro università di boicottare le aziende che fanno affari in Israele.

In particolare, all'Università americana di Beirut circa 200 persone si sono radunate nella piazza del campus dove avevano ricevuto il via libera dall'amministrazione per protestare per due ore. Nessuna protesta è stata repressa dalla polizia.

Usa: "Non vogliamo un'operazione di terra a Rafah"

"La nostra posizione è sempre la stessa: non vogliamo un'operazione di terra a Rafah". Lo ha dettto il portavoce del Consiglio per la sicurezza americana, John Kirby, in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti rispondendo ad una domanda sulle ultime dichiarazioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu sul fatto che l'operazione a Rafah si farà comunque, con o senza l'accordo sugli ostaggi. 

Herzog: "Mi oppongo inequivocabilmente a qualsiasi tentativo di abusare delle istituzioni giuridiche internazionali, inclusa la Corte penale internazionale, per negare allo Stato di Israele i suoi diritti fondamentali"

Trump: "Netanyahu giustamente criticato per l'attacco di Hamas"

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu è stato "giustamente criticato" per l'attacco del 7 ottobre di Hamas. Lo ha detto Donald Trump in un'intervista a Time, durante la quale ha ricordato di aver avuto delle "brutte esperienze" con Netanyahu, come quando all'ultimo momento Israele ha fatto retromarcia sull'operazione americana che ha ucciso Qassam Soleimani. "Non ero molto contento quando l'ho saputo. E' qualcosa che non dimentico", ha aggiunto Trump ribadendo comunque che continuerà a proteggere Israele. "Sono stato molto leale con Israele, più leale di qualsiasi altro presidente - ha messo in evidenza -. Ho fatto per Israele più di chiunque altro presidente. Proteggerò Israele". 

Ben-Gvir: "Netanyahu mi ha promesso che non accetterà un accordo sconsiderato"

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, "ha promesso" che non accetterà mai un accordo "sconsiderato" sugli ostaggi. Lo ha dichiarato in un video il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, dopo un incontro con il capo del governo.

"Il primo ministro ha ascoltato le mie parole e ha promesso che Israele andrà a Rafah, che la guerra non finirà e che non ci sarà un accordo sconsiderato. Accolgo con favore queste cose. Penso che il primo ministro capisca molto bene cosa significhi se tutto ciò non dovesse accadere", ha dichiarato Ben-Gvir, lasciando intendere possibili problemi per la tenuta dell'esecutivo guidato da Netanyahu.

Netanyahu

©Ansa

Blinken vede Safadi ad Amman, discussi gli sforzi per la pace

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha incontrato ad Amman il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi, con il quale ha discusso degli sforzi diplomatici per porre fine alla guerra a Gaza e creare pace e sicurezza durature per israeliani e palestinesi. Lo ha riferito il portavoce del dipartimento di Stato Usa Matthew Miller. Il capo della diplomazia americana ha ringraziato la Giordania per aver facilitato la consegna degli aiuti a Gaza e ha sottolineato la necessita' di aumentare il flusso di aiuti.

Manifestazioni pro-Gaza, sgomberati studenti a Saint-Etienne

La polizia francese ha sgomberato oggi un gruppo di studenti filo-palestinesi che bloccavano un dipartimento dell'università di Saint-Etienne, nel centro della Francia, mentre altri studenti d'Oltralpe continuano a mobilitarsi in altre città del Paese, come Lione, Grenoble e Digione, dopo simili proteste a Parigi e nei campus degli Stati Uniti. A Saint-Etienne, le forze dell'ordine hanno sgomberato, in particolare, gli accessi al dipartimento di studi politici dell'Università Jean-Monnet, verso le 10:30 del mattino, senza incontrare resistenza da parte della trentina di studenti in rivolta. I manifestanti, che secondo la polizia non hanno danneggiato nulla, hanno ottenuto che una delegazione venga ricevuta per discutere con il rettore. Obiettivo? Organizzare un dibattito sulla questione palestinese. Dopo le tensioni dei giorni scorsi, sembra invece più tranquilla la situazione all'Univeristà La Sorbona di Parigi e a Sciences Po Paris, tra gli atenei più prestigiosi d'Europa segnato nei giorni scorsi da proteste e occupazioni in solidarietà alla popolazione di Gaza. La Francia è il Paese  che conta le più grandi comunità ebraica e musulmana di tutta l'Europa occidentale. 

Netanyahu ha incontrato oggi, presso l'ufficio del primo ministro a Gerusalemme, i rappresentanti delle famiglie degli ostaggi

Medio Oriente, la corte dell'Onu respinge la richiesta di Nicaragua contro la Germania

La Corte internazionale di giustizia (Cig) ha respinto la richiesta del Nicaragua di ordinare alla Germania di sospendere aiuti militari e di altro tipo a Israele e di rinnovare i finanziamenti all'agenzia Onu per i palestinesi (Unrwa) a Gaza. Secondo i giudici, non ci sono le condizioni legali per emettere un simile ordine. Berlino ha sostenuto, nel corso delle udienze, di non aver quasi esportato armi in Israele da quando è iniziata la guerra a Gaza in seguito al massiccio attacco di Hamas contro lo Stato ebraico il 7 ottobre.

Unrwa: "128 membri dell'Agenzia Onu uccisi a Gaza"

Sono 128 i membri dell'Unrwa uccisi dallo scorso 7 ottobre nella guerra in corso nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato a Ginevra il commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini. Nei raid israeliani su Gaza sono anche stati danneggiati 160 strutture dell'Unrwa uccidendo 400 persone che avevano trovato rifugio al loro interno, ha aggiunto il diplomatico.

Blinken ricevuto da re Abdullah e dal ministro degli Esteri della Giordania

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken è stato ricevuto ad Amman dal re giordano Abdullah II e dal ministro degli Esteri Ayman Safadi. Al centro dei colloqui l'impegno per arrivare a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza che permetta la liberazione degli ostaggi, maggiori aiuti per la popolazione palestinese e la ricostruzione post conflitto.

Ieri Blinken ha incontrato il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan bin Abdullah, presso la sede del segretariato generale del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg). Durante il colloquio sono state esaminate le modalità per rafforzare le relazioni bilaterali e la cooperazione congiunta in vari campi e si è parlato degli sviluppi della situazione nella Striscia di Gaza e, in particolare, nella città di Rafah.

Mondo: I più letti