Leader dell'indipendentista Scottish National Party (Snp), 39 anni, figlio di immigrati (pachistani) è stato il primo leader scozzese musulmano. La decisione di lasciare la sua carica arriva dopo la rottura del 'Bute House Agreement', l'accordo di condivisione del potere del suo partito con i Verdi scozzesi
Si è dimesso il ''first minister'' scozzese Humza Yousaf. Leader dell'indipendentista Scottish National Party (Snp), ha annunciato le sue dimissioni nel corso di una conferenza stampa a Edimburgo. Una decisione che arriva dopo la rottura del Bute House Agreement, l'accordo di condivisione del potere del suo partito con i Verdi scozzesi. Yousaf lascia così la guida dell'esecutivo locale dopo soli 13 mesi dalla sua nomina prima di affrontare questa settimana il voto in due mozioni di sfiducia presentate dagli esponenti d'opposizione del partito conservatore e da quelli laburisti nell'assemblea parlamentare di Holyrood. "Affinché un governo di minoranza possa governare in modo efficace ed efficiente, la fiducia quando si lavora con l'opposizione è chiaramente fondamentale", ha affermato. "Non porto rancore verso nessuno. La politica può essere un affare brutale", ha detto in conferenza stampa. ''Tutto ciò mette a dura prova la tua salute fisica e mentale. La tua famiglia soffre al tuo fianco'', ha aggiunto.
Primo leader scozzese musulmano
Yousaf, 39enne primo leader scozzese musulmano e figlio di immigrati (pachistani), ha affermato che resterà nel suo posto di primo ministro fino a quando non sarà designato il suo successore alla guida dell’Snp. Annunciando la sua uscita di scena, ha dichiarato di aver "chiaramente sottovalutato il livello di turbamento" causato ai colleghi dei Verdi scozzesi riconoscendo le sue responsabilità per la fine dell'alleanza di governo. Il "first minister" dimissionario ha sottolineato inoltre di non essere disposto a cercare il sostegno di altri partiti pur di sopravvivere politicamente per non mettere in discussione i propri valori e principi. Ha anche affermato che "continuerà a difendere i diritti e le voci di coloro che spesso non vengono ascoltati", compresi quanti soffrono la "più orribile catastrofe umanitaria" a Gaza.
vedi anche
La legge scozzese contro la transfobia e la battaglia di J.K Rowling
La crisi dell'Snp
Con la dimissione del leader si aggrava ancora di più la crisi dell'Snp, già segnato dallo scandalo riguardante la gestione finanziaria interna che ha travolto l'anno scorso la ex prima ministra Nicola Sturgeon, mentre il suo successore è riuscito a resistere alla guida della compagine indipendentista per poco più di un anno. I problemi non sono solo a livello locale ma anche a quello nazionale: il partito, che conta 43 deputati nel Parlamento di Londra, è minacciato da un forte ritorno del Labour nella nazione più a nord del Regno Unito con le elezioni politiche in calendario entro la fine dell'anno.