La nave, impegnata nella protezione di un mercantile commerciale europeo, ha abbattuto un drone nel Mar Rosso. Nella proposta "molto generosa" fatta a Hamas sono stati offerti "40 giorni di cessate il fuoco". Così il ministro degli Esteri britannico Cameron oggi a Riad. Una delegazione di Hamas è ora in Egitto, dove risponderà all'ultima proposta di Israele. Diversi Stati membri europei riconosceranno entro maggio lo Stato palestinese: lo ha detto il capo della politica estera dell'Ue Borrell a Riad
'Sanitari per Gaza', petizione per dimissioni Carrai da Meyer
L'associazione 'Sanitari per Gaza' ha consegnato oggi al presidente del consiglio comunale di Firenze Luca Milani le firme raccolte attraverso una petizione su Internet, circa 12.000, per "chiedere le dimissioni del presidente della fondazione Meyer Marco Carrai". Un gruppo di persone ha portato in aula, nelle sedute riservate al pubblico, una bandiera della Palestina. "Il codice etico della Fondazione Meyer ripudia ogni sorta di discriminazione - si spiega nella petizione - Marco Carrai è console onorario di uno Stato che da anni disattende le numerose risoluzioni Onu a suo carico e che recentemente ha risposto ad un attentato, sicuramente grave e per questo assolutamente da condannare, in modo chiaramente sproporzionato. Da quasi sette mesi sta bombardando indiscriminatamente i civili, ormai le vittime sono oltre 32mila, ma soprattutto nel farlo ha violato più volte la convenzione internazionale di Ginevra con l'uso di armi non convenzionali e i diritti umani, non rispettando gli ospedali come luoghi neutrali, tempio dell'umanità". "Marco Carrai - proseguono le accuse - sostiene pubblicamente sui social e sulla stampa la legittimità di queste azioni, non ha mai speso una parola in difesa della popolazione civile né si è mai indignato per il criminale attacco agli ospedali e per il massacro di oltre 400 sanitari nell'esercizio delle proprie funzioni. Per queste ragioni le finalità della Fondazione ci risultano del tutto disattese ed incompatibili con la posizione attualmente portata avanti dal console onorario di Israele". "Chiediamo le dimissioni di Carrai e abbiamo portato le firme al presidente Milani", ha ribadito Monica Raineri di 'Sanitari per Gaza'. "Rispetto alla legittimità del nostro regolamento le petizioni online non sono al momento consentite", ha chiarito Milani. "Ci dispiace non aver sentito nessuna parola di condanna da parte di Marco Carrai nei confronti del comportamento del governo di Israele", ha commentato il candidato sindaco di Spc Dmitrij Palagi.
Appello genitori 400 soldati israeliani, 'non entrate a Rafah'
I genitori di 400 soldati delle forze armate israeliane hanno fatto appello ai ministri del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz e Gadi Eisenkot, chiedendo loro di interrompere i piani per entrare a Rafah. "Entrare a Rafah sarebbe a dir poco una trappola mortale", hanno scritto i genitori, "nelle circostanze attuali, non staremo a guardare e non permetteremo ai nostri figli di rischiare la vita". Lo riporta Haaretz.
'Cpi potrebbe spiccare mandati d'arresto anche per leader Hamas'
Se la Corte penale Internazionale dell'Aja decidesse di procedere con i mandati di arresto potrebbe accusare alcuni funzionari del governo israeliano di aver impedito la consegna di aiuti umanitari a Gaza e di una risposta eccessivamente dura agli attacchi del 7 ottobre. Lo riporta il New York Times citando fonti americane e israeliane, secondo le quali mandati di arresto potrebbero essere spiccati anche nei confronti dei leader di Hamas, anche se non è chiaro quali potrebbero essere le accuse mosse nei loro confronti.
Ucraina: ex militare tedesco confessa di aver spiato per Mosca
Ha confessato l'ex soldato tedesco a riposo a processo con l'accusa di spionaggio a favore della Russia. Il sospettato, identificato solo come Thomas H, è stato arrestato nell'agosto scorso a Coblenza e in apertura del procedimento ha detto di aver agito per evitare l'escalation della guerra in Ucraina. "Era sbagliato. Lo ammetto", ha detto. E' accusato di avere trasmesso ai servizi segreti russi informazioni ottenute mentre lavorava nell'unità di approvvigionamento dell'esercito tedesco. Dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia all'inizio del 2022, la Germania - il secondo maggiore fornitore di aiuti militari a Kiev - deve affrontare un aumento dei casi di spionaggio a favore di Mosca. Quando era un militare di carriera, Thomas H. lavorava presso il dipartimento di attrezzature, tecnologia informatica e supporto in servizio dell'esercito.
Wafa, il bilancio dei morti a Rafah è salito a 25
L'agenzia di stampa palestinese Wafa riporta che il bilancio delle vittime a Rafah a causa degli attacchi aerei israeliani è salito a 25, con "almeno quattro civili, tra cui tre donne".
Manifestazione pro Palestina alla Sorbona di Parigi, polizia sgombera gli studenti
Gli studenti si sono radunati agli ingressi del prestigioso ateneo parigino per impedire il normale svolgimento delle attività. Al grido di "Palestina libera" hanno esortato le istituzioni a condannare le azioni di Israele. I manifestanti, che avevano anche piantato alcune tende all'interno del cortile, sono poi stati allontanati dalle forze dell'ordine FOTO
Avs, dopo parole Borrell Italia riconosca Palestina
"Il principio 'Due Popoli Due Stati' non può che passare attraverso il riconoscimento dello stato palestinese. Un passaggio obbligato per avviare anche un percorso di pace duratura e superare l'attuale conflitto. Chiediamo al governo, che dice di sostenere la soluzione 'Due Popoli Due Stati' di fare questo passo e riconoscere lo stato palestinese". Lo ha detto Massimiliano Smeriglio, europarlamentare Avs. "Serve un atto di coerenza che, peraltro, restituirebbe all'Italia un ruolo importante in Medio Oriente. Molti paesi, anche dell'Unione Europea, hanno già provveduto a un riconoscimento formale. Altri, come ha ribadito l'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell'Ue Borrell proprio oggi, stanno muovendosi in questa direzione e andranno ad aggiungersi ai 140 su 193 paesi membri dell'Onu che riconoscono lo stato palestinese".
Proteste pro-Gaza, nessun accordo fra la Columbia e manifestanti
Le trattative fra la Columbia University e i manifestanti pro-palestinesi si sono interrotte e l'ateneo di New York sta ora valutando le opzioni per "mettere fine a questa crisi il prima possibile". Lo ha detto la presidente dell'ateneo di New York Minouche Shafik, ammettendo che i colloqui non si sono tradotti in alcun accordo. "L'obiettivo dell'università con le trattative era quello di trovare una soluzione con i manifestanti che si sarebbe tradotta nella rimozione ordinata dell'accampamento nel campus", ha spiegato Shafik invitando i manifestanti a "disperdersi volontariamente". "Ci stiamo consultando con un ampio gruppo all'interno della nostra comunità per valutare opzioni alternative per mettere fine a questa crisi il prima possibile", ha messo in evidenza, precisando che l'amministrazione universitaria avrebbe preferito un esito diverso.
Blinken, no Hamas a rilascio ostaggi prolunga guerra
Il rifiuto di Hamas di accettare un accordo di cessate il fuoco in cambio del rilascio degli ostaggi è responsabile della continuazione del conflitto a Gaza. E' quanto sostenuto dal segretario di Stato americano Antony Blinken nell'incontro con il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan. Da qui, l'esortazione del capo della diplomazia Usa a fare tutti gli sforzi possibili per convincere il gruppo palestinese ad accettare l'attuale proposta di cessate il fuoco sul tavolo.
Giovani palestinesi, 'i l15 maggio accampiamoci negli atenei'
"Il 15 maggio accampiamoci nei cortili degli atenei": è l'invito del movimento Giovani palestinesi d'Italia (Gpi) per il giorno in cui si ricorda la Nakba. "La repressione non ci fermerà. Mobilitiamoci dall'Italia agli Usa", scrivono poi in un video di Instagram dove scorrono le immagini delle proteste nei campus americani. Diverse, infatti, sembrano essere le università italiane che in vista di quest'appuntamento si organizzeranno per "piantare le tende". "Il ricordo della Nakba quest'anno non sarà tragedia, ma giornata di lotta. Stay tuned", si legge ancora nel post di Gpi. Intanto alle 17.00 di oggi all'università La Sapienza di Roma si terrà sul pratone un'assemblea "di costruzione dei prossimi passi dell'agitazione". Parteciperanno i collettivi e le organizzazioni studentesche come Cambiare Rotta e il Movimento degli studenti palestinesi in Italia.
Cameron: ad Hamas offerta generosa di 40 giorni tregua
Ad Hamas è stata fatta "un'offerta molto generosa di un cessate il fuoco prolungato di 40 giorni, il rilascio di potenzialmente migliaia di prigionieri palestinesi, in cambio del rilascio di questi ostaggi". Lo ha riferito il ministro degli Esteri britannico David Cameron, a Riad per la sessione speciale del World Economic Forum.
Ong, 5 pastori siriani feriti sul Golan da spari israeliani
Cinque pastori siriani sono rimasti feriti nelle ultime ore nella Siria sud-occidentale da colpi di arma da fuoco esplosi da militari israeliani sulle Alture contese del Golan. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui i pastori si trovavano nei pressi della linea di demarcazione tra Siria e Israele nella regione di Qunaytra. I colpi di arma da fuoco sono stati sparati dal lato israeliano delle Alture, riferisce l'Osservatorio. Tutti e cinque i pastori erano originari della cittadina di Saida, a ridosso del filo spinato che segue la linea del cessate il fuoco tra Siria e Israele risalente al 1974. In quella zona sono dispiegati militari russi. E il 27 febbraio scorso, non lontano dall'area dove sono rimasti feriti oggi i pastori siriani, un colonnello dell'esercito governativo siriano era rimasto ucciso in un attentato compiuto con un ordigno esplosivo posto sul ciglio della strada tra Ghadir al Bustan e Nasiriya.
Iran, contro Israele non abbiamo ancora usato armi sofisticate
Contro Israele l'Iran non ha ancora usato armi sofisticate: lo ha detto oggi a Damasco l'ambasciatore iraniano in Siria, Hossein Akbari, parlando ai media siriani. "E' certo che risponderemo a ogni aggressione nemica... e comunque finora non abbiamo usato le nostre armi sofisticate", ha detto Akbari. Il primo aprile scorso un raid aereo attribuito a Israele aveva distrutto un complesso consolare iraniano nel centro moderno di Damasco, uccidendo 12 persone tra cui un generale dei Pasdaran iraniani incaricato da anni di gestire i rapporti tra Teheran e le forze filo-iraniane in Siria e in Libano. Il 12 aprile successivo, l'Iran aveva per la prima volta nella sua storia compiuto un attacco missilistico diretto contro il territorio israeliano, in larga parte respinto dalle difese militari israeliane e dalla coalizione occidentale e araba filo-israeliana. A seguito di questo attacco, il 19 aprile, l'aviazione israeliana aveva condotto un attacco contro strutture militari iraniane nella zona di Isfahan.
Polizia sgombera manifestanti filo Palestina alla Sorbona
La polizia è intervenuta alla Sorbona a Parigi per sgomberare gli attivisti filo-palestinesi che avevano occupato la prestigiosa università bloccandone l'attività.
Hezbollah respinge mediazioni straniere per accordo con Israele
Gli Hezbollah libanesi respingono i tentativi diplomatici francesi e statunitensi di trovare un accordo bilaterale tra Libano e Israele per un cessate il fuoco separato da quello tra Hamas e Stato ebraico. Hasan Fadlallah, deputato di Hezbollah nel parlamento libanese, ha oggi partecipato a una commemorazione di combattenti uccisi in raid di Israele. E ha affermato che "tutti i tentativi stranieri" di trovare un accordo per il cessate il fuoco "mirano in realtà ad allentare la pressione sul governo israeliano". Il riferimento di Fadlallah è alla recente visita in Libano del ministro degli esteri francese, Stéphane Séjourné, che ha sondato gli animi rispetto alla mediazione di Parigi e di Washington per un cessate il fuoco, e il conseguente ritorno alle loro case in Alta Galilea di decine di migliaia di sfollati israeliani, così come il ritorno alle abitazioni nel sud del Libano di altrettante decine di migliaia di sfollati libanesi. Hezbollah ribadisce la sua volontà di mediare attorno alla prospettiva di un accordo quadro che parta dalla cessazione delle attività militari israeliane nella Striscia di Gaza. Per il Partito di Dio, il fronte del sud del Libano serve a mettere pressione a Israele perché cessi le operazioni a Gaza.
Borrell: vari Stati Ue riconosceranno la Palestina a maggio
Diversi Stati membri europei riconosceranno entro maggio lo Stato palestinese: lo ha detto il capo della politica estera dell'Ue, Josep Borrell, a margine di una riunione speciale del Forum economico mondiale a Riad, come riporta il Guardian. Irlanda e Spagna all'inizio di questo mese hanno ribadito la loro intenzione di stringere un'alleanza di Paesi che presto riconosceranno la Palestina come Stato nazionale. 140 dei 193 Stati membri dell'Onu hanno già riconosciuto lo Stato di Palestina.
Ministro Esteri Egitto: fiducioso su nuovo proposta tregua
Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, si e' detto "fiducioso" in merito a una nuova proposta per una tregua a Gaza, sulla quale e' in attesa della risposta di Hamas e di Israele. "La proposta ha preso in considerazione le posizioni di entrambe le parti e ha cercato di ottenere moderazione", ha aggiunto, partecipando a Riad alla sessione speciale del World Economic Forum.
Zuppi: 'In Medio Oriente fuoco produce altro fuoco'
"Se non c'è il cessate il fuoco e l'appello non viene raccolto, è motivo di ulteriore sofferenza e il fuoco produce altro fuoco". Ne è convinto il card. Matteo Zuppi, presidente della Cei, oggi a Gorizia intervenendo sul conflitto tra Hamas e Israele a margine di una lectio magistralis al Dipartimento di scienze diplomatiche. "Ci riguardano tutte le guerre, anche quelle che sembrano più distanti e circoscritte. Sono sempre davvero dei pezzi della guerra mondiale. Ci preoccupano molto e dobbiamo davvero continuare a fare di tutto per arrivare alla pace. Ecco perché il Papa chiede il cessate il fuoco con tanta insistenza". Parlando ai giovani presenti, futuri diplomatici, il presidente della Cei ha insistito dicendo che bisogna "potenziare la diplomazia, credere nella diplomazia, che non è soltanto pasticcini e perdita di tempo, ma è ciò che può permettere l'identificazione degli strumenti tali da risolvere i conflitti che ci sono e ci saranno non con la logica del più forte o con quella delle armi, che è temibile, oltre che inaccettabile e non risolve mai i conflitti, ma li peggiora, bensì con il diritto". Per il cardinale "c'è bisogno di tanta diplomazia e anche di diplomazia umanitaria: di quelli che si occupano di umanitario, che tendenzialmente dovrebbero essere tutti, perché non siamo isole, possano aiutare la diplomazia, cioè a intendersi, costruire ponti, imparare un linguaggio comune, a conoscersi".
Borrell: 'Diversi Stati Ue riconosceranno Palestina entro fine maggio'
Diversi Stati dell'Unione Europea dovrebbero riconoscere la Palestina come Stato entro la fine di maggio. Lo ha detto l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell a margine di un incontro del World Economic Forum a Riad, in Arabia Saudita, secondo quanto riporta al-Arabiyah. Alcuni Paesi Ue, tra cui il Belgio e la Spagna, avevano già annunciato l'intenzione di riconoscere congiuntamente la Palestina come Stato, riservandosi di decidere il momento più opportuno per farlo.
Riad: molto vicini ad accordo con Usa
Arabia Saudita e Stati Uniti sono "molto, molto vicini" a concludere un accordo. Lo ha affermato il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan Al Saud, durante una tavola rotonda alla riunione speciale del World Economic Forum a Riad, alla quale ha partecipato anche il segretario di Stato Usa, Antony Blinken. "La maggior parte del lavoro e' gia' stato fatto. Abbiamo le grandi linee di cio' che pensiamo debba accadere sul fronte palestinese", ha riferito il capo della diplomazia del Regno. Gli ha fatto eco Blinken, secondo il quale e' quasi concluso il patto di sicurezza tra Usa e Arabia Saudita che comprende la normalizzazione delle relazioni con Israele.