Secondo il quotidiano israeliano, si tratta di Keith Samuel Siegel, rapito in casa sua a Kfar Azza, e Omri Miran, sequestrato nel kibbutz Nahal Oz. I miliziani palestinesi hanno dichiarato di stare studiando l'ultima controproposta di Tel Aviv riguardante un potenziale cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio dei rapiti. La petroliera "Andromeda Star" è stata danneggiata dopo essere stata bersagliata due volte dagli Houthi con missili multipli al largo della costa dello Yemen
Houthi rivendicano abbattimento drone Usa in Yemen
I miliziani sciiti Houthi hanno rivendicato di aver abbattuto un drone americano MQ-9 Reaper sullo Yemen mostrando immagini di frammenti del drone. Gli Houthi hanno riferito di aver abbattuto il Predator con un missile terra-aria. Dagli Stati Uniti non sono arrivati commenti ufficiali, ma un funzionario americano citato a condizione di anonimato dalla Cbs News ha dichiarato che un drone si era schiantato nello Yemen. Nel filmato diffuso dagli Houthi si vede quello che viene descritto come il lancio di un missile contro il drone, con un uomo fuori campo che recita lo slogan ''Dio è il più grande. morte all'America, morte a Israele, maledire gli ebrei, vittoria all''Islam''.
Famiglie degli ostaggi: 'Israele scelga tra Rafah e i rapiti'
"Lo Stato di Israele deve scegliere: o gli ostaggi o la guerra. Entrare a Rafah porterà più ostaggi morti in prigionia e la loro uccisione in guerra". Lo hanno denunciato le famiglie dei rapiti dopo la diffusione di un nuovo video di due ostaggi da parte di Hamas. "Entrare a Rafah sarà un altro modo per far morire gli ostaggi. Israele scelga per il ritorno degli ostaggi".
Pro-Gaza irrompono in stand Italia a Fiera Libro Tunisi
Un gruppo di attivisti filopalestinesi ha fatto irruzione nello stand dell'Italia alla Fiera del Libro di Tunisi, nel momento in cui era presente il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, intonando slogan e sventolando bandiere per il popolo palestinese, inducendo il ministro ad allontanarsi.
Proteste pro Gaza nei campus, limitati i discorsi di Biden nelle università
Con la protesta contro la guerra di Gaza che si allarga ad un numero sempre maggiore di università americane, la Casa Bianca sta limitando il numero dei discorsi che tradizionalmente il presidente ed altri esponenti della Casa Bianca fanno nelle università di tutto il Paese in occasione delle cerimonie di laurea. Quest'anno, in cui Joe Biden è impegnato nella campagna per la rielezione per la quale il voto dei giovani è cruciale, il presidente parlerà, riporta Nbcnews, solo al Morehouse College, storica università afroamericana della Georgia, e all'accademia militare di West Point. Anche la vice presidente, Kamala Harris, parlerà alla cerimonia di laurea dell'Air Force Academy. Mentre ancora non è stato annunciato dove la first lady Jill Biden, lei stessa docente di un community college, pronuncerà il suo commencement address. Dalla Casa Bianca non si specifica se Biden durante i discorsi affronterà la questione delle proteste nei campus, dove gli studenti chiedono all'amministrazione Biden di sospendere il sostegno incondizionato a Israele nella guerra a Gaza. E si afferma che per il presidente i discorsi saranno l'occasione di comunicare "un messaggio di incoraggiamento e speranza ai laureati e alle loro famiglie". "Farà del suo meglio per collegarsi a quello che sta succedendo, alla sofferenza che le comunità stanno vivendo", hanno poi aggiunto.
Haaretz: 'Hamas diffonde video di 2 ostaggi a Gaza'
Hamas ha diffuso un video che mostra due ostaggi a Gaza. Lo ha riferito Haaretz. Si tratta di Keith Samuel Siegel, rapito in casa sua a Kfar Azza, e Omri Miran, sequestrato nel kibbutz Nahal Oz. Il primo - ha spiegato - è Keith Siegal, che è anche cittadino Usa, preso nel kibbutz di Kfar Aza. Il secondo è Omri Miran, rapito il 7 ottobre nel kibbutz di Nir Oz. La sorella di quest'ultimo di recente è stata, insieme ad altre famiglie, ricevuta da papa Francesco in Vaticano. Entrambi, molto provati, raccontano di "una condizione dura" per i bombardamenti sulla Striscia e rivolgono parole di "amore per la propria famiglia". In sovrascritta Hamas sostiene che "l'uccisione" nei raid di Israele "di decine di ostaggi, ha impedito agli altri di festeggiare la Pasqua ebraica con i loro cari". I due rapiti rivolgono un appello al governo israeliano di partecipare alle trattative per un accordo per la loro liberazione. Al tempo stesso, invitano i propri familiari a fare pressioni con le dimostrazioni per ottenere il loro rilascio. Nello stesso video sono mostrati spezzoni di dichiarazioni del ministro della difesa Yoav Gallant e del premier Benyamin Netanyahu che parlano della necessità di una pressione militare per il rilascio degli ostaggi. Israele ha sempre definito questi video di Hamas "propaganda psicologica" e di norma le immagini non sono diffuse. La diffusione del video da parte di Hamas avviene a poca distanza dall'avvio in Israele delle proteste dei familiari dei rapiti nei riguardi del governo per sollecitare una trattativa positiva.
Wsj: per Israele non c'è alternativa all'escalation
''Non c'è alternativa all'escalation'' in Medioriente, ''non c'è altra via d'uscita''. Lo ha dichiarato un funzionario israeliano al Wall Street Journal sottolineando che ''Israele non può fermarsi adesso, se lo facesse sarebbe pericoloso per se stesso e per l'intera regione''. L'analisi arriva da Israele lo stesso giorno in cui il vice Segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha parlato di ''una guerra su vasta scala'' per mettere fine alla presenza degli israeliani al confine con il Libano.
Hezbollah: "Guerra metterà fine a presenza di Israele al nord"
Una guerra su larga scala non riporterà "i residenti israeliani nelle loro case al nord", ma metterà fine alla loro presenza nella zona "una volta per tutte e per sempre". Lo ha detto - riferito dai media - il vice segretario generale degli Hezbollah Naim Qassem. "Gallant - ha spiegato riferendosi al ministro della difesa israeliano - ci minaccia che se non fermiamo gli attacchi, attaccherà il Libano per far ritornare i residenti del nord nelle loro case". "Voglio dirgli - ha aggiunto - che questa guerra non solo non farà ritornare i sionisti alle loro abitazioni ma è probabile metta fine alla loro presenza nei territori occupati al nord una volta per tutte e per sempre".
Bbc: "Truppe Gb potrebbero essere schierate a Gaza per gli aiuti"
Le truppe britanniche potrebbero essere schierate sul terreno a Gaza per contribuire a fornire aiuti che giungeranno via mare, ha appreso la Bbc. Gli Stati Uniti hanno detto che nessuna forza americana sarebbe sbarcata e che una "terza parte" non meglio chiarita avrebbe guidato i camion lungo una strada rialzata galleggiante fino alla spiaggia. Si ritiene, afferma la Bbc, che il Regno Unito stia considerando di incaricare le truppe britanniche di questo compito quando il corridoio degli aiuti verrà aperto il mese prossimo. Fonti del governo britannico affermano che non è stata presa alcuna decisione e che la questione non è ancora passata sulla scrivania del primo ministro. Il Ministero della Difesa di Londra e l'esercito israeliano hanno rifiutato ogni commento. La Gran Bretagna è stata strettamente coinvolta nella pianificazione dell'operazione di aiuti via mare e il segretario alla Difesa Grant Shapps ha affermato che il Regno Unito continua ad assumere "un ruolo di primo piano nella fornitura di sostegno in coordinamento con gli Stati Uniti e altri alleati internazionali". Il possibile ruolo delle forze britanniche - definito "stivali bagnati" dai pianificatori militari - li vedrebbe condurre i camion dai mezzi da sbarco sulla strada rialzata temporanea e consegnare aiuti a un'area di distribuzione sicura a terra. Sebbene sia stato messo in campo uno sforzo enorme per proteggere le forze alleate sia al largo che a terra, le truppe britanniche si troverebbero potenzialmente ad affrontare un rischio maggiore di attacco da parte di Hamas e di altri gruppi armati. Mercoledì, una squadra delle Nazioni Unite ha dovuto mettersi al riparo quando colpi di mortaio sono caduti vicino a quella che sarà la zona di distribuzione.
Ministro Esteri turco in Arabia Saudita per colloqui su Gaza
Il ministro degli Esteri turco Hasak Fidan si recherà domani e lunedì a Riad in Arabia Saudita per portare avanti i colloqui finalizzati a raggiungere un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Ankara in una nota. Fidan parteciperà alla riunione del Gruppo di contatto su Gaza incaricato dall'Organizzazione per la cooperazione islamica e dalla Lega araba. Nel corso della visita Fidan avrà anche incontri bilaterali.
Fonte Idf: 'Per calmare fronte Libano servono più attacchi'
Per riportare la calma al confine con il nord, Israele deve intensificare i suoi attacchi in Libano. Lo ha detto un alto esponente dell'Idf al Wall Street Journal (Wsj), ripreso dai media israeliani. "C'è una via d'uscita dalla situazione, ed è aumentare gli attacchi. Israele - ha spiegato la fonte dell'esercito - non può fermarsi adesso, è pericoloso per l'intera regione". Secondo la stessa fonte, è impossibile evitare uno scontro significativo e di ampio respiro con Hezbollah in Libano, dopo quasi sette mesi di guerra.
Israele: 'Nuove sirene di allarme al confine con il Libano'
Nuove sirene di allarme anti razzi nel nord di Israele al confine con il Libano a distanza di pochi minuti. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.
Ben-Gvir contesta capo Idf su miliziani Hamas arresi: 'Sparategli'
Il capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf) Herzi Halevi è stato contestato dal ministro della Sicurezza Itamar Ben-Gvir quando, durante una riunione del gabinetto di sicurezza, ha informato i ministri che centinaia di miliziani di Hamas si erano arresi nella Striscia di Gaza e sono stati arrestati. Come riporta il Jerusalem Post, Ben-Gvir ha detto a Halevi che sarebbe stato necessario sparare a quei miliziani. "Stai dicendo che tutti alzano le braccia? Cosa dovremmo fare con così tanti prigionieri? E' pericoloso per i soldati", ha detto il ministro della Sicurezza nazionale. A quel punto il capo di Stato Maggiore delle Idf ha risposto: "Pericoloso per chi? A chi si arrende, noi non spariamo. A chi ci combatte, noi spariamo. Chi alza le braccia, lo arrestiamo".
Fermati 100 studenti pro-Palestina dell'università di Boston
Un centinaio di manifestanti pro-Palestina sono stati fermati nel campus di una università di Boston e il loro assembramento e' stato sgomberato dalla polizia. Lo ha annunciato la Northeastern University. Gli studenti che hanno attestato l'appartenenza all'ateneo sono stati liberati, quelli che si sono rifiutati di esibire la loro iscrizione sono stati arrestati, ha reso noto l'ateneo su X aggiungendo che "violenti insulti antisemiti", come "uccidere gli ebrei", erano stati scanditi nel campus la notte scorsa.
Vice capo Hezbollah: 'Guerra ampia toglierà israeliani da confine con Libano'
Una guerra su vasta scala metterà fine ''una volta per tutte'' alla presenza dei cittadini israeliani al confine con il Libano. Lo ha dichiarato il vice Segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, affermando che il ministro della Difesa Yoav ''Gallant ci minaccia che se non fermiamo gli attacchi, attaccherà il Libano per riportare i residenti del nord alle loro case". Ma, rivolgendosi al ministro israeliano, ''dico a Gallant che questa guerra non solo farà sì che i sionisti non ritornino alle loro case, ma probabilmente metterà fine alla loro presenza nei territori occupati del nord una volta per tutte''.
Biden: non avrò pace finché ostaggi non saranno liberi
Pubblicando un'immagine del suo incontro con l'ostaggio liberato Avigail Idan , il presidente degli Stati Uniti Joe Biden promette di "non riposarsi finche' ogni ostaggio, come Abigail, strappato alle loro famiglie e tenuto da Hamas non sarà tornato tra le braccia dei propri cari". "Hanno la mia parola. Le loro famiglie hanno la mia parola", scrive il presidente Usa su X. Biden ha incontrato mercoledi' alla Casa Bianca il prigioniero liberato e in seguito ha descritto Idan come "straordinario e in fase di recupero da un trauma indicibile". Avigail, che ha compiuto quattro anni durante la sua prigionia, e' stata rilasciata settimane dopo come parte di un accordo di tregua mediato da Qatar, Egitto e Stati Uniti, che includeva anche il rilascio di prigionieri palestinesi.
Blinken e leader regionali a Riad per discutere tregua
Il presidente dell'Autorita' Palestinese Abu Mazen e diversi funzionari internazionali saranno a Riad domenica e lunedi' per colloqui volti a promuovere la "riconciliazione e la pace" a Gaza, che si terranno a margine di un incontro del Forum economico mondiale, lo ha detto il presidente del WEF citato dal Times of Israel. "Abbiamo gli attori chiave ora a Riad e speriamo che le discussioni possano portare a un processo verso la riconciliazione e la pace", ha detto Brge Brende in una conferenza stampa a Riad, aggiungendo che la crisi umanitaria di Gaza sara' all'ordine del giorno. Il segretario di Stato americano Antony Blinken partecipera' agli incontri insieme ai leader regionali tra cui il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, primo ministro del Qatar, il ministro degli Esteri dell'Arabia Saudita, il principe ereditario dell'Oman e funzionari del Bahrein, ha detto Brende. Il ministro degli Esteri egiziano, dice Brende, sara' li' per aggiornare i funzionari sui colloqui che i negoziatori egiziani hanno tenuto in Israele venerdi', nel tentativo di riavviare gli sforzi bloccati per una tregua nella guerra a Gaza e per garantire il rilascio dei 133 ostaggi. "Ora c'e' un po' di slancio per i negoziati sugli ostaggi e anche per un possibile cessate il fuoco", afferma Brende.
Raid di Israele nel sud del Libano, 3 morti tra cui 2 miliziani di Hezbollah
Tre persone, tra cui due miliziani di Hezbollah, sono stati uccisi in raid aerei israeliani sferrati nel sud del Libano. Lo rende noto in un comunicato il movimenta sciita libanese spiegando che i raid aerei hanno colpito i villaggi di Kafr Kila e Khiam, aggiungendo che ''i due sono stati martirizzati sulla strada per Gerusalemme''. L'agenzia di stampa libanese Nna ha riferito che ''gli aerei dell'occupazione israeliana hanno condotto due raid all'alba di oggi contro le città di Kafr Shuba e Shebaa'' causando la morte di ''Qasim Asaad a Kafr Shuba''.
Famiglie degli ostaggi di Israele in piazza per il loro rilascio
Le famiglie dei circa 130 ostaggi israeliani prigionieri di Hamas a Gaza torneranno a manifestare questa sera a Tel Aviv per chiedere che si arrivi ad un accordo che consenta il rilascio dei loro parenti. Dopo la proposta israeliana, l'attesa risposta di Hamas e in vista della possibile operazione di terra a Rafah, il Forum delle famiglie ha sostenuto che occorre una intesa e che il suo raggiungimento "è una massima priorità nazionale". "Ora - ha detto il Forum - è il momento di dimostrare per ottenere il rilascio degli ostaggi. C'e' un esteso consenso in tutti i segmenti della società israeliana per approvare un accordo per il ritorno di tutti i rapiti".
Media: "Attacco di Israele vicino a Daraa in Siria"
Israele avrebbe colpito nell'area di Tel Hader vicino alla città di Daraa nel nord della Siria. Lo hanno riferito, ripresi da Haaretz, media legati all'opposizione siriana secondo cui l'attacco è avvenuto dopo il lancio di un razzo dal territorio siriano sulle Alture del Golan.
Casa Bianca: "Pericolose e sconvolgenti parole dal leader degli studenti della Columbia contro gli ebrei"
"Queste pericolose, sconvolgenti parole fanno rovesciare lo stomaco e devono far scattare un campanello di allarme, è odioso invocare l'assassinio degli ebrei". Così un portavoce della Casa Bianca, Andrew Bates, condanna le dichiarazioni di Khymani James, uno degli studenti leader della protesta pro palestinese alla Columbia university che in un video, postato lo scorso gennaio, ha affermato che "i sionisti non si meritano di vivere".
Nella registrazione di un incontro all'università, si sente lo studente aggiungere: "mi devono essere grati che non vado ad uccidere sionisti". In un altro post ha poi scritto "non combatto per ferire o per essere un vincitore o uno sconfitto, combatto per vincere". Dopo che sono emersi video e post, le autorità di Columbia hanno reso noto di aver espulso e bandito dal Campus James, in che in questi giorni ha svolto il ruolo di portavoce degli studenti.
Da parte sua, James ha postato un messaggio in cui si scusa per le parole pronunciate "nella foga del momento": "io affermo la sacralità di tutte le vite umane e del movimento di liberazione - ha scritto su X - tutte le persone meritano di essere protette da minacce fisiche".