Attacco Iran, Teheran: "Se Israele risponde pronti ad usare un'arma mai utilizzata"

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"I sionisti farebbero meglio a comportarsi razionalmente, perché se dovessero intraprendere un'azione militare contro Teheran, siamo pronti a usare un'arma che non abbiamo mai usato prima". Così il portavoce della Commissione per la sicurezza nazionale del Parlamento, Abolfazl Amouei. "Israele risponderà all'attacco dell'Iran, ma lo farà in maniera saggia e non di pancia", ha detto Netanyahu. Scontri a La Sapienza di Roma, due arresti: "Fuori la guerra dagli atenei"

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Israele: "Ucciso comandante Hezbollah, esperto nel lancio di razzi"

L'Idf ha annunciato di aver "colpito ed eliminato Ismail Yusaf Baz, comandante degli Hezbollah nell'area di Ain Ebel in Libano". Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui Baz "serviva come ufficiale superiore e veterano in molte posizioni dell'ala militare di Hezbollah ed attualmente era Comandante di Brigata". Tra le sue attività "quella della promozione e della programmazione dei lanci dei razzi e dei missili anti tank dall'area costiera del Libano". Inoltre - secondo la stessa fonte - ha "organizzato e programmato diversi attacchi terroristici contro Israele". 

Standard and Poor: "Rischio di una forte escalation, c'è lo spettro dell'errore tattico"

"Il recente attacco dell'Iran a Israele rappresenta una pericolosa espansione della guerra tra Israele e Hamas e aumenta il rischio di una forte escalation del conflitto". E' quanto avverte S&P in un'analisi intitolata 'Aumento dei rischi geopolitici per l'espansione del conflitto tra Iran e Israele nonostante la tregua immediata'.

"La segnalazione" dell'attacco iraniano e "il coordinamento" per la difesa "hanno minimizzato i danni" ed  "evitato un conflitto regionale su larga scala", si osserva, aggiungendo che sotto il profilo economico "sebbene gli eventi dello scorso fine settimana segnalino un aumento significativo del rischio geopolitico, la narrativa centrale del nostro scenario di base rimane sostanzialmente invariata, comprese le nostre ipotesi macroeconomiche di base per le principali economie". Tuttavia, avverte l'agenzia di rating, "le nostre aspettative dipenderanno dalla natura e dall'entità della risposta israeliana nei prossimi giorni". "La traiettoria a medio termine rimane rischiosa, date le enormi sfide nel trovare un percorso di de-escalation. Ciò significa che i principali canali di trasmissione che risentono del conflitto e potrebbero influenzare le condizioni di credito continueranno a essere monitorati attentamente. Tra questi, i prezzi dell'energia, le interruzioni della catena di approvvigionamento, la volatilità dei mercati finanziari e la ripresa delle pressioni inflazionistiche, che potrebbero peggiorare se il conflitto raggiungesse un punto di svolta".

Da un punto di vista geopolitico comunque "sebbene l'attacco missilistico dell'Iran contro Israele apra una nuova fase, la segnalazione e il coordinamento avanzati sostengono la nostra ipotesi di base che il conflitto non si trasformerà in una vera e propria guerra regionale". Ma "prevediamo piuttosto che la guerra tra Israele e Hamas continuerà senza soluzione fino al 2024, in gran parte circoscritta a Gaza, con una continua pressione su Israele da parte dell'Iran e i paesi vicini a Teheran". C'è però lo spettro dell'errore tattico. "La regione si trova in una situazione di vulnerabilità, incline a un'ulteriore escalation dei conflitti, e non si può escludere la possibilità di un errore di calcolo tattico. Di conseguenza, alla luce del deterioramento del contesto geopolitico, che si aggiunge alle crescenti sfide sul campo di battaglia dell'Ucraina, riteniamo che i rischi di ribasso siano aumentati, il che giustifica una modifica del trend di rischio globale per le tensioni geopolitiche, che passa da invariato a peggioramento", conclude S&P.

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Gantz: "Decideremo noi quando e dove rispondere all'Iran"

Israele sceglierà quando e dove rispondere all'attacco scenografico dell'Iran di sabato scorso. Lo ha sottolineato il ministro del gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz, durante un evento organizzato dal quotidiano Israel Hayom. 

"L'Iran è un problema globale e regionale, ed anche una minaccia per Israele. Pertanto il mondo dovrebbe agire contro di esso militarmente e imporgli sanzioni per fermare la sua aggressione", ha affermato l'ex capo di Stato maggiore, precisando di averne discusso "con alti funzionari dell'Amministrazione americana". 

Gantz ha quindi sottolineato che  Israele risponderà all'Iran "con saggezza strategica nel luogo, nel momento e nel modo che sceglierà. E non è questa la sede per approfondire".

L'Iran: "Risponderemo ad un attacco in modo più feroce"

Nella sua conversazione telefonica con il leader del Cremlino, Vladimir Putin, il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha ribadito che il suo Paese "risponderà fermamente e in modo più feroce, esteso e doloroso di prima a qualsiasi azione contro gli interessi nazionali". E' quanto si legge nella nota diffusa da Teheran sui contenuti del colloquio tra i due leader e diffusa dall'agenzia Irna. "Il ruolo distruttivo dell'America e di alcuni Paesi occidentali e l'inerzia e delle istituzioni internazionali, comprese le Nazioni Unite e il Consiglio di Sicurezza, nell'affrontare l'azione aggressiva del regime sionista contro il consolato iraniano in Siria hanno causato la risposta della Repubblica Islamica dell'Iran con l'esercizio del proprio diritto all'autodifesa", ha ribadito Raisi riferendosi all'attacco con missili e droni su Israele scattato in rappresaglia del raid sul consolato iraniano di Damasco.

"A quei Paesi che hanno un duplice approccio nell'affrontare i crimini del regime sionista e che sono preoccupati per l'aumento delle tensioni nella regione", ha concluso Raisi, "per mantenere la stabilità e la sicurezza della regione, raccomandiamo che smettano di sostenere il genocidio sionista e i crimini contro il popolo palestinese oppresso".

Yellen: "Ulteriori sanzioni all'Iran nei prossimi giorni"

"Mi attendo che prenderemo ulteriori azioni in senso di sanzioni nei confronti dell'Iran nei prossimi giorni". Lo afferma la segretaria al Tesoro Janet Yellen nel coso di una conferenza stampa a margine dei lavori del Fondo Monetario Internazionale. 

Yellen

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Nave sequestrata dai pasdaran, il Portogallo convoca l'ambasciatore dell'Iran

Il ministero degli Esteri portoghese ha convocato l'ambasciatore iraniano a Lisbona per ribadirgli la sua condanna dell'attacco lanciato contro Israele e rinnovare "la richiesta di rilascio immediato" della nave 'Msc Aries'. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Lusa, ricordando che la nave, battente bandiera portoghese e legata a Israele, è stata sequestrata sabato scorso dalle forze dei pasdaran nello Stretto di Hormuz.

Fonti Usa: "Israele porterà un attacco limitato in Iran, speriamo ci avverta"

Sarà ''ristretta e limitata'' la risposta militare di Israele al lancio di droni e missili dall'Iran, ma colpirà l'interno del territorio iraniano. Lo hanno dichiarato un funzionario autorevole dell'Amministrazione Usa e una fonte dell'intelligence americana alla Cnn, sottolineando che Israele ritiene di dover rispondere a quello che è un attacco senza precedenti da parte dell'Iran. In ogni caso, Israele non ha detto agli Stati Uniti ufficialmente quali potrebbero essere i suoi piani e quando potrebbe attaccare, ha detto l'alto funzionario dell'Amministrazione Usa citato dall'emittente. 

"Speriamo che ci diano qualche avvertimento in modo da essere pronti a proteggere il nostro personale, non solo militare, ma diplomatico in tutta la regione", ha detto il funzionario citato a condizione di anonimato. "Non c'è alcuna garanzia che ci daranno un avvertimento e sanno che quando lo faranno probabilmente esprimeremo nuovamente la nostra obiezione'', ha aggiunto.

Ma se Israele non rispondesse, ha aggiunto il funzionario, gli Stati Uniti sono ''fiduciosi che ci sarà una riduzione della tensione'' e la situazione tornerebbe allo status quo. ''Ma ogni ulteriore mossa ora apre una serie di altre possibilità, alcune delle quali sono piuttosto spaventose'', ha aggiunto l'alto funzionario.

Hagari: "L'Iran non uscirà indenne dal suo attacco"

L'Iran non la passerà liscia per l'attacco di sabato scorso a Israele. Lo ha detto il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari. "Non possiamo restare fermi - ha aggiunto citato dai media - davanti a questo tipo di aggressione, l'Iran non ne uscirà impunemente". "Risponderemo - ha detto - al tempo e al posto giusto e nel modo che sceglieremo". 

Crosetto a Sky TG24: "La reazione di Israele ci sarà ma spero sia contenuta". VIDEO

Sui social iraniani battute e ironie sull'attacco di Teheran

"Francamente se avessero lanciato i cetrioli, le vittime sarebbero state di più". Mentre il regime degli ayatollah rivendica il successo dell'operazione, sui social iraniani si sprecano battute e ironie sull'attacco di Teheran a Israele. Come evidenzia il media indipendente Iran International, negli ultimi 45 anni gli iraniani hanno fatto ricorso all'umorismo come stampella per affrontare le difficoltà, dalle conseguenze della rivoluzione islamica ai disagi economici. Come in altri regimi, in una società dove non esiste libertà di parola, di stampa o di riunione l'umorismo e le battute politiche diventano una forma vitale di resistenza. E così dopo la risposta di Teheran di sabato sera, sui social è un fioccare di prese in giro dell'azione militare iraniana tanto da spingere le stazioni televisive statali a provare a reagire per ristabilire la versione ufficiale. "Se aveste gettato i pannolini, almeno Israele sarebbe stato occupato a pulire", è una delle ironie che allude sarcasticamente all'età di molti religiosi sciiti che governano l'Iran. "Sarebbero arrivati ;;prima se avessero preso Snapp", è un'altra battuta che si riferisce ad una popolare app simile a Uber. E ancora: "I droni devono essersi fermati da qualche parte per pregare altrimenti non avrebbero impiegato così tanto tempo". 

Teheran: "Se Israele reagisce, la nostra risposta nel giro di secondi"

Se Israele dovesse reagire al raid di sabato scorso, la risposta iraniana arriverà nel giro di "secondi". Lo ha dichiarato il vice ministro degli Esteri iraniano, Ali Bagheri Kani, sottolineando che lo Stato ebraico riceverà una risposta "dura e risoluta" in caso di rappresaglia.

"Non passeranno più 12 o 13 giorni tra la mossa del regime sionista e la potente risposta dell'Iran. I sionisti dovranno contare in secondi, non in ore", ha detto il vice ministro, riferendosi al tempo passato tra il raid contro il consolato iraniano a Damasco e la risposta di sabato scorso.

Raid di Israele nel sud del Libano uccide esponente di Hezbollah

Un raid aereo israeliano compiuto nel sud del Libano ha ucciso oggi un esponente militare di Hezbollah, identificato come Abu Jaafar Baaz.   Lo riferiscono media di Beirut, secondo cui l'attacco ha preso di mira l'autovettura su cui Baaz viaggiava nei pressi di Tiro, nella località di Ayn Baal. 

Biennale Venezia, padiglione di Israele resterà chiuso fino alla liberazione degli ostaggi

L'annuncio in un cartello esposto stamattina. La decisione dell'artista, Ruth Patir, non è quella di cancellare l'esibizione, "ma è una scelta di solidarietà con le famiglie degli ostaggi e la grande comunità di Israele che chiede un cambiamento". LEGGI L'ARTICOLO

Raisi a Putin: "L'Iran non vuole l'escalation con Israele"

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha assicurato l'omologo russo, Vladimir Putin, che gli attacchi di Teheran contro Israele sono stati limitati e che la Repubblica islamica non è interessata a una escalation. Secondo la nota diffusa dal Cremlino dopo il colloquio, "Raisi ha sottolineato che le azioni dell'Iran sono state obbligate e di natura limitata, e allo stesso tempo ha sottolineato che Teheran non è interessata ad un'ulteriore escalation della tensione". 

Usa, Yellen: "Non esiteremo ad inasprire le sanzioni all'Iran"

"Il Tesoro non esiterà a lavorare con i nostri alleati per utilizzare la nostra autorità in materia di sanzioni per continuare a interrompere le attività maligne e destabilizzanti del regime iraniano": è quanto si legge in alcuni estratti del discorso di Yanet Yellen, segretario al Tesoro Usa, in vista delle riunioni di primavera del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale che si terranno a Washington questa settimana. 

Putin all'Iran: "Dall'escalation conseguenze catastrofiche"

In una telefonata con il suo omologo iraniano, Ebrahim Raisi, il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito che un'ulteriore escalation in Medio Oriente tra Israele e Repubblica islamica potrebbe avere "conseguenze catastrofiche". "Vladimir Putin ha espresso la speranza che tutte le parti mostrino ragionevole moderazione e impediscano un nuovo round di scontro, carico di conseguenze catastrofiche per l'intera regione", si legge nella nota del Cremlino diffusa dopo il colloquio. "A questo proposito, sono stati confermati gli approcci di principio di Russia e Iran a favore di un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza, che allevi la difficile situazione umanitaria e crei le condizioni per una soluzione politica e diplomatica della crisi", fa sapere la presidenza russa.

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Raid di Israele contro auto nel sud del Libano, un morto

Almeno una persona è morta in un raid attribuito a Israele che ha colpito un'auto a Ain Baal, nel sud del Libano. Lo ha riferito al-Jazeera, che parla anche di diversi feriti. I media israeliani hanno confermato il raid, precisando che si è trattato di un attacco mirato contro un veicolo. La notizia segue di pochi minuti quella dell'esplosione nel nord di Israele di due droni lanciati dal Libano che ha causato tre feriti.

Putin a Raisi: "Iran e Israele esercitino moderazione"

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso in una telefonata con il presidente iraniano Raisi "la speranza che Iran e Israele esercitino la moderazione per evitare una nuova escalation". Lo rende noto il Cremlino, come riporta la Tass.  Raisi, secondo il Cremlino, ha assicurato a Putin che Teheran non è interessata ad un'ulteriore escalation in Medio Oriente. 

L'Onu: "A Damasco Israele ha violato il diritto internazionale"

Un gruppo di esperti delle Nazioni Unite che lavorano con l'ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) ha affermato che l'attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco dell'1 aprile ha violato il diritto internazionale. In un rapporto pubblicato dall'Ocha, riferisce il Guardian, si afferma che "a tutti i paesi è vietato privare arbitrariamente le persone del loro diritto alla vita nelle operazioni militari all'estero, anche nella lotta al terrorismo". Secondo gli esperti dell'Ocha, Israele non ha presentato alcuna prova che l'Iran stesse commettendo direttamente un "attacco armato" contro Israele o inviando gruppi armati non statali per attaccarlo. Inoltre, Israele non ha fornito alcuna giustificazione legale per l'attacco né lo ha segnalato al Consiglio di Sicurezza, come richiesto dall'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Pertanto, hanno affermato, "l'attacco di Israele ha di conseguenza violato il divieto sull'uso della forza armata contro un altro Stato ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 4, della Carta". 

Hezbollah rivendica l'attacco con i droni su Israele

Gli Hezbollah hanno rivendicato l'attacco con droni esplosivi nel nord di Israele. 

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