Israele-Iran, le tre possibili risposte all'attacco
Mondo ©AnsaSe l’esito dell'offensiva di Teheran è quasi nullo grazie alla difesa antimissile israeliana e all’aiuto degli alleati, i più di 300 ordigni tra droni, missili balistici e da crociera sparati contro Israele non possono essere considerati un gesto puramente simbolico. Per l’Iran, comunque, la questione è da considerarsi chiusa, almeno per ora. Ma tre sono gli scenari ora possibili, a seconda delle decisioni che prenderà Israele
L’attacco è senza precedenti, le conseguenze potrebbero essere diverse. Dopo 45 anni di ostilità conclamata tra il regime degli ayatollah iraniani e Israele, per la prima volta lo Stato Islamico ha attaccato direttamente sul suo territorio sovrano lo Stato Ebraico.
Da un punto di vista simbolico la portata dell’attacco è grandissima. Da un punto di vista militare, se l’esito è quasi nullo grazie alla difesa antimissile israeliana e all’aiuto degli alleati, i più di 300 ordigni tra droni, missili balisti e da crociera sparati contro Israele non possono essere considerati un gesto puramente simbolico. Per l’Iran, comunque, la questione è da considerarsi chiusa, almeno per ora. Ma tre sono gli scenari ora possibili. (SEGUI LA DIRETTA SULL'ATTACCO DELL'IRAN A ISRAELE)
Tra la non risposta e la guerra aperta
Il primo è che il governo israeliano segua le raccomandazioni di Washington. Proclami l’evidente successo nell’aver neutralizzato il 99% degli ordigni iraniani, dichiari vittoria, e non reagisca. Poco probabile.
La seconda possibilità è che Israele scelga di rispondere a Teheran con un attacco limitato ma altrettanto significativo e simbolico. In tal caso sotto tiro potrebbero tornare tutte le milizie alleate di Teheran che animano il Medioriente: dagli Hezbollah libanesi, ai miliziani in Siria e Iraq alle milizie Houthi nello Yemen.
Il terzo e più inquietante scenario richiamerebbe un po’ a quanto avvenuto a Gaza dopo il 7 ottobre. Allora, la strage di Hamas di 1200 israeliani ha spinto Netanyahu a decidere di farla finita una volta per tutte col movimento islamico. Ora, che l’Iran è passato dalle minacce di distruzione di Israele ai fatti, Gerusalemme potrebbe decidere di provare a neutralizzare una volta per tutte la minaccia iraniana prima che questa possa contare sull’arma atomica che sembra sia in grado di avere in poco tempo.
Sia Israele che Iran pensano innanzi tutto al fronte interno, hanno un popolo o un gruppo di potere da soddisfare e a cui dar conto e questo guida molte delle loro scelte. Sarà anche importante il ruolo degli stati arabi sunniti della regione, tradizionalmente ostili all’iran, Arabia, Giordania, Emirati Arabi, Egitto, sono seriamente allarmati dall’azione di Teheran. La loro reazione politica sarà un altro elemento che potrà influenzare il futuro dell’area.