Secondo alcuni media Hazem, Amir e Muhammad Haniyeh insieme ai cugini sono morti a seguito di un attacco su un'auto. Non si hanno al momento altre conferme
Il capo dell'ufficio politico Hamas, Isamil Haniyeh, ha confermato, in un'intervista ad al Jazeera, l'uccisione di tre dei suoi figli in un raid israeliano a Gaza. Con loro sono morti anche tre suoi nipoti. "Ringrazio Dio per questo onore che mi ha concesso con il martirio dei miei tre figli e di alcuni nipoti" ha detto Haniyeh, confermando la morte dei suoi familiari nel raid. Il leader di Hamas ha sottolineato che i suoi figli "sono rimasti con la nostra gente nella Striscia di Gaza e non hanno lasciato" l'enclave. (CONFLITTO IN MEDIORIENTE: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI).
Nessuna modifica alle richieste
"L'uccisione dei miei figli non influenzerà le richieste di Hamas sul cessate il fuoco" ha detto Haniyeh, citato da Haaretz. Poco prima una fonte israeliana, citata dallo stesso giornale, aveva sostenuto che l'attacco a Gaza avrebbe potuto far deragliare le trattative al Cairo.
"Il sangue dei martiri"
Haniyeh - che da tempo vive in Qatar - ha affermato che "tutte le famiglie di Gaza hanno pagato un prezzo pesante con il sangue dei loro figli, e io sono uno di loro". Secondo alcuni media Hazem, Amir e Muhammad Haniyeh insieme ai cugini sono morti a seguito di un attacco su un'auto. Non si hanno al momento altre conferme. "Attraverso il sangue dei martiri e il dolore dei feriti, creiamo speranza, creiamo il futuro, creiamo indipendenza e libertà per il nostro popolo e la nostra nazione", ha detto Haniyeh.