Guerra Mo, Hamas: studiamo la proposta di una tregua di sei settimane

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Una fonte di Hamas ha affermato che il gruppo sta studiando la proposta per un cessate il fuoco a Gaza. Secondo la fonte vicina ai negoziati, l'accordo vedrebbe una tregua di sei settimane e la liberazione di donne e bambini israeliani in ostaggio in cambio di un massimo di 900 prigionieri palestinesi. Stamattina papa Francesco ha ricevuto in Vaticano i familiari di 5 ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Ben Gvir: "Senza azione a Rafah, Netanyahu non più premier"

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Piantedosi, 'rafforzata vigilanza a 100 obiettivi sensibili in Italia pur senza allarmi'

''Come più volte abbiamo detto già dopo il 7 ottobre noi abbiamo approfittato per fare una ricognizione di tutti gli obiettivi su cui rafforzare la nostra attenzione. A me piace dire che c'è molta attenzione pur senza allarmi particolari, bisogna essere rassicuranti. Noi abbiamo un centinaio di obiettivi sensibili che vigiliamo in maniera rafforzata''. Lo ha detto a 'Rainews' il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi

Onu chiede de-escalation al confine fra Israele e Libano

Funzionari delle Nazioni Unite hanno affermato che sei mesi di violenza al confine tra Israele e Libano “devono finire”, sollecitando la de-escalation e "maggiore spazio per la diplomazia". “Sono passati sei mesi da quando sono iniziati gli scontri a fuoco lungo la Linea Blu, e continuano senza sosta, mietendo pesanti perdite da entrambe le parti”, hanno affermato in una dichiarazione congiunta la coordinatrice speciale delle Nazioni Unite per il Libano, Joanna Wronecka, e Aroldo Lazaro, capo della Forza provvisoria delle Nazioni Unite in Libano (Unifil).

Israele, 'sirene d'allarme ripetute al confine con il Libano'

Le sirene di allarme razzi da oltre confine sono risuonate varie volte nelle ultime ore al confine nord di Israele con il Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. I media indicano soprattutto la zona di Kiryat Shmona dove si teme anche l'infiltrazione di un drone.

'Medici hanno cominciato la ricerca delle vittime a Al Shifa'

Dopo che la maggior parte delle forze israeliane si è ritirata da Gaza, medici e soccorritori hanno iniziato la ricerca dei cadaveri delle vittime dopo l'operazione di due settimane dell'esercito israeliano nell'ospedale di al Shifa. Lo riporta Sky News. Le immagini del complesso medico mostrano la distruzione, con sezioni dell'ospedale bruciate, detriti sparsi e attrezzature mediche rovinate.

Brigata ebraica Milano,'l'Anpi non dimentichi gli ostaggi'

"Spero in una dimenticanza anche questa volta. Gli accordi tra noi e Anpi erano chiarissimi. 'Cessate il fuoco' e 'liberazione degli ostaggi' vanno portati avanti insieme". Così Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano, commenta con l'ANSA la decisone dell'Anpi di mantenere come slogan della manifestazione nazionale del 25 aprile a Milano, 'Cessate il fuoco ovunque'. "La settimana scorsa il presidente milanese di Anpi, Primo Minelli, ha dimenticato di citare gli ostaggi. E va bene, può capitare. Caso chiuso. Ora Pagliarulo dimentica, anche lui, di citare gli ostaggi - prosegue -. A questo punto mi permetto sommessamente di chiedere: cosa sta succedendo nell'Anpi? C'è un problema a ricordare 133 civili ebrei, donne e bambini compresi, che sono in mano a degli stupratori e degli assassini?". 

Teheran, 'la ritirata di Israele da Gaza sud è solo tattica'

"Il ritiro delle truppe di terra israeliane dal sud della Striscia di Gaza, compresa Khan Younis, è una tattica, perché attualmente ricorrono ai bombardamenti": lo ha detto il comandante dell'esercito iraniano Abdolrahim Mousavi. "La guerra a Gaza è una scialuppa di salvataggio per il premier israeliano Benyamin Netanyahu, e se la guerra finirà, il suo governo cadrà", ha detto Mousavi, citato dall'Irna, aggiungendo: "Negli ultimi sei mesi Netanyahu ha tentato di annientare Hamas e liberare gli ostaggi israeliani, con il pieno sostegno degli Stati Uniti, ma ha fallito".

Khamenei, 'escluso invio volontari a Gaza'

E' escluso l'invio di volontari iraniani nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, confermando che Teheran vuole evitare un coinvolgimento diretto nella guerra in corso. ''State certi che se fosse stato possibile mandare giovani in Palestina, sarebbe stato fatto prima che voi lo avreste detto'', ha affermato Khamenei.

ActionAid, a Gaza medici costretti a scegliere bambini da curare

"Siamo arrivati al punto di dover scegliere il bambino a cui dare la priorità rispetto a un altro, in modo che possa vivere. Abbiamo 3 o 4 bambini per incubatrice". A dirlo è Aaliyah, dottoressa del reparto di puericultura dell'Al Hilal Emirates Hospital di Rafah, specializzato in assistenza alla maternità e ai neonati, che lo ha raccontato ad ActionAid. "Ci sono molti casi che - riferisce la dottoressa all'organizzazione - richiedono la respirazione artificiale, ma non ci sono abbastanza dispositivi per questi bambini... Siamo arrivati al punto di dover scegliere il bambino a cui dare la priorità rispetto a un altro, in modo che possa vivere. Ogni incubatrice dovrebbe supportare un bambino. Ma a causa della guerra e dell'accumulo di casi, abbiamo tre o quattro bambini per incubatrice... Siamo costretti a farlo perché non ci sono abbastanza incubatrici disponibili". Aaliyah aggiunge: "Ad ogni turno, due o tre neonati muoiono, a causa di infezioni e della catastrofe sanitaria a Gaza... Ci sono casi che si trovano in una situazione molto difficile. Una donna partorisce qui e soffre già di stress e ansia, e questo si ripercuote sul suo bambino. Il bambino nasce con difficoltà a respirare e quindi ha bisogno di maggiori cure. Non possiamo fornire loro un'assistenza completa.... Ci sono bambini che sono nati nelle tende e hanno sofferto il freddo estremo, e quindi li perdiamo. Inoltre, la madre stessa non può allattare a causa della mancanza di cibo, bevande e nutrimento, e questo aumenta il carico su di noi".

Piantedosi incontra Katz, 'cessate il fuoco e liberare ostaggi'

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha incontrato oggi al Viminale il ministro degli Affari esteri israeliano Israel Katz, accompagnato da una delegazione di  familiari degli ostaggi che sono ancora nelle mani di Hamas. In apertura dell'incontro Piantedosi ha espresso ai familiari degli ostaggi "la sua personale solidarietà e quella del Governo italiano per il terribile dolore", ribadendo che "il Governo ha condannato fin dall'inizio l'orribile attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre scorso, ed è da tempo impegnato nel prevenire e contrastare ogni forma di antisemitismo, totalmente incompatibile con i principi e i valori della Costituzione". "Stiamo portando avanti attivamente - ha dichiarato il ministro - gli sforzi per un cessate il fuoco, come già dichiarato dal ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, la liberazione immediata degli ostaggi e l'ingresso di maggiori aiuti umanitari a Gaza. Abbiamo un proficuo e regolare dialogo con la Comunità ebraica in Italia - ha continuato - e questo rapporto di reciproca fiducia si è rivelato cruciale per garantire le migliori condizioni di sicurezza della Comunità; infatti già all'indomani  del tragico attacco perpetrato da Hamas, ho dato massimo impulso al rafforzamento delle misure a protezione degli obiettivi israeliani sensibili su tutto il territorio nazionale. Inoltre - ha aggiunto il titolare del Viminale - grazie al potenziamento dell'attività info-investigativa e a un attento e costante monitoraggio ad opera delle Forze di Polizia e della nostra intelligence, siamo riusciti a intercettare pericoli di minacce terroristiche, procedendo anche con arresti".

Germania a Nicaragua, "Mai violata Convenzione Genocidio"

La Germania respinge l'accusa del Nicaragua davanti alla Corte internazionale di giustizia, la più alta corte delle Nazioni Unite, ovvero che offre il suo sostegno a Israele che sta facilitando "il genocidio a Gaza" e invece ricorda che difende pienamente il diritto internazionale. "La Germania respinge completamente le accuse. Non abbiamo mai violato la Convenzione sul genocidio o il diritto umanitario internazionale, né direttamente néindirettamente", ha dichiarato l'avvocato tedesco, Tania von Uslar-Gleichen, parlando ai giornalisti.

Reuters: "Un funzionario di Hamas ha affermato che non sono stati compiuti progressi nel nuovo round di colloqui per il cessate il fuoco a Gaza tenutisi al Cairo, a cui hanno partecipato anche delegazioni di Israele, Qatar e Stati Uniti, poco dopo che fonti egiziane avevano affermato che erano stati compiuti progressi nell'agenda"

Netanyahu nomina generale Gofman suo consigliere militare

Sarà il generale di brigata, Roman Gofman, il nuovo consigliere militare del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Lo indica il Times of Israel, precisando che la nomina è stata decisa a seguito di consultazioni con il ministro della Difesa, Yoav Gallant, ed il capo di Stato Maggiore, Herzi Halevi.

Gofman, che recentemente ha ricoperto il ruolo di comandante della base di addestramento di Tzeelim, sarà promosso al grado di maggiore generale una volta assunta la carica, in una data ancora da definire. Sostituirà il maggiore generale Avi Gil, che ha ricoperto la carica per quasi tre anni. Gofman era rimasto gravemente ferito lo scorso 7 ottobre durante gli scontri con Hamas vicino a Sderot.

Egitto: "Passi avanti". I negoziati riprendono tra due giorni

I negoziati per raggiungere un accordo di tregua nella Striscia di Gaza hanno fatto "progressi" al Cairo visto che si è raggiunto un "consenso" tra "molti punti controversi": lo ha riferito l'emittente egiziana Al Qahera News, secondo cui le consultazioni riprenderanno nelle prossime 48 ore.

"Nei negoziati del Cairo si stanno facendo progressi significativi nel riunire i punti di vista", ha detto ad Al Qahera News una fonte informata e vicina all'intelligence egiziana, visto che si è raggiunto "un consenso su molti punti controversi". Sia la delegazione americana che quella israeliana "si ritireranno" oggi e le consultazioni "continueranno nelle prossime 48 ore", secondo il quotidiano, aggiungendo che le delegazioni del Qatar e di Hamas "partiranno e torneranno al Cairo tra due giorni", quando comincia proprio l'Eid al Fitr, la festa che conclude il mese sacro del Ramadan (che quest'anno cade il 10 o l'11 aprile).

Al loro ritorno concorderanno "i termini dell'accordo finale" sulla base degli "assi fondamentali" già concordati tra tutte le parti. Il round di trattative, che si tengono in assoluta segretezza, si è svolto ieri sera nella capitale egiziana, presenti le parti in conflitto e i mediatori. 

Il Papa ha incontrato le 5 famiglie di ostaggi israeliani

Papa Francesco ha ricevuto stamane in Vaticano cinque famiglie di ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. Lo comunica il Bollettino della Sala stampa vaticana. I familiari degli ostaggi sono giunti ieri a Roma con il ministro degli Esteri Israel Katz, il quale in Vaticano incontrava oggi a sua volta il segretario per i Rapporti con gli Stati mons. Paul Richard Gallagher. L'incontro col Papa era invece riservato ai soli familiari. I parenti che hanno partecipato all'incontro col Pontefice sono quelli dei seguenti ostaggi: famiglia Bibas (Shiri, Yarden, Ariel, Kfir); Omri Miran; Agam Berger; Guy Gilboa Dalal; Tamir Nimrodi. Nel pomeriggio interverranno col ministro ad una conferenza stampa. 

Papa Francesco

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Nuova "Freedom Flotilla" salperà dalla Turchia per "abbattere il blocco a Gaza"

Salperà probabilmente il 15 aprile dalla Turchia una nuova 'Freedom Flotilla' con l'obiettivo - indicato dagli organizzatori - di rompere l'assedio a Gaza. Come riporta la stampa locale, la missione - che si terrà a quasi 14 anni da quella analoga in cui a causa di un blitz israeliano rimasero uccisi nove attivisti - vedrà operatori umanitari, volontari e attivisti di 12 Paesi, inclusi Stati Uniti, Inghilterra e Svezia, dirigersi alla volta dell'enclave palestinese a bordo di tre navi: 'Anadolu' (Anatolia), 'Akdeniz' (Mediterraneo) e 'Vicdan' (Coscienza). 

La "International Freedom Flotilla" si propone di "abbattere" il blocco, ha dichiarato ai giornalisti Bulent Yildirim, fondatore e presidente dell'organizzazione non governativa turca Fondazione per il Soccorso Umanitario (Ihh). Secondo l'attivista, l' 'Anadolu' trasporterà aiuti umanitari, mentre sulla 'Vicdan' ci saranno attivisti e giornalisti tra cui la figlia di Che Guevara, Aleida Guevara, e la nipote di Nelson Mandela, Zwelivelile 'Mandla' Mandela. "Finora abbiamo completato l'acquisto di tre navi per la flottiglia. Dato che queste navi salperanno direttamente verso Gaza, è stato molto difficile ottenerle", ha aggiunto Yildirim, ricordando l'incidente che nel 2010 coinvolse la 'Mavi Marmara'.

Zerocalcare: "In Palestina abominio di dimensioni storiche"

"Quello che sta accadendo in Palestina è un orrore, un abominio che sta diventando qualcosa di storico a cui stiamo assistendo, senza che nessuno riesca a fare nulla per impedirlo". Lo ha detto Michele Rech, in arte Zerocalcare, protagonista oggi all'Aquila di una serie di appuntamenti organizzati dall'Accademia di Belle Arti dell'Aquila. "La posizione che avevo espresso riguardo alla non partecipazione a Lucca Comics mi sembra confermata dagli sviluppi della situazione attuale - ha aggiunto in riferimento al suo forfait lo scorso ottobre in virtù del patrocinio alla manifestazione da parte dell'ambasciata israeliana in Italia -. Ci sono oltre 30mila vittime, sono veramente preoccupato". Protagonista dell'incontro  'vivisezionedelfumetto', a cura del professor Michael Rocchetti (Maicol&Mirco), Zerocalcare presenta all'Aquila anche 'Kobane Calling'. Non il suo ultimo lavoro, ma sicuramente il suo titolo più celebrato e, purtroppo, il più attuale.  "Non mi ha mai interessato raccontare la guerra in modo specifico - ha ricordato - per me è sempre stato importante raccontare l'esperienza che le popolazioni curde, e non soltanto loro, stanno vivendo nel tentativo di costruire una nuova società che ponga al centro l'emancipazione della donna e anche la convivenza pacifica. Occasionalmente, è stato impossibile non parlare della guerra vista la tensione con l'Isis e la Turchia nel periodo in cui ho viaggiato". "Sicuramente - ha aggiunto - in quel momento, arrivare in Siria era particolarmente complicato a causa del forte controllo esercitato allora dallo Stato Islamico. Attraversare quei confini e vedere comunque la relativa tranquillità in cui vivevano le persone in quei territori, nonostante la situazione fosse terrorizzante per noi, è qualcosa che mi ha colpito moltissimo".  

Nicaragua all'Aia: "Berlino smetta di fornire armi ad Israele"

Il governo di Berlino deve "urgentemente" smettere di fornire armi a Israele: lo ha detto il rappresentando del Nicaragua dinanzi alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia, il massimo organo giurisdizionale dell'Onu che sta esaminando la denuncia di Managua. Il Nicaragua accusa la Germania di "non aver impedito il genocidio" contro i palestinesi nella Striscia di Gaza visto che mantiene il suo "sostegno politico, finanziario e militare" a Israele. 

"Stop agli accordi con Israele": occupato il rettorato della Federico II a Napoli

La Rete Studentesca per la Palestina oggi a Napoli ha occupato il rettorato della sede centrale dell'Università in segno di protesta per il bando di collaborazione scientifica con Israele.  "Oggi la Federico II ed il suo rettore Matteo Lorito - è scritto in una nota - si sono svegliati così: abbiamo deciso di porre in essere un'azione forte occupando gli uffici del rettorato come è già avvenuto a Roma, a Torino, a Bologna. Siamo stanchi di attraversare i nostri atenei mentre vengono raccontate bugie su bugie, mentre i luoghi del sapere vengono militarizzati da una parte - sdoganando un linguaggio bellico più che preoccupante - e depoliticizzati".

Tajani: "Presentato piano da 20 mln di aiuti per la popolazione di Gaza"

"Ieri abbiamo presentato al ministro degli Esteri d'Israele il progetto italiano 'Food for Gaza' per far arrivare alla popolazione civile palestinese i nostri aiuti e investiremo 20 milioni dei fondi di cooperazione e sviluppo, assieme con la Fao, il Pam, la Croce Rossa, la Mezza luna rossa e la Protezione civile italiana". Lo ha detto ai giornalisti il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine di un convegno all'Irccs Crob di Rionero in Vulture (Potenza). "La nostra proposta è stata valutata positivamente tant'è che nel gruppo di lavoro - ha aggiunto - coinvolgeremo anche rappresentanti dell'Ambasciata di Israele per garantire l'ingresso degli alimenti"

Smotrich: "Netanyahu convochi il gabinetto di sicurezza sul ritiro dal sud di Gaza"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu deve convocare immediatamente una riunione del gabinetto di sicurezza per far luce sugli ultimi sviluppi della guerra in corso nella Striscia di Gaza dopo l'annunciato ritiro dei militari dell'Idf dal sud dell'enclave. Lo ha chiesto il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, affermando che ''l'unico forum autorizzato a prendere decisioni significative in guerra è l'intero gabinetto di sicurezza, ma sfortunatamente non è stato così e stiamo assistendo a decisioni prese dal gabinetto di guerra più ristretto senza approvazione, senza aggiornare l’intero gabinetto, sotto la pressione internazionale''. E questo, secondo Smotrich, ''sta danneggiando la guerra e i nostri interessi di sicurezza''.

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