L'esercito israeliano ha annunciato di aver ritirato tutte le truppe di terra combattenti dal sud della Striscia, dopo circa 4 mesi di forti combattimenti. "Non è Israele a impedire un accordo ma Hamas", ha detto il premier israeliano. A sei mesi dall'inizio della guerra, centomila persone sono scese in piazza a Tel Aviv per chiedere la liberazione degli ostaggi e le elezioni anticipate. Alla Farnesina unione tra Katz e Tajani per Food for Gaza
Cameron: sostegno a Israele "non è incondizionale"
Il sostegno della Gran Bretagna a Israele "non è incondizionato": lo ha detto il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, che così aumenta la pressione su Benjamin Netanyahu sempre più isolato. Scrivendo per il Sunday Times, a sei mesi esatti dall'attacco di Hamas a Israele, Lord Cameron di Chipping Norton ha lanciato un avvertimento a Israele richiamandolo al suo rispetto del diritto umanitario internazionale.
100mila in piazza a Tel Aviv per le elezioni e gli ostaggi
Sono circa 100mila - secondo gli organizzatori - gli israeliani scesi in piazza a Tel Aviv in un protesta contro il governo di Benyamin Netanyahu e per un accordo che riporti a casa gli ostaggi ancora a Gaza a 6 mesi dal loro rapimento da parte di Hamas. I media parlano invece di "decine di migliaia" ma la definiscono "la più grande dal 7 ottobre". La protesta si è svolta lungo il ministero della Difesa - l'unico a Tel Aviv - per concentrarsi all'incrocio della Ayalon, la tangenziale, rinominata 'Piazza della democrazia'. Tra gli slogan campeggiano quelli che chiedono "elezioni subito" e "Liberate gli ostaggi subito".
Scontri tra polizia e manifestanti a Tel Aviv
I manifestanti di Tel Aviv hanno acceso diversi fuochi in Kaplan Street, nei pressi del ministero della Difesa, che sono stati rapidamente spenti dalla polizia con estintori. Lo riferisce Haaretz aggiungendo che la polizia ha usato la forza per allontanare i manifestanti mentre gli speaker del corteo cercavano di riprendere il controllo. La folla gridava "Polizia, chi proteggete esattamente" e "Ben-Gvir è un terrorista".
Guerra a Gaza, cosa prevede la risoluzione Onu per il cessate il fuoco: il testo
Il documento approvato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è vincolante per gli Stati membri, ma Israele ne ha già ignorati altri in passato. La risoluzione condanna gli attacchi ai civili e i rapimenti, ma non cita mai direttamente Hamas. IL DOCUMENTO
Gaza, gli aiuti umanitari dal cielo non bastano. Onu: "Carestia quasi inevitabile"
Giordania, Egitto ed Emirati Arabi stanno già inviando scorte paracadutate di beni di prima necessità. Gli Stati Uniti dovrebbero aggiungersi a loro nelle prossime ore. Ma a Washington c'è chi parla di "una goccia dell'oceano". A Israele si chiede di potenziare gli arrivi via terra, meno costosi, più efficaci e meno pericolosi di quelli via aria. LEGGI