Attentato a Mosca, nove presunti fiancheggiatori arrestati in Tagikistan

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Avrebbero avuto contatti con gli autori dell'attacco al Crocus City Hall e con l'Isis. Tra le vittime accertate anche un colonnello dei servizi russi

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Nove persone accusate di avere contatti con gli autori della strage del Crocus City Hall di Mosca e con l'Isis sono state arrestate a Dushanbe, capitale del Tagikistan. Lo scrive l'agenzia russa Ria Novosti citando fonti dei servizi di sicurezza tagiki. Tra gli uccisi nell'attacco al Crocus City Hall di Mosca, intanto, si è scoperto esserci anche un colonnello dei servizi segreti militari russi impegnato nel conflitto in Ucraina, che era andato al concerto con la moglie e il figlio durante una licenza dal fronte.

Ancora 74 persone ricoverate negli ospedali

Il colonnello, Timur Myasnikov, è stato colpito da tre proiettili dopo essere riuscito a spingere la moglie e il figlio in un posto sicuro, ha detto Arthur Malivanchuk, presidente dell'organizzazione degli ufficiali della città di Samara. L'uomo è morto dopo alcuni giorni di ricovero in ospedale e oggi è in programma il suo funerale. Il suo nome figura anche nella lista dei feriti ricoverati dopo l'attentato, pubblicata dalle autorità sanitarie della regione di Mosca. La notizia della morte è stata data anche nel canale Telegram dei diplomati presso la scuola militare Suvorov di Kazan, dove Myasnikov aveva studiato Secondo l'ultimo bilancio fornito dalle autorità, nell'attacco sono state uccise 143 persone e oltre 180 sono state ferite. Di queste, 74 sono ancora ricoverate negli ospedali.

Ankara: "Attacco Mosca impossibile senza aiuto 007 stranieri"

Intanto, secondo la Turchia l'attentato rivendicato dall'Isis non sarebbe stato possibile senza il sostegno di servizi segreti stranieri. Lo ha affermato Omer Celik, portavoce del partito di governo turco Akp. "Ciò non può accadere senza il supporto dell'intelligence di qualche Paese. La verità è che l'Isis non è in grado di portare avanti da solo un'organizzazione del genere. Tali azioni hanno uno sponsor", ha affermato Celik in un'intervista con l'emittente privata turca Ntv, esprimendo vicinanza al popolo russo per l'attentato.

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