Baltimora, recuperati i corpi di due vittime del crollo del ponte

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Un portavoce della polizia di stato del Maryland ha detto che i sommozzatori hanno individuato un camioncino rosso a circa 7 metri di profondità e hanno trovato i corpi di due vittime intrappolate nel veicolo. I due sono stati identificati come un lavoratore messicano di 35 anni e uno guatemalteco di 26 anni

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Sono stati recuperati i corpi di due dei sei lavoratori scomparsi in acqua dopo il crollo del Francis Scott Key Bridge, a Baltimora, centrato da una nave mercantile intorno all'1.30 di notte (le 6.30 in Italia) di martedì mattina. Un portavoce della polizia di stato del Maryland ha detto che i sommozzatori hanno individuato un camioncino rosso a circa 7 metri di profondità e hanno trovato i corpi di due uomini intrappolati nel veicolo. I due sono stati identificati come un lavoratore messicano di 35 anni e uno guatemalteco di 26 anni. Il bilancio ufficiale riferisce di sei operai scomparsi e considerati morti.

I dispersi

Tutti i 6 dispersi erano di origine centro e sudamericana. Messicano anche uno dei due sopravvissuti. "Lavoratori che facevano un turno di notte, mentre la maggior parte di noi stava dormendo", ha sottolineato il segretario ai Trasporti Pete Buttigieg mentre il presidente del Messico Andrés Manuel López Obrador ha voluto ricordare il contributo dei lavoratori migranti all'economia americana. "Svolgono lavori rischiosi nel cuore della notte e per questo motivo non meritano di essere trattati in un certo modo da politici insensibili e irresponsabili", ha attaccato con un chiaro riferimento a Donald Trump. Sul fronte indagini, invece, gli investigatori della National Transportation Safety Board (Ntsb) hanno recuperato la scatola nera del cargo e hanno iniziato a sentire i membri dell'equipaggio. Quel che certo è che poco prima dello schianto la nave è andata in "blackout totale". Ora bisognerà capire perché.

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La stima dei danni

A 48 ore dal crollo del Francis Scott Key Bridge, si cominciano anche a contare i danni in termini di ricostruzione ma anche dell'impatto che la paralisi di uno snodo commerciale così strategico potrà avere a livello globale. L'amministrazione Biden "farà di tutto per riaprire il porto prima possibile", ha assicurato il segretario ai Trasporti Buttigieg lasciando intendere che ci vorranno "anni" per ricostruire il ponte e "mesi" per riaprire il canale. "La ricostruzione non sarà né veloce, né facile, né economica, ma la porteremo a termine", ha garantito in un briefing con la stampa alla Casa Bianca. Il presidente ha assicurato che il governo federale coprirà tutte le spese ed ha chiesto al Congresso di sostenere l'operazione approvando la legge sulle infrastrutture.

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"Nessun pericolo per la popolazione"

Quanto al sospetto che in alcuni container ci fosse materiale pericoloso, il vice comandante della Guardia Costiera americana Peter Gautier lo ha escluso. "Non c'è nessun pericolo per la popolazione", ha assicurato il vice ammiraglio, spiegando che "i container della nave Dali che sono finiti in acqua dopo l'impatto con il ponte di Baltimora non contengono materiali pericolosi". Una squadra d'elite della Guardia Costiera sta comunque esaminando tredici container danneggiati, alcuni dei quali "contenevano materiali per i Centers for Desease Control e materiali pericolosi" secondo una comunicazione informale dell'Agenzia federale per la sicurezza informatica e le infrastrutture. Secondo la nota, si sta anche valutando la possibile fuoriuscita di oltre "6 milioni di litri di gasolio".

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