La norma è stata stabilita dalle autorità nepalesi per proteggere la loro immagine, inquinata da un'abitudine ritenuta dannosa per l'inquinamento di un sito patrimonio dell'umanità. Secondo il presidente della municipalità di Mingma Sherpa, si tratterà di una pratica permanente
Per scalare l’Everest, bisognerà portare con sé sacchetti biodegradabili. È la nuova regola stabilita dalle autorità nepalesi della municipalità rurale di Khumbu Pasanglhamu, con l’obiettivo di evitare che gli escursionisti lascino le loro deiezioni nella natura, inquinando il monte più famoso del mondo. A breve si prevede che anche la Nepal Mountaineering Association, che ha già comunicato l’insolita novità sul suo sito web, aggiorni le sue linee guida.
“Sarà una pratica permanente”
“Imponendo l'uso di sacchetti per le deiezioni biodegradabili, speriamo di avviare un cambiamento positivo significativo e di proteggere questo sito patrimonio dell'umanità da ulteriori danni causati dall'inquinamento dei rifiuti umani”, ha dichiarato il presidente di Mingma Sherpa. “Questa sarà una pratica permanente dalla prossima stagione dell’Everest Summit”, ha aggiunto. Sherpa ha poi spiegato che i sacchetti verranno controllati al ritorno, così da proteggere l’immagine della municipalità e delle sue autorità.
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“Sacchetti gelificanti che rimuovono l’odore”
“Stanno distribuendo a ogni alpinista una serie di sacchetti di plastica, quindi sono i sacchetti gelificanti per ridurre i rifiuti”, ha raccontato l’alpinista australiano Allan Cohr, come riporta “The Guardian”. Cohr ha spiegato che i sacchetti hanno una composizione chimica al loro interno che indurisce le feci e rimuove l’odore. “Stanno dicendo che controlleranno i bagagli, se lo faranno non lo so. Sulla montagna fa così freddo a causa della mancanza di ossigeno e di microbi naturali che le feci non si decompongono, restano semplicemente lì dove vengono deposte. Possono restare lì per l’eternità”, ha concluso.