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Assemblea Onu dice sì alla risoluzione sull'intelligenza artificiale: servono "standard"

Mondo
@Ansa/IPA

Il testo, elaborato dagli Stati Uniti, è stato adottato per consenso. Prevede di colmare il divario tra Paesi ricchi e sviluppati e Paesi in via di sviluppo, riconoscere a tutti la partecipazione al tavolo di discussione e far sì che tutti dispongano della tecnologia e delle capacità per trarne vantaggio

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L’intelligenza artificiale deve essere sicura, protetta e affidabile. Per questo motivo oggi l’Assemblea generale dell’Onu ha detto sì alla risoluzione degli Stati Uniti che richiede degli "standard" per affrontare i rischi dell'intelligenza artificiale, affinché questa possa essere a vantaggio di tutti i Paesi e rispettosa dei diritti umani. Il testo è stato adottato per consenso, ovvero con il sostegno di tutti i 193 Paesi membri dell’Organizzazione. (AI4TRUST - L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE CONTRO LA DISINFORMAZIONE)

Gli standard per l’AI

Il testo presentato dalle Nazioni Unite propone gli standard ai quali l’intelligenza artificiale deve sottostare per poter essere considerata “sicura, protetta e affidabile”: l’obiettivo è colmare il divario digitale tra i Paesi ricchi e sviluppati e i Paesi in via di sviluppo, rendere tutti i Paesi partecipi del tavolo delle discussioni sull'intelligenza artificiale e far sì che tutti dispongano della tecnologia e delle capacità per trarne vantaggio, ad esempio in campi come l'individuazione delle malattie, la previsione delle inondazioni e la formazione della prossima generazione di lavoratori.

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Il testo presentato all’Assemblea

Nella bozza della risoluzione presentata oggi all’Assemblea generale dell’Onu, poi votata a favore, è riconosciuta la rapida accelerazione dello sviluppo e dell'uso dell'intelligenza artificiale e si sottolinea "l'urgenza di raggiungere un consenso globale su sistemi di intelligenza artificiale sicuri e affidabili". A dicembre, l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield aveva detto che gli Stati Uniti stavano guidando una nuova spinta diplomatica alle Nazioni Unite per mobilitare tutti i governi a sostenere "l'intelligenza artificiale per il bene e per tutti". 

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