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Guerra Israele Hamas, Netanyahu approva il piano per Rafah ma spiragli nelle trattative

©IPA/Fotogramma

Il premier israeliano ha approvato "i piani" dell'esercito in vista di un'offensiva a Rafah, nell'estremo sud della Striscia di Gaza, dove si trovano circa un milione e mezzo di sfollati palestinesi. Intanto la Casa Bianca si dice "cautamente ottimista" dopo la nuova proposta di Hamas per un accordo sullo scambio di prigionieri. Ma, è stato sottolineato, i colloqui sono ancora lontani dall'essere conclusi

LIVE

Hamas, le vittime a Gaza sono salite a 31.500

Quasi 31.500 palestinesi sono morti dall'inizio della guerra. Lo ha annunciato il ministero della Sanità di Gaza aggiornando a 31.490 le vittime e a 74.439 i feriti.

Hamas attacca Abu Mazen: "La nomina di Mustafa un atto unilaterale"

Hamas ha attaccato la decisione del presidente palestinese Abu Mazen di incaricare Mohammed Mustafa come premier per formare un nuovo governo palestinese, definendola "unilaterale". "Si tratta - ha detto la fazione su Telegram - di un rafforzamento della politica di esclusione e di un approfondimento della divisione, in un momento storico cruciale, in cui il nostro popolo e la sua causa nazionale hanno un disperato bisogno di consenso e unità". Hamas ha poi invocato "elezioni democratiche con la partecipazione di tutte le componenti del popolo palestinese". 

Egitto, sit-in dei volontari per Gaza davanti al valico di Rafah

Decine di attivisti egiziani, membri dell'Alleanza Nazionale per l'Azione di Sviluppo Civile, un'organizzazione che porta aiuti alla Striscia di Gaza, stanno protestando davanti al valico di Rafah in solidarietà con i palestinesi denunciando "l'assedio israeliano della Palestina" e dichiarando il loro "sostegno ai fratelli della Striscia di Gaza". Lo riportano vari media e social egiziani. Il picchetto di protesta - riferisce il segretario generale della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai Raed Abdel Nasser - è stato organizzato davanti al valico di Rafah, sul lato egiziano, durante la consegna dei camion di aiuti forniti dall'Alleanza civile egiziana a Gaza. Al valico sono intanto arrivati oltre 100 nuovi camion pronti per la consegna. 

Rafah

©Ansa

L'ambasciatore di Israele in Usa: "Controproducenti i commenti sulla nostra politica"

"Israele è una democrazia sovrana. È inutile - tanto più che Israele è in guerra contro l'organizzazione terroristica genocida Hamas - commentare la scena politica interna di un alleato democratico. È controproducente per i nostri obiettivi comuni". Lo ha scritto su X l'ambasciatore di Israele negli Stati Uniti Michael Herzog, dopo che il leader della maggioranza dem al Senato Chuck Schumer ha descritto il premier israeliano Benyamin Netanyahu "un ostacolo alla pace". 

Medio Oriente, fonti: "Verso l'intesa Ue sulle sanzioni ai coloni violenti"

Al Consiglio Affari Esteri di lunedì, a Bruxelles, i ministri dovrebbero trovare l'intesa politica per procedere con le sanzioni Ue ai coloni violenti israeliani in Cisgiordania. Lo sostiene un alto funzionario europeo. Nello stesso pacchetto ci saranno nuove misure contro Hamas, in particolare in relazione alle violenze sessuali perpetrate durante l'attacco del 7 ottobre. Gli atti legali seguiranno e su questo aspetto gli Stati membri sembrano propendere per una timeline precisa: prima Hamas, poi i coloni israeliani (in tutto saranno sei, a quanto si apprende). 

Unicef dona 1 milione di dollari per i bambini di Gaza in Egitto

Il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef) ha annunciato di aver firmato un accordo da un milione di dollari (48 milioni di EGP) con la Mezzaluna Rossa egiziana per sostenere i bambini palestinesi di Gaza in Egitto.   La Mezzaluna Rossa egiziana invia ogni giorno 30.000 pasti caldi a Gaza durante il Ramadan e si appresta ad aumentare il numero fino a 50 mila. Sta inoltre completando un campo profughi a Khan Younis. L'Unicef ha anche firmato un accordo di cooperazione con il Ministero egiziano della Solidarietà Sociale per espandere il programma di gestione dei casi di bambini colpiti da conflitti armati, in particolare fornendo sostegno psicologico e sociale ai bambini palestinesi di Gaza residenti in Egitto con le loro famiglie. La firma è avvenuta durante un incontro al Cairo tra il ministro della Solidarietà sociale Nevine El-Qabbaj e la delegazione dell'Unicef guidata da Denis Ulour, capo del Dipartimento per la protezione dell'infanzia. Era presente anche Laurent Chapoy, consigliere senior per la protezione dell'infanzia. El-Qabbaj ha spiegato che i servizi di soccorso vengono forniti alla Mezzaluna Rossa egiziana dall'ufficio centrale del Ministero della solidarietà sociale e attraverso filiali in tutto il Paese. Ha inoltre sottolineato il ruolo dei volontari che compiono sforzi significativi in tutte le sedi, in particolare nella sala operativa dell'ufficio centrale, aperta 24 ore su 24 per monitorare le attività della Mezzaluna Rossa palestinese.  Il ministro della Sanità e della Popolazione Khaled Abdel-Ghaffar, ha sottolineato che l'Egitto ha accolto 44.065 palestinesi feriti da Gaza dall'inizio della guerra israeliana nella Striscia, quasi un quarto dei quali bambini. Di loro, 10.730, sono stati vaccinati in Egitto contro la poliomielite, il morbillo, la rosolia e la parotite. 

Fonti: "Stop all'accordo Ue-Israele sul tavolo dei ministri Ue"

Lo stop dell'accordo di associazione tra Ue e Israele dopo le "violazioni dei diritti umani fondamentali" nell'attacco a Gaza saranno al centro del Consiglio Affari Esteri di lunedì dopo che Spagna e Irlanda, in una lettera, hanno chiesto a Bruxelles di sospendere la cooperazione.   "Qualsiasi decisione di sospendere l'accordo di associazione con Israele va preso dal Consiglio all'unanimità. Una valutazione su come Israele sta violando diritti umani fondamentali anche sarà presa dal Consiglio europeo. Lunedì al Consiglio Affari Esteri ci sarà una discussione preliminare su questo. Borrell chiederà se ci sono le condizioni per sospendere o meno l'accordo di associazione con Israele. Cosa accadrà non lo sappiamo, vediamo come andrà la discussione", ha spiegato un alto funzionario Ue. Allo stesso tempo ci si attende un accordo politico sulla messa in campo di sanzioni ad Hamas e, in un momento successivo ai coloni israeliani. "L'endorsement politico è atteso per lunedì, la finalizzazione legale delle sanzioni sarà successiva", ha spiegato la fonte. 

Open Arms inizia a scaricare aiuti a Gaza

La nave di Open Arms ha iniziato a scaricare gli aiuti umanitari verso la costa centrale della Striscia di Gaza. Lo riporta la Cnn spiegando che gli operatori hanno iniziato a caricare 200 tonnellate di aiuti alimentari su imbarcazioni più piccole al largo del quartiere di Sheikh Ajleen, a Gaza City. La nave di Open Arms era salpata da Cipro martedì.

Open Arms

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Al-Jazeera: 3 fasi nella proposta di Hamas per il cessate il fuoco

Tre fasi per il cessate il fuoco. Fonti di Hamas hanno detto alla tv satellitare al-Jazeera che il gruppo ha presentato una proposta di cessate il fuoco in tre fasi, ognuna delle quali della durata prevista di 42 giorni. Nella prima fase, secondo l'emittente, Hamas chiede il ritiro delle forze israeliane oltre la Salah al-Din Road nei pressi di Gaza City per consentire il ritorno degli sfollati e il rilascio da parte di Hamas di una riservista israeliana trattenuta a Gaza per ogni gruppo di 50 prigionieri palestinesi liberati dalle carceri israeliane.

Nella seconda fase Hamas vuole l'annuncio di un cessate il fuoco permanente prima di rilasciare soldati israeliani tenuti in ostaggio a Gaza. Per l'ultima fase, Hamas chiede la fine dell'assedio israeliano a Gaza e l'inizio della ricostruzione.

La notizia è stata diffusa da al-Jazeera dopo che il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto l'ultima proposta di Hamas per il rilascio di ostaggi in cambio della liberazione di detenuti palestinesi e per una tregua. Per Netanyahu si tratta di richieste "ancora assurde", anche se Israele ha confermato l'invio di una delegazione israeliana in Qatar nell'intento di proseguire gli sforzi verso una tregua. Il premier israeliano ha anche dato il via libera a un piano operativo delle forze israeliane (Idf) per entrare a Rafah, nel sud della Striscia.

Fonti: "Possibile ok del Consiglio Ue alle sanzioni a coloni e Hamas"

"Credo che ci sarà un accordo politico sulle due questioni", delle sanzioni a membri di Hamas e a coloni israeliani estremisti, "ma bisognerà vedere i dettagli. Spero comunque che si raggiunga un accordo politico". Lo ha dichiarato una fonte Ue in vista del Consiglio Affari esteri dell'Ue di lunedì. 

Medio Oriente, fonti: "Israele ritiene che il vice di Deif sia stato ucciso"

Funzionari della Difesa hanno riferito durante la riunione del gabinetto di sicurezza israeliano che c'è una crescente probabilità che Marwan Issa, il vice del comandante delle brigate Ezzedin al-Qassam Mohammad Deif, sia stato ucciso. E' quanto riporta Haaretz, citando fonti che hanno preso parte alla riunione. Il primo ministro Benjamin Netanyahu lo ha definito "un risultato significativo e importante per Israele". 

Razzi dal Libano sulla Galilea, Israele reagisce

Lanci di razzi provenienti dal Libano sono stati segnalati oggi in Galilea, in prossimità dei villaggi di Margaliot, Malkya e Shtula dove sono esplosi senza provocare vittime. Lo riferiscono i media locali. Il portavoce militare ha aggiunto che in seguito a questi attacchi l'artiglieria israeliana è entrata in azione e ha diretto il fuoco verso le zone da dove erano partiti quegli attacchi. Inoltre, ha aggiunto il portavoce, la aviazione israeliana ha colpito obiettivi militari degli Hezbollah ad Ayta a-Shaab, a Aalma el-Chaeb e a Labbouneh, nel Libano meridionale. 

Razzi Israele

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Primo venerdì di Ramadan, nessun incidente a Gerusalemme

Si è conclusa senza incidenti a Gerusalemme la preghiera del primo venerdì di Ramadan, il mese sacro per i musulmani. Lo ha comunicato la polizia israeliana, precisando che stamane decine di migliaia di persone si sono riunite sulla Spianata delle Moschee. Alla vigilia c'erano forti timori di incidenti a causa degli appelli lanciati da Hamas ai palestinesi della Cisgiordania - nel mezzo della guerra a Gaza - a marciare sulla moschea di Al-Aqsa, ignorando le restrizioni imposte dalle autorità israeliane per motivi di sicurezza.

Oltre 3mila agenti, riporta il Times of Israel, sono stati schierati nella Città Vecchia di Gerusalemme per evitare scontri. Nel comunicato ufficiale della polizia si dice che non si sono registrati incidenti "inusuali".


Tajani: "Per difendere le navi nel Mar Rosso dobbiamo abbattere i droni"

"E' nostro dovere garantire la libera circolazione delle navi e il rispetto del diritto internazionale. La nostra missione europea Aspides, a guida operativa italiana, è una missione difensiva, il che significa che non pensiamo attaccare in territorio yemenita. Ma le nostre navi possono abbattere tutti gli oggetti, missili o droni, che puntano alle navi o ai mercantili italiani. Il nostro dovere è proteggere le esportazioni italiane". Lo ha detto il ministro degli esteri Antonio Tajani, a margin e del Letexpo di Verona.  "Il governo - ha affermato - è fortemente impegnato a tutelare la libertà del traffico marittimo nel canale di Suez e nel Mar Rosso. Lo facciamo con grande determinazione". 

Israele ribadisce: "Le richieste di Hamas sono infondate"

"Le richieste di Hamas sono infondate". Lo ha detto l'ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu, secondo cui "una delegazione israeliana partirà per Doha dopo che il gabinetto per le politiche di sicurezza avrà discusso la posizione di Israele". 

Netanyahu respinge "le richieste assurde di Hamas: ok a operazione Idf a Rafah"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto le ''richieste ancora assurde'' di Hamas per arrivare a un cessate il fuoco e ha dato il suo via libera al piano presentato dalle Forze di difesa israeliane (Idf) per l'operazione di terra a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo rende noto l'ufficio di Netanyahu in una nota condivisa al termine della riunione del gabinetto di guerra, affermando che ''l'Idf è pronto per l’operazione e per evacuare la popolazione'' civile da Rafah.

Israele, prosegue la nota, invierà una propria delegazione a Doha, in Qatar, per continuare i colloqui finalizzati a raggiungere un accordo di tregua ''una volta che il gabinetto di sicurezza avrà discusso la posizione israeliana''.

La decisione sull'operazione a Rafah è stata presa nonostante le pressioni internazionali su Israele affinché eviti di entrare con i militari nella città dove si stanno rifugiando circa 1,5 milioni di palestinesi sfollati.

Netanyahu

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Tajani: "Agli Houthi fa comodo minacciarci perché guidiamo una missione per la protezione delle navi"

"I terroristi dicono bugie perché a loro fa comodo minacciare l'Italia, che in questo momento è alla guida di una missione europea a protezione del traffico commerciale". A dichiararlo è stato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a LetExpo, rispondendo ad una domanda di Bruno Vespa sulla situazione nel Mar Rosso, dove non si fermano gli attacchi degli Houthi dello Yemen.  

"Fortemente voluta, questa missione dal governo italiano", ha proseguito, ricordando che "il comando operativo è affidato ad un contrammiraglio della nostra Marina". "Voglio ricordare soltanto - ha poi sottolineato - che siamo un Paese che ha il 40% del Pil che viene dall'export. Il 40% dei nostri prodotti che vengono esportati via mare passa attraverso Suez e il Mar Rosso. Lo Stato italiano ha il dovere di proteggere quelle imbarcazioni perché sono parte fondamentale della nostra economia. Tuteliamo l'interesse nazionale, non solo le imprese. Per questo abbiamo voluto una missione difensiva". 

Quanto alle polemiche sui costi Tajani ha fatto notare che "il drone è stato abbattuto a colpi di cannone e non con missili. Il comandante è stato bravo e gli artiglieri hanno usato lo strumento meno costoso per proteggere il traffico mercantile in quell'area". 

Direttore della moschea di Al-Aqsa: "Diritto di tutti i musulmani entrare nella moschea"

“E' diritto assoluto di tutti i musulmani entrare nella moschea di Al-Aqsa”, sia che vivano nei territori palestinesi che altrove. Lo ha dichiarato ad al Jazeera il direttore della moschea, Omar Kiswani, aggiungendo che "non dovrebbero essere richiesti permessi per entrare nella moschea e questo è qualcosa che l'occupante deve capire".

“Vediamo un numero significativo di soldati, poliziotti e altro personale delle forze dell’ordine circolare a Gerusalemme e nella moschea di Al-Aqsa, impedendo ai nostri fratelli della Cisgiordania di accedere ai luoghi santi”, ha continuato il direttore. “La moschea di Al-Aqsa è un luogo di culto e di pace, ma è diventata come una grande prigione a causa delle eccessive restrizioni e dei posti di blocco imposti. Assomiglia a un accampamento militare”.

Israele: "Mentre l’IDF continua il suo impegno umanitario per fornire cibo e aiuti umanitari ai civili a Gaza, i terroristi di Hamas continuano a danneggiare i civili di Gaza che cercano cibo e ad incolpare Israele per questo"

Al Sisi: "Vogliamo fermare l'emorragia di persone da Gaza"

"Stiamo cercando di fermare questa emorragia, l'emorragia di persone e anche l'emorragia di strutture, e stiamo cercando di portare la maggior quantità di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, che comprende più di 2,3 o 2,4 milioni di persone": lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi parlando all'Accademia di Polizia", avvertendo del pericolo di "ostacolare l'ingresso degli aiuti a Gaza e di usare il cibo come arma contro i civili". "L'ostacolo agli aiuti, aggiunto agli attacchi, porta inevitabilmente alla carestia, e può portare a un'espansione del conflitto dal quale abbiamo già messo in guardia", ha aggiunto, "mentre l'Egitto sta facendo ogni sforzo per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e per salvare i civili innocenti della Striscia di Gaza dai flagelli di una guerra che dura da più di 5 mesi". "Il numero dei martiri palestinesi a Gaza ha superato i 30.000, sono soprattutto donne e bambini, più di 70.000 persone sono rimaste ferite", ha proseguito - sottolineando che "oltre il 60% di Gaza è stato distrutto, tra cui edifici e strutture governative e di servizio, per non parlare della distruzione della rete di infrastrutture, che richiederà enormi somme di denaro e anni per essere ricostruita".   "Abbiamo cercato di creare una reale opportunità per istituire uno Stato palestinese indipendente e riconosciuto a livello internazionale" - ha concluso - unica soluzione possibile a lungo termine". A breve, ha insistito ieri il ministro degli Esteri, non c'è che la presa d'atto dell'insufficienza degli aiuti per il blocco israeliano. "Il valico di frontiera di Rafah non è mai stato chiuso", ha detto Shoukry, "a parte tre giorni in cui era stato colpito e riparato in meno di 24 ore", e ha lavorato al massimo inviando una media di 200 camion al giorno pur essendo attrezzato per il transito di persone e non di camion. "Gaza ha bisogno di più di 1.000 camion di aiuti al giorno per riprendersi" e il transito dall'Egitto non sarà mai sufficiente. "E' responsabilità delle forze occupanti gestire la situazione umanitaria, dato che altri sei valichi di frontiera sono controllati da Israele", ha dichiarato il capo della diplomazia egiziana. 

Al Sisi

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