Ucraina Russia, Kiev convoca l'inviato del Vaticano dopo le parole del Papa

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Ministro polacco: "Soldati Nato in Ucraina". La portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova: "Lo sapevamo già". "Non alzeremo mai altre bandiere", ha scritto su X il ministro degli Esteri ucraino Kuleba, dopo le parole del Papa sulla "bandiera bianca". Parole che hanno provocato la dura reazione anche del ministro degli Esteri francese, Sejourné

 

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Mosca, 'militari Nato in Ucraina? Lo sappiamo già'

La Russia è già a conoscenza del fatto che in Ucraina operano militari della Nato, perché "è impossibile nasconderlo". Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, in un'intervista alla testata Izvestia, dopo che il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski ha ammesso che militari dell'Alleanza sono presenti in Ucraina. Secondo Zakharova, gli Usa, la Gran Bretagna e altri Paesi occidentali conducono una "guerra ibrida" contro la Russia con la partecipazione di "istruttori delle forze speciali, esperti, specialisti dai rispettivi dipartimenti militari dei Paesi Nato". 

Dombrovskis, presto proposta su beni russi congelati

"Stiamo lavorando sul secondo passo della proposta per l'uso dei profitti dei beni russi congelati. Prevediamo la proposta abbastanza presto, non posso darvi ora una data o delle modalita' specifiche". Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, al suo arrivo alla riunione dell'Eurogruppo. 

Ministro polacco: 'In Ucraina già presenti militari Nato'

Il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski ha affermato che "in Ucraina sono già presenti militari della Nato". Lo riporta Sky News. Il ministro, intervenuto durante una conferenza, non ha rivelato di quali paesi stesse parlando. "Vorrei ringraziare gli ambasciatori di quei paesi che hanno corso questo rischio. Questi paesi sanno chi sono, ma non posso rivelarli. Contrariamente ad altri politici, non elencherò questi paesi", ha detto.

007 russi: 'Bassa affluenza? Anche Meloni ha vinto così'

Gli Stati Uniti, attraverso boicottaggi al sistema elettronico di voto e gli appelli dell'opposizione a non andare alle urne, cercano di ridurre il numero di votanti alle presidenziali in Russia del 15-17 marzo per screditare la consultazione, a cui Vladimir Putin si presenta per ottenere un quinto mandato. Ma dimenticano che il numero di votanti è basso anche in vari Paesi occidentali, tra cui l'Italia, dove il partito di Giorgia Meloni ha vinto nel 2022 "solo a causa della bassissima affluenza alle urne". Lo afferma il servizio stampa dei servizi d'intelligence esterni (Svr) di Mosca come riferisce la Tass.

Bielorussia, controllo prontezza combattimento di forze armate

Il ministero della Difesa della Bielorussia ha annunciato l'inizio di un controllo "globale" della prontezza al combattimento delle sue forze armate. Lo riporta la Tass. Il personale militare - stando a quanto afferma il dicastero - "si sposterà nelle aree designate e condurrà una serie di esercitazioni e sessioni di addestramento, che comporteranno in particolare esercitazioni a fuoco", ha aggiunto il ministero.

Russia, intelligence: Usa vogliono interferire in presidenziali con attacco informatico

Gli Stati Uniti stanno cercando di interferire nelle elezioni presidenziali russe. Lo sostiene il servizio di intelligence estera russo, l'Svr, che ha accusato Washington di voler lanciare un attacco informatico al sistema di voto a distanza. Anche la Russia è stata accusata di ingerenza nelle elezioni americane del 2016. 

Berlino: 'Scholz contrario alla bandiera bianca in Ucraina'

Un portavoce del governo tedesco ha detto che il cancelliere Olaf Scholz non condivide l'appello di papa Francesco a scegliere la via del negoziato per la pace in Ucraina. "Come potete immaginare, il Cancelliere federale non è d'accordo con il Papa su questo tema", ha detto a Berlino il portavoce dell'esecutivo, Steffen Hebestreit, rispondendo alla domanda su come Scholz "abbia accolto le dichiarazioni del Papa che raccomanda all'Ucraina di sventolare bandiera bianca".

Russia, nuova stretta su "agenti stranieri": vietata pubblicità

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il disegno di legge che vieta ai cittadini e alle aziende russe di inserire annunci pubblicitari sulle risorse di "agenti stranieri", vale a dire che toglie gli introiti derivate dalla pubblicita' a siti web, pagine social, blog e  altre piattaforme gestite da realta' che le autorita' russe hanno bollato come "agenti stranieri". La legge vieta inoltre di pubblicizzare sui media e su Internet le risorse degli stessi "agenti stranieri". Le leggi russe sugli "agenti stranieri" prevedono sia sanzioni amministrative sotto forma di multe fino a 50mila rubli per i cittadini e fino a 500mila per persone giuridiche, sia sanzioni penali, fino a due anni di reclusione. L'etichetta di memoria sovietica, "agente straniero" , e' stata spesso usata negli ultimi 10 anni per ridurre al silenzio le voci critiche del Cremlino.



Berlino, "Scholz non è della stessa idea del Papa"

Olaf Scholz non la pensa come il Papa sull'Ucraina: "Come potete immaginarvi, il cancelliere federale a questo riguardo non è della stessa opinione del Papa", ha dichiarato il portavoce del governo Steffen Hebestreit oggi a Berlino. "È giusto che l’Ucraina si stia difendendo da un aggressore", ha aggiunto, ricordando che il paese riceve anche molto sostegno internazionale per potersi difendere da una guerra di aggressione che viola il diritto internazionale. Hebestreit ha anche sottolineato che si è tenuto conto della valutazione di un portavoce vaticano sulle dichiarazioni del Papa. In un'intervista alla televisione svizzera il portavoce ha smentito le notizie secondo cui il Papa avrebbe invitato l'Ucraina alla resa.

Oscar, Zelensky: "aiutateci a fermare Mosca"

E' ''un premio importante per tutto il Paese'' l'Oscar assegnato al documentario 'Venti giorni a Mariupol'''. Lo ha scritto su 'X' il presidente ucraino Volodymyr Zelensky affermando che ''gli orrori di Mariupol non devono mai essere dimenticati. Il mondo intero deve vedere e ricordare ciò che la disumana invasione russa ha portato al nostro popolo''. Zelensky ha parlato di ''città e villaggi distrutti, le case bruciate e intere famiglie uccise dai proiettili russi e sepolte nei propri cortili. Ancora non sappiamo del tutto quante persone siano morte a Mariupol. Tuttavia, le immagini satellitari mostrano cimiteri intorno alla città con migliaia e migliaia di tombe''.


L'Ue sulla parole del Papa, 'la pace è nelle mani di Putin'

"La pace è nelle mani di Putin: noi vogliamo una pace giusta, che prenda in considerazione la vittima di questa guerra, ovvero l'Ucraina". Lo ha detto il portavoce del Servizio di Azione Esterna dell'Ue a proposito delle parole del pontefice. 

Mosca produce 3 volte le munizioni d'artiglieria di Europa e Usa

La Russia produce quasi il triplo delle munizioni di artiglieria rispetto agli Stati Uniti e all'Europa, un vantaggio chiave in vista di quella che dovrebbe essere un'altra offensiva di Mosca in Ucraina entro la fine dell'anno: lo scrive la Cnn in un articolo pubblicato in esclusiva sul suo sito. Secondo stime dell'intelligence della Nato condivise con l'emittente Usa e fonti a conoscenza degli sforzi occidentali per armare l'Ucraina, la Russia produce circa 250.000 munizioni di artiglieria al mese, ovvero circa 3 milioni all'anno. Gli Stati Uniti e l'Europa, invece, hanno la capacità di produrre solo circa 1,2 milioni di munizioni all'anno da inviare a Kiev, ha affermato alla Cnn un alto funzionario dell'intelligence europea. L'esercito americano si è posto l'obiettivo di produrre 100.000 munizioni di artiglieria al mese entro la fine del 2025 - ovvero meno della metà della produzione mensile russa - ma anche quel livello è ormai fuori portata con 60 miliardi di dollari di finanziamenti all'Ucraina bloccati al Congresso, ha detto ai media un funzionario dell'esercito la settimana scorsa. "Ci troviamo ora in una guerra di produzione", ha osservato alla Cnn un alto funzionario della Nato. "L'esito in Ucraina dipende da come ciascuna parte sarà attrezzata per condurre questa guerra", ha aggiunto. Secondo le fonti, attualmente la Russia spara circa 10.000 proiettili al giorno, rispetto ai 2.000 al giorno da parte ucraina. 

Oscar, Zelensky: Mariupol ricorda "disumanità" invasione

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha espresso la sua "gratitudine" al team degli autori del documentario '20 Days in Mariupol' che ieri ha vinto un Oscr. "Questo premio è importante per tutto il nostro Paese", ha scritto sui social il leader di Kiev, "gli orrori di Mariupol non devono mai essere dimenticati". "Il mondo intero deve vedere e ricordare ciò che la disumana invasione russa ha portato al nostro popolo. Città e villaggi sono stati distrutti, case bruciate e intere famiglie uccise dai proiettili russi e sepolte nei propri cortili", ha denunciato Zelensky. "Ancora non sappiamo del tutto quante persone siano morte a Mariupol. Tuttavia, le immagini satellitari mostrano cimiteri intorno alla citta' con migliaia e migliaia di tombe", ha proseguito, "questo documentario serve a ricordare perché l'assistenza internazionale, senza ritardi o interruzioni, è così fondamentale per l'Ucraina". "Il male russo non si ferma e non cerca la pace. Vogliono infliggere a ogni città che riescono a raggiungere lo stesso destino che hanno subito a Mariupol, Bucha e le altre nostre città che hanno sofferto sotto l'occupazione russa", conclude il presidente, "insieme dobbiamo impedire alla Russia di distruggere vite. Dobbiamo proteggere il nostro Paese e tutta la nostra gente per ripristinare una vita normale senza paura. Sono grato a tutti coloro che nel mondo lo capiscono e continuano a sostenere l'Ucraina. Ringrazio tutti coloro che dicono la verità sui crimini di guerra della Russia". 

Viaggio Macron a Kiev "nelle prossime settimane"

In quello che appare come un ennesimo rinvio, l'Eliseo ha fatto sapere oggi che il presidente Emmanuel Macron si recherà in Ucraina "nelle prossime settimane". Macron aveva inizialmente detto che avrebbe visitato l'Ucraina a febbraio, prima di indicare che la visita avrebbe avuto luogo prima della metà di marzo. Si trattera' del secondo viaggio che Macron farà a Kiev dall'inizio dell'invasione russa su vasta scala nel febbraio 2022, dopo una visita effettuata insieme al cancelliere tedesco Olaf Scholz e all'allora premier italiano Mario Draghi a Kiev nel giugno di quell'anno. Ieri sera Macron ha parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj e i due "hanno concordato di rimanere in stretto contatto", ha dichiarato l'Eliseo in una nota, aggiungendo che la visita del presidente francese in Ucraina "dovrebbe avvenire nelle prossime settimane". 

Cremlino, Papa comprensibile ma Kiev non tratta

L'appello del Papa per una soluzione negoziale nella guerra in Ucraina "è abbastanza comprensibile". "Ma sfortunatamente, come sapete, sia i commenti del Papa che le numerose dichiarazioni di altre parti, compresi noi, ultimamente si sono scontrati con le dure smentite del regime di Kiev, che non ammette la possibilità di alcuna trattative". Lo ha detto il portavoce del Cremlino DmitryPeskov. E' possibile che la posizione di Kiev derivi dalle dichiarazioni di "numerosi paesi europei, che continuano a fare di tutto per condannare la Russia a quella che vedono come un'inevitabile sconfitta strategica", ha detto. "Questa è l'illusione più profonda, l'errore più grande, e gli eventi che si sono verificati sul campo di battaglia, in primo luogo, ne sono la prova più illustrativa", ha detto. 

Nato: premier Svezia, adesione perche' Russia minaccia continua

"La Russia resterà una minaccia nel prossimo futuro. Alla luce di ciò la Svezia ha fatto richiesta di adesione all'Alleanza per guadagnare sicurezza ma anche per offrire sicurezza". Lo ha dichiarato il premier svedese, Ulf Kristersson, in conferenza stampa con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in occasione della cerimonia per l'adesione della Nato. "Con la bandiera svedese issata qui diciamo chiaramente che stiamo fianco a fianco nella difesa delle democrazia e della libertà insieme. Siamo a casa. Nella casa dell'Alleanza per la pace e la libertà, a cui tante democrazie appartengono. E a cui apparteniamo anche noi", ha aggiunto.

Stoltenberg, la resa dell'Ucraina non porterebbe la pace

"La resa non significa pace, dobbiamo continuare a sostenere l'Ucraina". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg nel corso del punto stampa con il premier svedese Ulf Kristersson per la cerimonia d'ingresso di Stoccolma nell'alleanza. 

Ucraina, Baerbock: "Non capisco posizione di Papa Francesco"

La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha criticato la richiesta di Papa Francesco all'Ucraina di negoziare con Mosca, dicendo che non "comprende" la sua posizione. "Non capisco", ha detto domenica sera la signora Baerbock all'emittente pubblica ARD. "Penso che alcune cose si possano capire solo se le si vedono con i propri occhi", ha aggiunto il ministro, che dall'inizio della guerra ha visitato Kiev più volte. Nelle sue conversazioni con i bambini ucraini colpiti dalla guerra, ha detto di essersi chiesta: "Dov'è il papa? Il papa deve sapere queste cose". "Se l'Ucraina e i suoi alleati non mostrano forza adesso, non ci sarà pace" ha aggiunto. "Dobbiamo stare al fianco dell'Ucraina e fare tutto ciò che è in nostro potere per garantire che possa difendersi", ha aggiunto. La Germania è il secondo maggiore contributore di aiuti militari all'Ucraina, dopo gli Stati Uniti. 

Oscar, il regista di '20 giorni a Mariupol': 'Non avrei mai voluto fare questo film'

L’Oscar per il miglior documentario è stato assegnato al film '20 giorni a Mariupol' diretto da Mstyslav Chernov ed è il primo film ucraino a vincere l'ambita statuetta. Salendo sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles, Cherenov ha dichiarato di essere "onorato" di portare a casa il primo Oscar per l'Ucraina, sottolineando però che avrebbe preferito non girare il film."Probabilmente sarò il primo regista a dire che non avrei mai voluto fare questo film - afferma Chernov - Vorrei poter scambiare questo premio con la Russia che non attacca mai l'Ucraina, non occupa le nostre città e non uccide decine di migliaia dei miei connazionali. Ma non posso cambiare la storia, non posso cambiare il passato".

"Ma noi, tutti insieme, possiamo garantire che la storia venga chiarita e la verità prevalga; che la gente di Mariupol e coloro che hanno dato la vita non saranno mai dimenticati perché il cinema forma i ricordi, e i ricordi formano la storia". Chernov ha concluso il suo discorso dicendo "Slava Ukraini", che significa Gloria all'Ucraina, frase diventata più popolare dopo lo scoppio della guerra. Il documentario, che ha visto la partecipazione di Michelle Mizner e Raney Aronson-Rath, reporter dell’Associated Press, racconta i primi giorni dell’invasione russa in Ucraina e l’assedio e la distruzione della città di Mariupol avvenuti due anni fa.

Gb, arresto per ucraini senza passaporto russo in zone occupate

C'è una "possibilità realistica" che i cittadini dei territori ucraini temporaneamente controllati da Mosca (tct) ancora privi di passaporto russo dopo la scadenza del primo luglio prossimo saranno deportati o arrestati: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento di intelligence. Secondo il ministero dell'Interno russo, riporta il rapporto pubblicato su X, circa 2,8 milioni di residenti nei tct hanno già ricevuto il passaporto russo e perciò hanno diritto a tutti i servizi in queste regioni, inclusi i servizi sociali e sanitari. Lo scorso aprile, ricorda Londra, il presidente russo Vladimir Putin ha emesso un decreto secondo cui i residenti dei tct che rifiutano il passaporto russo saranno considerati stranieri o apolidi. E queste persone hanno il diritto di vivere nei tct solo fino all'1 luglio 2024. Gli analisti britannici ricordano inoltre che di recente il vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitri Medvedev, ha affermato che questi individui potrebbero essere deportati in remote parti della Russia. Il Cremlino sta portato avanti un'inflessibile politica di "russificazione" nei tct, osserva il rapporto, sottolineando che secondo un altro decreto emesso il 26 febbraio scorso, i tct diventeranno adesso parte del Distretto militare russo meridionale. Mosca "vuole rendere irreversibile l'integrazione dei tct nella Federazione Russa", conclude Londra. 

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