Alpi svizzere, trovati morti 5 dei 6 scialpinisti dispersi da sabato

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Lo ha annunciato la polizia cantonale del Vallese che sta continuando le ricerche del sesto disperso. Nonostante le cattive condizioni meteorologiche, una squadra di soccorritori è stata comunque inviata sul posto dove ha "scoperto i corpi di cinque delle sei persone scomparse"

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Cinque dei sei scialpinisti che erano dispersi da sabato sulle Alpi svizzere sono stati trovati senza vita. Lo ha annunciato la polizia cantonale del Vallese che sta continuando le ricerche del sesto disperso. Nonostante le cattive condizioni meteorologiche, una squadra di soccorritori è stata comunque inviata sul posto dove ha "scoperto i corpi di cinque delle sei persone scomparse". Cinque di loro appartenevano alla stessa famiglia del Vallese mentre un'altra persona, una donna, arrivava dal canton Friburgo. Diversi di loro erano alpinisti esperti e alcuni si stavano allenando per una gara di scialpinismo di fama mondiale in programma ad aprile, la Patrouille des glaciers, il cui tracciato passa anche lungo l'itinerario Zermatt-Arolla che stavano percorrendo. Secondo quanto appreso dall'ANSA da ambienti vicini ai soccorritori, l'ipotesi è che la morte possa essere legata all'ipotermia: i 5 avrebbero, con ogni probabilità, tentato di scavare una buca nella neve per trovare riparo dal freddo e dalla bufera. 

Le ricerche

A dare l'allarme, sabato pomeriggio verso le 16, era stato un familiare che aspettava il gruppo ad Arolla, nella Val d'Hérens. Una telefonata fatta poco dopo, alle 17.19, da uno dei sei dispersi ha poi permesso la localizzazione nel settore del Col de la Tete Blanche, a circa 3.500 metri di quota, poco più di mezzo chilometro in linea d'aria dal confine con l'Italia e la Valle d'Aosta. Le ricerche si erano da subito focalizzate sul percorso escursionistico Zermatt-Arolla. Nella notte tra sabato e domenica cinque soccorritori svizzeri avevano tentato di raggiungere il gruppo partendo a piedi da Zermatt, ma a causa delle pessime condizioni meteorologiche e del pericolo valanghe hanno dovuto rinunciare. Era stato allertato anche il Soccorso alpino valdostano, nella speranza che le condizioni meteorologiche sul lato meridionale consentissero l'intervento in elicottero.

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