Haiti, Stati Uniti evacuano personale dall'ambasciata sotto assedio

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Il trasferimento è avvenuto nella notte, a bordo di un elicottero dell'esercito statunitense. Il Comando Sud degli Stati Uniti fa sapere che si tratta di una missione concepita per "consentire la continuazione delle operazioni dell'Ambasciata e la partenza del personale non essenziale"

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Gli Stati Uniti hanno evacuato il personale non essenziale dall'ambasciata di Haiti, mentre la capitale Port au Prince controllata per l'80% dalle bande criminali, assomiglia sempre più ad un campo di battaglia. Il trasferimento è avvenuto nella notte, a bordo di un elicottero dell'esercito statunitense. Il Comando Sud degli Stati Uniti fa sapere che si tratta di una missione concepita per "consentire la continuazione delle operazioni dell'Ambasciata e la partenza del personale non essenziale". L'ambasciata americana resta comunque aperta con la sicurezza rafforzata dalla presenza di un contingente dei marines.     

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Capitale sotto assedio

Continuano gli scontri tra polizia e bande criminali a Port-au-Prince, la capitale haitiana. Un gruppo delle Nazioni Unite ha lanciato l'allarme di una "città sotto assedio" dopo che gli aggressori armati hanno preso di mira il palazzo presidenziale e la sede della polizia. I gruppi criminali, che già controllano gran parte di Port-au-Prince, hanno scatenato il caos negli ultimi giorni nel tentativo di spodestare il Primo Ministro, Ariel Henry, dalla guida del Paese. Ospedali sotto attacco, carenza di cibo, infrastrutture bloccate: la capitale sta vivendo una situazione umanitaria sempre più precaria. "Gli abitanti della capitale vivono confinati, non hanno un posto dove andare" ha avvertito Philippe Branchat, capo dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), descrivendo una "città sotto assedio". 

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Papa Francesco: "Preoccupazione per la grave crisi"

"Seguo con preoccupazione e dolore la grave crisi che colpisce Haiti e i violenti episodi avvenuti negli ultimi giorni. Sono vicino alla Chiesa e al caro popolo haitiano che da anni è provato da molte sofferenze". Lo ha detto il Papa all'Angelus invitando a pregare "perché cessi ogni sorta di violenza e tutti offrano il loro contributo per far crescere la pace, la riconciliazione nel Paese, con il sostegno rinnovato della comunità internazionale".

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