Russia, l'appello di Yulia Navalnaya: "Il 17 marzo alle 12 tutti alle urne contro Putin"

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La vedova del dissidente russo ha esortato i cittadini russi in un video su YouTube a votare chiunque, ma non l'attuale presidente della Russia. Ha chiesto di creare lunghe code fuori dai seggi, per dare un segnale chiaro a chi è al potere: "Siamo in molti. Siamo persone vere, vive e siamo contro Putin"

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Dopo la promessa di continuare il lavoro del marito, il dissidente russo Alexei Navalny morto nella colonia carceraria artica il 16 febbraio scorso, Yulia Navalnaya è tornata ad esprimersi in merito alle elezioni che si terranno tra pochi giorni in Russia. "Occorre andare al seggio elettorale tutti insieme, il 17 marzo alle 12:00”, ha affermato Yulia in un video su YouTube. “Cosa fare dopo? Si può scegliere: votare un qualsiasi candidato che non sia Putin, annullare la scheda elettorale, scrivere 'Navalny' a grandi lettere”. Per la vedova di Navalny, le prossime elezioni potrebbero essere una straordinaria occasione per protestare contro il regime putiniano, formando grandi code fuori dai seggi. “Dobbiamo sfruttare il giorno delle elezioni per dimostrare che esistiamo e che siamo in molti. Siamo persone vere, vive e siamo contro Putin”, ha insistito Navalnaya. 

Il ruolo di Navalnaya nello scenario politico russo

“Qualcun altro dovrebbe essere al mio posto, ma quella persona è stata uccisa da Vladimir Putin”, aveva detto Yulia Navalnaya in un altro video diventato virale sul web. “La cosa più importante che possiamo fare per Alexei e per noi stessi è continuare a lottare. Continuerò il lavoro di Alexei Navalny. Continuerò a lottare per il nostro paese, e vi chiedo di stare al mio fianco”, aveva proseguito. Quasi una dichiarazione di guerra contro colui che, per molti, è l’assassino del più grande nemico del regime russo. Davanti al Parlamento Europeo, Yulia aveva ribadito la sua teoria, parlando di Putin come un “mostro sanguinario”, “capo di una gang criminale”, nonostante l’intelligence russa continui, comunque, a sostenere che Navalny sia morto per cause naturali e che il Cremlino non abbia avuto alcun ruolo nel suo decesso.

Navalnaya potrebbe essere, quindi, un nuovo simbolo dell’opposizione russa – o, forse, lo è già. E le elezioni del 17 marzo potrebbero provare in quanti sono dalla sua parte. In quanti, usando le sue parole, condividono “la sua furia, la sua rabbia, il suo odio” verso un sistema politico che sta stretto a molti.

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