Guerra Israele-Hamas, miliziani annunciano la morte di 7 ostaggi 'in raid di Israele'

©Ansa

Hamas ha annunciato su Telegram la morte di 7 ostaggi israeliani "in seguito a un bombardamento sionista", rendendo noti per ora i nomi di tre dei sette. Strage di civili a Gaza: almeno 112 persone sono morte e altre 760 rimaste ferite dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro una folla di palestinesi accalcata attorno a un convoglio di aiuti nel nord della Striscia. Condanna della comunità internazionale. Borrell: "Carneficina totalmente inaccettabile"

LIVE

Borrell: 'Bene nuovi fondi Ue a Unrwa, suo ruolo insostituibile'

"Oggi è stata annunciata l'erogazione della prossima tranche di 50 milioni di euro a favore dell'Unrwa. In linea con la richiesta di molti Stati membri dell'Ue, mi aspetto che le prossime tranche vengano erogate con l'urgenza richiesta dalla crisi umanitaria nelle prossime settimane. Il primo trasferimento è già un passo importante per alleviare la situazione a Gaza.". Lo scrive su X l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell. "Continuando a finanziarla, l'Ue riconosce l'Unrwa come un attore insostituibile. Mi congratulo con l'Onu per gli sforzi per indagare sulle accuse contro l'Unrwa e invito le autorità israeliane a fornire le prove. Con un ulteriore stanziamento di 68 milioni di euro per sostenere i palestinesi attraverso i partner internazionali, l'UE dimostra il suo costante impegno nei confronti di coloro che subiscono le conseguenze della guerra. L'accesso e la consegna degli aiuti devono essere garantiti: è un imperativo umanitario", aggiunge Borrell. 

Media: Hamas ha congelato comunicazioni con negoziatori accordo

Hamas ha congelato le comunicazioni con i negoziatori che stanno tentando di raggiungere un accordo sugli ostaggi a seguito della strage avvenuta ieri durante la consegna di aiuti a Gaza. Lo hanno indicato funzionari egiziani citati dal Wall Street Journal, secondo i quali il gruppo palestinese ha anche minacciato di ritirarsi dai colloqui definitivamente qualora si ripetesse un simile incidente.  Stando sempre ai funzionari egiziani, Il Cairo ha ammonito Israele che ricorrerà al lancio via aerea di aiuti umanitari su Gaza a prescindere dal fatto che lo Stato ebraico lo autorizzi. Inoltre, sottolinea il Wsj, le parti restano lontane dal raggiungere un'intesa parzialmente a causa del rifiuto di Israele di accettare meccanismi riguardo la consegna di maggiori aiuti.



Usa valutano invio aiuti a Gaza via mare da Cipro

Gli Usa stanno valutando la possibilita' di inviare aiuti a Gaza via mare da Cipro. Lo ha riferito la Reuters citando una fonte americana che non ha tuttavia dato i dettagli dell'operazione. Esponenti dell'amministrazione Biden hanno visitato Cipro nei giorni scorsi per esaminare la fattibilita' dell'iniziativa che sarebbe "complessa in termini di messa in sicurezza di un sito per sbarcare" gli aiuti. Secondo lo stesso funzionario americano, Israele e' "molto aperto" verso l'opzione del trasporto marittimo perche' eviterebbe ritardi dovuti ai manifestanti che bloccano i valichi per impedire l'ingresso degli aiuti nella Striscia. 



Crosetto: ruolo Libano fondamentale per stabilità area

"Il ruolo del Libano e' fondamentale per la stabilità del Medio Oriente e del Mediterraneo e le forze armate libanesi (Laf) sono essenziali per la sicurezza dell'area, soprattutto ora, alla luce delle tensioni tra Israele e Hezbollah, dopo l'attacco terroristico di Hamas allo Stato israeliano del 7 ottobre scorso". Lo ha sottolineato il ministro della Difesa Guido Crosetto durante l'incontro oggi a Roma con il comandante delle forze armate libanesi, generale Joseph Aoun. Incontro nel corso del quale sono stati sottolineati i forti legami di amicizia tra i due Paesi e confermato l'impegno italiano, testimoniato dalla missione bilaterale di addestramento Mibil e dalla partecipazione con un contingente di oltre 1000 militari alla missione delle Nazioni Unite - Unifil.



Ue, Ucraina e Gaza i temi del colloquio Mattarella-Scholz

Europa, conflitto in Ucraina e Gaza sono stati i temi della mezz'ora di colloquio tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Guterres, su morti a Gaza serve un'indagine indipendente

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha affermato che le morti avvenute ieri a Gaza richiedono un'indagine efficace e indipendente. Parlando a St. Vincent e Grenadine a margine di un vertice regionale, Guterres si è detto "scioccato" dall'ultimo episodio della guerra tra Israele e Hamas, mentre riguardo l'inazione del Consiglio di Sicurezza Onu ha sottolineato che l'aggravarsi delle divisioni geopolitiche ha "trasformato il potere di veto in un efficace strumento di paralisi dell'azione del Consiglio". "Sono totalmente convinto che abbiamo bisogno di un cessate il fuoco umanitario e del rilascio incondizionato e immediato degli ostaggi - ha aggiunto - e che dovremmo avere un Consiglio di Sicurezza in grado di raggiungere questi obiettivi".

Hamas annuncia la morte di 7 ostaggi 'in raid di Israele'

Hamas ha annunciato su Telegram la morte di 7 ostaggi israeliani "in seguito a un bombardamento sionista", rendendo noti per ora i nomi di tre dei sette: Haim Gershon Perri, Yoram Itach Metzger e Amiram Israel Cooper. Hamas ha aggiunto che farà sapere i nomi degli altri quattro "dopo aver avuto conferma delle loro identità". La fazione islamica ha poi detto che "il numero dei prigionieri nemici che sono stati uccisi come risultato delle operazioni militari dell'esercito nemico nella Striscia può superare i settanta". "Al tempo stesso - prosegue Hamas - affermiamo che il prezzo che esigeremo in cambio di cinque o dieci dei prigionieri vivi è lo stesso prezzo che avremmo chiesto in cambio di tutti i prigionieri se i bombardamenti del nemico non li avessero uccisi". Hamas non precisa meglio i termini di questa possibile transazione. La fazione islamica ha inoltre diffuso un video dei tre ostaggi dichiarati oggi morti, immagini che aveva già divulgato circa due mesi fa.

Sudafrica contro Israele, strage Gaza viola ordinanza Aja

La strage di palestinesi avvenuta ieri alla consegna di aiuti nel nord di Gaza è una violazione dell'ordinanza della Corte internazionale di giustizia nell'ambito della denuncia presentata contro Israele per genocidio nella Striscia. "Il Sudafrica condanna il massacro di 112 palestinesi e il ferimento di altre centinaia mentre cercavano aiuti", ha fatto sapere il dipartimento per le relazioni internazionali e la cooperazione del Sudafrica. "Quest'ultima atrocità costituisce un'altra violazione del diritto internazionale e dell'ordinanza provvisoria della Corte

internazionale di giustizia". Dopo la denuncia presentata a gennaio dal Sud Africa, i giudici dell'Aja hanno ordinato a Israele di adottare tutte le misure in suo potere per impedire alle truppe di commettere un genocidio contro i palestinesi a Gaza e di riferire entro un mese sui passi intrapresi.

Padre Faltas, a Gaza si muore di fame due volte

"A Gaza si muore di fame due volte perché gli aiuti umanitari non arrivano, vengono negati e si muore facendo la fila per un pezzo di pane": lo dice padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, commentando al Sir la morte di oltre 100 palestinesi ieri, a Gaza City, durante il tentativo di prendere cibo da un convoglio umanitario. "E' scandaloso che a Gaza, come in altri paesi del mondo, oggi nel 2024 si muoia di fame", continua padre Faltas che sottollinea: "Ogni giorno i numeri del bollettino di guerra aumentano, fino a oggi si contano centomila fra morti e feriti e non si comprende perché non si riesce a porre fine a questo massacro". "Centinaia di persone che cercavano di avere il cibo per non morire di fame, l'acqua per non morire di sete sono state uccise e ferite in un attacco violento e ingiustificato. La violenza è esplosa in Terra Santa da quasi 150 giorni -

prosegue - e la speranza di una tregua annunciata per lunedì,

viene esclusa dal presidente americano Biden dopo l'attacco di ieri che definisce 'un grave incidente'. Molti leader mondiali e europei, fra cui la presidente del Consiglio dei ministri italiani, Giorgia Meloni, si sono detti sotto shock e sgomenti per la morte assurda di 112 persone e il ferimento di 800".

Tajani, cessi il massacro di palestinesi, liberare ostaggi

"La posizione dell'Italia ieri è stata molto chiara: siamo angosciati, preoccupati e condanniamo ogni violenza contro la popolazione civile, israeliana e palestinese. Con grande fermezza chiediamo la liberazione degli ostaggi e che cessi il massacro dei civili palestinesi. Siamo favorevoli a un cessate il fuoco per portare aiuti umanitari in quantità tali da non provocare ciò che è accaduto ieri" e "abbiamo chiesto a Israele di fare un'inchiesta rigorosa su ciò che è accaduto per accertare ogni responsabilità". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa alla Farnesina.

Brasile, guerra Israele non ha limiti etici o legali

La strage alla consegna di aiuti umanitari nel nord di Gaza avvenuta ieri dimostra che l'azione militare di Israele nella Striscia non ha "limiti etici o legali". E' quanto affermato dal ministero degli Esteri brasiliano, che in una nota ha ribadito l'appello per un immediato cessate il fuoco. "L'umanita' sta deludendo i civili di Gaza. Ed è tempo di prevenire ulteriori massacri", ha scritto Brasilia. Il mese scorso c'è stato un duro scontro diplomatico tra Israele e Brasile dopo che il presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha accusato lo Stato ebraico di genocidio a Gaza. Il capo di Stato brasiliano è stato dichiarato 'persona non grata' in Israele e il governo ha richiamato l'ambasciatore. 

Egitto, speriamo accordo tregua prima di inizio Ramadan

Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha espresso la speranza che si possa raggiungere un accordo entro l'inizio del Ramadan il 10 marzo. "Speriamo di poter arrivare alla cessazione delle ostilità e allo scambio di ostaggi. Tutti riconoscono che abbiamo un limite di tempo per avere successo prima dell'inizio del Ramadan", ha affermato il capo della diplomazia del Cairo al Forum diplomatico di Antalya in Turchia. 

Raid su Siria, tre morti tra cui comandante iraniano

Un comandante iraniano e altri due miliziani non-siriani sono stati uccisi in un raid aereo israeliano vicino a Baniyas, citta' costiera della Siria. Lo hanno riferito fonti locali e l'Osservatorio siriano per i diritti umani, precisando che la casa presa di mira era occupata da membri di milizie filo-Teheran. 

Schmit, 'inaccettabile bimbi uccisi in Ucraina come a Gaza'

"Vedere bambini uccisi in Ucraina come a Gaza non è accettabile". Lo ha detto il candidato leader dei Socialisti Ue e Commissario Ue al Lavoro, Nicolas Schmit, nel suo discorso al Nazareno durante l'apertura dei lavori della due giorni socialista a Roma. "Mi rivolgo ai giovani, per voi è un mondo pericoloso ma siete la generazione meglio istruita di sempre, siete una generazione con idee chiare sull'ambiente, sulla pace, sulla solidarietà. Questa Europa è per voi", ha spiegato Schmit. "Serve un sì convinto all'Europa perché a destra invece il progetto è distruggere l'Europa e tornare ai tempi bui del nazionalismo e dei confini, questo non possiamo accettarlo", ha concluso Schmit.     

Una delegazione Pd al valico di Rafah

Una delegazione del Partito Democratico si recherà al valico di Rafah nell’ambito della missione promossa dall’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Rete Aoi). Della delegazione fanno parte il parlamentare ed esponente della segreteria Pd Alessandro Zan insieme ai parlamentari Ouidad Bakkali, Laura Boldrini, Susanna Camusso, Sara Ferrari, Valentina Ghio, Andrea Orlando, Rachele Scarpa, Arturo Scotto e Stefano Vaccari.

La delegazione partirà domenica 3 marzo alla volta del Cairo per una serie di incontri con le rappresentanze diplomatiche italiane in Egitto, con agenzie delle Nazioni Unite e con le organizzazioni per la difesa dei diritti umani. Lunedì 4 marzo i parlamentari partiranno alla volta del valico di Rafah attraversando la penisola del Sinai per seguire il percorso di un convoglio di aiuti umanitari, dove, il 5 marzo, incontreranno le organizzazioni umanitarie che stanno operando nell’ambito dell’emergenza a Gaza. Il rientro a Roma è previsto per mercoledì 6 marzo.

Incontro tra fazioni palestinesi a Mosca concluso positivamente

Si sono conclusi ''in uno spirito positivo'', ma per ora senza risultati concreti, i colloqui tenuti a Mosca, su iniziativa della Russia, fra le principali fazioni politiche palestinesi fra cui al-Fatah, Hamas, Jihad islamica e Fronte popolare. ''Le parti - aggiorna la agenzia di stampa Wafa - hanno stabilito di portare avanti il dialogo in ulteriori tornate al fine di raggiungere una unità nazionale che includa tutte le fazioni e le forze politiche palestinesi nel contesto dell'Olp, unico legittimo rappresentante del popolo palestinese''. Fra gli obiettivi concordati fra i partecipanti sono stati menzionati: la necessità che l'esercito israeliano si ritiri dall'intera striscia di Gaza; che sia respinto qualsiasi tentativo di separare Gaza dalla Cisgiordania e da Gerusalemme; che sia respinto ogni tentativo di forzare una risistemazione del popolo palestinese fuori dal proprio territorio nazionale; e la rimozione del blocco alla striscia di Gaza. 

Erdogan, 'l'Occidente complice del bagno di sangue a Gaza'

"I Paesi occidentali, che hanno dato sostegno a Israele fin dal primo giorno, hanno una parte nello spargimento di sangue" nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel suo intervento, trasmesso dalla tv di Stato Trt, durante il forum diplomatico di Antalya, in corso nella località sulla costa mediterranea nel sud della Turchia. Quella a Gaza, "non è una guerra ma un tentato genocidio", ha aggiunto il leader turco, ribadendo l'importanza di avere uno Stato palestinese basato sui confini del 1967, e con Gerusalemme Est come capitale, e che la Turchia "è pronta a prendersi le sue responsabilità, tra cui essere un Paese garante" della pace dopo la conclusione del conflitto.

Turchia: gesto del soldato Usa per Gaza segno di crisi internazionale

ll gesto del soldato americano Aaron Bushnell, che si è dato fuoco davanti all'ambasciata israeliana a Washington, in segno di protesta contro la guerra a Gaza, è un segno di una "crisi di legittimità nel sistema internazionale". Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, nel suo intervento durante il forum diplomatico di Antalya, in corso nella località sulla costa mediterranea nel sud della Turchia. "Quello che succede a Gaza è una testimonianza della crisi del sistema internazionale. Il soldato americano che si è dato fuoco perché non poteva più sostenere quello che succedeva a Gaza è uno sviluppo significativo", di questa crisi del sistema internazionale, ha detto Fidan, durante il suo intervento, trasmesso dalla tv di Stato turca Trt.

Incontro tra fazioni palestinesi a Mosca concluso positivamente

Si sono conclusi ''in uno spirito positivo'', ma per ora senza risultati concreti, i colloqui tenuti a Mosca, su iniziativa della Russia, fra le principali fazioni politiche palestinesi fra cui al-Fatah, Hamas, Jihad islamica e Fronte popolare. ''Le parti - aggiorna la agenzia di stampa Wafa - hanno stabilito di portare avanti il dialogo in ulteriori tornate al fine di raggiungere una unità nazionale che includa tutte le fazioni e le forze politiche palestinesi nel contesto dell'Olp, unico legittimo rappresentante del popolo palestinese''. Fra gli obiettivi concordati fra i partecipanti sono stati menzionati: la necessità che l'esercito israeliano si ritiri dall'intera striscia di Gaza; che sia respinto qualsiasi tentativo di separare Gaza dalla Cisgiordania e da Gerusalemme; che sia respinto ogni tentativo di forzare una risistemazione del popolo palestinese fuori dal proprio territorio nazionale; e la rimozione del blocco alla striscia di Gaza. 

Erdogan: 'L'Occidente complice del bagno di sangue a Gaza'

"I Paesi occidentali, che hanno dato sostegno a Israele fin dal primo giorno, hanno una parte nello spargimento di sangue" nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel suo intervento, trasmesso dalla tv di Stato Trt, durante il forum diplomatico di Antalya, in corso nella località sulla costa mediterranea nel sud della Turchia. Quella a Gaza, "non è una guerra ma un tentato genocidio", ha aggiunto il leader turco, ribadendo l'importanza di avere uno Stato palestinese basato sui confini del 1967, e con Gerusalemme Est come capitale, e che la Turchia "è pronta a prendersi le sue responsabilità, tra cui essere un Paese garante" della pace dopo la conclusione del conflitto.

Mondo: I più letti