Russia, arrestato il direttore di Novaya Gazeta per "discredito delle Forze Armate"

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Il giornale d’opposizione, poco dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, era stato costretto a sospendere la propria attività a causa della sua posizione critica nei confronti di Putin

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Serghei Sokolov, il direttore di Novaya Gazeta, testata indipendente russa messa al bando, è stato fermato ed è stato condotto ad un commissariato di polizia e accusato di “discredito” delle forze armate. L’arresto arriva a 24 ore dal funerale del dissidente Alexei Navalny. 

Direttore da pochi mesi

Sokolov era stato scelto lo scorso novembre come nuovo direttore del giornale di opposizione dagli stessi giornalisti della testata dopo che Dmitry Muratov – premio Nobel per la Pace nel 2021 – aveva deciso di fare un passo indietro per la durata del suo appello contro la decisione delle autorità russe di includerlo nella lista degli “agenti stranieri”. La Corte europea dei diritti dell’Uomo ha già condannato la Russia per aver promulgato nel 2012 questa famigerata lista, affermando che viola il diritto alla libertà d’associazione e quello alla libertà d’espressione.

Se colpevole 50mila rubli di multa

Non è chiaro dove Sokolov sia detenuto. Se riconosciuto colpevole, rischia una multa fino a 50mila rubli (pari a circa 500 euro). Intanto gran parte del personale di Novaya Gazeta ha lasciato la Russia nel marzo 2022 per fondare Novaya Gazeta Europe in Lettonia. Il sito web di Novaya Gazeta è stato bloccato in Russia nel novembre 2022 e la sua licenza per i media è stata revocata a febbraio del 2023, riporta ancora la testata sul suo sito.

Minacce di morte in passato

Novaya Gazeta è il giornale per il quale lavorava anche la reporter Anna Politkovskaya, uccisa nel 2006. Nel 2012 Muratov aveva raccontato che alcuni agenti avevano portato con la forza l'allora suo vice, Serghei Sokolov appunto, in una foresta dove l'uomo era stato lasciato da solo con Alexander Bastrykvin, capo del Comitato investigativo che lo aveva minacciato di morte. Lo stesso giornale due anni, poco dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, era stato costretto a sospendere la propria attività a causa della sua posizione critica nei confronti di Putin.

 

TOPSHOT - A protester holds a placard reading "Putin - No!" during an opposition rally in central Moscow, on March 10, 2019, to demand internet freedom in Russia. - Thousands of people rallied against Russia's increasingly restrictive internet policies which some say will eventually lead to "total censorship" and isolate the country from the world. The mass rally in Moscow and smaller events in other cities across the country was called after the Russian lower house of parliament backed a bill to stop Russian internet traffic from being routed on foreign servers, in a bit to boost cybersecurity. (Photo by Alexander NEMENOV / AFP) (Photo by ALEXANDER NEMENOV/AFP via Getty Images)

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