Ferma l’opposizione di Germania e del segretario generale della Nato. Totalmente contraria la Casa Bianca, convinta che un coinvolgimento diretto dell'Alleanza Atlantica sia da evitare. Della stessa opinione il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che ha garantito come “non ci saranno truppe sul terreno, né soldati inviati dagli Stati europei o dagli Stati della Nato sul suolo ucraino”
Europa e Nato spaccate sulle parole di Emmanuel Macron. Alla presenza dei leader dell’Alleanza e di Volodymyr Zelensky, in collegamento da Kiev, il presidente francese ha detto che un intervento di terra delle truppe del Patto Atlantico non può essere escluso anche se, al momento, non esiste un accordo in questo senso: “Faremo tutto il necessario per garantire che la Russia non possa vincere questa guerra” ha sottolineato dall’Eliseo. “Non si può escludere nulla in una guerra che si svolge nel cuore dell’Europa e alle porte dell’Unione europa” gli ha fatto eco il nuovo premier francese, Gabriel Attal. Affermazioni di fronte alle quali Mosca ha fatto sapere che un intervento di terra “non sarebbe nell’interesse” dell’Occidente. Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha dichiarato che un conflitto militare diretto tra la Nato e la Russia sarebbe “inevitabile” se soldati di Paesi occidentali dovessero essere inviati in Ucraina: “In questo caso, non dobbiamo parlare di probabilità, ma di inevitabilità, ed è così che la valutiamo”.
Soglia di "belligeranza"
La presenza di truppe occidentali in Ucraina non varcherebbe "la soglia della belligeranza". Lo ha detto il capo della diplomazia francese, Stephane Sejournè tornando sulle polemiche seguite alle parole del presidente Emmanuel Macron. Di fronte all'aggressività della Russia, gli occidentali hanno dovuto "considerare nuove azioni a sostegno dell'Ucraina", ha detto Sejournè riferendosi ad operazioni come lo sminamento, l'informatica o la "produzione di armi sul territorio dell'Ucraina". "Alcune di queste azioni potrebbero richiedere la presenza sul territorio ucraino senza oltrepassare la soglia di guerra", ha aggiunto.
Il no di Nato e Ue
Ferma l’opposizione di Stati Uniti, Germania e del segretario generale della Nato. “Gli alleati stanno fornendo un sostegno senza precedenti all’Ucraina – ha detto Stoltenberg -. Lo abbiamo fatto dal 2014 e lo abbiamo intensificato dopo l’invasione su vasta scala. Ma non ci sono piani per truppe da combattimento della Nato sul terreno in Ucraina”. “Siamo a conoscenza delle dichiarazioni pubbliche di alcuni Stati membri secondo cui si potrebbe considerare l’invio di truppe di terra in Ucraina – ha detto il portavoce Ue per la politica estera Peter Stano – Questo non è stato discusso a livello Ue. Le politiche Ue nelle conclusioni del Consiglio europeo parlano molto chiaramente. L’Ue è impegnata a sostenere l’Ucraina e farà tutto il possibile. Quanto alla forma e al modo dei contributi nazionali sono una prerogativa della sovranità e della competenza di ciascuno Stato membro”.
vedi anche
Accordo Italia-Ucraina, quali sono i punti dell'intesa
La contrarietà di Stati Uniti e Germania
Totalmente contraria la Casa Bianca, convinta che un coinvolgimento diretto della Nato sia da evitare. Della stessa opinione il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che ha garantito come “non ci saranno truppe sul terreno, né soldati inviati dagli Stati europei o dagli Stati della Nato sul suolo ucraino”. D’accordo anche il primo ministro svedese, Ulf Kristersson, in procinto di entrare nell’Alleanza come 32esimo Paese membro. In un’intervista all’emittente pubblica SVT, ha affermato: “Non c’è richiesta” da parte ucraina di truppe, quindi la “questione non è attuale”.
vedi anche
Papa all'Angelus: "In Ucraina quante vittime, non si vede fine guerra"
Vaticano: "Scenario che fa paura"
Per il segretario di stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, l'invio di truppe occidentali in Ucraina come proposto dal presidente francese Emmanuel Macron, "sarebbe quella escalation che abbiamo sempre cercato di evitare fin dall'inizio, uno scenario non direi apocalittico ma temibile". “Uno scenario che fa veramente paura”. Il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, ha definito in questi termini la proposta del presidente francese Macron che non ha escluso l’invio di truppe Ue in Ucraina. Come si giustifica una proposta del genere? “Non lo so, probabilmente - osserva Parolin - per il fatto che questa guerra ormai continua da due anni senza prospettiva di soluzione ne’ militare , ne’ di soluzione negoziata che sarebbe invece l’ideale per fare dialogare le due parti”.
Kiev: "Parole Macron sono un buon segnale"
Le parole del presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui non si può "escludere" l'invio di truppe occidentali in Ucraina, sono "un buon segnale". Lo ha affermato oggi la presidenza ucraina, malgrado l'opposizione manifestata da diversi alleati europei e dagli Stati Uniti. "È un buon segno", ha affermato il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. Pur riconoscendo che questa opzione per il momento è "solo una proposta di discussione", ha aggiunto che "la dichiarazione del presidente francese porta chiaramente la discussione ad un altro livello".