La metropoli è abituata alla scarsità di una delle risorse fondamentali per la vita degli esseri umani, ma questa volta è diverso. L'acqua disponibile è pari quasi alla metà di quella a cui i cittadini dovrebbero avere accesso. E gli aumenti delle temperature previste per i prossimi mesi potrebbero peggiorare la situazione
La crisi climatica sta avendo un forte impatto su una delle città più grandi del mondo, che rischia di rimanere senz’acqua a breve. Si tratta di Città del Messico, dove la carenza d’acqua sta rivoluzionando la vita dei suoi abitanti. Azioni quotidiane e semplici, come lavarsi e cucinare, sono diventate un’impresa: se è un giorno fortunato, l’acqua scorre per un’ora o due, ma in un flusso poco abbondante. Ventidue milioni di persone sono messe alla prova da una condizione emergenziale, causata da anni di scarse precipitazioni, lunghi periodi di siccità, alte temperature e da una domanda di acqua in aumento.
“Quasi la metà della quantità d’acqua che dovremmo avere”
Città del Messico è ai minimi storici. Fabiola Sosa-Rodríguez, responsabile della crescita economica e dell'ambiente presso l'Università Autonoma Metropolitana di Città del Messico, sostiene che l’acqua disponibile nella metropoli è quasi la metà dell’acqua a cui i cittadini dovrebbero poter accedere. “Siamo intorno alla metà della stagione secca con aumenti sostenuti della temperatura previsti fino ad aprile o maggio”, ha affermato June Garcia-Becerra, assistente professore di ingegneria presso l’Università della Northern British Columbia.
La situazione non sembra, quindi, voler migliorare: presto si potrebbe arrivare al “giorno zero”, cioè all’esaurimento totale delle disponibilità d’acqua. Davanti alla gravità del problema, i cittadini sono scesi in strada per protestare e per esprimere le loro preoccupazioni alla Commissione nazionale per l’acqua di Acambay.
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Le iniziative
Tra le misure introdotte per cercare di limitare le conseguenze negative della scarsità d’acqua, c’è “Water for All”, programma governativo che si prefigge di riabilitare condutture e infrastrutture idrauliche. Sul fronte della crisi idrica, sono impegnate, inoltre, le organizzazioni “Water for Happiness Foundation” e “Ion Ag+”, che si occupano di installare collettori e depuratori nella città. “Le comunità vogliono acqua immediata e non vogliono che contenga cloro”, ha detto Marco Sandoval, fondatore di “Water for Happiness” e direttore di “Ion Ag+”.