Siccità in Catalogna, Spagna ricorre a dissalatori e navi per acqua potabile

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Il governo centrale e la Generalitat inoltre hanno concordato lo sblocco dei finanziamenti per la realizzazione di due nuovi impianti di dissalazione a Tordera e Foix, in Catalogna

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Per far fronte all'emergenza siccità in Catalogna, il governo centrale ha approvato misure straordinarie tra cui l'approvvigionamento di acqua via nave da Valencia. Intanto il presidente della regione valenziana, Carlos Mazon, ha chiesto ieri al ministero per la Transizione ecologica di garantire "per scritto" che l'invio di acqua alla Catalogna dall'impianto di desalinizzazione di Sagunto (Valencia) non pregiudicherà l'approvvigionamento della costa valenziana, riferiscono oggi i media iberici, fra i quali La Vanguardia.

L'emergenza

Il prolungato periodo di siccità ha portato i bacini sotto la soglia di guardia del 16% della capacità. Oltre alla dichiarazione dello stato di emergenza, è stato avviato la scorsa settimana un piano di razionamento delle risorse idriche.

Le misure

Il governo centrale e la Generalitat hanno concordato lo sblocco dei finanziamenti per la realizzazione di due nuovi impianti di dissalazione a Tordera e Foix, in Catalogna, e di trasferire acqua da Sagunto (Valencia) a Barcellona su 4 navi, a partire da giugno, "se sarà necessario", ovvero se continuerà la siccità senza precedenti nella regione. Lo hanno annunciato oggi la ministra di Transizione ecologica, Teresa Ribera, e il consigliere di Azione climatica del governo catalano, David Mascort. Dei due nuovi impianti di dissalazione, uno potenzierà quello attuale di Tordera a Blanes (Girona) e un altro sarà realizzato nel fiume Foix, a Cubelles (Barcellona), per un investimento complessivo di 500 milioni di euro. I progetti saranno a carico dall'impresa statale Acquamed e saranno ultimati rispettivamente nel 2028 e nel 2029.

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