Guerra Ucraina Russia, news. Putin: "Siamo pronti per il dialogo con l'Ucraina"

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"Se non fosse stato per la posizione dell'Occidente, i combattimenti in Ucraina sarebbero cessati un anno e mezzo fa", ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista, citato da Interfax. "Le forze russe hanno liberato Avdiivka nella Repubblica popolare del Donetsk il 17 febbraio, avanzando poi di 8,6 chilometri", ha detto il ministero della Difesa russo secondo quanto riferisce la Tass. L'amministrazione Usa prevede di inviare armi ad Israele per un importo stimato di decine di milioni di dollari

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Russia: Khodorkhovski: 'Opposizione scenderà in piazza, temo regime non consenta funerale'

"L'opposizione russa risponderà scendendo in piazza a Mosca, o nel giorno delle elezioni, o nel giorno del funerale di Alexei Navalny, sempre che questo funerale ci sia, perché temo che il regime semplicemente non permetterà che questo funerale si tenga". A dichiararlo, in un'intervista a 'In Mezz'ora' è il dissidente in esilio Mikhail Khodorkovski. "Per quanto riguarda la risposta dell'Occidente, spero che davanti a tutto venga posta la questione del destino dei prigionieri politici rimasti in Russia, è  il loro destino che deve veramente preoccupare l'Occidente. Spero che al Cremlino venga chiesto che questi prigionieri politici vengano rilasciati al più presto". 

Borrell, 'messaggio chiaro, c'è problema russo davanti a noi'

"Il messaggio è chiaro: abbiamo un 'problema russo' di fronte a noi e questo rappresenta una grande sfida". Lo ha detto l'Alto Rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, durante la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco. "I nostri sforzi militari devono essere importanti, in cooperazione con alleati chiave come gli Stati Uniti, ma dobbiamo considerare diversi senari - ha affermato, sottolineando nel suo intervento la necessità del sostegno economico e militare a Kiev - Dobbiamo preparaci per un lungo periodo di tensioni con la Russia, che potrebbe essere tentata a fare provocazioni politiche e militari contro Paesi della Nato". "L'impegno di sicurezza più importante per l'Ucraina è la sua adesione - ha proseguito - Questo è l'impegno che abbiamo assunto rispetto all'Ucraina. Sarà un'Europa diversa con l'Ucraina al suo interno".

Il messaggio della moglie Yulia a Navalny sui social, 'Ti amo'

"Ti amo". Sono le due parole che Yulia Navalnaya, moglie del dissidente russo morto durante la sua detenzione in Russia ha postato su Instagram. La moglie di Navalny ha anche pubblicato una foto che la ritrae insieme al marito che la bacia sulla fronte.

La moglie di Kara-Murza, 'ora temo per la vita di mio marito'

La moglie del dissidente britannico-russo Vladimir Kara-Murza dice di temere per la vita di suo marito, richiuso nelle prigioni russe, dopo la morte di Alexei Navalny. Kara-Murza è stato a lungo critico del presidente russo Vladimir Putin ed è sopravvissuto a due avvelenamenti dal 2015, che lo hanno lasciato con una forma di malattia dei nervi chiamata polineuropatia. È in carcere dall'aprile del 2023, da quando un tribunale di Mosca lo ha condannato a 25 anni di reclusione per tradimento e diffusione di "false informazioni" sulle forze armate per il conflitto in Ucraina. Di lui non si hanno più notizie da settimane, da quando cioè, secondo la denuncia della moglie, è scomparso dalla colonia penale IK-6 a Omsk, in Siberia, dove scontava la pena. "Credo - ha detto Evgenia Kara-Murza alla Press Association - che la vita di mio marito sia in pericolo, così come quella di molti altri prigionieri politici nelle carceri russe, perché queste persone sono tenute dietro le sbarre, molto spesso con gravi patologie, senza cure mediche adeguate. E sono tenute così proprio perché il loro stato di salute peggiori. Con tutto quello che sta succedendo - ha aggiunto la moglie del dissidente - non posso permettermi di crollare, non posso permettermi di avere paura, non posso permettermi solo la normale sensazione umana di paura. Devo combatterla, andare avanti e dire sì, ho paura, ma non è importante in questo momento". "Continuare la lotta è importante, raccontare le storie di quelle persone che stanno soffrendo a causa del regime è importante. Oggi le persone vengono arrestate per aver deposto fiori ai memoriali delle vittime della repressione, la situazione si sta deteriorando di giorno in giorno", è l'allarme lanciato da Evgenia Kara-Murza.

Kiev: i russi hanno giustiziato due prigionieri di guerra

L'esercito ucraino ha accusato i russi di aver giustiziato due prigionieri di guerra.

Lituania: 'L'Ue può e deve allargarsi'

"L'Ue può e deve allargarsi. Si tratta di processi che seguono una decisione politica. Un'eccessiva esitazione da parte di Bruxelles sarebbe un grave errore geopolitico". Lo ha detto il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, intervenendo alla conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera. Landsbergis ha sottolineato che il processo di allargamento dell'Ue deve basarsi su un forte impegno da parte dei Paesi candidati a rafforzare il peso dei valori europei e della democrazia nelle rispettive società. "Comprendiamo molto bene la Georgia e l'Ucraina", ha detto ancora Landsbergis. "Ricordo una frase che abbiamo sentito ripetutamente: la Lituania non entrerà a far parte della famiglia europea. Ma alla fine vi è entrata. Ecco perché ora comprendiamo così fermamente i Paesi che stanno anche cercando di tornare alla comunità culturale cui realmente appartengono". 

Ancora fiori per Navalny davanti al Muro del Dolore di Mosca

A Mosca si continua per il terzo giorno di fila a ricordare l'oppositore Alexey Navalny deponendo fiori ai piedi del Muro del Dolore, un monumento dedicato alle vittime della repressione sovietica. Lo ha constatato l'ANSA sul posto. La polizia ha transennato la piazza su cui sorge il monumento e controlla borse e tracolle di chi vuole commemorare il dissidente morto nel carcere dell'estremo nord in cui era rinchiuso per motivi politici. I fiori, i ceri e i messaggi deposti ieri davanti al monumento sembrerebbero essere stati rimossi, altri fiori continuano però a essere lasciati adesso davanti al memoriale.

Le Pen: la morte di Navalny è perdita per la democrazia russa

Marine Le Pen, leader del Rassemblement national, ha affermato che la morte di Alexei Navalny è "una perdita significativa per la democrazia russa". "Le condizioni di detenzione imposte a Navalny sono sicuramente una delle ragioni della sua morte", ha proseguito la tre volte candidata alla presidenza francese. "La scelta della reclusione in una delle carceri più dure della Russia dimostra molto chiaramente un irrigidimento del regime di Vladimir Putin e non possiamo ovviamente che deplorare e condannare il modo in cui i diritti della difesa, qualunque sia il Paese, non vengono rispettati, soprattutto quando si tratta di oppositori politici", ha sottolineato Le Pen. 

Wp: 'Così il Cremlino ha fomentato le rottura Zelensky-Zeluzhny'

Quando il mese scorso è emersa per la prima volta la notizia che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky era pronto a sostituire il capo delle forze armate, il generale Valery Zaluzhny, funzionari a Mosca hanno esultato, in quanto da molti mesi stavano tentando di fomentare proprio queste divisioni fino allo strappo, poi concretizzatosi nei giorni scorsi. E' quanto emerge - secondo il Washington Post - da numerosi documenti raccolti che secondo il quotidiano Usa ricostruiscono la massiccia macchina della disinformazione messa in moto dal Cremlino per indebolire Zelensky. Il giornale cita più di 100 documenti del Cremlino ottenuti da un servizio di intelligence europeo ed esaminati dallo stesso Washington Post, con il quale sono stati condivisi per "smascherare per la prima volta la portata della propaganda del Cremlino contro Zelenskiy con l'obiettivo di dividere e destabilizzare la società ucraina - sforzi che Mosca ha soprannominato 'operazioni psicologiche di informazione'". L'operazione, scrive ancora il Washington Post, ha dato vita a "migliaia di post sui social media e centinaia di articoli inventati, creati da batterie di troll e diffusi in Ucraina e in tutta Europa" che "cercavano di sfruttare quelle che allora si diceva fossero tensioni" tra Zelensky e Zaluzhny. 

Mosca: 'Avanzata di oltre 8 chilometri dopo liberazione Avdiivka'

I russi sostengono di essere riusciti ad avanzare per oltre otto chilometri dopo aver "liberato" la città di Avdiivka, nell'est dell'Ucraina, da cui si sono ritirati i militari di Kiev. "Il 17 febbraio, durante le operazioni di offensiva, nostre unità hanno liberato la città di Avdiivka e sono riuscite ad avanzare per 8,6 chilometri", afferma il ministero della Difesa di Mosca, come riporta l'agenzia russa Tass.  Secondo i russi, Kiev "hanno perso più di 1.500 soldati". Sarebbero invece state più di 47.000 le perdite per i russi nell'area dallo scorso ottobre, stando ai militari ucraini.



'Lividi su Navalny, forse convulsioni e massaggio cardiaco'

Una fonte citata da Novaya Gazeta ha affermato che la salma di Alexei Navalny si trova all'obitorio dell'ospedale di Salekhard e che sul corpo sono stati individuati lividi forse provocati da convulsioni e uno compatibile con il massaggio cardiaco. "Tali lividi - secondo la fonte - appaiono in seguito a convulsioni. La persona è scossa da convulsioni, cercano di trattenerla e così compaiono i segni. Hanno detto che ha un livido sul petto. E' qualcosa che appare per un massaggio cardiaco. Vale a dire che hanno cercato di rianimarlo ma è morto, molto probabilmente per arresto cardiaco. Ma sulla causa dell'arresto nessuno dice niente".

Cina: "Non vendiamo armi letali" alla Russia

La Cina non vende armi letali alla Russia. Lo ha assicurato il ministro degli Esteri, Wang Yi, che ieri ha incontrato a margine della Conferenza di Monaco il suo omologo ucraino, Dmytro Kuleba. Il ministro, si legge in una nota diffusa oggi dal Ministero degli Esteri di Pechino, ha detto a Kuleba che la Cina "non ricava alcun tipo di vantaggio dalla situazione" della guerra in Ucraina "e non vende armi letali nelle aree o alle parti coinvolte nel conflitto". 

Novaya Gazeta: corpo Navalny in obitorio Salekhard, segni di lividi

Novaya Gazeta Europa ha appreso che il corpo di Alexey Navalny si trova nell'obitorio dell'ospedale distrettuale di Salekhard, in Siberia. A tutto sabato, nessuna autopsia era ancora stata eseguita, hanno detto alcune fonti citate dal giornale. Secondo una fonte delle unità paramediche inoltre, il corpo di Navalny presenterebbe dei lividi, per quanto apparentemente non derivanti da percosse. "Da paramedico esperto, posso dire che le ferite descritte da coloro che le hanno viste sembravano essere dovute a convulsioni... Se una persona ha le convulsioni e gli altri cercano di trattenerla ma le convulsioni sono molto forti, presentano lividi. Hanno anche detto che aveva un livido sul petto, del tipo che deriva dal massaggio cardiaco indiretto", ha affermato la fonte.



Kiev: fuoco russo sul distretto di Nikopol, un ferito

Una persona è rimasta ferita questa mattina nel distretto di Nikopol, nella regione di Dnipropetrovsk, in seguito a un attacco russo con fuoco di artiglieria: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Sergiy Lysak, come riporta Rbc-Ucraina. Le truppe russe hanno sparato dozzine di proiettili di artiglieria sulla comunità Myrivska, ha precisato Lysak, aggiungendo che un uomo di 56 anni ha riportato ferite alla testa ma non è in pericolo di vita.

Kiev, 'ad Avdiivka i russi hanno perso più di 47 mila truppe'

Nell'area di Avdiivka, città strategica dell'est dell'Ucraina da cui si sono ritirati i militari di Kiev, le forze russe hanno perso più di 47.000 uomini. Lo afferma su Telegram il generale Oleksandr Tarnavskyi, comandante delle truppe ucraine nella regione facendo un bilancio di "quattro mesi di fase attiva" di combattimenti. Secondo il generale, tra il 10 ottobre 2023 e il 17 febbraio scorso i russi hanno perso tra l'altro "47.186 truppe" e "364 tank". Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato ieri con i militari per "la vittoria importante". Il ministero della Difesa di Mosca afferma che le forze russe hanno preso il controllo "completo" di questa città nel Donetsk, mentre continuano a "liberare" alcune aree.

Zelensky, 'possiamo riprenderci la nostra terra, Putin può perdere'

"Possiamo riprenderci la nostra terra. E Putin può perdere. E questo è già successo più di una volta sul campo di battaglia. Le nostre azioni sono limitate solo dalla sufficienza e dall’ampiezza del raggio d’azione della nostra forza, da ciò che non dipende da noi. E la situazione di Avdiivka lo dimostra". Volodymyr Zelensky ha pubblicato un lungo post su X, per ricordare che nel discorso alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, "ho messo in guardia dalle minacce catastrofiche che il regime russo rappresenta per l’Europa e il mondo, non solo per l’Ucraina, e ho delineato le misure collettive per contrastarle, preservare l’ordine basato sulle regole e rendere la sicurezza una realtà". 

"Il 24 febbraio 2022 - scrive - avrebbe potuto segnare la fine del mondo come tutti lo conosciamo. Un mondo di regole pensate per proteggere la vita. La nostra resistenza, con il sostegno dei partner, ha sospeso la distruzione di questo ordine mondiale basato sulle regole. Il 2024 deve diventare il momento del suo completo restauro. Non sono le regole che definiscono il mondo a dover restare nel passato, bensì una Russia che non rispetta le regole. E possiamo assicurarcene. Non semplicemente facendo qualcosa. Ma facendo tutto il necessario", scrive ancora. "L’anno 2024 richiede la vostra risposta - ammonisce poi - da parte di tutti nel mondo. Se non agiamo adesso, Putin riuscirà a rendere i prossimi anni catastrofici anche per altre nazioni. Le comunità di intelligence ne sono consapevoli". "L’Ucraina - sottolinea - ha già sfatato i miti con cui la Russia ha cercato di offuscare la realtà e a cui il mondo, purtroppo, ha creduto. Il mito secondo cui la Russia potrebbe catturare un altro paese in pochi giorni o settimane ogni volta che lo desidera. Gli ucraini resistono da 724 giorni. 724 giorni!".

Kiev, 'sale a tre il bilancio dei morti nel Donetsk'

E' salito a tre il bilancio delle vittime dell'attacco missilistico russo di ieri nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale: lo ha reso noto su Telegram il Consiglio comunale di Kramatorsk, come riporta Ukrinform. Finora si contavano due morti nella città, un giovane di 23 anni e sua madre di 46 anni. "A Kramatorsk, sul luogo dell'attacco missilistico sono stati rinvenuti frammenti del corpo della terza persona. È probabile che si tratti della nonna del giovane morto. Le operazioni di ricerca e salvataggio sono in corso", si legge nel messaggio. I due feriti di cui aveva parlato in precedenza il capo dell'amministrazione militare regionale sono una coppia di pensionati, un uomo di 78 anni e sua moglie di 75.

Guerra Ucraina, morte Navalny ricompatta fronte occidentale

Mosca, dopo Avdiivka siamo avanzati di oltre 8 km

"Le forze russe hanno liberato Avdiivka nella Repubblica popolare del Donetsk il 17 febbraio, avanzando poi di 8,6 chilometri". Lo ha detto il ministero della Difesa russo secondo quanto riferisce la Tass. 

Media, a giugno primi caccia F-16 a Kiev

I primi caccia F-16 arriveranno in Ucraina a giugno. A scriverlo è Foreign Policy, citando fonti presenti alla Conferenza di Monaco. "Penso che a giugno li vedremo in Ucraina", ha dichiarato il ministro della Difesa lituano Arvydas Anušauskas. Una conferma sui tempi è arrivata attraverso un altro funzionario presente a Monaco citato dalla stessa fonte. "Il governo ucraino si aspetta che 12 piloti vengano addestrati sui jet da combattimento entro settembre", ha osservato la rivista. In precedenza, il primo trimestre del 2024 era stato indicato come data stimata per la consegna dei caccia americani all'Ucraina. A dicembre, i Paesi Bassi hanno deciso di avviare i preparativi per la consegna dei primi 18 caccia F-16 all'Ucraina e recentemente hanno ampliato questo numero a 24. A gennaio, il ministro degli Esteri ucraino ha dichiarato che i preparativi per la consegna degli F-16 promessi dalla Danimarca stanno procedendo come previsto. Il Canada fornirà circa 44 milioni di dollari per la manutenzione degli F-16 consegnati all'Ucraina.

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