Gli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso non danno a Israele "la licenza per disumanizzare gli altri", ha affermato il segretario di Stato americano Antony Blinken. Netanyahu boccia la tregua di Hamas e annuncia che Israele andrà avanti nella guerra fino alla "distruzione totale" della fazione islamica, con l'esercito che ha avuto l'ordine di avanzare verso Rafah. Circa 30 razzi sono stati lanciati dal Libano verso Israele. Secondo l'esercito sono tutti caduti in aree disabitate e uno è stato intercettato
Medioriente, Centcom: distrutti 3 missili antinave in raid contro Houthi
Tre missili antinave sono stati distrutti in due raid condotti dalle forze del Comando centrale militare Usa (Centcom) su aree dello Yemen sotto il controllo degli Houthi. Secondo quanto spiegato in una nota dallo stesso Centcom, nel primo raid sono stati colpiti due missili da crociera pronti ad essere lanciati contro le navi nel Mar Rosso. Successivamente è stato distrutto un terzo missile pronto al lancio. I tre vettori erano ritenuti dalle forze americane "una minaccia imminente per le navi della Marina americana e le navi mercantili nella regione. Queste azioni - si chiude la nota - proteggeranno la libertà di navigazione e renderanno le acque internazionali più sicure per la Marina americana e le navi mercantili".
Medioriente, Israele-Hezbollah, altra trattativa per evitare escalation
In base a quanto riporta il Washington Post, dall'inizio della guerra gli Stati Uniti si sono opposti ripetutamente al piano di Israele di lanciare una operazione militare su larga scala contro Hezbollah. Hochstein è atteso nuovamente sia in Israele che in Libano alla fine dei questa settimana e potrebbero esserci sviluppi per evitare un conflitto che nè Hezbollah nè il Libano possono sostenere. In base a quanto pubblicato dal quotidiano libanese French Daily, il piano precedentemente presentato da Hochstein prevede la soluzione della disputa relativa 13 diversi punti contesi e la definizione dello status dell'area agricola di Shebaa e delle colline di Kfrarchouba. Queste ultime due aree sono sotto occupazione israeliana, reclamate dal Libano, ma tradizionalmente parte del territorio siriano. Il governo libanese ed Hezbollah reclamano anche la città di Ghajar, situata a cavallo della gia' citata 'linea blu'. Il nord della città che giace sul lato libanese, e' ora circondata da un muro costruito da Israele la scorsa estate. Il premier libanese in carica ha chiesto che la trattativa fosse accompagnata da un cessate il fuoco a Gaza. Israele invece chiede che le milizie Radwan, truppe d'elite di Hezbollah che possono contare su circa 2.500 uomini, si ritirino a nord del fiume Litani, a 30 km dal confine, come stabilito dalla risoluzione Onu 1.071, mai rispettata dalle forze libanesi. In base a quanto riportato dal quotidiano libanese French Daily, il dialogo si è sviluppato sull'ipotesi di muovere le forze di Hezbollah a 10km dal confine. Due eventualita' remote, legate a doppio filo non solo alla fine delle ostilita' a Gaza, ma anche alle concessioni che lo Stato ebraico è disposto a fare rispetto alle citate aree contese. Concessioni cui, secondo molti osservatori, Israele potrebbe ora dare il via libera, considerata la lunghezza e difficoltà dell'intervento a Gaza.
Cremlino: Putin e Xi parlato di Medio Oriente, Ucraina e Taiwan
La situazione in Medio Oriente, in Ucraina e nella regione Asia-Pacifico è stata discussa nel colloquio telefonico odierno tra il presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping, secondo quanto riferito dal servizio stampa del Cremlino. Sul Medio Oriente, ha detto la presidenza russa, le visioni di Pechino e Mosca "coincidono completamente", essendo entrambe favorevoli ad una "soluzione politica e diplomatica del problema palestinese nel quadro legale internazionale". Parlando della situazione nel quadrante Asia-Pacifico, Putin ha confermato la sua posizione sulla questione di Taiwan a favore della politica di "una Cina", conclude il Cremlino in un comunicato.
Medioriente, media: 14 morti in raid Israele su Rafah
Almeno 14 persone sono morte e decine sono rimaste ferite in bombardamenti israeliani che nelle scorse ore avrebbero colpito due case nella zona di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa secondo cui tra le 14 vittime ci sono cinque minori.
Corpo israeliano ucciso il 7/10 è trattenuto da Hamas a Gaza
Il kibbutz Beeri - uno dei maggiori colpiti dall'attacco di Hamas - ha fatto sapere che il corpo di Meni Godard, ucciso il 7 ottobre scorso, è trattenuto dalla fazione islamica a Gaza. Finora non si avevano notizie precise sulla locazione del corpo di Godard. Nell'assalto di Hamas fu uccisa anche la moglie di Godard, Ayelet.
Ministero Sanità Gaza, 27.840 palestinesi uccisi
Sono almeno 27.840 i palestinesi morti nella Striscia di Gaza a causa degli attacchi israeliani dal 7 ottobre, mentre altri 67.317 sono rimasti feriti. Lo riferisce il ministero della Sanità dell'enclave assediata, controllato da Hamas.
Missili anticarro dal Libano, 3 soldati israeliani feriti, uno è grave
Tre soldati israeliani sono rimasti feriti in un attacco degli Hezbollah libanesi. Fra i tre militari, uno risulta gravemente ferito dopo il lancio di un missile anticarro contro la zona di Kiryat Shmona. Lo riferisce il Times of Israel.
Le forze israeliane (Idf) hanno confermato raid contro un edificio e altre "infrastrutture" usate da Hezbollah nell'area di Khiyam, nel sud del Libano. I militari israeliani denunciano anche attacchi in direzione della base di Biranit e del Monte Hermon. Nella risposta è intervenuta l'artiglieria israeliana.
Hamas, 'nostra delegazione al Cairo per colloqui'
Una delegazione di Hamas e' arrivata questa mattina al Cairo per ''completare i colloqui relativi al cessate il fuoco''. Lo ha fatto su Telegram la fazione islamica spiegando che la delegazione ''e' guidata dal leader Halil al-Khaya''.
Israele cancella benefici fiscali per l'Unrwa a causa dei legami con Hamas
"Lo Stato di Israele non concederà benefici fiscali agli aiutanti del terrorismo". Lo ha scritto il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich su X, dichiarando la propria intenzione di firmare tre ordinanze in cui si stabilisce che verranno cancellati i benefici fiscali che l'Unrwa riceve grazie al suo status di agenzia dell'Onu.
Giornalista palestinese ucciso assieme al figlio in raid Idf
Un giornalista palestinese è stato ucciso assieme al figlio in un raid dell'Idf a Gaza. Nafez Abdel Jawad, che lavorava per la televisione palestinese, è morto ieri sera quando l'esercito israeliano ha colpito un edificio residenziale nel quartiere di al-Salam a Deir el-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Anche il suo unico figlio è morto nell'attacco aereo e sono stati segnalati altri feriti.
Più di 122 giornalisti e operatori dei media sono stati uccisi a Gaza dallo scoppio della guerra in ottobre. Le Nazioni Unite hanno condannato gli attacchi mortali contro giornalisti e operatori dei media a Gaza.
Idf, 'catturati 2 terroristi che parteciparono ad assalto del 7 ottobre'
L'Idf ha reso noto di aver catturato decine di sospetti terroristi nella parte occidentale di Khan Younis, tra cui due terroristi che hanno partecipato all'assalto del 7 ottobre e un altro membro della forza d'élite Nukhba di Hamas. Durante le operazioni a Khan Younis, il commando israeliano Maglan ha ucciso due uomini armati da distanza ravvicinata e poi ha individuato e ucciso un terzo combattente sul tetto di una scuola.
Sempre a Khan Younis - riferisce l'Idf - i paracadutisti e le brigate Givati hanno ucciso più di 20 agenti di Hamas durante un'offensiva contro le sedi del gruppo terroristico. Nel frattempo, nel nord di Gaza, la 401a Brigata corazzata ha ucciso almeno dieci uomini armati nel corso di diversi scontri. Le truppe hanno anche ordinato un attacco aereo contro una cellula di Hamas che ha lanciato missili contro un carro armato.
Sempre nel nord di Gaza, l'Idf afferma di aver individuato e colpito con un drone una cellula che cercava di fornire "sistemi tecnologici" a Hamas. Nel centro di Gaza, la Brigata Nahal ha ucciso molti altri agenti di Hamas e ne ha a distrutto diverse infrastrutture.
Iraq, la Coalizione a guida Usa è fonte di instabilità
Le forze armate irachene hanno affermato che la presenza in Iraq della Coalizione globale anti-Isis a guida Usa è "diventata fonte di instabilità" nel Paese e nella regione. Lo si apprende da un comunicato diffuso dal Comando delle forze armate federali irachene, guidato dal generale Yahya Rasul Abdallah, all'indomani del nuovo raid statunitense a Baghdad e nel quale è stato ucciso - tra gli altri - un comandante di una milizia filo-governativa, sostenuta dall'Iran.
Media, Israele bombarda il sud del Libano
L'artiglieria e l'aviazione israeliana hanno bombardato stamani il sud del Libano, in particolare le zone a ridosso della linea del fronte con Hezbollah. Secondo quanto riferito dai media libanesi, sono state colpite le località di Dhahira, Jebbin, Tayr Harfa, Kfar Kila, Aita Shaab e la piana di Khiam.
Hezbollah, 'i raid Usa in Iraq non fermano resistenza'
Gli Hezbollah libanesi condannano il raid statunitense su Baghdad compiuto ieri sera e che ha causato la morte di un leader di una milizia irachena filo-iraniana, e affermano che "questi atti" rinforzano la volontà di proseguire nel cammino di resistenza. In un comunicato diffuso questa mattina dalla tv al Manar del movimento sciita libanese, si esprime solidarietà per i combattenti delle Brigate Hezbollah, una formazione sciita irachena sostenuta dall'Iran e negli anni addestrata dagli Hezbollah libanesi.
Palestinese spara su soldati in Cisgiordania, ucciso
Un palestinese che ha aperto il fuoco contro le truppe israeliane vicino alla città di Dayr Sharaf, in Cisgiordania, è stato ucciso dai colpi di risposta dei militari. Lo riporta il Times of Israel. L'uomo, secondo l'IDF, ha attaccato i riservisti del 7037esimo battaglione in una postazione vicino alla città. Altri due palestinesi sono rimasti feriti nello stesso incidente, forse raggiunti dagli spari dell'aggressore. Nessun soldato e' rimasto ferito, dice l'IDF: un proiettile ha colpito l'elmetto di uno dei militari, che è rimasto illeso.
Israele, combattimenti a ovest di Khan Yunis nel sud di Gaza
I commando israeliani continuano a combattere nella parte occidentale di Khan Yunis, la roccaforte di Hamas nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui "i soldati hanno arrestato dozzine di sospetti di coinvolgimento nel terrorismo, tra cui due che hanno partecipato al massacro avvenuto il 7 ottobre, e un altro della Nukheba", l'unità di elite di Hamas. Secondo la stessa fonte, i soldati hanno ucciso " oltre 20 terroristi" nel corso dei combattimenti. L'esercito sta inoltre operando anche nel nord e nel centro della Striscia.
Putin, 'lavoriamo con Hamas per aiutare gli ostaggi'
La Russia sta ottenendo "alcuni risultati" per fornire assistenza agli ostaggi nella Striscia di Gaza, lavorando a contatto con "l'ala politica di Hamas". Lo ha detto il presidente Vladimir Putin in un incontro con il rabbino capo della Russia, Berel Lazar, e il capo della Federazione delle comunità ebraiche del Paese, Alexander Boroda. Mosca, ha aggiunto Putin, citato dall'agenzia Interfax, sta aiutando non solo i suoi cittadini ostaggi, ma anche cittadini di altri Paesi, "comprese persone anziane e membri di famiglie sopravvissute all'Olocausto".
Arab Barghouti, 'Hamas è un movimento di resistenza'
"Anche Mandela guidava la resistenza armata ed è stato chiamato terrorista fino al suo rilascio, quando poi lo hanno chiamato eroe e leggenda". Parla così Arab Barghouti, figlio di Marwan, leader di Fatah da 22 anni in carcere, in un'intervista a La Stampa. Barghouti, riconosciuto come capo della seconda Intifada, sta scontando cinque ergastoli e quaranta anni, anche se si è sempre dichiarato innocente. "Hamas è un movimento di resistenza. Respingo l'etichetta che ne ha dato l'occidente. Quello che Hamas fa, lo fa in risposta all'occupazione illegale e all'oppressione israeliana. Mio padre è un uomo politico, da più di cinquant'anni ai vertici di Fatah ed è sempre stato un uomo di unità - prosegue -. In carcere si è fatto promotore di un documento, il primo, sottoscritto da tutte le fazioni, da Hamas, Fatah, Jihad Islamica, sulla necessità di uno stato palestinese che sia nei confini del 1967. Lui crede alla soluzione a due stati, ma vera, non quella falsa di Oslo". "La resistenza è l'unica strada percorribile. Resistenza che non è terrorismo come israeliani ed europei dicono, visto che la resistenza, la nostra difesa, è legale secondo le leggi internazionali che riguardano ogni popolo occupato - conclude -. Gli israeliani stanno realizzando una pulizia etnica dei palestinesi. Quindi abbiamo bisogno di un cessate il fuoco adesso. Dobbiamo liberare tutti i prigionieri politici palestinesi in cambio dei prigionieri che si trovano a Gaza".
Onu, 'attacchi a Rafah peggiorerebbero quello che è già un incubo umanitario'
Attacchi a Rafah peggiorerebbero quello che è già un incubo umanitario nella zona dove più della metà della popolazione di Gaza ha cercato rifugio dalle bombe israeliane. Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, esprimendo estrema preoccupazione per il potenziale attacco militare di Israele nella città nel sud di Gaza.
Capo Idf, 'rilascio prigionieri non avverrà senza pressione militare'
"Smantellare Hamas non può essere fatto in un breve periodo e si può fare un po' alla volta". Questa la valutazione sulla situazione della guerra dell'esercito israeliano Herzi Halevi, secondo cui tanti più combattenti e comandanti di Hamas verranno uccisi e infrastrutture distrutte, più i militari si avvicineranno al raggiungimento dell'"obiettivo importante" di riportare indietro i prigionieri. "Stiamo facendo un grande sforzo per questo. E non accadrà senza pressione militare”, ha aggiunto Halevi.