Il premier israeliano Netanyahu: "Non accetteremo ogni accordo né ad ogni prezzo". Contrariamente alle attese, Hamas non risponderà a breve alla proposta di una tregua e del rilascio degli ostaggi elaborata nei giorni scorsi a Parigi. Secondo il Jerusalem Post sarebbe pronto a respingere l'accordo. Dopo l'attacco in Iraq e Siria contro i gruppi affiliati all'Iran, gli Usa hanno lanciato insieme con il Regno Unito un raid su 36 obiettivi Houthi in 13 località dello Yemen
Medioriente, conti congelati per colono sanzionato dagli Usa
Uno dei quattro coloni estremisti sanzionati dagli Stati Uniti per atti di violenza in Cisgiordania, Yinon Levi, si è già trovato con i conti bancari congelati. La banca israeliana Leumi ha informato Levi del congelamento del suo conto privato e di quello per il business, riferisce l'emittente israeliana Kan, rilanciata da Times of Israel.
Quando sono state annunciate le sanzioni, il dipartimento di Stato americano ha affermato che Levi guida regolarmente gruppi di coloni dell'avamposto di Meitarim farms in assalti contro civili palestinesi e beduini, brucia i loro campi, distrugge le loro proprietà e li minaccia di ulteriori violenze se non lasceranno le loro case.
Netanyahu: "No al rilascio di migliaia di palestinesi, riferimento è precedente accordo"
A quanto riporta Haaretz, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha detto ai suoi ministri di escludere il rilascio di migliaia di detenuti palestinesi nell'ambito dell'accordo per la liberazione degli ostaggi che viene ora negoziato. Il punto di riferimento, ha detto, deve essere la ratio stabilita nel precedente accordo, quando furono liberati tre detenuti palestinesi per ogni ostaggio.
Durante il consiglio dei ministri di questa mattina, scrive Haaretz, Netanyahu ha anche detto che non vi sarà una totale cessazione dei combattimenti nell'ambito dell'accordo e che un cessate il fuoco permanente con il ritiro israeliano da Gaza saranno possibili solo dopo lo smantellamento del governo e le capacità militari di Hamas. Alcuni ministri hanno chiesto che l'accordo sia presentato a tutti i ministri e ottenga l'approvazione dell'intero governo prima di essere implementato.
Intanto il gabinetto ristretto di guerra, scrive Times of Israel, è convocato per le 19 (le 18 in Italia). Secondo media arabi, Hamas dovrebbe dare più o meno alla stessa ora la sua risposta su un possibile accordo per la liberazione degli ostaggi.
Il Papa: "Mai nel mondo la pace è stata così a rischio". VIDEO
Houthi: "Raid Usa e Gb alimentano odio verso i colonialisti"
"I raid aggressivi (di Usa e Gran Bretagna), sia contro lo Yemen che contro Iraq e Siria, alimenteranno le fiamme dell'odio del nostro popolo e lo uniranno contro la presenza coloniale americana nella regione". L'avvertimento è arrivato da Mohammed Abdulsalam, portavoce degli Houthi in Yemen, secondo quanto riferisce Al Jazeera. Il portavoce ha ammonito che l'aggressione di Wahington e Londra "non raggiungerà alcun obiettivo" se non quello di trascinare i due Paesi nel pantano della regione. "La decisione dello Yemen di sostenere Gaza è ferma, basata su principi e non sarà influenzata da alcun attacco", ha assicurato ", ha affermato Abdulsalam. "Invece di intensificare l'escalation e aprire un nuovo fronte di guerra nella regione, l'America e la Gran Bretagna dovrebbero ascoltare l'opinione pubblica internazionale che chiede l'immediata cessazione dell'aggressione israeliana, la revoca dell'assedio di Gaza e la fine della protezione di Israele a spese del popolo palestinese", ha aggiunto.
Tajani condanna l'atto di intolleranza contro abate a Gerusalemme
"Condanno l'atto di volgare intolleranza subito a Gerusalemme dall'abate benedettino Schnabel cui va la nostra solidarietà. La libertà di religione è una priorità. Il Governo italiano ritiene necessario il rispetto della convivenza tra popoli e religioni in Terra Santa". Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Dopo 15 razzi dal Libano, Israele colpisce Hezbollah
Dopo 15 lanci di razzi dal Libano, Israele ha colpito una serie "siti di Hezbollah" oltre confine. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui i raid aerei hanno centrato postazioni "a Blida e Mays al-Jabal, incluso un sito di lancio gestito da operativi di Hezbollah". Secondo la stessa fonte un tank israeliano ha colpito "una cellula di Hezbollah e Blida" e i soldati ora stanno rispondendo verso "la fonte dei lanci di razzi" dall'altra parte del confine.
Idf: "A Khan Yunis le truppe hanno operato all'interno di un complesso e localizzato fucili AK-47, munizioni, equipaggiamento militare e risorse tecnologiche. Inoltre, hanno localizzato armamenti anche all’interno delle residenze dei terroristi"
Usa, su accordo ostaggi "la palla è nelle mani di Hamas"
Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha dichiarato che un accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas che dia una pausa alle ostilità a Gaza è nell'interesse della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ma che ora "la palla è nelle mani" del gruppo palestinese che controlla la Striscia, in quanto Israele ha avanzato la sua proposta. Sullivan ha specificato che la situazione umanitaria a Gaza è una "priorità massima" dell'imminente visita del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in Medio Oriente. Blinken è in viaggio verso la regione per una missione che includerà tappe in Israele, Egitto, Qatar, Arabia Saudita e Cisgiordania. l consigliere per la sicurezza nazionale ha poi sottolineato che i palestinesi hanno il diritto di tornare alle loro case a Gaza.
Manifestanti per Gaza fuori casa Blinken, 'criminale di guerra'
Da qualche giorno fuori dalla residenza di Antony Blinken nel nord della Virginia, stazionano oltre 100 manifestanti pro-Gaza che si sono accampati lungo la strada con tende e sedie da campeggio. Lo riporta il New York Times. Il segretario di Stato parte oggi per la sua missione in Medio Oriente e in settimana farà tappa in Israele e Cisgiordania per la quinta volta dagli attacchi del 7 ottobre. Tuttavia le proteste contro di lui continuano con tanto di cartelli che lo accusano di essere un "criminale di guerra". "Qui abita Blinken il sanguinario", si legge su un altro, mentre sul marcipiede qualcuno ha scritto: "Segretario del genocidio". "Sfidiamo il freddo, il vento e la pioggia 24 ore al giorno per implorare Blinken a sostenere un cessate il fuoco immediato a Gaza", hanno scritto in una nota gli organizzatori della protesta chiamata 'Occupy Blinken'', dal nome della protesta fuori dalla Borsa di New York di qualche anno fa 'Occupy Wall Street'. Il segretario di Stato non è stato l'unico preso di mira dai manifestanti in questi mesi: proteste sono state organizzate anche davanti alla residenza del segretario alla Difesa Lloyd Austin e del Consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.
Usa, 'ci saranno nuovi raid contro gruppi pro-Iran'
"Ci saranno nuovi raid Usa contro i gruppi affiliati all'Iran". Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale americana, Jake Sullivan, in un'intervista alla Cnn. "Se attacheranno noi risponderemo", ha insistito il funzionario della Casa Bianca.
Inviato Usa vede vertici Israele per accordo con Hezbollah
Il consigliere speciale americano Amos Hochstein è in visita in Israele dove incontrerà il primo ministro Benjamin Netanyahu, il presidente Isaac Herzog e il leader di Unità nazionale Benny Gantz. Come riporta Haaretz, questi incontri fanno parte di uno sforzo per raggiungere un accordo con l'organizzazione Hezbollah in Libano.
Sunak, con i raid in Yemen 'proteggiamo vite innocenti'
Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha affermato che gli attacchi aerei del suo paese hanno colpito specifici obiettivi militari Houthi nello Yemen, degradando ulteriormente le capacità del gruppo armato. "I recenti attacchi contro navi britanniche e internazionali sono inaccettabili. È nostro dovere proteggere vite innocenti e preservare la libertà", ha scritto su X. Le forze statunitensi e britanniche hanno colpito congiuntamente gli Houthi sabato notte, la terza volta da quando il gruppo ha iniziato i suoi attacchi contro le navi al largo dello Yemen in solidarietà con Gaza martoriata dalla guerra.
Netanyahu smentisce Ben Gvir, "apprezziamo sostegno Usa"
Il premier israeliao Benjamin Netanyahu ha commentato le critiche pubbliche del suo ministro della Sicurezza nazionale, l'esponente di estrema destra Ben-Gvir, all'amministrazione Biden. "Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno per capire come gestire le nostre relazioni con gli Stati Uniti e la comunità internazionale", ha detto il premier nella riunione settimanale
della Knesset, come riporta Haaretz. Secondo il canale israeliano Channel 12 Netanyahu, senza fare il nome di Ben Gvir, ha affermato che l'intervista del ministro ha messo in pericolo "interessi vitali" di Israele. Anche il leader dell'opposizione Yair Lapid e l'alto ministro israeliano Benny Gantz hanno criticato i commenti di Ben-Gvir. Il controverso ministro aveva dichiarato che "con Trump la condotta Usa della guerra a Gaza sarebbe stata diversa". Netanyahu oggi ha tenuto così a ribadire la sua "riconoscenza all'amministrazione americana per il sostegno avuto sin dall'inizio della guerra". "Ciò non significa che non abbiamo disaccordi, ma finora siamo riusciti a superarli con decisioni determinate e ponderate", ha aggiunto.
Medico arrestato in ospedale a Gaza, subiti abusi per 45 giorni
Un medico palestinese afferma che le forze israeliane a Gaza lo hanno arrestato dopo aver fatto irruzione in ospedale e lo hanno sottoposto ad abusi durante i 45 giorni di prigionia, inclusa la privazione del sonno, lasciandolo incatenato e bendato per tutto il tempo, prima di rilasciarlo la scorsa settimana. Lo scrive Reuters online. Il dottor Said Abdulrahman Maarouf stava lavorando all'ospedale al-Ahli al-Arab di Gaza City quando questo è stato circondato dalle forze israeliane a dicembre. Ha raccontato di essere stato ammanettato, con le gambe incatenate e gli occhi bendati per le quasi sette settimane della sua prigionia. Ha aggiunto di essere stato costretto a dormire su ciottoli, senza materasso, cuscino o coperta e con musica ad alto volume. L'esercito israeliano non ha risposto alla richiesta di commento della Reuters, limitandosi a dire che avrebbe rilasciato una dichiarazione più tardi. In precedenza ha negato di aver preso di mira o di aver abusato di civili e accusa Hamas di utilizzare gli ospedali per operazioni militari, cosa che Hamas nega.
Netanyahu: no ad accordo con Hamas a qualsiasi prezzo
"Voglio essere chiaro riguardo alla nostra politica: l'obiettivo essenziale e' innanzitutto l'eliminazione di Hamas", ha ribadito il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu intervenendo all'inizio dell'incontro settimanale del governo a Tel Aviv. Lo riporta il Times of Israel. Netanyahu ha posto poi tre condizioni affinche' questo avvenga: la distruzione dei restanti battaglioni di Hamas, di cui 17 su 24 sono stati sconfitti; operazioni di rastrellamento, che l'esercito starebbe attuando con raid nel Nord e nel centro della Striscia e la neutralizzazione della rete di tunnel di Hamas, "che richiede piu' tempo".
Netanyahu: "Israele riconoscente per sostegno degli Usa"
Israele "è molto riconoscente all'amministrazione Usa per il sostegno avuto sin dall'inizio della guerra". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu dopo le parole del ministro Itamar Ben Gvir, secondo cui "con Trump la condotta Usa della guerra a Gaza sarebbe stata diversa" da quella di Joe Biden. "Questo non vuol dire - ha aggiunto - che con gli Usa non possano esserci divergenze di opinioni. Le abbiamo superate con decisioni ponderate e determinate". Netanyahu ha poi detto "di non aver bisogno di nessuno" nel gestire i rapporti con gli Usa nel contesto "della difesa degli interessi di sicurezza di Israele".
Sejourné al Cairo: "Rifiutiamo sfollamento forzato di palestinesi"
"La nostra posizione è ferma: rifiutiamo lo sfollamento forzato dei palestinesi". Lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Stephane Sejourné, in conferenza stampa al Cairo con il collega egiziano, Sameh Shoukry, nella prima tappa del viaggio in Medio Oriente da capo della diplomazia francese che lo porterà poi in Giordania, domani in Israele e Territori palestinesi e infine in Libano martedì. Sejourné ha poi affermato: "Siamo preoccupati del bombardamento israeliano di Rafah", mentre il ministro degli Esteri egiziano ha messo in guardia "del pericolo che il conflitto si estenda al Medio Oriente", scrive al Arabiya. "Diamo il benvenuto al ministro degli Esteri francese al Cairo e appreziamo le nostre relazioni strategiche. Siamo impazienti di lavorare insieme per spingere la nostra partnership verso nuovi orizzonti e rafforzare il nostro coordinamento nell'affrontare le sfide", ha scritto su X il ministero degli Esteri egiziano accompagnando le dichiarazioni con una foto di Sejourné e Shoukry.
Wafa, 2 bambini uccisi in bombardamento su asilo a Rafah
Almeno due bambini sono stati uccisi in un attacco israeliano contro un asilo nella città di Rafah, nella parte meridionale di Gaza, ha detto il ministero della Sanità della Striscia citato dall'agenzia Wafa. L'attacco è avvenuto durante la notte. Ci sarebbero anche decine di feriti. Nell'asilo avevano trovato rifugio molti sfollati.
Hamas denuncia "escalation che trascinerà altro caos"
Il movimento islamista palestinese Hamas ha condannato gli attacchi effettuati da Stati Uniti e Regno Unito contro obiettivi Houthi nello Yemen e ha denunciato la "escalation" che minaccia la stabilità nella regione. "Condanniamo fermamente il bombardamento dello Yemen da parte degli Stati Uniti e della Gran Bretagna e lo consideriamo un palese attacco alla sovranità di un Paese arabo fraterno e un'escalation che trascinerà la regione in ulteriori disordini e instabilità", ha denunciato in una nota. "Washington e l'occupazione sionista -ha denunciato il movimento islamista hanno la piena responsabilita' per le ripercussioni" degli attacchi.
Aperto il valico di Rafah per il passaggio di aiuti umanitari
Il valico di frontiera di Rafah, tra l'Egitto e la Striscia di Gaza è stato aperto questa mattina per il passaggio di aiuti umanitari, cibo, medicinali e carburante, nonché per l'uscita di palestinesi feriti, stranieri e persone con la doppia cittadinanza da Gaza. Lo rende noto Raed Abdel Nasser, segretario generale della Mezzaluna Rossa nel Sinai del Nord. Le autorità egiziane continuano a mantenere aperto il valico e questo ha permesso il passaggio di 120 camion di aiuti umanitari, medici e alimentari e 6 camion di carburante, consegnati poi all'Unrwa e alla Mezzaluna Rossa palestinese.