I due accusati continuano a dichiararsi non colpevoli, ma i Pubblici Ministeri la pensano diversamente. Erano il figlioccio e l'amico d'infanzia del dj e producer membro del gruppo hip hop Run-DMC, che avrebbero ucciso nel suo studio con un colpo da arma da fuoco alla testa
La morte di Jam Master Jay torna a far parlare. Il processo per l’omicidio del dj e produttore discografico statunitense, allora trentasettenne, avvenuto il 30 ottobre 2002 nel suo studio di New York, è iniziato ieri dopo che Karl Jordan Jr e Ronald Washington sono stati accusati – nel 2020 – di averlo ucciso a colpi di arma da fuoco. Jam Master Jay era il nome d’arte di Jason Mizell, membro del gruppo hip hop Run-DMC formato dai rapper Joe “Run” Simmons e Darryl “DMC” McDaniels.
Cosa c’è dietro la morte della star americana
È bastato un colpo diretto alla testa per uccidere uno dei maggiori rappresentanti dell’hip hop dei primi anni 2000. Il figlioccio e l’amico di infanzia: erano questo Jordan, 40, e Washington, 59, per Jam Master Jay. Eppure, una lite, dovuta a un traffico di droga da cui erano probabilmente stati esclusi, avrebbe scatenato l’ira dei due. Stando alle parole dei Pubblici Ministeri, l’artista avrebbe acquistato 10 kg di cocaina che Jordan, Washington e altri intendevano vendere a Baltimora. L’affare, però, è sfumato, togliendo la possibilità di un guadagno pari a duecentomila dollari, quando uno dei commercianti si è tirato indietro. Per le autorità giudiziarie l’esecuzione è stata dettata da “avidità e vendetta”, nonostante la dichiarazione di innocenza da parte degli avvocati della coppia, che rischia vent’anni di carcere – non è stata richiesta la pena di morte. Jordan è accusato, inoltre, di spaccio e di aver utilizzato armi da fuoco in relazione al traffico di droga, ma si dichiara non colpevole anche rispetto a questi reati.
Secondo i Pubblici Ministeri, al momento dell’“imboscata” era presente, oltre alla vittima, Uriel "Tony" Rincon, rimasto ferito. Sarebbe stato Jordan a sparare, mentre Washington minacciava i presenti. I testimoni sono già stati ascoltati e hanno dichiarato che i due avrebbero confessato ad altri la loro responsabilità nell’omicidio. Secondo la difesa, Jordan avrebbe un alibi.
Jay Bryant, terzo accusato, arrestato nel 2023, sarà processato separatamente tra il 2025 e il 2026. Avrebbe lasciato entrare nello studio la coppia quella sera di ottobre 2002.