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Guerra Gaza, Hamas: "Accordo con Israele prevede tre fasi e fine guerra"

©Getty

Hamas ha ricevuto la proposta di tregua dei mediatori a Parigi e risponderà ma la priorità "è fermare l'aggressione del brutale attacco a Gaza e il completo ritiro delle forze di occupazione dalla Striscia". In Israele il governo si spacca: il ministro della sicurezza, Itamar Ben Gvir, la giudica "irresponsabile" e significherebbe "la spaccatura del governo". Secondo Hamas il piano prevede 3 fasi e include il rilascio di ostaggi e detenuti palestinesi mettendo fine alla guerra

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Attacco in Giordania, Usa verso rappresaglie "multiple"

Il presidente Usa Joe Biden sta valutando la possibilità di mettere in atto rappresaglie "multiple" come risposta all'attacco di droni che ha ucciso tre soldati statunitensi in Giordania. Lo ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby ai giornalisti a bordo dell'Air Force One. "E' molto probabile che quello che vedrete sarà un approccio a più livelli, non solo una singola azione, ma potenzialmente azioni multiple". 

Israele, l'allagamento dei tunnel di Hamas già avviato

L'allagamento sistematico a Gaza di tunnel di Hamas è già iniziato. Lo precisa il sito delle forze armate israeliane Idf.il. "Abbiamo raggiunto la capacità operativa che ritenevamo necessaria", conferma il sito. "L'incanalamento dell'acqua avviene già nei siti ritenuti idonei". Questo genere di operazioni, secondo l'esercito, rappresenta una svolta di ingegneria e di tecnologia "significativa" nella sfida rappresentata dalle strutture sotterranee di Hamas. 

Israele restituisce cadaveri, finiscono in fossa comune

Decine di cadaveri, restituiti da Israele ai palestinesi, sono stati sepolti in una fossa comune a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti palestinesi, sostenendo che le salme erano state sottratte due settimane fa dal cimitero di Beni Suheila, alle porte di Khan Yunis, roccaforte di Hamas nel Sud dell'enclave palestinese. L'esercito israeliano aveva spiegato in precedenza che le salme erano stati riesumate nel corso della ricerca degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas, ostaggi che sarebbero morti il giorno stesso dell'attacco o subito dopo il 7 ottobre. La stampa internazionale ha scattato le foto dei palestinesi che rimuovevano le salme da un camion, avvolte in sacchetti di plastica blu, e li portavano in una fossa comune. La sepoltura e' stata effettuata da dipendenti del Ministero della Sanita' di Gaza: lo hanno fatto vicino ad alcune tende dove vivono gli sfollati della guerra. Secondo Idf, le riesumazioni erano state effettuate in luoghi dove "si potevano trovare corpi di ostaggi" e comunque "i cadaveri che non sono ostaggi vengono consegnati con dignità e rispetto". Il Ministero degli affari religiosi di Gaza ha replicato che nel territorio palestinese sono state aperte o distrutte almeno 2.000 tombe. Hamas ha anche accusato Israele di aver prelevato organi dai cadaveri, accuse che l'esercito israeliano ha definito "prive di fondamento". Questa è la seconda volta che a Rafah cadaveri non identificati vengono sepolti in una fossa comune, salme che, secondo i leader di Gaza, anche in quel caso erano state riesumate dalle forze israeliane. 

Tre bambini e una ragazza di Gaza ricoverati al Bambino Gesù

Tre bambini e una ragazza sono arrivati da Gaza all'ospedale Bambino Gesù di Roma per ricevere cure mediche. Trasportati con un volo dell'Aeronautica Militare all'aeroporto di Ciampino, i 4 pazienti palestinesi, di 2, 4, 13 e 15 anni, hanno trascorso la notte in ospedale, dopo essere stati accolti con i loro accompagnatori presso il Dipartimento di Emergenza e Accettazione. "Affetti da diverse patologie di tipo cardiologico, ematologico, ortopedico e neurologico, sono stati ricoverati nei reparti di competenza dopo una prima valutazione clinica associata ad esami diagnostici e consulenze specialistiche", sottolinea il Bambino Gesù. 

Oggi pomeriggio i 4 pazienti hanno ricevuto la visita di Padre Ibrahim Faltas, Vicario della Custodia di Terra Santa. Con lui il presidente Tiziano Onesti e l'ambasciatore di Palestina presso la Santa Sede, Issa Kassissieh.

Svezia blocca fondi a Unrwa, soldi ad altre organizzazioni

Anche la Svezia ha annunciato che sospende i fondi all'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i palestinesi finita al centro di uno scandalo per il presunto coinvolgimento di suoi dipendenti nell'attacco di Hamas. "I soldi andranno invece ad altre organizzazioni umanitarie", ha sottolineato il ministero per la Cooperazione internazionale. 

Esercito Israele: "Siamo in grado di allagare i tunnel di Hamas"

Le forze armate israeliane hanno messo a punto "nuove capacità per neutralizzare le infrastrutture sotterranee di Hamas incanalando nei tunnel grandi quantità di acqua". Lo ha reso noto il portavoce militare precisando che queste capacità consistono di un insieme di pompe e tubature utilizzate solo in luoghi ritenuti idonei. Questo genere di operazioni avviene, ha precisato il portavoce, solo dopo l'esecuzione di "analisi del terreno e dei sistemi idrici della zona per garantire che non sia arrecato danno alle falde acquifere". A questo fine sono state addestrate in tempi serrati unità speciali ed altamente tecnologiche. 

La Slovenia non sospende fondi all'Unrwa ma deciderà su importi

In relazione alle accuse di Israele sulla partecipazione di alcuni dipendenti dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) all'attacco del 7 ottobre, la Slovenia si unisce all'appello del Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, per un ulteriore finanziamento dell'Agenzia internazionale. Come ha riferito il ministero degli Esteri di Lubiana, a rischio c'è la vita dei palestinesi residenti a Gaza. Tuttavia l'esecutivo guidato da Robert Golob ha spiegato di non aver ancora preso una decisione sull'ammontare del contributo per l'anno corrente. Nel 2023 Lubiana ha inviato all'Unrwa fondi per 1,2 milioni di euro. 

Blinken riceve premier Qatar: "Grazie per indispensabili sforzi mediazione"

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha incontrato oggi a Washington il premier e ministro degli Esteri del Qatar, Mohamed bin Abdulrahman al Thani, al quale ha espresso "gratitudine per gli indispensabili sforzi di mediazione" di Doha. Una sottolineatura, contenuta in una nota del dipartimento di Stato, che arriva mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu continua a criticare il ruolo del Qatar, accusato di essere un mediatore 'problematico' per via del suo sostegno ad Hamas. Nel corso del colloquio, Blinken e al Thani "hanno discusso l'importanza di facilitare l'immediato rilascio di tutti gli ostaggi", punto su cui sembrano essersi fatti progressi nei negoziati tra Israele-Qatar-Stati Uniti ed Egitto. Il segretario di Stato ha poi sottolineato "l'impegno degli Stati Uniti per una regione del Medio Oriente più pacifico, integrato e prospero con la sicurezza di Israele e la creazione di uno stato palestinese indipendente". Il premier qatarino e Blinken hanno anche discusso "la minaccia degli Houthi alla libertà ed al diritto alla navigazione nel Mar Rosso e hanno riaffermato l'importanza del rapporto bilaterale Usa-Qatar nella promozione della stabilità e della sicurezza regionale, basata su una storia di oltre 50 anni di stretta cooperazione".

Fonte Hamas: "L'intesa prevede 3 fasi e la fine della guerra"

Il potenziale accordo per il cessate il fuoco tra Hamas e Israele prevede 3 fasi e include il rilascio di ostaggi e detenuti palestinesi. Lo dice un dirigente della fazione islamica citata dai media israeliani. Nella prima fase sarebbero rilasciati donne, bambini e anziani israeliani; nella seconda tutti i soldati dello Stato ebraico. Nella terza fase - ha proseguito la fonte di Hamas - avverrebbe la restituzione dei morti. Israele e Hamas metterebbero fine alla guerra nel corso delle tre fasi. La stessa fonte ha spiegato che non è stato ancora deciso il numero dei detenuti palestinesi che sarebbero rilasciati da Israele. 

Gb allarmata da conferenza su ritorno colonie a Gaza

Londra si e' detta "allarmata" dalla conferenza di domenica scorsa a Gerusalemme sul ritorno degli insediamenti ebraici a Gaza, alla quale hanno partecipato diversi ministri del governo israeliano. "La posizione del Regno Unito e' chiara: Gaza e' territorio palestinese occupato e fara' parte del futuro Stato palestinese". "Gli insediamenti sono illegali. Nessun palestinese dovrebbe essere minacciato di spostamento o ricollocazione forzata", si legge in una nota del

governo britannico. 

Bimbi di Gaza in Italia, 'abbiamo lasciato l'inferno'

Occhi rigati dalle lacrime ma anche contentezza, curiosità e sorpresa di trovarsi in un paese straniero e che li ha accolti, i bambini della Striscia di Gaza, ora curati all'ospedale pediatrico Bambino Gesù, hanno detto di "aver lasciato l'inferno". Così riferiscono il presidente del Bambino Gesù, Tiziano Onesti, e padre Ibrahim Faltas, francescano della Custodia di Terra Santa, che li hanno appena incontrati nei reparti.

Iniziativa per i medici di Gaza: le sagome non ci sono ancora

Le sagome non sono ancora visibili e non è stato deciso quando lo saranno. Dopo la presa di posizione della Lega, che ha annunciato un'interrogazione parlamentare al ministro della Salute, Orazio Schillaci, anche sul ruolo della Regione e dopo la risposta del direttore generale dell'Ausl Romagna, Tiziano Carradori, l'iniziativa 'Rimini4Gaza' è stata presentata dai suoi ideatori, Jonathan Montomoli, Claudia Serraiocco e Giovanni Giuliani. Medici dell'ospedale Infermi di Rimni, che hanno già raccolto l'adesione di 14 colleghi ai quali probabilmente si uniranno altri nei prossimi giorni. L'iniziativa, che sta facendo discutere, è semplice: posizionare sul pavimento dei luoghi di passaggio dell'ospedale, sagome che rappresentino i cadaveri di sanitari uccisi a Gaza, ma anche in tutti conflitti della terra. "Vogliamo sensibilizzare le persone perché sappiano che tutti siamo in pericolo quando si bombardano gli ospedali", ha detto il dottor Montomoli, dirigente medico dell'Unità Operativa Anestesia e Rianimazione, uno dei promotori. "E' un tema etico, è un tema umanitario ed è un appello alla pace", ha anche sottolineato Kristian Gianfreda, assessore alle Politiche per la salute e sociali del Comune di Rimini presente in segno di solidarietà ai sanitari riminesi. "Questa iniziativa è un moto del cuore che ha spinto medici italiani a solidarizzare con tutti i colleghi che stanno perdendo la vita nei conflitti in atto". E' anche "una questione di diritto alla salute che non deve venire meno neanche durante le guerre". Il caso è emerso quando la sera del 12 gennaio per provarne la "calpestabilità" è stata stesa a terra in spedale una delle sagome. "Erano le 22 ed eravamo a fine turno - ha spiegato il dottor Montomoli - la mattina successiva alle 7 la sagoma era stata rimossa. Non da noi. La persona che ha rimosso l'installazione, ha fatto le foto e dopo 15 giorni le ha rese pubbliche. Ma noi andiamo avanti, non facciamo politica e non rispondiamo alle polemiche". 

Primo ok Knesset per espulsione deputato israeliano Cassif

La Commissione Interni della Knesset ha approvato con 14 voti a favore e due contrari l'espulsione dal Parlamento del deputato Ofer Cassif, l'unico esponente ebreo del partito arabo Hadash-Ta'al. La mozione ora passa alla plenaria dove sono richiesti 90 voti a favore per il via libero definitivo. In ogni caso, Cassif ha la possibilita' di fare appello all'Alta Corte. Il deputato e' finito nel mirino per aver firmato una petizione a sostegno della denuncia del Sudafrica per genocidio nei confronti di Israele davanti alla Corte internazionale di giustizia dell'Aja e per aver accusato pubblicamente i leader israeliani di crimini contro l'umanita' nei confronti dei palestinesi. Contro tale "tradimento", il deputato di Yisrael Beitenu, Oded Forer, ha invocato l'espulsione di Cassif sulla base di una legge del 2016.

Iran convoca ambasciatore britannico sulle accuse di Londra

Il ministero degli Esteri iraniano ha annunciato in una nota di aver convocato l'ambasciatore britannico per esprimere la "forte protesta" di Teheran per le "accuse" di Londra contro la Repubblica Islamica, anche il comunicato non specifica il motivo della protesta. "A seguito del perdurare delle accuse del regime britannico contro la Repubblica islamica, Simon Shercliff, ambasciatore britannico a Teheran, è stato convocato presso il ministero degli Affari Esteri questo pomeriggio" e "gli è stata comunicata la forte protesta del nostro Paese", scrive il Ministero. La convocazione è arrivata dopo diverse critiche da parte di Londra per la posizione dell'Iran nelle tensioni regionali.

Blinken: possibile risposta Usa a più livelli, per fasi e durevole

"La risposta potrebbe essere a più livelli, arrivare per fasi ed essere sostenuta nel tempo": lo ha detto il segretario di stato americano Antony Blinken in riferimento all'attacco subito dagli Usa in Giordania, sottolineando che "non vedevamo una situazione così pericolosa  come quella che stiamo affrontando ora in tutta la regione almeno dal 1973 (con la guerra del Kippur, ndr), e probabilmente anche prima".

Gaza: i 3 bambini al Meyer tutti feriti da esplosioni di bombe

Sono tutti e tre rimasti feriti in seguito alle esplosioni di bombe che hanno colpito le loro abitazioni i tre bambini provenienti da Gaza e attualmente ricoverati nel reparto di Chirurgia del Meyer di Firenze. Lo rende noto l'azienda ospedaliera-universitaria in una nota. Per quanto riguarda fratello e sorella di 12 e 15 anni, il primo ha una frattura all'omero destro in fase di guarigione, ma sarà comunque sottoposto ad accertamenti neurochirurgici e avrà bisogno di un periodo di riabilitazione. La sorella invece ha subito un trauma cranico; sottoposta ad accertamenti, anche neurochirurgici, tuttavia le condizioni non destano particolare preoccupazione. Accertamenti anche per la mamma che li ha accompagnati, a causa di un ascesso cutaneo: è stata attivata una valutazione con gli specialisti di Careggi che la raggiungeranno al Meyer, per fare in modo che resti vicina ai suoi bambini. Più complessa la situazione del bambino di 10 anni accompagnato dal padre: è seguito dagli ortopedici del Meyer a causa di una infezione su una frattura al femore destro, operata quando era a Gaza. Probabilmente sarà necessario un nuovo intervento sulla stessa frattura; in queste ore il piccolo è sottoposto ad ulteriori esami tra i quali una angiotac. Per tutti, fanno sapere dal Meyer, è stato attivato il servizio di mediazione culturale e di assistenza sociale, oltre al supporto psicologico. Inoltre, grazie al sostegno della Fondazione, sono stati da subito messi a disposizione anche gli alloggi per ospitarli.

Hamas, obiettivo fine guerra ma pronti ad arrivarci per gradi

Hamas, che ha ricevuto la bozza di una nuova intesa dopo il vertice di Parigi, apre all'accordo: "Abbiamo detto ai mediatori che il nostro obiettivo è un cessate il fuoco permanente, ma possiamo realizzarlo nella seconda o terza fase di un accordo", ha detto ad Al Jazeera un membro anziano di Hamas, Mohammad Nazzal. "Senza un ritiro israeliano da Gaza, non possiamo accettare questa nuova proposta - ha affermato -. Un cessate il fuoco permanente è utile per entrambe le parti, altrimenti la guerra tra noi e le truppe israeliane continuerà. Siamo pronti a raggiungere questo obiettivo per gradi". 

Jihad Islamica detta condizioni, "Tregua e ritiro Idf"

Il segretario generale della Jihad islamica, Ziad Nahaleh, ha dichiarato, alla luce dei negoziati per un accordo con Hamas, che l'organizzazione da lui guidata - che si ritiene detenga alcuni dei rapiti nella Striscia di Gaza - non accetterà nessuna intesa che non garantisca un "cessate il fuoco globale" nella Striscia di Gaza e il ritiro delle forze dell'Idf dall'enclave palestinese. 

Netanyahu, "Non lasciamo Gaza né libereremo terroristi"

"Le nostre forze non lasceranno Gaza e migliaia di terroristi non saranno rilasciati": così il premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo la minaccia del Itamar Ben-Gvir di far cadere il governo in caso di un "accordo sconsiderato" con Hamas. "Sento dichiarazioni su tutti i tipi di accordi, quindi voglio essere chiaro: non porremo fine a questa guerra con niente di meno che il raggiungimento di tutti i suoi obiettivi. Ciò significa eliminare Hamas, riportare a casa tutti i nostri rapiti e garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele. Non rimuoveremo l'esercito israeliano dalla Striscia di Gaza e non rilasceremo migliaia di terroristi. Niente di tutto questo accadrà. Cosa accadrà? Vittoria totale!". E' quanto si legge su Yedioth Ahronoth. 

Lapid assicura governo "rete sicurezza accordo ostaggi"

In Israele, il leader dell'opposizione Yair Lapid ha detto che Yesh Atid, il suo partito laico e centrista, fornirà al governo una "rete di sicurezza" nell'ambito di qualsiasi accordo che riporti a casa i 136 ostaggi ancora nelle mani di Hamas, nella Striscia di Gaza. "Negli ultimi 116 giorni, ho incontrato decine di famiglie di rapiti. Gliel'ho promesso e ripeto la mia promessa: daremo al governo una rete di sicurezza per qualsiasi accordo che restituisca i rapiti alle loro case e alle loro famiglie. Questo è il nostro impegno nei confronti degli ostaggi e delle loro famiglie". 

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