Germania, la Consulta blocca i fondi pubblici al partito neonazista Die Heimat

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Si tratta di una decisione sostanzialmente simbolica: la formazione ha infatti, al momento, troppi pochi elettori e quindi non riceve più finanziamenti dal 2021

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La Corte costituzionale tedesca ha stabilito che un piccola formazione neonazista di Germania, la "Heimat" (Patria, già Npd), venga esclusa dal finanziamento pubblico dei partiti per sei anni. La sentenza, di un genere senza precedenti, è stata trasmessa in diretta tv dal canale Phoenix. Pur sostanzialmente simbolica dato che il partito ha troppi pochi votanti e quindi non riceve più finanziamenti dal 2021, la sentenza potrebbe influenzare il dibattito su una possibile cancellazione dei fondi pubblici della ben più forte formazione di estrema destra dell'Afd, prevede l'agenzia Dpa.

Il precedente del 2017

La possibilità di escludere la Heimat dal finanziamento pubblico dei partiti era stata creata dal legislatore dopo che nel 2017 era fallito un secondo tentativo di messa al bando della Npd, ricorda l'agenzia riferendosi al "Partito Nazionaldemocratico di Germania", definibile neonazista. All'epoca la Corte costituzionale aveva respinto il divieto perché non vi erano indicazioni che la formazione sarebbe stata in grado di realizzare i suoi obiettivi anticostituzionali. I due rami del Parlamento (Bundestag e Bundesrat) assieme al Governo federale avevano però chiesto alla Corte costituzionale di escludere l'Npd e gli eventuali partiti sostitutivi (come Heimat) dal finanziamento dei partiti per sei anni, un periodo è stabilito per legge.  

La crescita secondo i sondaggi

La sentenza odierna implica che il partito non può più godere di agevolazioni fiscali e donazioni. Da ultimo, nel 2020, l'Npd aveva ricevuto circa 370.600 euro di finanziamenti pubblici grazie al 3,02% dei voti raccolti elezioni del 2016 in Meclemburgo-Pomerania occidentale. In quello stesso anno, dopo un maggior numero di successi elettorali, aveva incassato più di 1,1 milioni di euro. È stato di recente il leader della Csu, l'ala bavarese del principale partito dell' opposizione cristiano-democratica (Cdu), Markus Soeder, a evocare un'esclusione dell'Afd dal finanziamento pubblico dei partiti nell'ambito di un dibattito politico in corso sull'opportunità o meno di mettere al bando la formazione di estrema destra che - secondo i sondaggi - sta diventando diventata la seconda forza elettorale in Germania.  

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