Condotti nuovi attacchi aerei e missilistici su larga scala da Usa e Regno Unito contro le strutture dei ribelli Houthi nello Yemen, in risposta ai loro raid contro le navi nel mar Rosso. L'esercito israeliano ha stretto d'assedio l'edificio centrale della Mezzaluna Rossa a Khan Yunis (a sud di Gaza) e ha di fatto paralizzato tutte le sue attività, incluse quelle della unità di ambulanze: "L'operazione proseguirà per giorni". Borrell: "La situazione umanitaria a Gaza non potrebbe essere peggiore"
Irlanda: "Inaccettabile il no di Netanyahu ai due Stati"
"Le dichiarazioni del primo ministro Netanyahu sono inaccettabili e non contribuiscono in alcuno modo al processo di pace. Deve ascoltare la maggioranza delle persone al mondo che vuole la pace e vuole la soluzione a due Stati sulle basi che è la soluzione a due Stati è la garanzia per la sicurezza di Israele e dei palestinesi". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri irlandese, Michea'l Martin, al suo arrivo al Consiglio Esteri. "Non ci sono alternative sul tavolo alla soluzione a due Stati che sia sostenibile e permetta una pace sostenibile nel futuro", ha aggiunto.
Riad: "No normalizzazione con Israele o ricostruzione di Gaza senza lo Stato palestinese"
L'Arabia Saudita non riprenderà il processo di normalizzazione dei suoi rapporti con Israele, né contribuirà alla ricostruzione della Striscia di Gaza se non ci sarà un percorso serio e credibile verso la creazione di uno Stato palestinese. Lo ha chiarito il ministro Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan al-Saud, intervistato dalla Cnn. Secondo l'esponente di Riad ''non siamo interessati a ripristinare lo status quo prima del 7 ottobre'' perché significherebbe solo ''prepararsi a un altro round, come abbiamo visto in passato''. Quello a cui l'Arabia Saudita punta è ''trovare un percorso verso una soluzione, una risoluzione, un percorso che significhi che non saremo più qui tra un anno o due''.
Finlandia: "Senza pace a Gaza problemi in futuro nel Mar Rosso"
"Quanto sta accadendo nell'area del Mar Rosso è strettamente legato alla guerra in Medio Oriente. Quindi a meno che non si trovi una soluzione" e a due stati e che "non venga negoziata una pace per il Medio Oriente, avremo problemi nella regione a lungo termine". Lo ha detto la ministra degli Esteri finlandese, Elina Valtonen, arrivando al Consiglio Esteri. "È fondamentale chiedere un cessate il fuoco umanitario immediato" ha spiegato, aggiungendo che "le sofferenze umanitarie a Gaza vanno oltre la nostra comprensione". "Dobbiamo trovare le modalità per cui il cessate il fuoco umanitario possa portare a un cessate il fuoco più duraturo e per entrambe le parti, in modo che ci possa essere spazio per una soluzione negoziata a due Stati", ha aggiunto.
Guerra Israele-Hamas, Borrell: "Quando i morti a Gaza saranno troppi?"
Secondo l'Alto rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza la situazione a Gaza "non potrebbe essere peggiore, non c'è cibo, medicine e le persone sono sotto le bombe". LEGGI L'ARTICOLO
Hezbollah, sventata operazione Israele all'interno del Libano
Hezbollah ha sostenuto di aver colpito militari israeliani che si preparavano a condurre un'operazione all'interno del Libano. ''A sostegno del tenace popolo palestinese nella Striscia di Gaza e a sostegno della sua coraggiosa resistenza, ieri sera abbiamo preso di mira con armi missilistiche una forza israeliana nelle vicinanze della caserma Zarit che si stava preparando a effettuare un'aggressione all'interno del territorio libanese, che ha portato a vittime accertate tra le sue fila'', si legge in una nora del movimento libanese rilanciata dall'agenzia di stampa siriana Sana. La stessa notizia è stata diffusa dal canale televisivo Al Mayadeen vicino a Hezbollah.
Sejourné: "Spero a breve arrivino sanzioni ai coloni in Cisgiordania"
"Spero che nei prossimi giorni arriveranno le sanzioni per i coloni israeliani violenti in Cisgiordania. Le parole del premier Benjamin Netanyahu sulla soluzione a due Stati sono inquietanti: serve la creazione di uno Stato palestinese con garanzie di sicurezza per tutti". Lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Stephane Sejourné, a Bruxelles.
Lettonia: "Tutti i Paesi dell'Ue d'accordo su soluzione a due Stati"
"Ogni Paese Ue sta ponendo un'enfasi diversa su quello che riteniamo sia la cosa più importante. Quello che sto dicendo è che tutti abbiamo concordato, tutti siamo d'accordo, sul fatto che dovrebbe esserci una soluzione a due Stati" per la questione israelo-palestinese "e questo è ciò per cui dobbiamo spingere nell'Ue: per unire il nostro peso e spingere per tale obiettivo, nonostante gli ovvi ostacoli che possono essere superati se c'è un obiettivo unitario". Lo ha dichiarato il ministro lettone degli Affari esteri, Krisjanis Karins, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri dell'Ue.
Sirene di allarme in Alta Galilea
Sirene di allarme risuonano anche oggi in diverse comunità dell'Alta Galilea, lungo il confine con il Libano. Lo ha riferito il portavoce militare. La scorsa notte, ha aggiunto il portavoce, tre razzi sono stati lanciati dal Libano verso il villaggio israeliano di Shomera, nel settore centrale del confine. Un edificio è stato centrato, ma non si segnalano vittime. Secondo i media questo attacco è stato rivendicato dagli Hezbollah.
Nbc: "No di Israele all'offerta di cessate il fuoco di Hamas in cambio di ostaggi"
I colloqui sul rilascio degli ostaggi a Gaza rimangono in un vicolo cieco a causa della richiesta di Hamas di un cessate il fuoco permanente. Lo riferisce Nbc News citando fonti diplomatiche, secondo cui funzionari americani, qatarioti ed egiziani continuano a spingere per un accordo che libererebbe circa 130 prigionieri che si ritiene siano rimasti a Gaza, molto probabilmente nascosti sottoterra in tunnel o in case private. Secondo funzionari israeliani, in cambio della liberazione degli ostaggi, Hamas chiede la cessazione permanente dei combattimenti, il ritiro completo delle forze israeliane da Gaza e il rilascio di un gran numero di prigionieri palestinesi, compresi alcuni responsabili dell'attacco del 7 ottobre.
Un funzionario di Hamas ha detto in un'intervista che il gruppo non andrà avanti finché non avrà la promessa che la guerra finirà e tutte le truppe israeliane lasceranno Gaza. "Questo è il nocciolo della discussione", ha detto il funzionario di Hamas. Funzionari israeliani affermano che i loro sforzi per ottenere il rilascio degli ostaggi non si sono mai fermati, ma la scorsa settimana si sono opposti alle richieste di Hamas per un cessate il fuoco permanente, secondo un alto funzionario del governo israeliano. Ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha pubblicamente respinto le richieste di Hamas.
“Gran parte dei dettagli sono concordati. Il punto critico è che gli israeliani non vogliono accettare un cessate il fuoco permanente", ha detto all'emittente americana il diplomatico che ha chiesto di restare anonimo. “L’accordo includerebbe la sospensione dei combattimenti per oltre un mese con il rilascio di ostaggi in più fasi in cambio di prigionieri palestinesi”.
La presidenza Ue: "Ora cessate il fuoco e presto la conferenza di pace"
"Questo conflitto non si risolverà con le armi: dal 7 ottobre quasi 25 mila persone hanno perso la vita, Gaza è in una situazione di estrema emergenza, rischiamo la carestia e le epidemie. La violenza deve fermarsi. Il messaggio che porterò a nome del Belgio, a nome della presidenza belga del Consiglio dell'Unione europea è chiaro: chiediamo l'immediato cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi, il rispetto del diritto internazionale, il ritorno al processo di pace che deve portare alla creazione di due Stati che vivano fianco a fianco in pace". Lo ha dichiarato la ministra degli Affari esteri del Belgio, Hadja Lahbib, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri dell'Ue. "Questa e' l'unica via d'uscita, questa è l'unica possibilità per ripristinare permanentemente la pace nella regione. C'e' un chiaro pericolo di regionalizzazione del conflitto, oggi vediamo anche le violenze in Cisgiordania dove ci sono molte vittime", ha ricordato. "A Bruxelles speriamo anche di organizzare, in un futuro più o meno prossimo, una conferenza di pace che possa davvero rilanciare il dialogo politico", ha aggiunto. "Questo di oggi è il primo Consiglio Affari esteri sotto la presidenza belga ed è un Consiglio molto importante poichè per la prima volta dopo gli attentati del 7 ottobre i ministri degli Esteri palestinese e israeliano sono a Bruxelles con i ministri saudita, giordano ed egiziano e anche rappresentanti della Lega Araba: l'obiettivo è ovviamente rilanciare il processo politico", ha sottolineato.
Netanyahu: "Nessuno Stato Palestinese finché sarò premier". LIVE
Borrell: "Così non distruggono Hamas, seminano odio per generazioni"
Anche se gli israeliani "sono in disaccordo" con l'Ue su come risolvere la crisi iniziata con gli attacchi del 7 ottobre, "devono venire qui e discutere. Quale altra soluzione hanno, costringere a partire tutti i palestinesi" che vivono nella Striscia? "Ci sono già 25mila morti, il 70% dei quali donne e bambini. Se vogliono distruggere Hamas", di certo non è questo "il modo", perché "stanno seminando odio per generazioni". Lo dice l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, a Bruxelles a margine del Consiglio Affari Esteri, cui partecipano anche, in momenti diversi, i ministri degli Esteri di Israele, Egitto, Giordania, Arabia Saudita e Autorità Palestinese, oltre al segretario generale della Lega Araba. "Abbiamo bene in mente che cosa ha fatto Hamas, e di certo lo condanniamo e respingiamo. Ma pace e stabilità non possono essere ottenute solo con mezzi militari", conclude.
Gaza, colloquio dei diplomatici di Iran-Kuwait sulla crisi
Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, e il suo omologo kuwaitiano, Abdullah Ali Elahia, hanno avuto un colloquio telefonico ieri sulla questione palestinese e sulla crisi di Gaza. Lo riporta la tv statale. Il ministro iraniano ha espresso la disponibilità ad una cooperazione globale con il Kuwait basata sul rispetto reciproco ed ha invitato lo Stato del Golfo a sfruttare tutte le opportunità nei diversi campi, elencando le questioni sul tavolo delle relazioni bilaterali. Il diplomatico kuwaitiano ha parlato dello sviluppo e del consolidamento delle relazioni tra i due Paesi.
Borrell: "La situazione umanitaria a Gaza non può essere peggiore"
"La situazione umanitaria non potrebbe essere peggiore" a Gaza. "Non ci sono parole per spiegarlo. Ci sono centinaia di migliaia di persone senza nulla, senza rifugi, senza cibo, medicine e sono sotto le bombe. Ogni giorno c'è un alto bilancio di civili che vengono uccisi. Diversi ministri hanno detto che sono troppi. Ma la domanda quant'è il troppo? E' 25 mila persone? Per quanto deve ancora andare avanti?". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Esteri a Bruxelles.
Laburisti Israele, mozione di sfiducia per il governo Netanyahu
I laburisti israeliani, 4 seggi su 120 alla Knesset, presenteranno oggi una mozione di sfiducia - la prima dall'inizio della guerra - contro il governo di Benyamin Netanyahu a causa "del suo fallimento nel riportare a casa gli ostaggi" trattenuti da Hamas a Gaza. Lo ha fatto sapere il partito sottolineando che "il governo non sta prendendo le necessarie decisioni per salvarli e portarli indietro". I laburisti - guidati da Merav Michaeli - hanno detto di attendersi che i partiti di opposizione "sostengano la mozione di sfiducia", anche se le possibilità che questa passi sono scarsissime.
Borrell: "Quando troppi morti a Gaza saranno troppi?"
"La situazione umanitaria a Gaza non potrebbe essere peggiore, non c'è cibo, medicine e le persone sono sotto le bombe. Alcuni ministri accettano che ci sono troppe vittime civili ma quando troppo è troppo? Oggi parleremo anche di questo". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Josep Borrell Sto arrivando al consiglio affari esteri. "Non è il modo di condurre un'operazione militare, e lo dico nel rispetto delle vittime del 7 ottobre", ha aggiunto.
Borrell: "Il processo di pace è la soluzione a due Stati"
Con i ministri degli Esteri "avremo una discussione su approccio complessivo. Dobbiamo smettere di parlare del processo di pace e cominciare a parlare più concretamente del processo per la soluzione a due Stati. Perchè la pace potrebbe essere di diversi tipi. Quindi parliamo di quello che vogliamo fare, è costruire una soluzione a due Stati". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Esteri a Bruxelles. "D'ora in poi non parlerò più di processo di pace ma di processo per la soluzione a due Stati. E siamo seri in merito: dobbiamo intanto fermare le cause che la impediscono. E sicuramente Hamas è una di queste, una importante. Ma ci sono altre. E questo approccio dev'essere discusso e studiato, so che è difficile, ci sono 27 visioni diverse ma dobbiamo lavorare con il mondo arabo", ha aggiunto.
Gallant: "A Khan Younis l'operazione va avanti con forza fino agli obiettivi"
Israele sta conducendo ''con forza un'operazione estesa nell'area di Khan Younis'' che ha raggiunto il suo ''culmine'', ma potrebbe ''estendersi ulteriormente'' per riuscire a individuare alcuni degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant alle famiglie dei rapiti, spiegando che i militari intensificheranno le operazioni nella città a sud di Gaza fino a quando non verranno raggiunti gli obiettivi.
''Il fumo dei carri armati, dell'artiglieria e degli aerei dell'aeronautica continueranno a coprire i cieli della Striscia di Gaza finché non raggiungeremo i nostri obiettivi, primo fra tutti la sconfitta di Hamas e il ritorno degli ostaggi alle loro case'', ha detto Gallant.
Medioriente, Iran: potente esplosione in città industriale
Una potente esplosione si è verificata nella città industriale di Garmsar, 95 chilometri a sudest di Teheran nella provincia di Semnan in Iran. Lo riferiscono i media iraniani. Al momento non è nota la causa della deflagrazione. Sul luogo sono stati inviati i vigili del fuoco.
Attacchi nella notte a Khan Yunis nel sud di Gaza
L'esercito israeliano ha bombardato Khan Yunis, il nuovo epicentro della guerra a Gaza, mentre le famiglie degli ostaggi tenuti da Hamas sono tornati ad esortare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a raggiungere un accordo per garantirne la liberazione. Testimoni hanno riferito di attacchi che hanno causato vittime durante la notte a Khan Yunis, la piu' grande città nel sud di Gaza, e di aspri combattimenti tra soldati israeliani e militanti di Hamas. Netanyahu ha promesso una "vittoria completa" su Hamas dopo gli attacchi del 7 ottobre che hanno provocato la morte di circa 1.140 persone. Secondo l'esercito israeliano le sirene sono state udite di nuovo durante la notte nel nord di Israele, vicino al confine con il Libano.