La nuova manifestazione arriva dopo che il movimento ha incassato diverse sconfitte nei referendum indetti in alcuni Stati: California, Kansas, Kentucky e Ohio hanno votato a favore del mantenimento del diritto all'interruzione di gravidanza dopo che la Corte Suprema americana, con una storica e discussa decisione, ha annullato la sentenza Roe v. Wade, che sanciva il diritto all’accesso all’aborto ovunque negli Stati Uniti
Dieci mesi dopo aver invaso Washington con la "March for Life" per celebrare la decisione della Corte Suprema che ha annullato la sentenza Roe v. Wade, la quale sanciva il diritto all’accesso all’aborto ovunque negli Stati Uniti, il movimento pro-vita americano si è ritrovato di nuovo nella Capitale. Questa volta la manifestazione arriva dopo le sconfitte incassate nei referendum in diversi Stati: California, Kansas, Kentucky e Ohio nei mesi scorsi hanno votato a favore del mantenimento del diritto all'interruzione di gravidanza.
La protesta a Washington
Ieri, nonostante le temperature polari e la neve, migliaia di persone arrivate da chiese, scuole cattoliche e associazioni hanno marciato per le strade di Washington. "L'aborto è omicidio" è stato uno degli slogan dei partecipanti. Alcuni hanno chiesto agli americani di "fare più figli". "Abbiamo ancora molto da fare", ha commentato Julie ai media locali, attivista arrivata dal New Jersey. "Il nostro lavoro - ha aggiunto - non è ancora finito". Gli organizzatori dell'annuale Marcia per la vita hanno detto che il loro obiettivo non è solo quello di cambiare le leggi, "ma cambiare la cultura al punto da rendere l'aborto inconcepibile".