Lo ha affermato il capo di stato maggiore Herzi Halevi visitando le truppe al confine col Libano al termine di una vasta esercitazione. Usa reinseriscono Houthi in lista terroristi: lo riferiscono funzionari americani in seguito agli attacchi nel Mar Rosso. Il primo ministro israeliano ha dichiarato che, secondo le recenti valutazioni della guerra di Hamas in corso, il conflitto potrebbe continuare fino al prossimo anno
Crosetto: "Rischi da Mar Rosso?Economia Italia più colpita"
"Il problema non è a breve termine, ma se si prolunga", "può avere ripercussioni. Dipende dai tempi e dall'intensità con cui va avanti". Lo ha detto all'ANSA il ministro della Difesa Guido Crosetto in Transatlantico interpellato sulle dichiarazioni del governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta secondo cui "al momento" non si vede "un impatto macro" dalle vicende nel Mar Rosso "ma non possiamo escluderlo". L'economia italiana? "È quella più colpita", risponde Crosetto.
Pakistan richiama suo ambasciatore in Iran dopo attacchi
Il Pakistan ha richiamato il suo ambasciatore a Teheran. Islamabad ha accusato l'Iran di aver effettuato ieri attacchi aerei "illegali" sul suo territorio, uccidendo due bambini e ferendone altri tre. Lo annuncia il governo pachistano in una nota.
Idf: colpiti siti di Hezbollah in Libano
L'esercito israeliano ha effettuato degli attacchi aerei contro dei siti di Hezbollah in Libano. I siti colpiti dai caccia a Houla includevano edifici militari e varie infrastrutture utilizzate dal gruppo terroristico, affermano le Forze di difesa israeliana (Idf) secondo quanto riferisce 'The Times of Israel'.
L'Idf afferma anche che un carro armato ha bombardato un'area ad Ayta ash-Shab, e l'artiglieria ha bombardato un'area a Dhayra, per "rimuovere le minacce". A Marwahin, nel sud del Libano, l'esercito israeliano afferma di aver colpito anche una cellula di Hezbollah.
Un missile anticarro è stato sparato anche contro una postazione dell'esercito al confine.
Tajani: "Nei prossimi giorni sarò in Libano, Israele e Palestina"
"Sarò nei prossimi giorni in missione in Libano, Israele e Palestina". Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante la conferenza stampa di presentazione della presidenza italiana del G7 alla Farnesina.
Tajani, Mar Rosso: "Preoccupati per i porti italiani, monitoriamo"
A seguito della crisi nel Mar Rosso il "traffico giornaliero si è ridotto da 400 a 250 navi, è chiaro che alcuni porti italiani come Gioa Tauro, Taranto, Brindisi Trieste e Genova avranno degli effetti negativi. Ne abbiamo parlato ieri con Salvini in Consiglio dei ministri, stiamo monitorando la situazione". Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante la conferenza stampa di presentazione della presidenza italiana del G7 alla Farnesina. "Vedremo cosa sarà necssario fare, per ora facciamo tutto ciò che è necessario ma seguiamo la situazione con attenzione e preoccupazione", ha aggiunto Tajani.
Tajani: "Con Parigi-Berlino sulla missione nel Mar Rosso"
"Nel Mar Rosso stiamo lavorando perché accanto all'operazione Atalanta possa esserci una missione militare europea, l'ipotesi è di allargare quella attiva a Hormuz (la Agenor) per proteggere i traffici commerciali. Lunedì al Consiglio Esteri si discuterà. Potrebbero partecipare anche Paesi extra-Ue". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa. Aggiungendo che "con la Francia e la Germania stiamo formalizzando una proposta da presentare agli altri partner Ue, ma sono ottimista". Tajani ha auspicato che la decisione politica sia presa già lunedì, in modo che la missione "possa essere operativa il prima possibile".
Comunità ebraiche: "Da Hamas piano di sterminio degli ebrei"
"Il 7 ottobre è cambiato il mondo. Forse non possiamo utilizzare il termine Shoah, ma non possiamo tacere che nelle intenzioni di Hamas (e degli altri paesi collaboratori) vi sia un piano di sterminio del popolo ebraico, ribadito anche nello statuto, che parte da presupposti ideologici del fondamentalismo islamico". Così Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche.
Israele, rifornimenti dal cielo per le truppe nel sud di Gaza
Ancora rifornimenti aviolanciati per i militari israeliani nel sud della Striscia di Gaza. Le forze israeliane (Idf) hanno confermato di aver consegnato così nei giorni scorsi 16 tonnellate di equipaggiamenti alle truppe della 98esima Divisione che opera nell'area di Khan Yunis, riporta il Times of Israel. Sono state fatte arrivare munizioni, carburante, acqua e generi alimentari. Secondo le Idf, riferisce il giornale, è la quinta operazione di questo genere - per un totale di 60 tonnellate di materiale - dall'inizio dell'offensiva di terra nella Striscia di Gaza, scattata dopo il terribile attacco del 7 ottobre in Israele.
Medioriente, Guterres: "Il mondo sia totalmente impegnato per i due Stati"
Per quanto riguarda la crisi palestinese, "la soluzione dei due Stati è fondamentale e serve un impegno totale da parte della comunità internazionale per questa soluzione". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, intervenendo al World Economic Forum di Davos. "Ci sono milioni di isralieni e di palestinesi e devono vivere insieme. Ciò che sta accandendo a Gaza è orribile, come e' stato orribile quanto accaduto il 7 ottobre scorso", ha aggiunto Guterres.
Blinken: "Paesi arabi pronti a normalizzare con Israele con percorso per stato palestinese"
In Medio Oriente abbiamo davanti "un'equazione diversa" che risponde alle esigenze di sicurezza di Israele, "ora abbiamo qualcosa che non avevamo prima Paesi arabi e musulmani pronti ad avere normalizzazione e integrazione con Israele". Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, intervenendo a Davos, sottolineando che c'e' l'assoluta convinzione di questi Paesi che questo deve coinvolgere un percorso verso lo stato palestinese", senza il quale non si avrebbe l'integrazione e la sicurezza necessaria.
Per questo si deve "avere una forte riforma dell'Autorità palestinese che possa provvedere al proprio popolo" deve essere parte equazione. Se si prende "un approccio regionale e si prende integrazione, sicurezza e stato palestinese, allora la regione si riunisce in modi profondi con cui si risponde alle domande a cui Israele sta cercando di rispondere da anni". E quella che è il "principale elemento di preoccupazione, Iran e i suoi proxies, rimane isolato".
Il segretario di Stato riconosce che questo percorso richiede "decisioni difficili, un'apertura mentale", sottolineando che il governo israeliano deve decidere "quale direzione deve prendere, siamo in un punto di svolta in Medio Oriente e quando si è in un punto di svolta bisogna prendere decisioni difficili".
Tajani: "La riduzione del traffico marittimo nel Mar Rosso ci preoccupa"
"La riduzione del traffico marittimo" nel Mar Rosso a causa degli attacchi degli Houthi "ci preoccupa". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso di una conferenza stampa alla Farnesina per illustrare le priorità della presidenza italiana del G7, sottolineando che nel canale di Suez si è passati dal passaggio di "400 navi al giorno a 250".
Hamas: "Israele non ispezionerà camion con medicine per Gaza"
Israele non farà ispezioni sui camion che portano dentro Gaza le medicine fornite dal Qatar per la popolazione di Gaza e anche per gli ostaggi. Lo ha detto l'esponente di Hamas Moussa Abu Marzuk secondo cui 140 tipi di medicine andranno ai 4 ospedali della Striscia insieme ad "aiuto umanitario e cibo". "Una scatola di medicine per gli ostaggi sarà in cambio - ha sottolineato Abu Marzuk su X - di 1.000 per il popolo palestinese. La fornitura di medicine avverrà attraverso un paese di cui abbiamo fiducia. La Francia si era dichiarata disponibile ma di lei non ci fidiamo. Per questo abbiamo chiesto al Qatar di farlo". Poi ha aggiunto che "Netanyahu sta mentendo di nuovo e inganna il suo popolo, noi siamo quelli che hanno organizzato questo accordo".
Wafa: "Idf ha arrestato 85 palestinesi negli ultimi raid in Cisgiordania"
Le forze israeliane hanno arrestato almeno 85 palestinesi nell’ultima serie di raid in Cisgiordania. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa, precisando che 40 degli arrestati erano palestinesi della Striscia di Gaza che lavoravano in Cisgiordania.
Quasi 6.000 palestinesi in Cisgiordania sono stati presi in custodia da Israele dal 7ottobre. Secondo i gruppi per i diritti umani, molti di essi sono detenuti per mesi o anni senza accusa, in un sistema di “detenzione amministrativa in violazione del diritto internazionale".
Blinken: "Situazione a Gaza straziante, mi spezza il cuore"
"Quello che vediamo a Gaza è straziante. La sofferenza che si vede mi spezza il cuore. La domanda è cosa possiamo fare. Da parte nostra c'è l'impegno per far arrivare aiuti umanitari e per minimizzare il numero di morti e feriti". Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, intervenendo al World Economic Forum a Davos.
Guterres: "Ribadisco appello per cessate il fuoco immediato"
"Ribadisco il mio appello per un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza e per un processo che porti a una pace duratura per israeliani e palestinesi, sulla base di una soluzione a due Stati. Questo è l'unico modo per arginare la sofferenza ed evitare una ricaduta che potrebbe mandare in fiamme l'intera regione". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, intervenendo al World Economic Forum.
Iran: "Il mondo si aspetta che l'Aja condanni Israele"
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha affermato che il mondo si aspetta che la Corte internazionale di giustizia dell'Aja condanni Israele. "Questa conferenza e l'umanità in generale si aspettano che la Corte internazionale di Giustizia emetta un verdetto giusto per condannare i crimini contro il popolo della Palestina e le violazioni dei diritti umani da parte del regime sionista", ha affermato Raisi, come riporta il ministero degli Esteri iraniano durante una conferenza a Teheran, intitolata "Tempesta al-Aqsa e il risveglio della coscienza umana", a cui hanno partecipato predicatori islamici provenienti da vari Paesi nel mondo.
Unicef: "Niente scuola per 625mila bambini nella Striscia di Gaza"
"Con l'inizio del secondo semestre, si prevede che circa 700.000 bambini torneranno a scuola in Cisgiordania. Nel frattempo, 625.000 bambini nella Striscia di Gaza non possono accedere all'istruzione a causa dell'escalation in corso. Ogni ragazza e ragazzo dovrebbe avere l'opportunità di imparare in sicurezza". Lo afferma l'Unicef.
Scontri a Tulkarem, 4 uccisi da un drone israeliano
Quattro palestinesi sono stati colpiti a morte oggi dall'attacco di un drone israeliano durante scontri verificatisi nel rione Tammam di Tulkarem, in Cisgiordania. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Maan. Fonti militari, citate dalla radio pubblica Kan, aggiungono che i quattro facevano parte di un cellula che aveva lanciato ordigni contro militari in missione. La stessa emittente ha aggiunto che l'ingresso delle truppe in città è stato preceduto da grandi ruspe militari che hanno fatto esplodere una decina di ordigni nascosti sotto l'asfalto di un strada di accesso alla città.
Attacco israeliano a Nablus, salito a 5 il bilancio dei morti
E' salito a cinque il numero dei palestinesi uccisi oggi a Nablus, in Cisgiordania, nel corso di una vasta operazione condotta dall'esercito israeliano. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Maan. Israele ha affermato che l'obiettivo di quella incursione era l'eliminazione di Abdullah Abu Shalal, il capo di una cellula che secondo informazioni di intelligence stava progettando nuovi attentati per l'immediato. Maan scrive di lui che era affiliato alle Brigate dei martiri di al-Aqsa, una fazione armata vicina ad al-Fatah. Ad agosto, aggiunge, la sua abitazione era già stata distrutta dall'esercito per indurlo ad arrendersi. Maan precisa inoltre che oggi a Nablus le forze israeliane hanno compiuto incursioni simultanee in entrambi i suoi campi profughi, Balata e Askar.
Hezbollah annuncia nuovo "martire", sono 162 da inizio guerra
Un nuovo combattente di Hezbollah è stato ucciso da Israele, secondo quanto riferito dallo stesso movimento armato libanese alleato di Iran e Hamas. Secondo il conteggio dei media libanesi, basato sui comunicati di Hezbollah, sono 162 i miliziani del Partito di Dio uccisi in guerra con Israele dall'8 ottobre a oggi.