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Guerra Israele-Hamas. Israele: "Nei prossimi mesi più probabilità guerra in Libano"

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Lo ha affermato il capo di stato maggiore Herzi Halevi visitando le truppe al confine col Libano al termine di una vasta esercitazione. Usa reinseriscono Houthi in lista terroristi: lo riferiscono funzionari americani in seguito agli attacchi nel Mar Rosso. Il primo ministro israeliano ha dichiarato che, secondo le recenti valutazioni della guerra di Hamas in corso, il conflitto potrebbe continuare fino al prossimo anno

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Iran, 'in Iraq nessun errore, a Erbil colpiti agenti Mossad'

Il recente attacco dell'Iran a Erbil, in Iraq, "non è stato un errore", ma "era diretto a un luogo in cui erano dislocati elementi del Mossad", il servizio segreto estero di Israele: lo ha dichiarato, parlando dal World Economic Forum di Davos, il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, aggiungendo che Teheran "risponde a ogni mossa di Israele" che minacci la sicurezza nazionale iraniana. "Questi elementi del Mossad avevano condotto operazioni terroristiche in Iran e Israele ha accettato la loro responsabilità. Quindi abbiamo attaccato co precisione i loro posizionamenti usando missili missili guidati di precisione", ha detto poi il capo della diplomazia di Teheran dal palco svizzero. 

Dopo critiche Netanyahu ordina ispezioni a camion farmaci

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato alle forze armate (Idf) di ispezionare un carico di medicinali destinato a ostaggi e civili a Gaza, dopo essere finito al centro di polemiche quando Hamas ha rivelato che i camion con gli aiuti sarebbero stati esentati dai controlli, per la prima volta dall'inizio della guerra nella Striscia. E' quanto riportano i media israeliani, precisando che non è chiaro come questa decisione influenzerà l'attuazione dell'intesa, annunciata ieri e frutto della mediazione di Qatar e Francia. 

Hezbollah rivendica attacchi contro postazioni israeliane

Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato poco fa una serie di attacchi contro caserme e postazioni militari israeliane in Alta Galilea. Lo riferisce il movimento armato alleato di Iran e Hamas sui suoi canali Telegram. Sono state colpite basi militari israeliane nell'area delle Fattorie di Shebaa (Har Dov per gli israeliani) e nell'area di Metulla, cittadina israeliana di confine. Altri proiettili e razzi sono stati sparati da Hezbollah contro postazioni nemiche nei pressi della collina di Abbad, dove sorge una tomba divisa in due dalla linea di demarcazione tra i due paesi, e nei pressi della base militare israeliana di Biranit, nel settore occidentale della linea di demarcazione, non lontano dalla costa mediterranea. 

Israele, camion medicinali per Gaza saranno controllati

Il premier Benyamin Netanyahu - dopo le polemiche sulle ispezioni ai farmaci in arrivo a Gaza dal Qatar - ha ora ordinato all'esercito di effettuare tali controlli. Lo hanno riferito i media. Non si sa se questo cambio di linea potrà in qualche modo ritardare l'ingresso dei medicinali. 

Raid russo su Kherson, un morto e 5 feriti

Un morto e cinque feriti è il bilancio dell'attacco russo sferrato sull'oblast di Kherson, nel sud dell'Ucraina, dove sono stati colpiti diversi insediamenti. Lo hanno riferito le autorità regionali di Kherson citate dal Kyiv Independent.

Iran, in Pakistan non abbiamo colpito civili ma solo terroristi

"In territorio pachistano abbiamo affrontato solamente terroristi iraniani" e "nessun civile del Pakistan, Paese amico e fratello, è stato colpito dai missili e dai droni iraniani. E' stato bersagliato il sedicente gruppo Jaish al-Adi, che è un gruppo terrorista iraniano", il quale "ha trovato rifugio in certi luoghi della provincia (pachistana) del Balucistan": lo ha detto il ministro degli Esteri dell'Iran, Hossein Amir-Abdollahian, parlando al Forum economico mondiale (Wef) di Davos, in Svizzera, a proposito dell'incursione nelle guardie di frontiera di Teheran nel territorio del Paese confinante. Abdollahian ha aggiunto che dal territorio pachistano, Haish al-Adi "ha condotto numerose azioni in Iran, in particolare quella nel commissariato di Rask", nel quale, lo scorso dicembre, furono uccise 11 guardie di frontiera iraniane. Il ministro iraniano ha assicurato che il dossier del gruppo terrorista "è stato discusso molte volte con i responsabili pachistani", precisando però che "noi non accetteremo che la nostra sicurezza nazionale sia minacciata e non abbiamo alcuna riserva né esitazione quando sono in gioco i nostri interessi nazionali". Abdollahian non ha commentato la decisione del Pakistan di convocare l'ambasciatore per protestare contro la "violazione ingiustificata del suo spazio aereo". 

Onu, 'un quarto della popolazione di Gaza rischia di morire di fame'

Circa un quarto della popolazione della Striscia di Gaza rischia di morire di fame. Lo affermano le Nazioni Unite, lanciando un appello per un maggiore accesso degli aiuti umanitari.

"Tutti i bambini sotto i cinque anni, circa 350mila - ha aggiunto l'Unicef - sono ad alto rischio di grave malnutrizione poiché la carestia continua ad aumentare e un’intera generazione rischia ora di soffrire di arresto della crescita".

Senato Usa boccia proposta Sanders su aiuti condizionati a Israele

Il Senato Usa ha bocciato una risoluzione proposta dall'esponente progressista Bernie Sanders, che avrebbe condizionato gli aiuti ad Israele alla violazione dei diritti umani e delle leggi di guerra a Gaza. La proposta, sulla quale la Casa Bianca ha espresso parere contrario, si basa su una legge di decenni fa in base alla quale il dipartimento di Stato entro 30 giorni deve pubblicare un rapporto per stabilire se il governo israeliano abbia o meno commesso quelle violazioni. "Dobbiamo garantire che gli aiuti statunitensi vengano utilizzati in conformità con i diritti umani e le nostre stesse leggi", ha detto Sanders in un discorso prima del voto.  La risoluzione del senatore democratico è stata respinta con 72 voti contrari e comunque 11 favorevoli, segno che all'interno del partito di Joe Biden cìè una spaccatura sempre più profonda sulla situazione in Medio Oriente. 

Berlino: "Per il Mar Rosso la nostra Marina è pronta"

Berlino ha confermato di essere "pronta", con fregate della Marina militare tedesca, a partecipare a una missione europea nel Mar Rosso per far fronte agli attacchi degli Houthi che minacciano il traffico commerciale marittimo mondiale. "Gli Stati membri dell'Unione europea stanno attualmente discutendo l'avvio di un'operazione marittima dell'Ue nel Mar Rosso", ha premesso un portavoce del ministero degli Esteri tedesco, Christian Wagner, parlando alla conferenza stampa governativa del mercoledì a Berlino nel rispondere alla domanda su come la Germania potrebbe partecipare alla missione. "Praticamente tutti i rappresentanti del governo federale hanno detto che siamo pronti a dare un contributo e vogliamo farlo. Naturalmente, ora si tratta di definire l'organizzazione specifica del mandato, e questi colloqui sono attualmente in corso a Bruxelles". Un portavoce del ministero della Difesa ha ribadito quanto dichiarato "una settimana fa", ossia che "la Marina è pronta" e che "abbiamo le fregate necessarie, di diverse classi, con la tecnologia appropriata. È vero che bisogna concordare con i partner chi contribuisce con cosa" ma, "se arrivasse l'ordine, saremmo pronti".

Teheran: "La sicurezza del Mar Rosso legata a Gaza"

"La sicurezza del Mar Rosso è legata a ciò che sta accadendo a Gaza, e se ciò che sta accadendo a Gaza non si ferma, perderemo tutti". Lo ha dichiarato al forum di Davos il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, aggiungendo che "l'ingresso degli Stati Uniti nel Mar Rosso interromperà l'accordo tra Yemen e Arabia Saudita". Secondo il capo della diplomazia di Teheran, "fermare la guerra e il genocidio a Gaza porterà a un accordo per mettere fine al conflitto nella regione".

Meshal: "Hamas rifiuta la soluzione a due Stati"

Hamas ''rifiuta la soluzione a due Stati'' perché l'unica ''soluzione è liberarsi dell'occupazione''. Lo ha dichiarato l'ex leader politico di Hamas Khaled Meshal con un messaggio condiviso su Telegram, ribadendo che il gruppo non intende riconoscere il diritto di Israele a esistere. 

"L'Occidente afferma che il 7 ottobre ha aperto un orizzonte per la visione politica e da qui ritornano alla soluzione a due Stati. Hamas non accetta il termine 'soluzione a due Stati', che viene respinta'', ha detto Meshal aggiungendo che ''la legittimità dell'altro Paese, dell'entità sionista, è categoricamente respinta".

Egitto per il cessate il fuoco immediato a Gaza e Stato palestinese

Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shukry ha incontrato il suo omologo greco Georgios Gerapetritis e durante una conferenza stampa congiunta ha chiesto "un cessate il fuoco immediato a Gaza, la fornitura di aiuti e la creazione di uno Stato palestinese". 

Fonti: "Idf non sapeva di esenzione controlli su medicine"

Le forze armate israeliane (Idf) non avevano idea che la spedizione di medicinali per gli ostaggi e i civili a Gaza dovesse essere esentata dai controlli di sicurezza. Lo hanno riferito fonti militari ai media israeliani, alla luce della polemica scoppiata sul caso. Dopo che uno dei leader di Hamas, Moussa Abu Marzouk, ha riferito su X che i camion con i medicinali arrivati dal Qatar non verranno ispezionati da Israele, il premier Benjamin Netanyahu si è affrettato a prendere le distanze, sostenendo di aver autorizzato l'invio dei farmaci ma che le procedure di sicurezza spettano all'Idf. A smentirlo è stato Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra, ricordandogli che "la responsabilità della decisione e della sua attuazione è politica". 

Gantz smentisce Netanyahu: "Nostro l'ok su invio medicinali"

Si aggrava la polemica sulle condizioni dell'accordo per l'invio di medicinali destinati a ostaggi e civili a Gaza: Benny Ganzt, ministro israeliano e membro del gabinetto di guerra, ha indirettamente smentito il premier Benjamin Netanyahu che, in merito alla mancanza di ispezioni di Israele ai camion con gli aiuti, ha scaricato la responsabilità sulle forze armate. "Far arrivare le medicine agli ostaggi è un passo significativo e importante per il quale abbiamo lavorato duramente. La responsabilità della decisione così come la sua attuazione resta a livello politico - solo su di noi", ha scritto Gantz su X. 

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Guterres: "In tre mesi mai riuscito a parlare con Netanyahu"

In oltre tre mesi di guerra il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres non è mai riuscito a parlare con il premier israeliano Benyamin Netanyahu. A rivelarlo è stato lo stesso segretario generale a Davos, parlando con Al Jazeera: "L'ho chiamato diverse volte ma non mi ha mai richiamato", ha detto. Il portavoce Stephane Dujarric nelle ultime ore ha definito la relazione Onu-Israele "complessa e impegnativa", ma ha assicurato che l'organizzazione internazionale continua a dialogare con i funzionari israeliani per facilitare le operazioni di aiuto umanitario a Gaza. 

Teheran: "In Pakistan colpito gruppo terroristico iraniano"

L'Iran ha affermato di aver preso di mira nel suo attacco in Pakistan un "gruppo terroristico iraniano". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri di Teheran, Hossein Amirabdollahian, presente al forum a Davos.

Fonti: Paesi arabi presenti al Consiglio Esteri Ue

L'Alto rappresentante Josep Borrell ha inviato al Consiglio Affari Esteri dell'Ue di lunedì prossimo alcuni Paesi chiave del Medio Oriente, Palestina e Israele. Al momento - a quanto si apprende - i ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Giordania ed Egitto hanno confermato la partecipazione in presenza; sempre in presenza la Lega Araba. In forse Palestina e Israele, che alla meglio potrebbero prendere parte in video conferenza (nel caso di Tel Aviv pare "alquanto improbabile", precisa una fonte bene informata).

Hamas: "Respingiamo la Soluzione a due stati"

Hamas ha confermato che rifiuta "la Soluzione dei due stati". Lo ha detto il leader dell'organizzazione all'estero Khaled Meshal secondo un messaggio diffuso dall'organizzazione su Telegram. " Il nostro popolo palestinese - ha spiegato - chiede liberazione, libertà dall'occupazione e la nascita di uno stato palestinese". Soprattutto dopo il 7 ottobre - ha continuato - la "stragrande maggioranza del popolo palestinese" ha rinnovato il sogno e la speranza di "una Palestina dal mare al fiume e dal nord al sud". Meshal ha poi respinto "i confini del '67" che "praticamente sono un quinto della Palestina" e "non possono essere accettati".

Netanyahu: "Conflitto potrebbe continuare fino al 2025"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che, secondo le recenti valutazioni della guerra di Hamas in corso, il conflitto potrebbe continuare fino al 2025. Lo riferisce il canale N12 citato dal Jerusalem Post. Netanyahu stava parlando con i capi delle autorità delle comunità di confine con Gaza.

Gentiloni: "Da crisi Mar Rosso per ora nessun impatto"

"Al momento non vediamo un impatto sui prezzi" dalla crisi nel Mar Rosso ma "quello che dobbiamo fare è monitorare la situazione vista la sua delicatezza". Lo ha detto il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni parlando con i cronisti a Strasburgo.

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