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Caso Epstein, modella russa Ruslana Korshunova morta suicida: era stata sul suo jet

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©Getty

Continuano a emergere dettagli sul caso di Jeffrey Epstein, dopo la desecretazione dei documenti giudiziari. Come la vicenda di Ruslana Korshunova, modella russo-kazaka morta suicida nel 2008: aveva 20 anni ed è caduta dal nono piano del suo appartamento a Manhattan. Due anni prima, aveva volato sul famigerato “Lolita Express” per un viaggio nell’isola caraibica di Little St. James, di proprietà dell’imprenditore, teatro di orge e incontri sessuali tra vip e minorenni

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Continuano a emergere dettagli sul caso di Jeffrey Epstein, dopo la desecretazione dei documenti giudiziari. A cinque anni dal suicidio in cella dell’imprenditore, mentre attendeva il processo per traffico di minorenni, gli atti sono stati diffusi in diverse tranche. Emerge, ad esempio, che Bill Clinton avrebbe minacciato Vanity Fair contro la pubblicazione di articoli sul suo amico. Poi ci sarebbero state adolescenti offerte come prede sessuali a vip della politica e della finanza americana e internazionale per poterli ricattare. E anche il caso di Ruslana Korshunova, top model suicida in circostanze sospette due anni dopo aver volato sul famigerato “Lolita Express”. 

Ruslana Korshunova, la modella morta suicida

Ruslana Korshunova, modella russo-kazaka, è morta suicida nel 2008: aveva 20 anni ed è caduta dal nono piano del suo appartamento a Manhattan. Due anni prima, la ragazza aveva volato sul famigerato “Lolita Express”, il jet di Jeffrey Epstein, per un viaggio nell’isola caraibica di Little St. James, di proprietà dell’imprenditore, teatro di orge e incontri sessuali tra vip e minorenni. Korshunova aveva lavorato per spot pubblicitari di varie case di moda, da Marc Jacobs, a Dkny, a Vera Wang e Nina Ricci.

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I documenti

Gli atti desecretati contengono migliaia di pagine di deposizioni: rivelano nomi nuovi, ma anche dettagli imbarazzanti legati a personaggi già noti nell'orbita di Epstein, pur se non penalmente rilevanti. È il caso di Bill Clinton, che sarebbe entrato negli uffici di Vanity Fair e avrebbe "minacciato" lo staff affinché non pubblicasse articoli sul traffico sessuale del suo amico. A raccontare l'episodio è stata Virginia Giuffre, la grande accusatrice di Epstein, in una email a una giornalista del Daily Mail. Dai documenti emergerebbe anche che Epstein avrebbe offerto una ragazza minorenne, identificata in un documento del 2014 con lo pseudonimo di "Jane Doe 3", a "numerosi eminenti politici americani, potenti dirigenti aziendali, presidenti stranieri, un noto primo ministro e altri leader mondiali", allo scopo di "ingraziarseli" per la sua attività finanziaria ma anche "per ottenere potenziali informazioni ricattatorie". Come? Facendosi raccontare dall'adolescente i dettagli degli incontri sessuali. Il documento non nomina i vip. Come lei, decine di altre minorenni. Tra i nomi nuovi dei “clienti”, spuntano quelli di Leslie Wexner, il titano della vendita al dettaglio dietro Victoria's Secret, The Limited e altre catene di negozi. O del miliardario Glenn Dubin, dell'ex ambasciatore Usa e governatore del New Mexico Bill Richardson, dell'ex senatore George Mitchell. Tutti negano. I nomi che continuano a mantenere alta l'attenzione sono quelli di Bill Clinton e Donald Trump. E del principe Andrea, su cui un gruppo politico anti-monarchico, Republic, ha chiesto di aprire nuove indagini. Ma Scotland Yard ha già detto no, dopo le precedenti indagini concluse con un non luogo a procedere e la transazione extragiudiziale multimilionaria del principe con la sua accusatrice Virginia Giuffre.

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