Così il portavoce militare israeliano spiegando che "sono stati eliminati molti terroristi, sono stati localizzati e distrutti gli imbocchi dei tunnel ed effettuati decine di attacchi mirati". Almeno 20 persone sono rimaste uccise in un raid contro un edificio residenziale proprio a Khan Younis. Il presidente turco Erdogan contestando gli attacchi di Israele contro la Striscia di Gaza: "Netanyahu si comporta come Hitler". Telefonata Netanyahu-Macron: focus su Gaza, Libano e Mar Rosso
Israele, soldato in preda incubi spara in un villaggio militare
Un paracadutista israeliano reduce da prolungati combattimenti a Gaza ha aperto il fuoco dopo essersi svegliato all'improvviso di notte mentre si trovava in un villaggio gestito dall'esercito, durante una vacanza di alcuni giorni organizzata in Israele per la sua compagnia. In preda ad incubi, ha riferito la radio pubblica Kan, il militare ha sparato contro una parete della stanza dove dormiva con alcuni commilitoni. Questi, ha aggiunto la emittente, sono stati feriti in modo superficiale dalle schegge dei proiettili. Il paracadutista è stato poi affidato ad esperti secondo cui egli soffrirebbe di una sorta di 'reazione ai combattimenti'. La polizia militare è stata incaricata di aprire un'indagine sull'episodio, avvenuto alcuni giorni fa, ma per ora aspetterà che il soldato si sia ripreso.
Israele: "Commando intensificano operazioni a Khan Yunis"
I commando dell'esercito israeliano stanno intensificando le operazioni a Khan Yunis, nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che "sono stati eliminati molti terroristi, localizzato e distrutto gli imbocchi di tunnel, effettuato decine di attacchi mirati e distrutto molte infrastrutture terroristiche e dove sono stati rinvenuti armi e documenti di intelligence". I soldati hanno anche fatto irruzione "in una moschea dove c'era un posto di osservazione di Hamas".
Erdogan: "Netanyahu si comporta come Hitler"
"Quello che fa (il premier israeliano Benjamin) Netanyahu non è da meno rispetto a quello che ha fatto (Adolf) Hitler". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una cerimonia ad Ankara, trasmessa dalla tv di Stato Trt, contestando gli attacchi di Israele contro la Striscia di Gaza. "Oggi la Germania continua a pagare il prezzo di Hitler, per questo motivo non alzano la loro voce", ha aggiunto il leader turco. Durante il suo discorso, Erdogan ha anche criticato le "università in Occidente", dove "c'è stata una caccia alle streghe contro coloro che hanno criticato Israele".
Graduale ripresa di telefoni e servizi internet a Gaza
Le linee telefoniche e i servizi internet stanno gradualmente riprndendo a funzionare nella Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere la compagnia di comunicazioni palestinese Paltel. "Siamo lieti di annunciare - si legge in una nota - la graduale ripresa dei servizi telecom nel centro e nel sud della Striscia dopo un blackout causato dall'aggressione".
Hamas smentisce l'Iran: "Il 7/10 è risposta a occupazione"
Hamas ha smentito l'affermazione dei pasdaran iraniani secondo cui l'attacco del 7 ottobre in Israele è stato una risposta all'uccisione del generale iraniano Qasem Soleimani 4 anni fa a Baghdad. "Neghiamo - è detto in comunicato citato dai media - quando riferito dal portavoce delle Guardie Rivoluzionarie riguardo l'operazione e i suoi motivi. Abbiamo sottolineato più volte i motivi, il principale dei quali la principale è stata la minaccia alla moschea di Al-Aqsa (Spianata delle Moschee, ndr). Ogni risposta della resistenza palestinese è una reazione all'occupazione e all'aggressione al popolo palestinese e ai luoghi santi".
Hamas: "Il bilancio a Gaza sale a 21.110 morti"
Sale a 21.110 il bilancio delle vittime a Gaza da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia in risposta agli attacchi del 7 ottobre compiuti dai miliziani di Hamas. Lo riferisce il ministero della Sanità di Hamas citato da Al Jazeera. Sempre secondo Hamas, 55.243 palestinesi sono stati feriti e 7.000 sono ancora dispersi. Inoltre, nelle ultime 24 ore 195 persone sono state uccise e 325 risultano ferite.
Medioriente, 82/mo giorno guerra: continuano gli attacchi
Nell'82/mo giorno della guerra scatenata dal violento attacco di Hamas in Israele, il 7 ottobre scorso, continuano gli attacchi di Israele nella Striscia di Gaza, e nonostante i continui appelli internazionali per una tregua, i dirigenti israeliani hanno preannunciato una guerra lunga. Cinque giorni dopo l'adozione di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza sugli aiuti umanitari a Gaza, le Nazioni Unite hanno nominato una nuova responsabile per coordinarli, si tratta dell'olandese Sigrid Kaag; nonostante la risoluzione, in questi ultimi giorni non si sono verificati miglioramenti significativi nell'ingresso di aiuti mentre anche i negoziati su una tregua sono fermi. Inoltre restano bloccate tutti i collegamenti telefonici e internet. Stamattina, un nuovo raid israeliano in Cisgiordania ha provocato 6 morti, portando a oltre 300 il bilancio dei morti nella zona occupata. Intanto, il portavoce delle forze armate israeliane Daniel Hagari ha sottolineato che "mentre perseguiamo il nostro obiettivo di sconfiggere Hamas, lo facciamo agendo con cautela e attenzione verso i civili di Gaza che stanno soffrendo in questa guerra che Hamas ha inflitto a tutti noi", e che "continueremo la nostra importante missione per sconfiggere Hamas e salvare i nostri ostaggi, per un futuro migliore della regione".
Iran: "Attacco del 7 ottobre rappresaglia per uccisione di Soleimani"
Ramadan Sharif, portavoce dei guardiani della rivoluzione iraniana (Pasdaran), ha affermato che l'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso, nella quale sono state uccise più di 1.100 persone in territorio israeliano, è stata una delle rappresaglie per l'uccisione nel gennaio del 2020 del generale iraniano Qasem Soleimani, a capo della Brigata Qods degli stessi Pasdaran. Lo riferiscono media panarabi che citano l'agenzia di notizie iraniana Mehr. Soleimani, a lungo l'architetto della strategia militare iraniana nella regione, era stato ucciso quattro anni fa nell'aeroporto di Baghdad in Iraq da un drone militare statunitense.
Medioriente, l'Elemosiniere del Papa: "Non basta un cessate il fuoco , la Terra Santa ha bisogno di pace stabile"
Sta per concludersi la missione dell’elemosiniere del Papa in Terra Santa. “Abbiamo pregato per la pace con queste parole: ‘O Dio tu hai rivelato che gli operatori di pace saranno chiamati tuoi figli’. Abbiamo chiesto a Dio: concedi a noi di ricercare quella giustizia che solo a noi può garantire una pace stabile e autentica. Ecco, abbiamo pregato per questa pace: stabile e autentica. Non solo di un cessate il fuoco ma di mettere pace nei nostri cuori e fra di noi. La terra di Gaza ha bisogno della pace”, ha spiegato ai media vaticani il cardinale Konrad Krajewski inviato in Terra Santa nei giorni di Natale per portare la vicinanza del Papa. Oggi per l’elemosiniere l’incontro con le suore missionarie della carità a Gerusalemme con la condivisione della sofferenza per le tre suore che si trovano nella Striscia di Gaza e di cui non riescono ad avere notizie. In serata Krajewski farà ritorno a Roma.
Razzi degli Hezbollah intercettati nel nord di Israele
Diversi razzi sono stati lanciati oggi dal Libano in direzione della localita' israeliana di frontiera di Rosh ha-Nikra' (Alta Galilea). Lo ha reso noto il portavoce militare precisando che alcuni razzi sono stati intercettati dopo che erano entrati nello spazio aereo di Israele, mentre altri sono caduti in zone disabitate. Israele, ha aggiunto il portavoce, ha poi colpito l'area da dove erano stati lanciati quei razzi. In precedenza, ha affermato, l'aviazione israeliana aveva anche attaccato una infrastruttura militare degli Hezbollah nel Libano meridionale.
Israele, drone dall'Iraq intercettato davanti coste Libano
Un drone di fabbricazione iraniana lanciato dall'Iraq e' stato intercettato con successo di recente da Israele sul mar Mediterraneo, di fronte alla costa di Beirut. Lo ha riferito la radio militare. Il drone e' stato lanciato da una milizia filo-iraniana, ha aggiunto l'emittente, secondo cui in apparenza si e' trattato di una iniziativa locale e non di una richiesta giunta dagli Hezbollah. Israele presume che il suo obiettivo fosse la piattaforma Karish per la estrazione di gas naturale, situata di fronte alla costa settentrionale israeliana.
Pasdaran: "Ci vendichiamo con Israele, risposta per generale ucciso sarà dura"
I Guardiani della rivoluzione, i Pasdaran iraniani, affermano che l'attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele è stato "una delle vendette" per l'uccisione (in un raid Usa in Iraq nel gennaio del 2020) del capo della Forza Quds, Qassem Soleimani. "La 'Tempesta di al-Aqsa' è stata una delle vendette per l'uccisione di Soleimani", ha detto il portavoce dei Pasdaran, Ramzan Sharif, minacciando che Teheran "risponderà" dopo che lunedì è stato ucciso in Siria un comandante dei Guardiani della Rivoluzione.
"Queste vendette continueranno in luoghi e momenti diversi", ha minacciato, ribadendo - come riporta l'agenzia iraniana Tasnim - che Seyed Razi Mousavi, ucciso lunedì nei pressi di Damasco in un raid attribuito a Israele, "era responsabile di sostenere i Guardiani della Rivoluzione in Siria e rafforzare l'asse della resistenza" e "ha avuto un ruolo significativo nella preparazione di combattenti della resistenza nella lotta contro l'Is".
Il portavoce ha collegato l'uccisione di Mousavi "alla sconfitta irreparabile subita" da Israele il 7 ottobre. "L'uccisione del martire Mousavi è un proseguimento delle violazioni delle leggi internazionali" da parte di Israele, ha accusato, chiedendo agli organismi internazionali di "fermare questo processo". Altrimenti, ha detto, "si metteranno in pericolo la pace e la sicurezza internazionale". L'Iran, ha ribadito, "si riserva il diritto di vendicarsi" e "sarà una vendetta dura". Secondo Sharif, la "risposta sarà una combinazione di azioni dirette e del fronte della resistenza", ovvero gli alleati di Teheran nella regione.
Idf: "I civili a Gaza soffrono per la guerra inflitta da Hamas"
Israele va avanti con l'obiettivo di sconfiggere Hamas, e lo fa "agendo con cautela e attenzione verso i civili di Gaza che stanno soffrendo in questa guerra che Hamas ha inflitto a tutti noi". Lo ha detto il portavoce delle Forze armate israeliane, il contrammiraglio Daniel Hagari, in una dichiarazione diffusa tramite i profili social di IDF. "Attualmente stiamo lavorando per raggiungere i nostri obiettivi nella parte settentrionale di Gaza e c'è ancora molto lavoro da fare nella parte meridionale". "La nostra guerra è contro Hamas, non contro la popolazione di Gaza. Stiamo inviando aiuti a Gaza, alla popolazione di Gaza. Non siamo il collo di bottiglia. Al contrario. Controlliamo più camion di aiuti di quanti ne possano entrare a Gaza", ha aggiunto. "Ci sono limitazioni logistiche e sfide poste dalla capacità delle organizzazioni internazionali di distribuire gli aiuti. Per questo chiediamo alla comunità internazionale di trovare altre soluzioni per la distribuzione degli aiuti, oltre a creare ospedali da campo e rifugi temporanei per gli abitanti di Gaza. Continueremo la nostra importante missione per sconfiggere Hamas e salvare i nostri ostaggi. Siamo impegnati a liberare i nostri ostaggi da Hamas e a liberare Gaza da Hamas, per un futuro migliore della regione" ha concluso Hagari.
Sky News: "Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha affermato che la guerra a Gaza è più grande di una guerra di sterminio”
Gaza, re Abdullah di Giordania al Cairo da al-Sisi
Re Abdullah II di Giordania ha lasciato Amman alla volta del Cairo per un incontro con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi in Cairo. Lo riferisce l'agenzia Petra. In cima all'agenda, gli ultimi sviluppi nella Striscia di Gaza e, si legge, "le modalità per arrivare a un cessate il fuoco" nell'enclave palestinese.
Libano, Hezbollah conferma la morte di un suo combattente: 129 da inizio da ottobre
Gli Hezbollah libanesi confermano la morte di un loro esponente, Ali Bazzi, originario di Bint Jbeil, nel sud del Libano. Lo riferisce il giornale L'Orient Le Jour che in precedenza aveva dato notizia di almeno tre persone morte nella notte in un bombardamento attribuito a Israele che ha colpito un'abitazione a Bint Jbeil. Secondo il giornale, dallo scorso 8 ottobre sono 129 i morti tra le fila di Hezbollah.
Medioriente, Tajani: "La bussola deve essere non creare un conflitto fra Oriente e Occidente"
"Ci sono troppi civili palestinesi morti ma è anche vero che Hamas usa la popolazione civile per provocare una reazione palestinese nel mondo arabo". "La bussola deve essere non creare un conflitto fra oriente e occidente". Così il ministro degli esteri Antoio Tajani che definendo Hamas "un'organizzazione terroristica" afferma: "Abbiamo sempre detto agli israeliani che bisogna avere una reazione proporzionata. Noi stiamo facendo la nostra parte".
Ong: "In Siria drone su postazione dei combattenti filo-Iran"
Un drone non meglio identificato ha attaccato nelle ultime ore una postazione di combattenti filo-iraniani nella Siria sud-orientale. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui l'attacco ha preso di mira un acquartieramento di miliziani iracheni sostenuti dall'Iran e presenti da anni nel distretto frontaliero siriano di Abukamal, a ridosso del confine con l'Iraq. L'attacco odierno, che secondo alcuni media siriani è da attribuire a Israele o agli Stati Uniti, giunge 48 ore dopo l'uccisione di un alto rappresentante dei Pasdaran iraniani in Siria, Razi Mossavi.
Israele, raffica di razzi dal Libano: Hezbollah rivendica
Gli Hezbollah libanesi rivendicano la responsabilità del lancio di almeno 18 razzi contro Rosh Hanikra, nel nord di Israele, affermando di aver preso di mira una postazione militare vicino a una base della Marina. Lo riferisce il Times of Israel precisando che almeno sei razzi sono stati intercettati dal sistema Iron Dome e che al momento non vi sono notizie di vittime né di danni.
Tajani: "Troppi civili morti, reazione Israele sia proporzionata"
A Gaza "ci sono troppi civili palestinesi morti, ma è anche vero che Hamas usa la popolazione civile per poi provocare una reazione nel mondo arabo: se aumentano i palestinesi morti Hamas può dire, ecco stanno colpendo i musulmani, anche se poi ci sono anche tanti palestinesi cristiani. La bussola dev'essere una reazione proporzionata, colpire Hamas, mandare i militari di Hamas fuori da Gaza e arrivare ad una pace, magari con l'interregno di una presenza delle Nazioni Unite sul territorio. Su Gaza abbiamo sempre detto ai nostri amici israeliani che bisogna avere una reazione proporzionata perché poi troppi morti palestinesi rischiano di essere veramente una macchina per Israele": lo ha detto a Mattino Cinque News il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. "La bussola - ha proseguito - deve essere quella di non creare un conflitto tra ebrei, cristiani e musulmani, tra Oriente e occidente. C'è un'organizzazione terroristica che ha voluto impedire l'accordo tra Israele e l'Arabia Saudita. Bisogna dar vita a due stati diversi, naturalmente con Hamas fuori dalla striscia di Gaza, con uno stato palestinese che garantisca libertà e indipendenza ai palestinesi, ma nello stesso tempo che rispetti Israele perché anche oggi Israele è vittima di attacchi da parte di missili che partono sia da Gaza sia dal Libano contro la popolazione civile. Ieri è stata colpita una chiesa ortodossa. Nel nord di Israele sono stati feriti civili, non militari, quindi anche la popolazione israeliana è vittima di attacchi di milizie armate". "Noi - ha ricordato il ministro - stiamo facendo tutta la nostra parte. Come sapete c'è una nave ospedale italiana attraccata in Egitto e la bella notizia dell'altro giorno è che in mezzo a questo disastro una bambina palestinese è nata a bordo della nave militare ospedale italiana Vulcano e la mamma ha deciso di chiamarla come secondo nome Italia, proprio per ringraziare e l'azione dei nostri medici militari".