Guerra Gaza. Israele: "Commando intensificano operazioni a Khan Yunis"

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Così il portavoce militare israeliano spiegando che "sono stati eliminati molti terroristi, sono stati localizzati e distrutti gli imbocchi dei tunnel ed effettuati decine di attacchi mirati". Almeno 20 persone sono rimaste uccise in un raid contro un edificio residenziale proprio a Khan Younis. Il presidente turco Erdogan contestando gli attacchi di Israele contro la Striscia di Gaza: "Netanyahu si comporta come Hitler". Telefonata Netanyahu-Macron: focus su Gaza, Libano e Mar Rosso

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Aeronautica israeliana, 'attacchi precisi e mirati a Gaza'

Un alto ufficiale dell'aeronautica israeliana respinge le accuse secondo cui gli attacchi aerei israeliani nella Striscia di Gaza sono stati indiscriminati. Per il generale di brigata Omer Tischler, capo di stato maggiore dell'Iaf, gli attacchi che l'aeronautica israeliana sta effettuando sono "precisi e mirati".

"Le nostre procedure operative standard - sottolinea Tischler in un video secondo quanto riferisce 'The Times of Israel - prevedono di colpire obiettivi segnalati dall'intelligence; di colpire e manovrare in aree con una presenza civile minima; di selezionare le munizioni giuste per ridurre al minimo i danni collaterali: questo ci permette di colpire con precisione Hamas anche se opera all'interno di aree civili. Durante gli attacchi monitoriamo l'area bersaglio. Se non è conforme alle nostre procedure operative standard, non attacchiamo", afferma.

Anche le dichiarazioni in merito alle bombe prive di sistemi di guida che permettono di colpire con precisione i bersagli "sono fuorvianti" : "Anche se queste munizioni non sono guidate dal Gps, vengono comunque utilizzate in modo accurato", spiega Tischler.  "Ma lasciatemi essere molto chiaro. In guerra gli errori possono capitare. Anche se sono eccezionali succedono. Li studiamo, impariamo dagli errori e, di conseguenza, apportiamo modifiche al nostro processo", aggiunge.

Raid Israele in Libano, morto membro Hezbollah e due parenti

Un bombardamento israeliano ha ucciso nel sud del Libano un esponente di Hezbollah, Ali Bazzi, la moglie e il fratello libanese-australiano Ibrahim Bazzi. Lo hanno riferito fonti della sicurezza a Retuters, precisando che il raid aereo israeliano ha colpito un'abitazione nel villaggio di Bint Jbeil. In merito, le forze armate israeliane hanno affermato di aver colpito nella notte un sito militare del gruppo sciita filo-iraniano.

Pasdaran, 'risponderemo a Israele per l'uccisione di Mousavi'

 "L'Iran si riserva il diritto di reagire in modo deciso al recente assassinio da parte di Israele dell'importante membro delle Guardie della rivoluzione Seyyed Razi Moussavi in Siria, direttamente o con l'aiuto del fronte della resistenza nella regione". Lo ha detto il portavoce dei pasdaran, Ramazan Sharif. "La ritorsione dell'Iran continuerà in tempi e luoghi diversi", ha aggiunto Sharif, citato da Tasnim. "In alcuni casi in passato ci eravamo già vendicati di Israele ma non ci è stato permesso di rivelarlo ai media", ha affermato il portavoce. L'Iran sostiene gruppi di miliziani nella regione, definendoli il "fronte della resistenza" contro Israele, gli Stati Uniti e i suoi alleati. Le milizie filo Iran si trovano in Palestina, Iraq, Siria, Libano e Yemen.

Israele, 'meglio per Nasrallah se sposta Hezbollah dal confine'

"Nasrallah dovrebbe capire che è il prossimo in linea. Se non vuole esserlo, dovrebbe immediatamente attuare la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell'Onu e rimuovere Hezbollah al nord del Litani". Lo ha detto il ministro degli Esteri Eli Cohen che ha accompagnato una serie di ambasciatori stranieri al confine con il Libano e confine settentrionale. "Lavoreremo per esaurire l'opzione politica e, se non funziona, tutte le opzioni sono sul tavolo. Hezbollah, al servizio del governo terrorista iraniano - ha aggiunto -, mette in pericolo il Libano e l'intera regione". 

Pasdaran, distorte nostre parole su raid Hamas 7 ottobre

I Guardiani della Rivoluzione iraniani hanno fatto marcia indietro dopo aver affermato che il massiccio attacco di Hamas del 7 ottobre in Israele sia stata una risposta all'uccisione del comandante delle forze al-Quds, Qassem Soleimani, il 3 gennaio 2020 in un raid Usa in Iraq. In seguito alla smentita di Hamas, un portavoce dei Pasdaran, Ramazan Sharif, ha sostenuto che le sue dichiarazioni "sono state interpretate male". "Non ho affermato che l'operazione sia stata eseguita come vendetta per l'uccisione di Qassem Soleimani. Ho semplicemente menzionato che uno degli esiti era una forma di ritorsione per l'assassinio", ha spiegato.

Iran, 'se Israele ci attacca, Tel Aviv sarà rasa al suolo'

"Nel caso di qualunque tipo di aggressione contro l'Iran da parte del regime sionista, l'Iran raderà al suolo Tel Aviv". Lo ha affermato Iraj Masjedi, il principale consigliere del comandante delle forze 'Qods' delle Guardie della rivoluzione iraniana, Esmail Qaani. "L'Iran sostiene la resistenza e i palestinesi oppressi ma le forze della resistenza non hanno bisogno dell'assistenza dell'Iran durante la loro guerra contro Israele a Gaza perché sono in grado di sconfiggere il regime da sole", ha aggiunto, citato dalla tv di Stato. L'Iran ha ripetutamente dichiarato di essere pronto a rispondere a qualunque attacco da parte di Israele. Le forze di terra dell'esercito di Teheran hanno annunciato oggi che posizioneranno cinque unità missilistiche in località sensibili all'interno del Paese per combattere qualunque aggressione.     

Israele nessun attacco dai tunnel di Gaza da inizio guerra

L'esercito israeliano ha dichiarato che dall'inizio della guerra a Gaza non ci sono stati attacchi sul suo territorio dai tunnel utilizzati da  Hamas nella Striscia palestinese. "Sebbene ci siano stati diversi incidenti vicino al confine, finora durante la guerra non c'è stato un solo attacco dai tunnel al territorio israeliano", ha dichiarato l'esercito in un comunicato.

Israele:007, minacce estrema destra a comandante in Cisgiordania

Il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, ha lanciato l'allarme, avvertendo che il comandante in capo dell'esercito israeliano in Cisgiordania, Yehuda Fox, potrebbe essere a rischio a causa delle minacce lanciate contro di lui da attivisti di estrema destra. Si tratta di "un piccolo numero di persone, ma che sono estremiste e kahaniste", ha scritto Bar in una lettera indirizzata al premier Benjamin Netanyahu e al presidente Isaac Herzog, riferendosi ai seguaci del defunto leader di estrema destra il rabbino Meir Kahane, il cui movimento venne messo fuori legge in Israele per terrorismo alla metà degli anni '80 (tra i suoi ammiratori, anche l'attuale ministro per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir). Secondo il capo dello Shin Bet, ad attirare su Fox le ira degli estremisti di destra sono state alcune sue iniziative, come l'applicazione della detenzione amministrativa nei confronti di coloni violenti e la raccolta di armi da fuoco che erano state distribuite a milizie locali senza supervisione.

"I passi compiuti dal capo del Comando Centrale hanno causato una vera e propria escalation nelle critiche contro di lui, che viene presentato come se avesse sangue ebraico sulle sue mani, al punto da decretare un 'din rodef' contro di lui", ha sostenuto Bar. Quest'ultimo è un principio religioso ebraico che consente l'uccisione extragiudiziale di individui che rappresentano un pericolo per gli altri. Un decreto simile era stato emanato nei confronti dell'ex primo ministro Yitzhak Rabin nei mesi precedenti al suo assassinio da parte di un estremista ebreo nel 1995.

Gantz, 'parole di Erdogan dissacrano memoria dell'Olocausto'

Le parole di Erdogan sono "una sfacciata distorsione della realtà ed una dissacrazione della memoria dell'Olocausto". Così il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz critica il presidente turco per aver paragonato le azioni di Benjamin Netanyahu a quelle di Adolf Hitler.  "Hamas è l'organizzazione che ha condotto uno spregevole massacro, rimuovere la minaccia di Hamas per i cittadini di Israele è una necessità esistenziale ed un imperativo morale senza paralleli", ha aggiunto Gantz in un post su X in ebraico ed in inglese.

Cinque soldati israeliani cacciati per violenze su palestinesi

Le forze armate israeliane hanno cacciato cinque soldati a causa delle violenze inflitte a tre palestinesi a metà ottobre. Lo ha riferito una fonte della Difesa, citata da Haaretz. I militari facevano parte dell'unità Sfar Hamidbar, creata alcuni anni fa e composta in stragrande maggioranza da giovani coloni radicali, spesso provenienti dagli avamposti illegali in Cisgiordania. Alla luce di una serie di incidenti violenti di cui si è resa protagonista, l'esercito - dopo averne sospeso le attività - sta considerando di smantellarla definitivamente. L'episodio che ha portato al licenziamento dei cinque soldati riguarda le violenze inflitte a tre palestinesi del villaggio di Wadi al-Seeq, in Cisgiordania, il 13 ottobre scorso. Secondo testimonianze palestinesi riportate dal quotidiano, in quell'occasione i militari picchiarono duramente i prigionieri, spensero sigarette e urinarono loro addosso. Le immagini dei tre uomini bendati, ammanettati e lasciati in mutande fecero il giro dei social. Nella stessa occasione, i militari arrestarono anche degli attivisti di sinistra israeliani presenti sul posto, compreso un minorenne, li ammanettarono, minacciarono di ucciderli e li trattennero per ore. Alcuni furono anche picchiati. All'epoca, le forze armate israeliane aprirono un'indagine e il comandante dell'unità venne sollevato dall'incarico. La fonte della Difesa ha riferito ad Haaretz che i 5 soldati sono stati cacciati anche perché a novembre si sono resi protagonisti di una corsa non autorizzata in auto che portò al ribaltamento di un mezzo e al ferimento di tre militari. Le forze armate si sono limitate a dichiarare che i cinque sono stati allontanati "in seguito a una serie di problemi di sicurezza e incidenti, questioni etiche e mancanza di disciplina". 

Gaza: Difesa, nave Vulcano continua la sua attività umanitaria

Anche in questi giorni di festa, l'equipaggio di nave Vulcano supporta, con la propria attività umanitaria, la popolazione palestinese. Lo sottolinea il ministero della Difesa in un post su X. "Continua incessante l'impegno della Difesa con l'auspicio di donare forza e speranza a chi soffre".

Netanyahu: "Non accettiamo prediche da Erdogan"

''Proprio Erdogan, che commette un genocidio fra i curdi e che si è aggiudicato il record mondiale di arresti di giornalisti contrari al regime, è l'ultimo che ci può fare prediche''. Lo afferma il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Riferendosi all'evocazione di Adolf Hitler da parte del presidente turco per la guerra a Gaza, Netanyahu ha aggiunto: ''Il nostro è l'esercito più morale al mondo, che combatte ed elimina l'organizzazione terroristica più disgustosa e crudele al mondo. Hamas-Isis, che si è macchiata di crimini contro la umanità e che Erdogan invece loda, offrendo anche ospitalità ai suoi dirigenti''. 

Medioriente, compagnie Maersk e Cma-Cgm riprendono rotte Mar Rosso

I due colossi della navigazione, la danese Maersk e la francese Cma-Cgm, hanno ripreso le rotte nel Mar Rosso, interrotte alla luce dei crescenti attacchi dei ribelli yemeniti filo-iraniani Huthi contro i cargo nella regione. "Alcune navi hanno transitato nel Mar Rosso" e "pensiamo di aumentare gradualmente il transito delle nostre navi attraverso il Canale di Suez", ha indicato il gruppo francese Cma-Cgm in un messaggio ai suoi clienti. 

Medioriente, Turchia: raid aerei su 70 obiettivi militanti curdi in nord Siria e Iraq

Raid aerei turchi hanno colpito un totale di 71 obiettivi di militanti curdi nel nord di Siria e Iraq dopo i sanguinosi scontri dello scorso fine settimana. Lo ha confermato il ministero della Difesa di Ankara. Il bollettino ufficiale diffuso dal ministro Yasar Guler parla di "un totale di 59 terroristi neutralizzati in raid aerei e scontri".

Il governo di Ankara usa il termine "neutralizzati" per indicare i militanti del Pkk uccisi o catturati. La Turchia ha avviato un'operazione militare nelle zone di confine di Iraq e Siria dopo che tra venerdì e sabato scorsi almeno 12 soldati turchi sono morti in scontri con il Pkk nel nord dell'Iraq.

Mar Rosso, i dubbi (e i rischi) dell'operazione Usa contro gli Houthi

Regole di ingaggio, durata dell'intervento, numero di navi da guerra coinvolte: sono gli aspetti ancora da chiarire, secondo il sito Analisi Difesa, sulla coalizione statunitense nata per combattere gli attacchi del gruppo yemenita alle imbarcazioni occidentali. E non è tutto: ci potrebbe essere un allargamento del conflitto di Gaza. L'ANALISI

Israele: "Armi negli asili nido. Bombe a mano nelle scuole. Missili nascosti vicino alle aule. Hamas sfrutta le scuole e le istituzioni educative per scopi terroristici"

Erdogan: "I prigionieri a Gaza come nei campi nazisti"

I prigionieri nudi e legati, radunati in uno stadio di Gaza ricordano quanto accaduto nei campi di concentramento nazisti. Così il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha commentato la diffusione delle immagini di prigionieri palestinesi mezzi nudi e legati, radunati in uno stadio di calcio vuoto. "Come si può giudicare le immagini che abbiamo visto? Hanno radunato i prigionieri nello stadio come fossero in campi di concentramento nazisti. Che differenza c'è? Nessuna. Siete uguali a Hitler e la Turchia continuerà ad alzare la voce per le vittime musulmane innocenti", ha detto Erdogan oggi. 

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Hamas: "Almeno 20 morti in raid israeliano a Khan Yunis"

Almeno 20 persone sono rimaste uccise e molte altre ferite in un attacco israeliano vicino all'ospedale Al-Amal a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha affermato il ministero della Sanità dell'enclave, controllato da Hamas. L'attacco giunge dopo che il portavoce militare israeliano ha riferito che i commando dell'esercito dello Stato ebraico stanno intensificando le operazioni a Khan Yunis. 

"Blinken torna in Medio Oriente la prossima settimana"

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken è atteso in Medio Oriente la prossima settimana. Lo riporta un giornalista di Axios su X citando fonti americane e arabe. Blinken dovrebbe visitare Israele, la Cisgiordania, gli Emirati Arabi Uniti, l'Arabia Saudita e il Qatar. 

Re Abdallah vola al Cairo per incontrare al-Sisi

Il re Abdallah di Giordania è volato al Cairo per incontrare il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Lo ha riferito una nota di Amman, sottolineando che i due leader "discuterrano i recenti sviluppi nella Striscia di Gaza e modi di raggiungere un cessate il fuoco nella regione". Ieri è arrivato nella capitale egiziana il capo dell'intelligence palestinese, Majd Farej, per incontri con alti funzionari sulla proposta riguardante Gaza: attualmente, le discussioni vertono su una tregua, il rilascio degli ostaggi e l'ingresso di aiuti, ma non si parla del futuro della Striscia una volta terminata la guerra.

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