Attacchi Houthi nel canale di Suez, cosa sta succedendo e possibili conseguenze sui prezzi
Le navi si rifiutano di transitare perché temono possibili attacchi militari in conseguenza del conflitto in Medio Oriente. Le nuove rotte prevedono di circumnavigare l’Africa impiegando 10 giorni in più di navigazione con una spesa per il transito nettamente maggiore. Di questo si è parlato nella puntata del 19 dicembre di “Numeri”, programma di approfondimento di Sky TG24
- Nel canale di Suez le navi si rifiutano di transitare perché minacciate da possibili attacchi militari degli Houthi in conseguenza del conflitto in Medio Oriente e preferiscono circumnavigare l’Africa. Di questo e delle conseguenze economiche di una tale scelta si è parlato nella puntata del 19 dicembre di Numeri, programma di approfondimento di Sky TG24
- Dal 7 di ottobre alcune barche sono state oggetto degli attacchi degli Houthi, un gruppo armato yemenita che ha fatto sapere che gli attacchi sono contro le navi che danno supporto a Israele. L’azione del gruppo armato sarebbe in solidarietà con i palestinesi
- Nell’area in cui avvengono gli attacchi passa il 12% del commercio globale. Attualmente un gruppo di circa 10 Stati, capitanati dagli Usa e tra i quali c’è anche l’Italia, si è accordato per occuparsi di controllare la sicurezza delle navi mercantili. Dall’Italia entro il 24 dicembre dovrebbe arrivare la fregata Virginio Frasan
- La situazione nelle acque del Mar Rosso preoccupa a livello internazionale proprio perché si tratta di un importante snodo del commercio mondiale. Gli attacchi nell’ultimo mese sono avvenuti soprattutto tra lo stretto di Gibuti e Yemen, sono stati missilistici, e stanno portando diverse compagnie a deviare le navi
- I nuovi percorsi, per evitare di incontrare il gruppo armato yemenita, evitano quindi la rotta del Mar Rosso e poi del Canale di Suez, tratta che permette a una nave di andare da Rotterdam a Singapore in circa 26 giorni. Si sceglie invece di circumnavigare l’Africa allungando di dieci giorni la durata della navigazione sempre per andare da Rotterdam a Singapore: in questo caso si impiegano 36 giorni
- Dieci giorni in più, nel commercio globale, sommando tutte le migliaia di navi che devono scegliere questa rotta cariche di container a bordo, si traduce in costi miliardari per l’economia globale
- Dal 19 novembre al 17 dicembre sono state 55 le navi deviate rispetto alle 2.128 transitate. Il numero è ancora basso ma lo stallo della situazione starebbe portando le compagnie a scegliere sempre di più di evitare il passaggio nel canale di Suez circumnavigando l’Africa
- Secondo fonti Reuters e Bloomberg, nel Canale di Suez transitano il 12% dei traffici di merci a livello mondiale e il 9% del petrolio
- Le conseguenze della situazione stanno appunto portando a un incremento del 60% in quattro settimane del costo della spedizione di container dall’Asia all’Europa, delle assicurazioni e anche del petrolio. Le ricadute, quindi, potrebbero interessare energia, beni di consumo, greggio, trasporto marittimo
- Il ministro della Difesa Guido Crosetto ritiene che "bisogna intervenire al più presto per evitare conseguenze economiche gravi", come l'aumento dei prezzi delle materie prime, ma anche dell'energia, ha ammonito, visto che da lì "passa il 10% del petrolio" globale oltre al "gas liquido"