Con “Fiducia supplicans” del Dicastero per la Dottrina della Fede, sarà possibile benedire coppie formate da persone dello stesso sesso ma al di fuori di qualsiasi ritualizzazione e imitazione delle nozze. La dottrina sul matrimonio non cambia, la benedizione non significa approvazione dell’unione
Improvvisa svolta del Vaticano nei confronti delle coppie gay. Di fronte alla richiesta di due persone di essere benedette, anche se la loro condizione di coppia era “irregolare”, sarà possibile per il ministro ordinato acconsentire. Ma evitando che questo gesto di prossimità pastorale contenga elementi anche lontanamente assimilabili a un rito matrimoniale. È quanto afferma la dichiarazione Fiducia supplicans sul senso pastorale delle benedizioni, pubblicata dal Dicastero per la Dottrina della Fede e approvata dal Papa, riportata da Vaticannews. Sarà possibile benedire coppie formate da persone dello stesso sesso ma al di fuori di qualsiasi ritualizzazione e imitazione delle nozze. La dottrina sul matrimonio non cambia, la benedizione non significa approvazione dell’unione.
Il documento approfondisce il tema delle benedizioni
Un documento che approfondisce il tema delle benedizioni, distinguendo tra quelle rituali e liturgiche, e quelle spontanee più assimilabili ai gesti della devozione popolare: proprio in questa seconda categoria si contempla ora la possibilità di accogliere anche coloro che non vivono secondo le norme della dottrina morale cristiana ma umilmente chiedono di essere benedetti, una condizione di molti gay. Era dall’agosto di 23 anni fa che l’ex Sant’Uffizio del Vaticano non pubblicava una dichiarazione (l’ultima fu nel 2000 Dominus Jesus), documento dall’alto valore dottrinale.