Così il presidente francese al termine del vertice Ue di Bruxelles. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha definito "politicizzata" la decisione Ue di aprire i negoziati di adesione con Ucraina e Moldavia. Peskov ha anche affermato che la Russia è pronta a negoziare con gli Stati Uniti, ma alle sue condizioni. L'ammissione dell'Ucraina ai negoziati per l'adesione all'Ue "è un segnale molto chiaro: non saremo lasciati", ha detto invece Podolyak, capo consigliere di Zelensky
Ucraina, Gentiloni: rinvio del bilancio Ue è molto grave
"Il rinvio del bilancio è il rinvio del sostegno economico all'Ucraina, in un contesto nel quale questa decisione è molto grave. Si parla molto di autonomia strategica dell'Ue che oggi vuol dire sostegno economico, militare, all'Ucraina, senza tentennamenti che abbiamo avuto stanotte". Lo ha detto il commissario agli affari economici, Paolo Gentiloni, al Forum del Pd L'Europa che vogliamo in corso a Roma.
Ucraina, Gentiloni: ci vorranno anni, ma sconfitta per Putin
"Giornata storica: l'apertura dei negoziati non è l'ingresso dell'Ucraina nell'unione Europea, ci vorranno molti anni e tante riforme per l'ingresso di un Paese delle dimensioni dell'Ucraina". lo dice il commissario agli Affari Economici dell'Unione Europea, Paolo Gentiloni, al forum. "L'Europa che vogliamo" in corso a Roma. "E' una sconfitta molto pesante per Putin", aggiunge.
Ucraina, Lavrov: leader Ue cercano negoziato alle spalle di Kiev
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha rivelato che diversi leader europei hanno cercato negli ultimi sei mesi di negoziare con Mosca sulla guerra in Ucraina alle spalle di Kiev e ha assicurato che la Russia non negozierà con chi cerca la sua sconfitta sul campo di battaglia. "Diversi noti leader occidentali, in particolare uno, in diverse occasioni, attraverso tre canali diversi, ci hanno inviato segnali per incontrarci e parlare di cosa fare dell'Ucraina e della sicurezza europea", ha detto durante una conferenza stampa con il suo omologo bielorusso, Sergey Aleinik. Lavrov, che ha detto di non voler o avere il diritto di "fare nomi", ha definito la situazione un atto di ipocrisia e malizia. I politici occidentali "hanno cinque venerdì a settimana e mentono senza arrossire. Quando hanno dichiarato e continuano a dichiarare per inerzia che non negozieranno nulla sull'Ucraina senza l'Ucraina, questa non e' altro che ipocrisia". Il capo della diplomazia russa ha precisato che i contatti non sono stati diretti da leader a leader, nonostante i politici abbiano "accesso diretto" al loro collega a Mosca. "Ma questi sono i trucchi che abbiamo visto negli ultimi sei mesi", ha detto. Lavrov ha osservato che "se qualcuno è interessato a porre fine ai tentativi di garantire la propria sicurezza a scapito di quella degli altri, a porre fine ai tentativi di limitare i legittimi interessi della Russia e i legittimi interessi dei russi che vivono in molti Paesi del nostro continente, allora ben venga". "Siamo sempre pronti a discutere seriamente di queste questioni". Tuttavia, ha escluso la disponibilità di Mosca a negoziare con coloro che subordinano i futuri contatti alla sconfitta della Russia in Ucraina.
Ucraina, Bindi: "Pagina storica, ora la guerra è dentro l'Europa"
L'avvio dei negoziati per l'ingresso dell'Ucraina nell'Unione Europea "e' una pagina storica. Ma dobbiamo avere chiaro che adesso la guerra e' dentro i confini dell'Europa. Io sono tra quelli che nutrono dei dubbi sulla fatica che si fa a far finire la guerra. E' la forza della politica che fa finire le guerre e non la forza delle armi. La vocazione di pace dell'Europa non risponde alla logica che la pace prepara la guerra. Bisogna attrezzarsi dal punti di vista diplomatico, politico, internazionale". Lo ha detto Rosi Bindi durante il suo intervento al Forum "L'Europa che vogliamo", organizzato dal Pd a Roma.
Lavrov: "Segnali da alcuni paesi dell'Occidente che vogliono trattare"
Alcuni esponenti di Paesi occidentali hanno inviato "segnali" a Mosca di essere pronti a trattare sull'Ucraina e sulla sicurezza in Europa, secondo quanto affermato dal ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, citato dalla Tass. Parlando in una conferenza stampa con il suo omologo bielorusso, Lavrov ha detto di non potere fare i nomi. Ma, ha aggiunto, "un certo numero di alti funzionari di Paesi occidentali, incluso uno specifico leader, molto famoso, hanno inviato segnali diverse volte attraverso almeno tre canali" proponendo colloqui per decidere "cosa fare con l'Ucraina e la sicurezza europea".
Ungheria pronta a negoziato su bilancio, "ma i soldi a Kiev sono linea rossa"
L'Ungheria "non ricatta nessuno" e "non vuole uscire dall'Unione europea". Balazs Orban, direttore politico del primo ministro ungherese Viktor Orban, fa il punto della situazione a margine dei lavori del Consiglio europeo, dopo la lunga notte di trattative sulla revisione del quadro finanziario pluriennale, finite in una fase di stallo a causa del muro eretto da Budapest, che chiede che i soldi per il sostegno all'Ucraina siano stanziati fuori dal bilancio Ue. Una richiesta ribadita ancora oggi da Orban. "La nostra posizione è che non c'è bisogno di modificare il budget. Se vogliono modificare il budget, allora devono prendere in considerazione quello che l'Ungheria vuole. Abbiamo due linee rosse: i 50 miliardi di budget per l'Ucraina; la modifica del budget in cui si parla della compensazione per l'aumento dei tassi di interesse", ha spiegato lo spin doctor omonimo di Orban. "Siamo pronti ad aprire il negoziato" se le condizioni dell'Ungheria saranno accolte, ha inoltre sottolineato Balazs Orban.
Cremlino: "Orban è uscito per un caffè? Una procedura unica"
"Se questo è vero, è una procedura unica". Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha commentato la notizia secondo la quale ieri, durante il vertice Ue, il cancelliere tedesco Olaf Scholz avrebbe suggerito al primo ministro ungherese Viktor Orban di lasciare la sala per andare a prendere un caffè mentre gli altri leader discutevano e votavano sull'avvio delle procedure per l'ingresso dell'Ucraina. "Questi non sono affari nostri - ha detto Peskov, citato dalla Tass - ma leggiamo con grande interesse varie notizie dei media sulla, chiamiamola così, procedura per prendere diverse decisioni nella Ue, aspettando che qualcuno esca a prendere un caffè per far passare certe decisioni in sua assenza. Se questo corrisponde alla realtà, allora è una procedura unica".
Ucraina, Cremlino plaude Orban: difende interessi nazionali
L'Ungheria è un Paese "sufficientemente indipendente da difendere i propri interessi". Lo ha dichiarato il portavoce del presidente della Federazione Russa Dmitri Peskov, commntando la decisione del premier ungherese Viktor Orban di bloccare i nuovi finanziamenti Ue all'Ucraina. Lo riporta Ria Novosti. "Non sta a noi commentare, l'Ungheria e' un Paese sovrano, ha i propri interessi. L'Ungheria, tra l'altro, a differenza di molti altri Paesi europei, difende molto fermamente i propri interessi" ha detto Peskov, parlando con la stampa.
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Ucraina, Kallas: non rimarrà senza aiuti Ue, forte volontà a 26 di fornirli
"Ci sono diversi modi, summit straordinario forse in gennaio" Sull'avvio dei colloqui di adesione all'Ue per l'Ucraina "non ero molto ottimista, ma siamo riusciti a prendere la decisione e ne siamo felici. Dobbiamo lavorare sul sostegno finanziario, ma posso assicurarvi che l'Ucraina non lo rimarrà senza supporto: c'è una forte volontà dei 26 di fornire questo supporto". Lo assicura la premier estone Kaja Kallas, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles. "Ci sono diversi modi per farlo, ci lavoreremo - continua - probabilmente avremo un altro incontro, forse in gennaio, per raggiungere un accordo, ma sicuramente c'è un modo per aiutare il più possibile l'Ucraina", conclude.
Fonti Ue: sui 50 miliardi a Kiev c'è accordo politico a 26
Sulla revisione del bilancio europeo "c'è un sostanziale accordo politico a 26", che nella sua forma legale verrà sviluppato nelle prossime settimane fino al vertice straordinario che si terrà tra fine gennaio e inizio febbraio. E' quanto spiegano fonti Ue sottolineando che, essendoci un'intesa a 26 sulla revisione di bilancio nella sua completezza ciò vale anche per gli aiuti da 50 miliardi per l'Ucraina. Il pacchetto di aiuti, spiegano le fonti, andrà comunque avanti, con o senza l'Ungheria e all'interno o meno del bilancio finanziario pluriennale. Sarà finalizzato a inizio 2024. Al momento, ricordano le fonti, gli aiuti europei per Kiev sono garantiti fino alla prossima primavera.
Ucraina, De Croo: serve ancora qualche settimana per bilancio Ue
Sulla revisione del bilancio Ue con lo stanziamento dei fondi per l'Ucraina "penso che siano stati fatti molti progressi. Sono stati fatti grandi passi avanti per arrivare ad una posizione comune. Non ci siamo ancora, sembra che ci serva qualche settimana per arrivarci". Lo ha dichiarato il premier belga, Alexander De Croo, al suo arrivo al vertice Ue. "Il messaggio all'Ucraina è che saremo lì per sostenervi. Dobbiamo capire alcuni dettagli per arrivarci. Ma noi saremo lì per sostenerli ed è questo il messaggio che vogliamo dare oggi. Prima di tutto, al momento dell'adesione, siamo stati molto chiari: se le riforme avranno luogo, a un certo punto si farà parte dell'Unione europea, il sostegno finanziario è lì oggi e ci sarà in futuro", ha aggiunto
Cremlino: adesione Ucraina e Moldavia destabilizzerà Ue
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha deifnito "politicizzata" la decisione Ue di aprrire i negoziati di adesione con Ucraina e Moldavia e ha avvertito che un ingresso dei due Paesi " può destabilizzare la Ue". Lo riporta Ria Novosti. "L'Ue ha sempre avuto criteri abbastanza rigidi per aderire all'unione, è ovvio che al momento nè l'Ucraina nè la Moldavia soddisfano questi criteri", ha dichiarato Peskov, definendo "politicizzata" la decisione. "L'Ue sta già attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia, sia dal punto di vista dei meccanismi di funzionamento dell'Unione che dal punto di vista economico", ha concluso, avvertendo che l'adesione di Kiev e Chisinau "potrebbe destabilizzarla".
Cremlino: Kiev non risponde ai criteri per ingresso in Ue
Né l'Ucraina né la Moldavia rispondono ai criteri per entrare nell'Ue: lo ha affermato oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti.
Ucraina, Kallas: procedere senza Ungheria su fondi più difficile
La possibilità che i 26 Paesi membri dell'Ue concordi sul sostegno finanziario all'Ucraina procedano da soli, senza l'Ungheria, "e' una via piu' difficile, perchè significa pensare di trovare nuovi strumenti e presentarsi ai Parlamenti e ottenere un mandato. E' una soluzione più difficile, ma stiamo lavorando su questa idea. Non siamo arrivati a una conclusione ieri notte. Era chiaro che c'era stata una vittoria sull'apertura dei negoziati di adesione e non c'era modo che l'Ungheria potesse darci una seconda buona notizia". Lo ha dichiarato la premier estone, Kaja Kallas, al suo arrivo al vertice Ue. Il primo ministro Viktor Orban "non vuole far parte della decisione e ritiene che il sostegno debba rimanere fuori dal bilancio. 'Potete fare quello che volete, ma non voglio farne parte'. Questa e' stata la sua spiegazione", ha evidenziato. "Noi abbiamo gli strumenti ed è più facile usare quelli che abbiamo già. Perche' crearne di nuovi significa presentarsi nei Parlamenti: siamo tutte democrazie e la democrazia richiede tempo e l'Ucraina non ha questo tempo", ha evidenziato. Tuttavia "c'èuna forte volontà dei 26 di raggiungere il risultato. Ora abbiamo il tempo per lavorare alle soluzione e per lavorare anche con l'Ucraina. Sono abbastanza sicura che per gennaio avremo la soluzione perchè i 26 di sicuro lo vogliono", ha concluso.
Podolyak, da Ue un messaggio chiaro alla Russia e a Putin
L'ammissione dell'Ucraina ai negoziati per l'adesione all'Ue "è un segnale molto chiaro: non saremo lasciati soli con l'aggressore e con il nostro futuro. Abbiamo il sostegno fondamentale e totale dei nostri partner europei. È un riconoscimento concreto della nostra sovranità, della nostra piena soggettività e del nostro europeismo". Lo dice in un'intervista a La Repubblica Mykhailo Podolyak il capo consigliere di Zelensky. "L'Europa ha mostrato leadership, ha dimostrato di sapersi assumere le proprie responsabilità - spiega - di essere pronta a difendere i propri principi fondamentali e di considerare l'Ucraina come un membro di un'unica famiglia europea. Oggi l'Europa ha dato prova di qualità fantastiche". Il "messaggio chiaro alla Russia e a Putin è che non domineranno l'Europa. In nessun modo. In nessun caso. Che il sanguinoso tentativo della Russia di dominare con la forza, attraverso guerre a Stati sovrani, non si realizzerà. Che Putin non si potrà aspettare una spaccatura europea e non potrà creare una situazione in cui l'Europa abbandonerà l'Ucraina. L'Europa è in grado di difendere i suoi interessi fondamentali". Podolyak pensa anche che l'Ucraina riceverà dall'Ue i 50 miliardi promessi: "Ci saranno, anche lì, discussioni difficili e tentativi di bloccare tutto. Ma se la Ue ha detto "A", raccomandando l'avvio di un negoziato con un futuro membro, allora non può fare a meno di dire "B", ossia di aiutare quel futuro membro a difendere il suo diritto alla vita e alla libertà. 50 miliardi non sono un investimento diretto ed esclusivo nella guerra: sono un investimento diretto nella stabilità dell'Europa" sottolinea.
Ucraina, Orban: Ue sblocchi i nostri fondi o niente aiuti a Kiev
Il premier ungherese, Viktor Orban, rivendica tutti i fondi europei destinati all'Ungheria e bloccati a causa delle violazioni dello Stato di diritto, per dare via libera al pacchetto di aiuti per l'Ucraina. "Ho sempre detto che se qualcuno vuole modificare il bilancio, allora è una grande opportunità per l'Ungheria per chiarire che deve ottenere ciò a cui ha diritto. Non la metà, o un quarto" ha detto il primo ministro in un'intervista a Kossuth Radio.
Ucraina, Orban: ungheresi non pagheranno costi adesione
"L'apertura dei negoziati per l'adesione dell'Ucraina all'Unione europea è una decisione sbagliata, che potrebbe avere effetti negativi, ma le conseguenze finanziarie ed economiche di ciò non saranno pagate dagli ungheresi". Lo ha dichiarato il premier ungherese, Viktor Orban, secondo quanto riportato dal suo portavoce, Zoltan Kovacs, su X. Secondo Orban "questi costi devono essere sostenuti da coloro che hanno preso questa decisione". "Gli Stati membri dell'Ue stanno cercando freneticamente di muoversi in questa direzione, quindi l'Ungheria ha l'opportunità di avvertire che questa è una cattiva decisione", aggiunge.
Von der Leyen: bene avvio negoziati con Ucraina e Moldavia, giorno storico
"I leader hanno deciso di avviare negoziati di adesione con Ucraina e Moldavia e di concedere lo status di candidato alla Georgia. Una decisione strategica e un giorno che rimarrà scolpito nella storia della nostra Unione. Orgogliosi di aver mantenuto le nostre promesse e felici per i nostri partner". Così, in un post su X, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Ucraina, Duda si congratula con Zelensky avvio negoziati decisione storica
''Una decisione storica da parte del Consiglio europeo sull'apertura dei negoziati di adesione con Ucraina e Moldavia!''. Lo ha dichiarato il presidente polacco Andrzej Duda in un tweet, congratulandosi con l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky. ''La Polonia ha sempre sostenuto il processo di allargamento. Molti non ci credevano quando abbiamo iniziato la lotta per avviare i negoziati con l'Ucraina'', ha aggiunto.