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Guerra Israele–Hamas, Biden: "Fare più attenzione a salvare vite dei civili a Gaza"

©Ansa

Il pressing su Israele arriva anche dal consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, che esorta ad arrivare a una nuova fase della guerra, con meno vittime e più aiuti umanitari, "entro settimane, non mesi". Le forze armate israeliane hanno compiuto un primo tentativo di allagare con acqua prelevata dal mare un tunnel militare di Hamas nel settore nord della striscia di Gaza. Almeno 13 persone sono morte in un bombardamento aereo su un campo profughi di Rafah, secondo i media arabi

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Agenzia Onu, impossibile portare aiuti nel nord di Gaza

L'agenzia per i palestinesi dell'Onu (Unwra) al momento non è in grado di portare aiuti al nord di Gaza. Lo scrive la stessa Unwra su X. L'agenzia aggiunge che gli spazi intorno ai suoi edifici sono "congestionati da rifugiati e persone affamate", quindi non è in grado di fornire aiuti a coloro che non sono riusciti a fuggire. Sud. L'Unwra aggiunge che non c'è più cibo da acquistare, anche per chi ha la possibilità di pagarlo.

Cantano inno Israele in moschea Jenin, soldati sospesi

Ha suscitato polemiche il video di soldati che cantano l'inno nazionale israeliano e una preghiera ebraica in una moschea di Jenin, dove da diversi giorni è in corso un'operazione delle forze armate (Idf). I militari sono stati rimossi dal servizio attivo e un'indagine è stata lanciata. "Il comportamento dei soldati nel video è serio ed è completamente contrario ai valori dell'Idf", ha fatto sapere l'esercito, assicurando che "saranno puniti di conseguenza.

Putin chiude conferenza stampa, durata oltre quattro ore

E' durata quattro ore e quattro minuti la conferenza stampa di fine anno del presidente russo Vladimir Putin, che ha risposto a 67 domande arrivate da giornalisti e cittadini comuni. 

Putin, 'catastrofe Gaza non è paragonabile operazione speciale in Ucraina'

La "catastrofe" a Gaza non è paragonabile all'operazione speciale in Ucraina. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante la sua conferenza stampa di fine anno presso la sala espositiva Gostiny Dvor, a Mosca. Putin, il cui governo ha mantenuto legami sia con Israele che con il gruppo terroristico Hamas ma che è stato esplicito nelle sue critiche a Tel Aviv, ha affermato che "tutti qui e nel mondo possono vedere e osservare l'operazione militare speciale e ciò che sta accadendo a Gaza e accorgersi della differenza. Non c’è niente di simile in Ucraina”.

Gli Hezbollah rivendicano due attacchi contro Israele

Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato stamani due attacchi contro postazioni dell'esercito israeliano in Alta Galilea.   Secondo due distinti comunicati diffusi dalla tv al Manar del Partito di Dio, gli attacchi hanno preso di mira le caserme di Shomera e Yiftah, rispettivamente nel settore occidentale e orientale della linea di demarcazione tra i due Paesi. 

Tra Israele e Hamas 'guerra' anche a colpi di telefono

La guerra tra Israele e Hamas passa anche per i numeri di telefono: dopo che l'ambasciatore israeliano all'Onu, Gilad Erdan, ha mostrato durante l'Assemblea generale il numero di Yahya Sinwar, leader di Hamas a Gaza, esortando a chiamarlo per mettere fine al conflitto, il Movimento islamico ha risposto diffondendo il contatto telefonico del rappresentante diplomatico. Da allora, riferiscono i media israeliani, Erdan ha ricevuto molti insulti e minacce di morte sul telefono, mentre un giornalista che ha provato a chiamare Sinwar, ha trovato il numero staccato.

Ok Knesset a altri 7 mld dollari a bilancio per guerra

Il parlamento israeliano ha approvato una variazione al bilancio che aggiunge 25,9 miliardi di shekel (7 miliardi di dollari) al bilancio nazionale. I fondi aggiuntivi contribuiranno a coprire i costi della guerra di Gaza, come il risarcimento per i riservisti militari e gli alloggi di emergenza per gli sfollati interni, riferisce il Guardian. L'emendamento, ratificato da un voto di 59 parlamentari a favore e 45 contrari, ha aumentato il budget per il 2023 a 510 miliardi di shekel (139 miliardi di dollari), ha detto un portavoce della Knesset. 

"Arrestati oltre 70 di Hamas usciti da ospedale Gaza City"

L'esercito e le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato "più di 70 operativi terroristi" di Hamas, "usciti con le armi in mano" dall'ospedale 'Kamal Adwan' di Gaza City. Lo ha annunciato il portavoce militare riferendosi ad un'operazione condotta nell'area dell'ospedale. Durante questa attività - ha spiegato - "i soldati hanno localizzato un edificio usato da operativi terroristi di Hamas e anche armi all'interno". Durante la stessa operazione - di cui l'esercito ha fornito foto - sono stati "uccisi numerosi terroristi".

Esercito offre taglia su 4 leader di Hamas a Gaza

L'esercito israeliano ha distribuito oggi a Gaza volantini in arabo in cui offre compensi a chi fornisca informazioni utili a localizzare quattro dirigenti locali di Hamas. Lo ha riferito la radio militare. Il compenso promesso riguardo informazioni sul nascondiglio del leader Yihia Sinwar è di 400 mila dollari e per suo fratello Muhammad Sinwar è di 300 mila dollari. Per il comandante militare di Khan Yunis, Rafa Salameh, sono offerti 200 mila dollari e 100 mila dollari per Mohammed Deif, il comandante dell'ala militare di Hamas. ''La confidenzialità è assicurata'', dice l'esercito, che pubblica anche un apposito numero telefonico.

Israele: pausa umanitaria a Rafah fino alle 14

Israele ha annunciato una pausa umanitaria nei bombardamenti nel quartiere di Al-Salam, a Rafah, nel sud di Gaza, fino alle 14 ora locale (le 13 in Italia). Si tratta di una "pausa tattica per consentire ai civili di ricostituire scorte di cibo e acqua", hanno annunciato le autorità.

Esponente di Hamas evoca il possibile riconoscimento di Israele

Musa Abu Marzuk, un alto esponente di Hamas che vive a Doha in Qatar, ha evocato la possibilità che la fazione islamica possa riconoscere Israele come prima passo per porre fine alla lunga divisione tra le fazioni palestinesi a Gaza e a Ramallah. In un'intervista ad Al-Monitor - ripresa dai media israeliani - Marzuk ha detto che "bisognerebbe seguire la posizione ufficiale" aggiungendo che "è quella dell'Olp che ha riconosciuto lo stato di Israele". "Stiamo cercando di essere parte dell'Olp e - ha aggiunto - abbiamo detto che rispetteremo gli obblighi dell'Olp stesso".

Israele, ancora intensi combattimenti a nord e a sud di Gaza

Continuano forti combattimenti tra l'esercito israeliano e Hamas nel nord e nel sud della Striscia. Lo ha riferito il portavoce militare, secondo cui la notte scorsa una squadra di paracadutisti israeliani ha localizzato e distrutto una postazione di tiro in un complesso scolastico dei miliziani del Battaglione Shujaia di Hamas. A Khan Yunis, nel sud di Gaza, soldati dell'unità di elite 'Maglan' - ha continuato - hanno trovato e distrutto una serie di armi, due imbocchi di tunnel e un sito di lancio. Anche a Jabalya - ha aggiunto il portavoce - le truppe hanno distrutto una infrastruttura terroristica.

Irlanda, no posizione su Gaza ha minato credibilità Ue

"Una delle difficoltà che abbiamo come Unione europea è che le decisioni di politica estera vengono prese all'unanimità. E mentre a volte ci va bene, altre volte no. E questa è una vera difficoltà. Dovremo quindi cercare di concordare una formulazione alla quale tutti i 27 Stati membri possano aderire. Non sarà un compito facile, ma penso che, come minimo, abbiamo bisogno di una formulazione più forte di quella di ottobre" su Gaza. Lo ha dichiarato il premier irlandese, Leo Varadkar, al suo arrivo al vertice Ue. "Credo fermamente nell'Unione europea. Penso che sia stata un enorme successo. E' un faro di prosperità e libertà in tutto il mondo. Ma la nostra incapacità di prendere una posizione più forte e chiara sulla situazione a Gaza, credo abbia minato la nostra credibilità nei confronti del Sud del mondo, del mondo arabo, dell'Africa, dell'Asia, dell'America Latina", ha  aggiunto. 

Iran avvisa Usa, no a coalizione contro attacchi Huthi

L'Iran lancia un avvertimento agli Usa: se metteranno in pratica la proposta "irrazionale" di schierare una coalizione navale nel Mar Rosso per proteggere le navi mercantili contro gli attacchi Huthi, ci saranno "problemi straordinari". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, il generale di brigata Mohammad Reza Ashtiani, secondo quanto riferito dall'agenzia ISNA. "Nessuno puo' fare movimenti in una regione gestita da noi", ha detto Ashtiani. La scorsa settimana, gli Stati Uniti hanno dichiarato che stanno studiando lo spiegamento di una forza navale internazionale insieme ad altri paesi alleati per far fronte agli attacchi alle navi nel Mar Rosso da parte dei ribelli Huthi dello Yemen, alleati dell'Iran. In seguito allo scoppio della guerra tra Israele e il gruppo islamico palestinese Hamas a Gaza, gli Huthi hanno attaccato diverse navi commerciali in transito al largo delle loro coste attraverso il Mar Rosso, accusandole di essere legate allo Stato ebraico. Più recentemente, hanno dichiarato che avrebbero attaccato qualsiasi nave in transito vicino allo Yemen e diretta a un porto israeliano. 

007 Usa, quasi 50% bombe Israele su Gaza non sono di precisione

Quasi la metà delle munizioni aria-terra che Israele ha utilizzato a Gaza nella guerra contro Hamas dal 7 ottobre scorso non erano di precisione, ovvero si trattava di ordigni non guidati, altrimenti noti come 'bombe stupide': è quanto emerge da una nuova valutazione dell'intelligence statunitense, secondo quanto scrive oggi la Cnn in esclusiva. La valutazione, fatta dall'Ufficio del direttore dell'intelligence nazionale, è stata riferita all'emittente Usa da tre fonti che l'hanno visionata. Nel documento si afferma che il 40-45% delle 29.000 munizioni aria-terra finora utilizzate da Israele non erano guidate, mentre il resto erano munizioni a guida di precisione. Le munizioni non guidate sono generalmente meno precise e possono rappresentare una minaccia maggiore per i civili, soprattutto in un'area così densamente popolata come Gaza, commenta la Cnn, sottolineando che il il ritmo con cui Israele utilizza le 'bombe stupide' potrebbe contribuire all'aumento vertiginoso del numero delle vittime civili. L'emittente ricorda che martedì scorso il presidente americano Joe Biden ha affermato che Israele è impegnato in "bombardamenti indiscriminati" a Gaza. Alla richiesta di un commento sulla valutazione dell'intelligence Usa, il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Nir Dinar, ha detto alla Cnn: "Non commentiamo il tipo di munizioni utilizzate".

Sondaggio: da inizio guerra cresciuto sostegno ad Hamas

Il sostegno ad Hamas è aumentato tra i palestinesi durante il conflitto, secondo un sondaggio d'opinione citato dal Guardian e realizzato dal Centro palestinese per la politica e la ricerca, finanziato dall'UE e dalla Ford Foundation. Secondo il sondaggio, il presidente palestinese Mahmoud Abbas dovrebbe dimettersi e il 60% dei 1.231 adulti intervistati ritiene che l'Autorita' Palestinese dovrebbe essere sciolta, il livello più alto mai riscontrato dal centro di ricerca. Marwan Barghouti, un altro membro del partito Fatah di Abbas, incarcerato dal 2002 per aver preso parte a rivolte violente, si è rivelato più popolare dei candidati legati ad Hamas. L'indagine è stata condotta durante il cessate il fuoco, con i partecipanti intervistati di persona in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Il rapporto, pubblicato ieri sera, afferma che "il sostegno ad Hamas è più che triplicato in Cisgiordania rispetto a tre mesi fa. Nella Striscia di Gaza il sostegno ad Hamas è aumentato, ma non in modo significativo. Nonostante l'aumento della sua popolarità, sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza la maggioranza non sostiene Hamas. Vale la pena notare che il sostegno ad Hamas di solito aumenta

temporaneamente durante o immediatamente dopo una guerra, per poi ritornare al livello precedente diversi mesi dopo la fine della guerra", si legge nel rapporto. 

Israele, 'uccisi molti terroristi a Shejaiyah, Jabalia e Khan Younis'

L'esercito israeliano ha comunicato su X che, nei combattimenti di ieri nella Striscia di Gaza, e in particolare a Shejaiyah, Jabalia e a Khan Younis nel sud, i suoi militari hanno ucciso "molti terroristi". L'Idf ha individuato e distrutto durante la notte una postazione di tiro in un complesso scolastico che fungeva da base del battaglione Shejaiyah di Hamas. A Khan Younis, i soldati hanno condotto incursioni in varie località e hanno trovato una varietà di armi, tra cui granate e fucili, e hanno distrutto due pozzi, una rampa di lancio di razzi e un magazzino di armi.

WSJ, stop Usa a invio armi a Israele per violenza coloni

Gli Stati Uniti stanno bloccando la spedizione di fucili a Israele a causa delle violenze dei coloni in Cisgiordania. Lo scrive il Wall Street Journal. La Casa Bianca sta trattenendo una spedizione di oltre 27.000 fucili di fabbricazione americana destinati alla polizia israeliana per paura che possano essere trasferiti a coloni estremisti in Cisgiordania, hanno detto funzionari statunitensi citati dal quotidiano. L'amministrazione Biden deve ancora approvare il trasferimento dei fucili M4 e M16 mentre i legislatori statunitensi fanno pressione su Israele per avere

garanzie che non finiranno nelle mani degli estremisti, hanno detto i funzionari.

Wafa, sale a 3 il bilancio dei palestinesi uccisi a Jenin

E' salito a tre il bilancio dei palestinesi uccisi negli scontri armati della scorsa notte a Jenin durante un'operazione dell'esercito israeliano in corso da tre giorni. Lo ha fatto sapere - citato dall'agenzia Wafa - il ministero della Sanità locale, secondo cui "un giovane è morto a causa delle ferite riportate a seguito della continua aggressione dell'occupazione israeliana".

Contatti Israele-Egitto per nuovo scambio ostaggi

Israele si è rivolto all'Egitto pern mediare un nuovo accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi in cambio di un cessate il fuoco. Lo riporta il quotidiano del Qatar, Al-Araby Al-Jadeed. Un membro dell'Ufficio Politico di Hamas, Bassem Naim, ha risposto al giornale che la posizione ufficiale dell' organizzazione è che finché continuano i combattimenti non ci saranno negoziati su alcun accordo. Fonti palestinesi hanno riferito ad Haaretz che ci sono contatti informali per formulare una bozza di un nuovo accordo, principalmente con Qatar ed Egitto, ma in questa fase non è ancora maturato nulla.

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