Lo hanno annunciato le forze di difesa israeliane, sottolineando che tra loro ci sono diversi bambini, tra cui due gemelli di tre anni. Il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, avrebbe incontrato diversi ostaggi israeliani che erano tenuti prigionieri in un tunnel a Gaza. Israele ha confermato l'accordo per l'estensione della tregua di due giorni. Un'intesa che prevede il rilascio di altri 20 ostaggi, 10 ogni giorno
Kirby, 'non sappiamo se oggi verranno rilasciate le 2 americane'
Gli Stati Uniti al momento "non sanno" se nel gruppo di ostaggi da rilasciare oggi vi saranno le due cittadine americane. Lo ha dichiarato il portavoce del consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, spiegando alla Cnn che la situazione evolve "letteralmente di ora in ora". "Nel corso della mattinata potremo avere un'idea migliore su chi sarà nel gruppo di oggi", ha poi aggiunto.
"Noi ovviamente speriamo che queste due donne americane siano nella lista e che oggi possano tornare alle loro famiglie", ha detto ancora, spiegando di non poter dire se ci siano americani tenuti in ostaggio da altri gruppi e che l'amministrazione "non ha un quadro perfetto di dove siano e da chi siano trattenuti". "Ma dobbiamo tenere aperta la possibilità che qualche altro gruppo che non è Hamas possa avere in mano degli americani", ha concluso.
Giordania, 'eventi di Gaza rientrano nella definizione legale di genocidio'
Il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha detto che gli eventi di Gaza rientrano nell’ambito della definizione legale di genocidio. Parlando in una conferenza stampa al vertice dell’Unione per il Mediterraneo di Barcellona, Safadi ha ribadito la richiesta di una proroga dell'accordo di tregua tra Israele e Hamas.
Ex ostaggi di Gaza, dimagriti e abituati a buio dei tunnel
Dopo quasi due mesi a Gaza nelle mani di Hamas, gli ostaggi israeliani liberati finora non hanno ancora parlato con i media ma tramite i loro familiari sono filtrate informazioni sulle loro condizioni di vita durante la prigionia. Poco cibo, ore per andare al bagno, difficili condizioni di vita dentro i tunnel mentre per chi è stato tenuto in nascondigli in superficie c'era anche il timore per i bombardamenti.
Onu, sale bilancio vittime in Cisgiordania, 215 i palestinesi uccisi
Aumenta il bilancio delle vittime nella Cisgiordania occupata. L'Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari delle Nazioni Unite (Ocha) ha riferito che dal 7 ottobre almeno 215 palestinesi, tra cui 55 bambini, sono stati uccisi dalle forze israeliane nella Cisgiordania.
Fonti egiziane, verso proroga tregua di altri due giorni
Fonti egiziane riferiscono a Skynews Arabia che gli sforzi per estendere la tregua umanitaria nella Striscia di Gaza sono vicini a raggiungere un accordo per una proroga di altri due giorni.
Fonti egiziane, verso proroga tregua di altri due giorni
Fonti egiziane riferiscono a Skynews Arabia che gli sforzi per estendere la tregua umanitaria nella Striscia di Gaza sono vicini a raggiungere un accordo per una proroga di altri due giorni.
Mezzaluna Rossa, 'preoccupazione per direttori ospedali arrestati da Idf'
"La Mezzaluna Rossa è seriamente preoccupata per i direttori di due ospedali arrestati dalle forze israeliane". Awni Khattab, direttore del Centro medico Khan Younis e Mohammed Abu Salmiya, direttore dell'ospedale al-Shifa, sono stati arrestati a un posto di blocco israeliano il 22 novembre, ha scritto su X la Mezzaluna Rossa.
"L’esercito israeliano si è rifiutato di fornire qualsiasi informazione su dove si trovino o sul loro destino nonostante i ripetuti appelli dell'Oms", ha aggiunto l'organizzazione. "La Mezzaluna Rossa condanna la loro detenzione e ne chiede il rilascio e che vengono loro fornite le garanzie di protezione ai sensi del diritto internazionale umanitario".
Medioriente, la strage dei giornalisti, 57 morti confermate
Il conflitto a Gaza è stato il più sanguinoso per giornalisti e operatori dei media degli ultimi 30 anni. Lo rivela il Comitato Internazionale per la Protezione dei giornalisti (CPJ) secondo cui dal 1992, anno in cui l'organizzazione ha iniziato a raccogliere dati, lo scontro tra Israele e Hamas è costato la vita ad almeno 57 addetti all'informazione. Proprio il 7 ottobre rimane la data più tragica, non solo per l'inizio delle ostilità, ma anche per i giornalisti. Nello stesso giorno in cui Hamas attaccava Israele 6 giornalisti hanno infatti perso la vita. Una strage che è andata avanti in maniera costante; il secondo giorno nero è stato infatti il 18 novembre, quando a perdere la vita furono 5 giornalisti. CPJ sottolinea che le forze armate israeliane non hanno fornito garanzie sulla sicurezza dei giornalisti delle agenzie Reuters e France Press che operano nella Striscia di Gaza, dove per giorni sono andati avanti bombardamenti aerei cui sono seguite operazioni dell'esercito. In base alle verifiche compiute da CPJ viene confermata la morte di 57 giornalisti, di cui 50 palestinesi, 4 israeliani e 3 libanesi. Al momento risultano dispersi 3 reporter palestinesi, mentre 11 sono quelli feriti e 19 altri, tutti palestinesi, si trovano in stato di detenzione. Numeri leggermente diversi da quelli denunciati dalla portavoce del Sindacato dei giornalisti palestinesi Shuruk As'ad, nativa di Gerusalemme e veterana dell'informazione dal
Medio Oriente, che parla di 60 giornalisti uccisi, 90 attacchi
sferrati dalle forze israeliane ai reporter e 32 vittime di
detenzione arbitraria. Tutti palestinesi. "Lavorare sotto la
legge marziale israeliana non garantisce la protezione garantita dal diritto internazionale. Siamo bersagli. Il giornalismo è un pilastro della democrazia e Israele usa tutti i mezzi che ha a disposizione per occultare le prove delle violazioni di diritti umani e crimini commessi dalle proprie forze di sicurezza" ha detto Shuruq. CPJ specifica che le 57 vittime cui si fa riferimento sono state tutte confermate.
Tuttavia viene sottolineato che ulteriori approfondimenti sono in corso per verificare notizie relative il decesso di altri
reporter, la detenzione arbitraria, la distruzione di materiale
e videocamere e i blitz compiuti dalle forze di sicurezza presso le case dei giornalisti a scopo intimidatorio. "CPJ sottolinea che i giornalisti sono civili che stanno svolgendo un importante lavoro in un momento di crisi e non devono essere bersaglio delle parti in guerra. I giornalisti a Gaza stanno pagando un prezzo altissimo, oltre alle vittime va ricordato che molti hanno perso familiari, collaboratori e colleghi", ha dichiarato il responsabile dell'organizzazione per il Medio Oriente, Sherif Mansour.
Medioriente, Musk darà Starlink a Gaza solo con permesso autorità israeliane
Elon Musk, in visita in Israele, ha accettato che renderà disponibile il suo network di comunicazione mobile Starlink nella Striscia di Gaza solo con il permesso delle autorità israeliane. Lo ha annunciato il ministro della Comunicazione israeliano, Shlomo Karhi. "Come risultato di questo significativo accordo, le unità satellitari di Starlink potranno essere operate in Israele solo con l'approvazione del ministero della Comunicazione, anche per quanto riguarda la Striscia di Gaza", ha scritto Kharki in un post pubblicato su X.
Alla fine di ottobre, Musk aveva detto che intendeva mettere a disposizione il sistema di comunicazione della sua società satellitare SpaceX per aiutare la ristabilire le comunicazioni delle organizzazioni umanitarie internazionali nella Striscia di Gaza, interrotte dai bombardamenti lanciati da Israele contro Gaza dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Un gesto che ricordava quanto fatto dal miliardario dopo l'invasione russa dell'Ucraina, quando il sistema di Starlink è diventato fondamentale per tutte le comunicazioni anche militari di Kiev dopo la distruzione delle infrastrutture di comunicazione nei bombardamenti russi. L'offerta di Musk non era piaciuta ad Israele che aveva annunciato che avrebbe impedito con ogni mezzo la ripresa delle comunicazioni attraverso il sistema satellitare Starlink, sostenendo che Hamas l'avrebbe usato per propositi terroristici. Ora, durante la visita del miliardario, che nelle scorse settimane ha dovuto fronteggiare accuse di antisemitismo per aver approvato un post antisemita, è stato annunciato l'accordo che permetterà ad Israele di controllare l'utilizzo di Starlink nella Striscia di Gaza.
Ufficio Netanyahu: su ostaggi negoziati ancora in corso
L'ufficio del premier Benyamin Netanyahu ha annunciato che "sono ancora in corso i negoziati sull'elenco dei rapiti che verranno rilasciati oggi" da Hamas come quarto scambio. "Siamo consapevoli - ha detto - dello stress a cui sono sottoposte le famiglie e quando sarà possibile aggiungeremo informazioni. Vogliamo evitare di diffondere voci e informazioni non attendibili".
Israele, miliziani Hamas portarono a Shifa 2 ostaggi
Lo Shin Bet (Sicurezza interna) ha rivelato alcune parti degli interrogatori di Adham Hussa e Ismail Hussa, due miliziani di Hamas catturati dall'esercito, che hanno ricostruito le modalità con cui il 7 ottobre scorso nel kibbutz di Alumim hanno rapito due cittadini stranieri, un thailandese e un nepalese. Secondo quanto riferito da Ynet, hanno spiegato di aver fatto salire i due stranieri su un'ambulanza alla frontiera e di averli portati all'ospedale Shifa di Gaza City. "Ci hanno detto - hanno rivelato - di andare con l'ambulanza all'ospedale Shifa".
Medioriente, Musk insieme a Netanyahu visita il kibbutz di Kfar Aza
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha visitato oggi con Elon Musk il kibbutz Kfar Aza, uno dei più colpiti dall'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso. A Musk il premier ha presentato alcuni testimoni del massacro. L'imprenditore ha anche incontrato il segretario del Consiglio regionale di cui fa parte Kfar Aza, Yossi Keren.
Medioriente, media: negoziati "vicini" ad accordo estensione tregua
I negoziatori sono vicini a concordare un'estensione della tregua tra Israele e Hamas a Gaza: lo riferisce l'agenzia Reuters, che cita fonti egiziane. Secondo le fonti, rimangono ancora in sospesa la questione della durata dell'estensione del cessate il fuoco e la lista dei detenuti palestinesi da rimettere in libertà.
Medioriente, Borrell: pace è ancora lontana ma non irraggiungibile
"La strada verso la pace è ancora molto lontana, ma non è irraggiungibile. Nella storia dei conflitti più gravi, c'è sempre un momento in cui l'oscurità della situazione non puo' che condurre ad un orizzonte di pace, poichè la guerra è diventata insopportabile sia per gli israeliani che per i palestinesi". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nel suo intervento al Forum dell'Unione per il Mediterraneo. "Sono convinto che al di là degli shock e delle emozioni, entrambi i popoli aspirano alla pace. Una pace basata sulla separazione, ma pur sempre pace. Perchè entrambi hanno diritto uguale e legittimo alla stessa terra, quindi devono condividerla", ha aggiunto
Medioriente, Stoltenberg: chiedo estensione pausa umanitaria
"Accolgo l'accordo tra Hamas e Israele che ha portato al rilascio degli ostaggi e alla consegna di aiuto umanitario. Chiedo una estensione della pausa. Questo permette un soccorso tanto necessario per la popolazione di Gaza
e il rilascio di più ostaggi". Lo ha dichiarato il segretario
generale della Nato, Jens Stoltenberg, nella conferenza stampa prima della riunione dei ministri degli Esteri di domani e mercoledì a Bruxelles.
Medioriente, oltre 60 palestinesi arrestati durante la notte in Cisgiordania
Oltre 60 palestinesi sarebbero stati arrestati dalle forze israeliane durante la notte in Cisgiordania. Lo riferisce 'Al Jazeera' che cita l'assocazione dei prigionieri palestinesi. Tra gli arrestati, rileva, ci sarebbero anche ex detenuti. Dal 7 ottobre, giorno dell'attacco di Hamas ad Israele, oltre 3.000 palestinesi sono stati arrestati dalle forze israeliane in Cisgiordania.
Medioriente, Israele: gli ostaggi ancora a Gaza sono 184
Un portavoce del governo israeliano ha detto che il numero degli ostaggi ancora detenuti a Gaza è di 184. Lo riporta il Guardian.
Medioriente, Anp: Qatar, Egitto, Usa, Ue e Spagna lavorano per estendere tregua
Qatar, Egitto, Stati Uniti, Ue e Spagna stanno lavorando per estendere l’accordo di tregua fra Israele e Hamas di quattro giorni. Lo ha reso noto l’Autorità nazionale palestinese (Anp). Il ministro degli Esteri, Riyad al-Maliki, ha affermato che l'attuale tregua potrebbe essere prolungata per “uno, due, tre giorni”, ma, ha aggiunto, nessuno sa esattamente per quanto tempo.
Medioriente, Mosca: distruzione Hamas non garantirà sicurezza Israele
È improbabile che la distruzione della leadership di Hamas possa garantire sicurezza a Israele, afferma il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov. "Anche decapitando Hamas, anche affogando la Striscia di Gaza nel sangue, difficilmente sara' possibile garantire la sicurezza di Israele", ha ammonito. Secondo Ushakov, "dopo qualche tempo, un'ondata di odio e terrorismo potrebbe divampare con rinnovato vigore, questo non puo' essere escluso", ha dichiarato